Destinazioni - Comune
Rionero in Vulture
Luogo:
Rionero in Vulture (Potenza)
Rionero in Vulture (IPA: [rioˈnerˈoʎnˈvulture], Arennìure in dialetto rionerese), chiamato generalmente Rionero, è un comune italiano di 13.349 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata. È stato insignito della Medaglia d'argento al merito civile per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale. La città di Rionero è conosciuta in Italia anche per la sua ricchezza di acque Minerali. Qui opera l'azienda "Fonti del Vulture", che imbottiglia tra le altre la famosa "Acqua Lilia" ed è luogo di estrazione dell'acqua Gaudianello, azienda con sede legale a Melfi. Inoltre è un rinomato centro produttivo di vini, come l'Aglianico del Vulture, il Moscato bianco e di olio come l'Olio DOP del Vulture. Rionero ospita il CROB, uno dei più importanti centri sulla ricerca oncologica a livello nazionale.
Geografia fisica
Si trova su due colline a sud-est del Vulture, vicino al confine con la Campania e la Puglia, a 676 metri sul livello del mare. Il suo territorio si estende per 53,1 km² ed i suoi abitanti sono divisi tra il centro abitato e le frazioni di Monticchio Bagni e Monticchio Sgarroni.
Clima
Il clima è rigido d'inverno e caldo temperato d'estate. Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +4,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +23,0 °C.
Storia
Antichità
Il territorio era abitato nel IV secolo a.C., come provano le tombe rinvenute nelle località "San Francesco", "Cappella del Priore" e "Padulo". Resti di un acquedotto di epoca romana sono visibili sulla fiumara di Ripacandida, nei pressi dell'attuale abitato. Nel III secolo a.C. entrò a far parte dell'agro di Venusia (l'attuale Venosa).
Scavi archeologici in corrispondenza della "Torre degli Embrici" hanno riportato alla luce nel 2004 un insediamento agricolo-termale, risalente agli ultimi secoli avanti Cristo e proseguito fino al tardo Medioevo. Una bolla di papa Eugenio III datata 1152 diede vita a "Santa Maria di Rivonigro", casale del feudo di Atella, a sua volta appartenente al vescovo di Rapolla.
Medioevo
Con la caduta dell'impero romano e l'avvento delle invasioni barbariche, il circondario di Rionero vide l'arrivo dei normanni, che si stanziarono soprattutto nella frazione di Monticchio, facendo del castello locale la loro roccaforte, il quale fu probabilmente costruito prima del loro arrivo. La zona divenne in seguito luogo di rifugio per i monaci basiliani, giunti dalla penisola balcanica per evitare le persecuzioni iconoclastiche. Anche l'ordine religioso si stanziò a Monticchio, ove costruirono anche un'abbazzia.
In epoca sveva, si ritiene da alcuni storici che la zona di Rionero fu residenza di caccia di Federico II, ove il sovrano, che trascorreva gran parte del suo tempo libero a Melfi, si recava nei boschi del monte Vulture per esercitare la sua grande passione.
Con la fine del governo svevo, il casale fu colpito da un vertiginoso aumento delle tasse, che compromise già le condizioni abbastanza misere dei suoi abitanti. Nel 1316, in seguito ad un bando di Giovanni d'Angiò che accordava esenzioni e immunità per popolare l'allora neonata Atella, Rionero fu quasi del tutto abbandonata per circa un secolo.
Età moderna
Il casale di Rionero fu ripopolato nel 1456, quando Atella fu distrutta da un violento terremoto e gran parte degli abitanti furono costretti a ricostruire e ripopolare il vicino casale. In questo periodo giunse anche una comunità di contadini, discendenti degli albanesi emigrati a Melfi. La comunità albanese si stabilì nei pressi della "Chiesa dei Morti", ove professarono il loro culto di rito greco fino al 1627, quando il vescovo Diodato Scaglia li conduce al culto latino.
Durante la dominazione spagnola, la città ebbe un periodo di pace e di prosperità. In data 1º aprile 1502, Rionero ospitò nella chiesa di Sant'Antonio Louis d'Armagnac, duca di Nemours e Consalvo Fernandez di Cordova, rispettivamente comandanti degli eserciti francese e spagnolo, i quali si incontrarono per stipulare accordi sulla spartizione del Regno di Napoli.
Gravemente colpita dal terremoto del 1694, la sua popolazione in quel periodo non superava settecento persone. In seguito la nobile famiglia Caracciolo, ai quali spettava il feudo, concessero il disboscamento, il dissodamento e la coltivazione dei terreni occupati dai boschi della località "Gaudo". Grazie alla sua posizione di frontiera tra Campania e Puglia, Rionero ebbe un certo incremento economico e demografico: nel 1735 gli abitanti erano giunti a circa 3000, nel 1752 a circa 9000.
Durante la Repubblica Napoletana del 1799, Rionero partecipò attivamente ai moti e vi fu piantato l'Albero della libertà. I rioneresi Michele Granata e Giustino Fortunato senior furono importanti esponenti della repubblica partenopea ma, dopo la sua caduta, Granata fu condannato a morte nel dicembre dello stesso anno mentre Fortunato si salvò con la fuga. Quest'ultimo venne poi reintegrato da Gioacchino Murat e, con la seconda restaurazione borbonica, divenne primo ministro del Regno delle Due Sicilie.
Ottocento
Nel 1811, Rionero avevano superato gli 11000 abitanti e divenne Comune autonomo con decreto di Gioacchino Murat il 4 maggio dello stesso anno, grazie all'impegno di Giustino Fortunato senior. Nell'aprile 1848, in piena rivoluzione agraria sotto il Regno delle Due Sicilie, a Rionero si registrarono forti tumulti contro il latifondismo. I contadini rioneresi, dopo aver costretto con la forza il sindaco ad abolire il dazio sul macinato, invasero il bosco di Lagopesole appartenente alla famiglia Doria, non sopportando il fatto che un famiglia estranea al regno avesse possedimenti che dovrebbero spettare ai contadini.
All'alba dell'unità d'Italia, Nicola Mancusi, sacerdote, patriota e responsabile del comitato insurrezionale di Avigliano, vedendo un solido appoggio da parte delle classi medie, scelse Rionero per installare un altro comitato nel giugno 1860, che avrebbe agevolato la cosiddetta insurrezione lucana in favore di Giuseppe Garibaldi. Il 17 agosto dello stesso anno, l'allora sindaco di Rionero, Giuseppe Michele Giannattasio, con il quadro di Garibaldi in mano, scese in piazza gridando "Viva Garibaldi!" e assieme ad altri sostenitori come Emanuele Brienza, Canio Musio, Nicola Mennella, Achille D'Andrea, Achille Pierro, Francesco Pennella e Costantino Vitelli, al comando di un gruppo di 54 volontari si recano a Potenza.
Con la caduta del Regno delle Due Sicilie e la sua annessione al nuovo regno d'Italia, le speranze però andarono deluse e le promesse di una risoluzione della questione demaniale da parte del nuovo governo non vennero attuate. suscitando un forte malcontento del ceto popolare. Così Rionero divenne uno dei maggiori centri del brigantaggio postunitario e diede i natali al più noto brigante del periodo, Carmine Crocco detto "Donatello", un bracciante che si arruolò come garibaldino durante la spedizione dei Mille e che, dopo la delusione ricevuta per la mancata clemenza per il suo passato da disertore, passò nelle file borboniche per combattere i borghesi e l'esercito unitario, divenendo comandante di un'armata di 2000 uomini. In quattro anni, Crocco sconvolse la zona del Vulture, dell'Irpinia, della Capitanata e le sue scorrerie arrivarono fino al Molise e al Salento.
Un altro noto brigante originario di Rionero fu Michele di Gè, che aderì al brigantaggio quando l'armata di Crocco era stata quasi del tutto debellata. Con la fine del brigantaggio, Rionero fu sconvolta ancor di più da povertà e miseria. Grazie all'impegno del meridionalista Giustino Fortunato, originario di Rionero, le gravose condizioni di vita della città vennero parzialmente alleviate: con la diffusione di vaccini antimalarici, con la costruzione di un asilo dedicato alla madre Antonia Rapolla e della stazione ferroviaria di "Rionero-Atella-Ripacandida", inaugurata il 21 settembre 1897.
Dal novecento ad oggi
Nel 1902, l'allora primo ministro Giuseppe Zanardelli, in viaggio per conoscere di persona le problematiche dell'Italia Meridionale, fece visita a Rionero accompagnato da Fortunato ed alloggiò nel suo palazzo tra il 26 e il 29 settembre.
Nel settembre 1943, si registrò a Rionero una delle più tristi tragedie della sua storia, ove 18 rioneresi furono trucidati da alcune truppe naziste. Già dal 16 settembre la popolazione rionerese, per paura della distruzione da parte tedesca dei magazzini dei viveri, assalta gli stessi magazzini del Rione Sant'Antonio, portando via sacchi di farina, di riso e altri generi alimentari.
I nazisti spararono sulla folla uccidendo un diciassettenne, Antonio Cardillicchio, e diedero fuoco ai magazzini, ove perì una donna, Elisa Giordano Carrieri. Il 24 settembre, il contadino Pasquale Sibilia, svegliato dalle grida della figlia, esce di casa con un fucile e, vedendo un sergente dei paracadutisti, che sembrava rubargli una gallina, gli spara ferendolo di striscio e il militare risponde al fuoco colpendo Sibilia all'inguine.
A causa del gesto del contadino, il capitano dei paracadutisti, su ordine di un ufficiale tedesco, fece catturare 16 persone che, insieme a Sibilia vengono barbaramente uccisi a colpi di mitragliatrice. Uno soltanto, Stefano Di Mattia, creduto morto perché svenuto, sfugge al massacro giacendo sotto i corpi dei compagni. Una stele eretta sul luogo dell'eccidio ne ricorda la tragedia per la quale la città di Rionero ha ottenuto la Medaglia d'Argento al Merito Civile.
Il 3 ottobre 2009, riceve il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, ospitato nel palazzo Fortunato nel convegno "Mezzogiorno e unità nazionale - verso il 150º dell'Unità d'Italia", affrontando la tematica del Risorgimento, del Mezzogiorno e rendendo omaggio alla memoria di Fortunato. I successivi e periodici flussi emigratori fecero diminuire la popolazione sino agli attuali 13.000 abitanti.
Simboli
Blasonatura stemma
Onorificenze
Monumenti e luoghi d' interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Marco Evangelista
Detta anche Chiesa Madre e costruita nel 1695, fu dedicata nel 1700 a San Marco Evangelista, patrono di Rionero. Fino al 1728 presentava una navata, ma in seguito venne ricostruita completamente secondo la struttura attuale a croce latina, con la facciata in stile barocco e con tre navate. L'interno è costituito da una cupola, due cappelle laterali, soffitto a cassettoni nella navata centrale. Nel 1798 ebbe il titolo di "Arcipretura collegiata di San Marco Evangelista", retta da un regolamento e da norme molto restrittive. I terremoti del 1851, 1930 e 1980 hanno seriamente danneggiato la struttura, più volte restaurata nel rifacimento del soffitto, del tetto e degli altari.
Chiesa del SS. Sacramento
Fu edificata ove era situata l'antica chiesa di Santa Maria di Rivonigro, cuore del primitivo nucleo abitato scomparso nella prima metà del Trecento. Fu parrocchia rurale concessa agli albanesi nel 1530, che praticarono il rito greco fino al 1627, quando il vescovo di Melfi, Diodato Scaglia, li indusse al rito latino. In origine l'edificio era formato da un'unica navata e nel 1794 venne ampliato con l'aggiunta di una navata laterale. Nel 1826 la "Confraternita dei Morti" fece sostituire il vecchio campanile con un altro a base quadrata, la cui cuspide è stata ripristinata nel 2004, dopo essere stata danneggiata dal terremoto del 1980. Nella Sacrestia è conservata una tela del XVI secolo, “la Madonna col Bambino e San Giovannino” di Luca Giordano.
Chiesa della SS. Annunziata
La data di costruzione è piuttosto incerta (si pensa agli inizi del Settecento, analizzando le decorazioni di tardo barocco del soffitto). La chiesa della SS. Annunziata sorse come oratorio privato per conto del nobile di Rionero Marcantonio Di Silvio, che la dedicò alla Beata Vergine Annunziata. Secondo i primi registri di battesimi, matrimoni e defunti, l'edificio divenne parrocchia nel 1780. Dopo i lavori di restauro, la parrocchia, su richiesta dei cittadini, fu spostata nella "Chiesa di Caravaggio" nel rione "Costa" fino al mese di maggio 1831, quando il vescovo Sellitti ne permise il ritorno. A causa del terremoto del 1851, la parrocchia tornò di nuovo nella chiesa di Caravaggio (dopo verrà riportata definitivamente nel suo luogo originario). Dopo il terremoto del 1930, la chiesa venne riaperta nel 1947 dal parroco don Michele Di Sabato. Dopo il terremoto del 23 novembre 1980, il parroco don Domenico Traversi fece apportare altri restauri: i pilastri vennero rinforzati, la torre campanaria venne abbattuta e la porta d'ingresso venne rifatta con decorazioni di lamine bronzee. La chiesa venne definitivamente aperta il 29 giugno 1990 con la riconsacrazione del vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa Vincenzo Cozzi. All'interno della chiesa vi sono le statue lignee della Madonna dell'Annunziata e dell'angelo Gabriele, e la statua della Madonna di Caravaggio (trasferita nella chiesa dell'annunziata dopo l'abbattimento della chiesa di caravaggio nel 1930). Oltre alle statue lignee, vi sono diverse statue in cartapesta dell'Ottocento del Sacro Cuore, dell'Immacolata, San Donato vescovo, Sant'Antonio da Padova e il crocifisso. All'inizio del Novecento vi erano le statue della Vergine del Buon Consiglio e dell'Addolorata. Nel 1920 circa, ad opera del parroco, vennero aggiunte le statue dei Santi martiri Cosma e Damiano (Santi Medici).
Chiesa di Sant'Antonio Abate
Di origini incerte, si pensa sia stata costruita dagli abati benedettini di Monticchio tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, stando allo stile architettonico dei muri e delle finestre molto simile a quello del castello e della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Melfi e dell'Abbazia della SS. Trinità di Venosa. L'edificio ha subito vari restauri dopo i terremoti del 1316, 1651, 1851. La chiesa di Sant'Antonio fu anche luogo di incontro il 1º aprile 1502 tra Louis d'Armagnac, duca di Nemours e Consalvo Fernandez di Cordova, supremi comandanti degli eserciti francese e spagnolo, incontratisi per decidere la spartizione del Regno di Napoli. Una lapide posta all'esterno ricorda questa riunione.
Chiesa di San Nicola
Cappella privata fatta costruire da don Leonardo De Martinis per la sua famiglia nel 1769 in onore di San Nicola di Bari. In passato esisteva anche la Chiesa di Caravaggio, consacrata dal vescovo Luca Antonio della Gatta, costituita da una navata e da un unico altare alla Madonna di Caravaggio. Venne distrutta dal terremoto del 1930 e non fu più riedificata. Altri edifici religiosi sono la Chiesa del Santissimo, dedicata a San Michele, e la Chiesa di San Pasquale, costruita dai Corona, famiglia agiata del posto, nel 1773.
Architetture civili
Palazzi
Palazzo Fortunato
Il più importante degli edifici signorili della città. Fu costruito agli inizi del Settecento, quando Carmelo Fortunato, ascendente di Giustino, lasciò Giffoni Sei Casali per stabilirsi a Rionero. Tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, il palazzo venne ampliato dal figlio Pasquale e, in seguito, dal nipote Anselmo. Qui l'11 aprile 1807 si fermò il sovrano Giuseppe Bonaparte, durante un viaggio da Venosa a Valva. Il palazzo ospitò anche Ferdinando II di Borbone nel 1846, durante il suo viaggio da Potenza a Melfi e il presidente del consiglio Giuseppe Zanardelli nel 1902. Con Giustino Fortunato, il palazzo divenne punto di incontro di diversi intellettuali tra cui Benedetto Croce, Gaetano Salvemini e Francesco Saverio Nitti. Nel 1970, il Palazzo Fortunato è stato acquistato dall'amministrazione comunale e, attualmente, ospita la Biblioteca Comunale ed è sede di varie manifestazioni culturali.
Palazzo Pierro
Situato nel centro storico, fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo, come attestato dalla data incisa sulla chiave del portale in pietra viva. I proprietari erano persone di spicco della zona, ad esempio l'avvocato Francesco "Ciccio" Pierro è stato sindaco della località per vari anni, oltre che consigliere e deputato provinciale. Dopo il terremoto del 1980, il Palazzo Pierro fu oggetto di ristrutturazione, conservando lo stile architettonico originario.
Altri Palazzi
Palazzo Giannattasio - XVII secolo
Palazzo Catena - XVII secolo
Palazzo Ciasca - casa natale del senatore Raffaele Ciasca e inagibile a causa del terremoto del 1980
Palazzo Rotondo - attuale sede del Municipio.
Altri
Orologio del "Rione Costa"
In genere chiamato Orologio della Costa, sorge nel rione omonimo ed offre un suggestivo panorama del comune. Venne costruito su commissione della Giunta comunale (delibera del 21/12/1888) per collocarvi il vecchio orologio. Il progetto venne attuato dal perito Giulio Pallottino, mentre la costruzione venne curata dal muratore Francesco Di Lonardo. La sua posizione strategica garantiva a tutti i cittadini (a quel tempo) di poter osservare l'orario in qualsiasi punto della città, ai tempi in cui l'orologio non era alla portata di tutti.
Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale
Collocato vicino alla Chiesa del SS. Sacramento, per onorare i 180 rioneresi morti durante il conflitto. Inaugurato il 26 giugno 1927, è sormontato da una scultura che rappresenta due giovani soldati e dietro domina la statua della dea Minerva, simbolo della Vittoria.
Stele ai Trucidati della seconda guerra mondiale
Eretta nel "Rione Sant'Antonio", nello stesso punto in cui 16 rioneresi furono barbaramente uccisi dai soldati nazisti il 24 settembre 1943. Il 29 settembre 2003, l'on. Pier Ferdinando Casini, allora presidente della camera dei deputati, giunse a Rionero per rendere omaggio al loro sacrificio e donare al comune la medaglia al merito civile.
Siti archeologici
Complesso Archeologico Romano
Un insediamento agricolo termale del periodo romano, scoperto in epoca recente, nel 2004. Gli scavi archeologici videro la partecipazione di ricercatori provenienti dalle Università di Alberta (Canada) e Sydney (Australia), e dall'Università Ben Gurion del Negev (Israele). Il complesso ha conosciuto diverse fasi storiche. Il nucleo originario è costituito dai resti di una villa patrizia e di un impianto termale il quale, secondo le ricerche effettuate, risale all'incirca tra il I e il II secolo a.C.; una seconda fase di costruzione sarebbe avvenuta nel II secolo d.C., confermata dal ritrovamento di una moneta dell'imperatore Marco Aurelio Probo. Altre modifiche, come la costruzione di un ninfeo, sono datate IV secolo d.C. e verso la fine del V secolo d.C. fu aggiunta un'abside dotata di circa 11 metri di diametro. Nel VI secolo d.C., le nuove strutture furono dotate di un sistema di forticazione e, nel VII secolo d.C., avvennero le ultime operazioni di ampliamento. Durante le ricerche è stata anche rinvenuta una statua in marmo della dea Afrodite, probabilmente datata I secolo e risalente alla scuola prassitelica. Il simulacro è attualmente conservato presso la biblioteca comunale.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri regolari sono 291 (129 maschi e 162 femmine) al 31 dicembre 2008. Le comunità più rappresentate sono:
Romania: 131
Ucraina: 50
Bulgaria: 21
Cina: 17
Polonia: 13
Tradizioni e folclore
Feste religiose
1º gennaio - Festa della Madonna della Misericordia presso la chiesa situata di fronte alla stazione FFSS di Rionero
17 gennaio - Festa in onore di Sant'Antonio Abate presso la chiesa di Sant'Antonio e tradizionale pettolata per l'inizio del carnevale
19 marzo - Tradizionali falò sparsi nei rioni della città
25 marzo - Festa dell'Annunciazione - titolare della chiesa parrocchiale SS. Annunziata
25 aprile - Festa del Santo Patrono San Marco Evangelista
26 maggio - Festa della Madonna di Caravaggio (la statua lignea si trova presso la chiesa SS. Annunziata)
Giovedì santo - Sacra Rappresentazione dell'Ultima Cena presso il Palazzo Fortunato
Sabato santo - Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo. Processione per le vie della città.
domenica dell'ottava di Pasqua - Processione della Madonna del Carmelo dalla chiesa di Sant'Antonio Abate fino in chiesa madre
2 maggio - Festa di San Mauro
13 giugno - Processione in onore di Sant'Antonio
ultima domenica di giugno - Processione per le vie cittadine del Sacro Cuore di Gesù
2ª domenica di agosto' - Festa in onore della Madonna del Carmelo e processione per le vie del centro storico
lunedì dopo la seconda domenica di agosto - processione della Madonna del Carmine dalla chiesa madre fino alla chiesa di Sant'Antonio Abate
26 settembre - Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano presso la chiesa SS. Annunziata
24-25 dicembre - Presepe vivente
Miti e Leggende
In questa cittadina (ma del resto in tutta la zona del Vulture) è conosciuto il mito del "munacidd" (chiamato anche, in maniera meno diffusa, "gravand"). I "munacidd" sono spiriti di bambini morti che non sono stati battezzati e, di conseguenza, non sono andati in Paradiso. Questi si presentano negli orari notturni (secondo la tradizione alle tre del mattino) e disturbano le persone che dormono in posizione supina. Il "munacidd" si posiziona sull'addome del suo bersaglio, facendogli avvertire un forte dolore allo stomaco. Se la persona riesce a svegliarsi, il "munacidd" scompare. Per altri, invece, se il malcapitato riesce ad acchiappare il suo “cuppulin” (il cappello), il giorno dopo riuscirà a trovare dei soldi sotto il cuscino o a farsi dire il sito di un eventuale tesoro. Altra leggenda metropolitana vuole che le massaie possedenti un terreno coltivato in campagna non possono andare a raccogliere verdura durante la controra estiva, altrimenti saranno costrette a subire la collera degli spiriti maligni. Altra tradizione è l'usanza ormai persa di non benedire gli animali ma di utilizzare l'espressione "morb fess" (morbo fesso) altrimenti l'animale potrebbe morire.
Istituzioni, enti e associazioni
Sanità
Il Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (CROB) è l'azienda ospedaliera di Rionero e, oltre all'esercizio di assistenza, è uno dei più importanti centri nazionali sulla ricerca delle terapie oncologiche, con un rapporto di cooperazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Istituito con la Legge Regionale n. 13 del 23 maggio 1989, è nato solamente nel 1997 ed è entrato in attività nel 1998. Gran parte dei medici che vi lavorano si sono formati all'Istituto Nazionale Tumori di Milano, dopo aver ottenuto una borsa di studio con i contributi della regione Basilicata.
Cultura
Istruzione
Biblioteche
Oltre alle biblioteche scolastiche, a Rionero sono presenti la biblioteca comunale e la biblioteca dedicata a Giustino Fortunato con sede, appunto, nel palazzo Fortunato, dotata di un'emeroteca moderna, con circa 11.000 libri, e di una antica, con 4.700 libri pubblicati tra l'800 e i primi del 900.
Ricerca
Come già detto prima l'IRCCS - CROB è noto principalmente per essere tra i primi centri oncologici in Italia sulla lotta e la ricerca sui tumori.
Scuole
Le scuole principali presenti nel comune sono l'Istituto d'istruzione superiore "Giustino Fortunato" (costituito da un liceo pedagogico e uno scientifico) e l'Istituto tecnico per il turismo "Giuseppe Galliano". Inoltre presso Serra San Francesco vi sono il Liceo Classico "Giustino Fortunato" e il Liceo Artistico "Carlo Levi".
Musei
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Media
Cinema
Rionero è stata scelta come ambientazione dei film:
Darsi alla macchia di Fulvio Wetzl (2003)
Mineurs di Fulvio Wetzl (2007)
Vultour: le tracce del sacro-territorio e identità di Fulvio Wetzl (2008)
Carmine Crocco, dei Briganti il Generale di Antonio Esposto e Massimo Lunardelli (2008)
Un giorno della vita di Giuseppe Papasso (2011)
Arte
Teatro
Musica
Nel comune di Rionero in Vulture esistono due bande musicali:la prima è la "Banda Musicale Giuseppe Verdi" diretta dal Professor Donato Santoro mentre la seconda,più recente,è Gran Concerto Bandistico Giovanni Orsomando. Diretta dal Maestro Giovanni Catena junior
Cucina
'Primi piatti'
Lagane e ceci (lag'n e cic'r) - detto anche "Piatto del Brigante", viene preparato con le lagane, un tipo di tagliatelle. Altri ingredienti sono ceci (messi a bagno la sera prima in acqua tiepida e salata), olio d'oliva, sale, pomodori pelati, basilico e aglio.
Ravioli con la ricotta (cavzun c'la r'cott) - pasta preparata con un ripieno di ricotta di pecora, uova, zucchero, prezzemolo, menta, cannella. Il condimento consiste in ragù di carne di maiale e formaggio pecorino.
Cavatelli e cime di rape (trijidd e tadd' r' rap) - pasta accompagnata con cime di rape, aglio, olio extravergine di oliva, sale e peperoncino.
Secondi piatti
Maiale con peperoni - varietà di carne suina, rosolata e preparata con strisce di peperoni sott'aceto, sale e olio d'oliva.
Peperoni con il pomodoro (Pap'rin c' la pumbro'r) - peperoni freschi tagliati a strisce con pomodorini rossi schiacciati, olio d'oliva, aglio e sale.
Peperoni secchi con olive - peperoni secchi con olive nere soffritte. Possono essere gustati con pane casereccio o conditi con il baccalà lessato.
Acquasale (Acquasal') - pane casereccio tagliato a pezzi, con l'aggiunta di un preparato a base di olio d'oliva, acqua, aglio, peperoni secchi, peperoncino piccante, sale e uova.
Dolci
Sanguinaccio - crema di sangue di maiale preparata con latte, zucchero, burro, cioccolato fondente, vaniglia, cacao amaro e cannella. Viene spesso usato per le crostate.
Mostacciuoli (Mastazzu'l) - biscotti con zucchero, cannella, caffè in polvere, buccia grattugiata di arancia e vino cotto.
Calzoncelli (Cavzunciedd) - varietà di dolce fatta con un impasto di farina, uova, vaniglia, cannella e vino bianco. Vengono fritti e cosparsi con zucchero a velo.
Castagnaccio - marmellata elaborata con castagne lessate, zucchero, rhum, vaniglia e succo di cedro. È indicata per i calzoncelli nel periodo natalizio.
Eventi
Rally Puglia & Lucania
Dal 1980 il territorio di Rionero in Vulture è interessato dalla Gara Automobilistica, nata come Rally del Vulture, che prende il via dalla vicina Melfi. Diverse le importanti Prove Speciali che hanno risalito le pendici del Monte Vulture o si sono svolte sulle strade e sui tratturi intorno ai Laghi di Monticchio; negli ultimi anni la Prova Speciale più caratteristica parte dalla SS 401 Ofantina e, attraversata la Valle della Fiumara di Atella, condivide tratti dei comuni di Atella e Ruvo del Monte. Il Rally Puglia & Lucania, che nell'ottobre 2013 vedrà la 25ª Edizione, costituisce il più importante appuntamento sportivo della Basilicata avendo validità per i Campionati Italiani "Trofeo Rally Terra" e "Cross Country Rally" ed il Campionato F.I.A. Central European Zone di quest'ultima specialità, riconducibile al modello DAKAR.
Persone legate a Rionero
Michele Granata - monaco e patriota, aderente alla Repubblica Napoletana del 1799
Luigi Granata - agronomo ed economista
Giustino Fortunato senior - magistrato e politico, primo ministro del Regno delle Due Sicilie
Giustino Fortunato - scrittore, politico e meridionalista
Carmine Crocco - brigante
Michele di Gè - brigante
Giuseppe Pennella - generale
Michele Rigillo - poeta e critico letterario
Raffaele Ciasca - storico e politico
Filippo Longo - avvocato e politico
Giuseppe Catenacci - saggista, giornalista e politico
Nicola Russo - generale
Young Corbett III - pugile italo-americano
Beniamino Placido - giornalista e conduttore televisivo
Nino Calice - politico e scrittore
Gianna Schelotto - psicologa e scrittrice
Michele Zarrillo - cantautore
Giuseppe Brienza - politico
Michele Placido - attore e regista
Gerardo Amato - attore, fratello di Michele Placido
Pasquale Lamorte - politico
Donato Lamorte - politico
Piero Di Siena - politico e giornalista
Pasquale Plastino - regista teatrale e sceneggiatore, collaboratore di Carlo Verdone
Gigi Vigliani - cabarettista e imitatore
Roberto Cammarelle - pugile
Vincenzo Maria Granata
Prete e poeta dialettale, nato a Rionero il 1º marzo 1828, da Benedetto e Raffaela Raiola. Pronipote di Michele Granata, all'età di 15 anni entrò nel Convento dell'Ordine dei Minori Riformati di Laurenzana, assumendo il nome di Fra' Antonio e nel 1860 si trasferì a Venosa dove aprì una scuola privata. Nel 1865 inaugurò a Rionero una scuola privata di letteratura italiana. Nel 1887, emigrò in Brasile dove insegnò la lingua latina e collaborò con diversi giornali del posto. Nel 1889, fece ritorno a Rionero, dove scrisse poesie in vernacolo, ispirate agli usi e alle consuetudini del suo paese e riprese anche l'insegnamento privato. Morì nel proprio paese natale il 19 aprile 1911, a causa della febbre gialla che contrasse in Brasile.
Michele d'Angelo
Militare, nato a Rionero il 30 agosto 1868, da Donato ed Elisabetta Giordano. Nell'ottobre del 1888, all'età di 20 anni, inizia a frequentare l'Accademia Militare di Modena e poi quella di Torino. Ricevette il grado di sottotenente d'artiglieria, poi tenente e nel 1907 divenne capitano, assumendo il comando di una batteria del Primo Reggimento da campagna. Partito per la guerra italo-turca, morì a Derna il 3 marzo 1912 durante un combattimento. Dopo la morte gli venne riconosciuta una medaglia d'oro al valor militare e Giustino Fortunato, al quale era legato da lontana parentela, fece realizzare un'epigrafe nella piazza principale del paese.
Giovanni Mecca
Musicista e direttore d'orchestra, nato a Rionero nel 1897 ed emigrato in Argentina, in cui gli è stata dedicata una scuola di musica chiamata "Institut Musical Juan Mecca". Morì a Santa Rosa il 16 giugno 1970.
Geografia antropica
Economia
Rionero è uno rinomato produttore dell'Aglianico del Vulture, vino DOC considerato tra i migliori rossi d'Italia e un ottimo accompagnamento con l'arrosto e i formaggi molto stagionati. Proprio l'aglianico di Rionero ha ricevuto undici gran menzioni ed una medaglia d'oro nell'edizione Vinitaly del 2010. In aggiunta, il comune è un grande esportatore di acque minerali, le cui sorgenti rappresentano da millenni un grande bacino idrominerario. Le aziende Fonti del Vulture (ora parte della Coca Cola Company) e Gaudianello (la cui sede legale è a Melfi, sebbene l'estrazione venga effettuata nella frazione di Monticchio Bagni) negli ultimi anni hanno ricevuto ottimi consensi ed esportano la loro produzione in tutta Italia. Altro prodotto da menzionare è l'olio d'oliva del Vulture, di colore giallo ambrato con riflessi verdi e di sapore fruttato con un lieve tono piccante.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Le principali direttrici stradali che interessano Rionero in Vulture sono:
Strada statale 658 Potenza-Melfi
Strada statale 93 Appulo-Lucana: collega Barletta a Potenza.
Strada statale 167 dei Laghi di Monticchio.
Strada statale 381 del Passo delle Crocelle e di Valle Cupa.
Ferrovie
La città di Rionero in Vulture ha una propria stazione ferroviaria, sulla linea Foggia-Potenza.
Amministrazione
Il sindaco è Antonio Placido che alle scorse Elezioni amministrative italiane del 2011 ha vinto con il 75,09% (contro il 15,27% di Donato Ramunno del Il Popolo della Libertà e il 9,62% di Vittorio Brienza della lista civica sviluppo e libertà) appoggiato da una lista di centro sinistra. Alle Elezioni politiche italiane del 2013 il sindaco è stato eletto deputato per Sinistra Ecologia Libertà dopo aver vinto le primarie parlamentari per il suo partito.
Gemellaggi
Settimo Torinese, dal 2003
Sport
Calcio
Lo sport principale della città è il calcio. La maggiore squadra locale è il C.S. Vultur 1921 che milita nel Campionato di Eccellenza della Basilicata. La società fu fondata nel 1921 da alcuni pionieri fra i quali Carlo Sforza e Mauro Corona che la nominarono "Vultur Circolo Sportivo". Agli inizi le discipline sportive praticate furono l'atletica, il pugilato ed il ciclismo. Dal 1923 al 1926 organizzò e partecipò ai Convegni Atletici Lucani con risultati più che soddisfacenti. Dal 1929 al 1930 fece la comparsa il calcio dilettantistico con calciatori locali come Amorosino Angelo ed il fratello Vito, Consiglio Michele, Bocchetti Alfredo, Volonnino Dario, Plastino Giovanni, Argentino Giuseppe, Traficante Renato. Negli anni del secondo conflitto mondiale il calcio rivolse l'attenzione ai vivai giovanili che, alcuni anni dopo, portarono il C.S. Vultur nel campionato semiprofessionistico per la prima volta nella stagione 1958-59, grazie alla passione del suo presidente Pasquale Corona. A lui è intitolato lo stadio comunale di Rionero. La compagine rionerese nella sua storia ha poi militato nei campionati interregionali complessivamente per 8 stagioni. L'altra squadra di Rionero è la Fortitudo San Tarcisio, nata nel 1972 dalla fusione delle due società San Tarcisio, per volere di padre Carlo Palestina e la Fortitudo, nata qualche anno dopo grazie al fondatore Carlo Pesacane. Attualmente la squadra milita nel campionato di Promozione lucana.
Ciclismo
Questa disciplina è rappresentata dalla Gran Fondo del Vulture, evento ciclistico a livello nazionale che coinvolge centinaia di ciclisti da tutta Italia, organizzato dalla società sportiva locale "Il Velocifero", la quale coordina anche il "giro dei castelli Federiciani", competizione rivolta e riservata alla categoria Allievi e Juniores. Il settore Mountain Bike è curato invece dalla sezione MTB Vulture della stessa società, che dal 2006 organizza annualmente il "Trofeo MTB Sette Colli", gara di ciclocross appartenente al Circuito Lucano MTB che vede ogni anno la partecipazione di centinaia di atleti provenienti da ogni parte d'Italia. Da ricordare anche che Rionero è stato anche traguardo del Gran Premio della Montagna di terza categoria del 91º Giro d'Italia della Tappa Potenza-Peschici. Il velocifero organizza pure il baby bike vultur cup una gara per bambini dai 4 ai 13 anni.
Altri sport
Da ricordare ancora in città le due società di basket AICS e Virtus, entrambe partecipanti al campionato Regionale di Serie D. La Rionero Volley, società di pallavolo locale, è una delle migliori società a livello giovanile Regionale, attualmente partecipa al Campionato Regionale di Serie C, ed è formatrice di tante giovani giocatrici. La Strarionero, giunta alla sua XX edizione, è un evento podistico che oggi riservato ai bambini della locale scuola elementare con una notevole partecipazione (circa 450), ma che ha avuto ottime edizioni a livello nazionale con partecipazione di atleti di ottimo livello. Da menzionare ancora, il motoraduno organizzato dal Motoclub "Giacinto Cerviere", da sei anni a livello Nazionale, ma organizzato da circa 12 anni, che prevede la partecipazione dnumerosi centauri.
Impianti sportivi
Note
^ Dati Istat 2001. URL consultato il 26 aprile 2010.
^ a b Bilancio demografico 2013, dati Istat. URL consultato il 18 maggio 2014.
^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana. URL consultato il 17 marzo 2013.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 538.
^ Tabella climatica
^ Monticchio sul sito del comune di Rionero in Vulture. URL consultato il 23 aprile 2010.
^ Roberto Pallottino, 2000 , p. 26.
^ Giustino Fortunato, Tommaso Pedio 1968 , p. 151.
^ Recensione del documentario "Carmine Crocco dei briganti il Generale", su www.colombre.it. URL consultato il 16 luglio 2009.
^ Roberto Pallottino, 2000 , p. 33.
^ Stemma di Rionero in Vulture. URL consultato il 7 agosto 2009.
^ La frontiera di Lucania in comune.rioneroinvulture.pz.it.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ Dati Istat al 31 dicembre 2008. URL consultato il 24 aprile 2010.
^ Biblioteca comunale di Rionero in Vulture - Informazioni
^ Biblioteca G.Fortunato
^ Sigla di "Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - Centro Regionale Oncologico Regionale della Basilicata
^ Rionero: Il Crob Centro D'Eccellenza Lotta Ai Tumori
^ Comune di Rionero in Vulture
^ Darsi alla macchia. URL consultato il 7 dicembre 2011.
^ Mineurs. URL consultato il 21 marzo 2011.
^ Vultour - Le Tracce del Sacro Territorio e Identità. URL consultato il 6 febbraio 2011.
^ Carmine Crocco, dei Briganti il Generale. URL consultato il 7 dicembre 2011.
^ Un Giorno della Vita. URL consultato il 14 gennaio 2011.
^ Roberto Pallottino, 2000 , p. 83.
^ Gambero Rosso, 2004 , p. 167.
^ Vinitaly 2010. Ecco i vini campani, calabri e lucani premiati dal concorso in Luciano Pignataro Wine Blog.
^ Tra Settimo e Rionero in Vulture è nata un'amicizia. URL consultato il 15 novembre 2011.
Bibliografia
Antonio Canino, Basilicata Calabria, Touring Editore, 1980.
AA. VV, Patrimonio Artistico di Rionero in Vulture, Litostampa Ottaviano, 2007.
Giustino Fortunato, Tommaso Pedio, Badie, feudi e baroni della Valle di Vitalba: Volumi 1-2, Lacaita Editore, 1968.
Roberto Pallottino, Rionero e il Vulture, alla ricerca dell'identità perduta, Calice Editore, 2000, ISBN 88-8458-071-4.
Gambero Rosso, Il libro del vino. Manuale teorico & pratico, G.R.H. S.p.A., 2004, ISBN 88-87180-79-2.
Voci correlate
Vulture
Melfese
Monticchio
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Sito del comune
Sito della squadra di calcio C.S.Vultur1921