Duomo S. Nicola di Bari - Museo d'Arte Sacra
Duomo S. Nicola di Bari
La chiesa ha l'interno a croce latina con tre navate ripartite da alte colonne monolitiche rispondenti al modulo dorico-romano. I vasti spazi interni, concepiti in funzione della luce, sono caratterizzati dal ritmo degli ampi archi centrici che dal colonnato centrale si sviluppano nella curvatura della volta e continuano con l'imposta del transetto e la concavità dell'abside. All'interno delle navate laterali si trovano le cappelle dedicate ai santi. Nelle nicchie laterali della facciata sono collocate quattro statue (copie) dei santi Giovanni Battista, Pietro, Paolo e Giacomo, appartenenti originariamente ad un retablo marmoreo di Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro (1504-1506).
La chiesa nella sua forma attuale fu approvata dalla Deputazione della città nel 1604 ma la sua costruzione iniziò dopo il 1611 e completata nel Cappellone solo nel 1774. Fu edificata sulle rovine di altre chiese preesistenti. Già negli ultimi decenni del XVI secolo si era posta la necessità di ingrandire l'originaria chiesa Madre, edificata agli inizi del secolo. L'intervento costituì l'occasione per realizzare una nuova architettura e per ridefinire un differente assetto urbano. Nell'area su cui si sarebbe sviluppata la fabbrica della maggior chiesa insistevano altre due chiesette (S. Maria la Nuova e S. Paolo), che furono demolite per dare spazio alla nuova chiesa. La volta della navata centrale e quelle absidali furono dipinte nel 1802. La facciata fu completata nel 1913.
Museo d’Arte Sacra (Duomo S. Nicola di Bari)
Il museo d’Arte Sacra presso la Maggior Chiesa, aperto nel 2010, custodisce numerosi argenti, paramenti ed oggetti liturgici. Gli argenti, la maggior parte prodotti da maestri palermitani come Domenico La Villa, comprendono oltre un centinaio di antichi oggetti liturgici fra cui ostensori, pissidi, calici, reliquiari, turiboli, navette, secchielli e aspersori. Tra i più antichi ritroviamo due reliquiari: quello di San Calogero, della prima metà del XVI secolo e quello di San Gerardo, del 1572.Di particolare interesse, invece, è il reliquiario del capello della Vergine, che costituisce una vera e propria opera d’arte sacra; in argento dorato, sbalzato e cesellato, risale al 1726. Ricca anche la collezione di paramenti sacri, con pianete, tonacelle, piviali e casule in damasco e broccato, databili fra il XVI ed il XVIII secolo. Tra questi vi è una preziosa pianeta del '700 ricamata in “pittoresco”. Una sezione del museo è dedicata a Monsignor Antonio Maria Travia, Arcivescovo titolare di Termini Imerese, scomparso nel 2006, che comprende il pastorale, la mitria, una stola che riproduce quella di San Gregorio e la bolla con cui papa Paolo VI lo nominò nel 1968. Interessanti anche una serie di “ex voto” marinareschi, offerti al Crocifisso nero che un tempo si trovava nella chiesa dell’Annunziata e molto amato dai pescatori. La sezione del Museo più suggestiva è quella dedicata agli ori dell'Immacolata, che raccoglie solo una parte degli “ex voto” donati nei secoli dai fedeli alla Madonna. Nell’ultima sala si possono ammirare i paramenti sacri del periodo precedente il Concilio Vaticano II ed un dipinto di scuola manierista attribuito a Vincenzo La Barbera. La struttura è gestita da un gruppo di volontari. Le visite sono possibili previa prenotazione.