Palazzo Grassi
Palazzo Grassi è un edificio civile veneziano, sito nel sestiere di San Marco e affacciato sul Canal Grande. È uno degli edifici lagunari più noti, sia come sede di mostre d'arte, sia in qualità di ultimo palazzo patrizio affacciato su Canal Grande prima del crollo della Serenissima. Il Palazzo fu acquistato in più fasi dalla famiglia Grassi. Le circostanze della sua costruzione rimangono sconosciute: si suppone risalga al 1748. Dopo vari passaggi di poprietà, Giancarlo Stucky risistemò l'edificio e valorizzò gli affreschi di Giambattista Canal, finalmente trasferiti dalla Sala da Ballo alla Scala Principale. Nel 2005, l'imprenditore francese François Pinault acquistò Palazzo Grassi per esporvi al suo interno la ricca collezione privata di opere d'arte contemporanee e moderne di sua proprietà, affidando l'allestimento al celebre architetto giapponese Tadao Ando. Contraddistinto da due grandi facciate, Palazzo Grassi si distingue per l'incredibile mole e per il suo candore. La facciata principale, in stile neoclassico, nasconde una pianta quanto mai complessa e scenografica: al centro, si apre un cortile colonnato simile a quello di Palazzo Corner, che divide la struttura in due blocchi, quello anteriore, con quattro sale laterali e un salone centrale, quello posteriore, con locali minori e un fastoso scalone decorato da Michelangelo Morlaiter e Fabio Canal. Il fronte principale è rivestito interamente in pietra d'Istria e rispetta la tradizionale disposizione tripartita: finestre concentrate in una polifora in ciascuno dei piani nobili, separate da lesene lisce culminanti in capitelli ionici o corinzi. Il portale è ad acqua, diviso in tre fori, come un arco di trionfo. La facciata laterale, altrettanto imponente, imita quella principale. All'interno sono ospitate la Fondazione e Collezione François Pinault, una delle cinque collezioni d'arte moderna e contemporanea più grandi del mondo, costituita da pitture, sculture, fotografie e video appartenenti ai movimenti artistici dell'Arte Povera, del Minimalismo, del Post-minimalismo e della Pop Art.