Preci
Immersa nella natura selvaggia del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sorge Preci, una piccola cittadina inserita nel club dei “Borghi più belli d’Italia”.
Secondo la tradizione, il borgo fu fondato dal monaco siriano Eutizio alla fine del V secolo d. C., ma è solo nel Cinquecento che raggiunse il suo massimo splendore: la scuola chirurgica diede formazione a grandi medici, tra cui Durante Scacchi, che entrò nella corte papale per curare il papa Sisto V e il fratello Francesco; l'arte chirurgica a Preci si tramandava di padre in figlio. Proprio queste famiglie diedero un importante contributo architettonico al paesino e gli conferirono un carattere molto signorile tipico del Cinquecento.
Caratteristica principale di Preci sono i suoi vicoli e le sue viuzze formate a causa di un abitato molto raccolto, tipico delle fortezze di epoca medievale; conserva ancora oggi le due porte di accesso.
Il gioiello del borgo è sicuramente l’Abbazia benedettina di Sant’Eutizio, purtroppo gravemente danneggiata dal terremoto del 2016. Fu realizzata in tre fasi tra il X ed il XIV secolo: fondata sulle tombe dei monaci siriaci che, a partire dal V secolo, avevano scelto questi luoghi sperduti per vivere da asceti e da eremiti, la "badia" divenne un importante monastero dotato di oratorio, alloggio per pellegrini, farmacia, scuola di paleografia e miniatura, scriptorium e persino di una biblioteca di codici miniati.
Sulla piazza principale si affacciano invece il Palazzo Comunale e la Chiesa di Santa Caterina, edificata nel XIV secolo con un portale gotico e con elementi decorativi di ordine romanico che ne abbelliscono la facciata.
