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Intervista a Silvio Gatto, nuovo membro UNESCO Calabria Giovani

Scritto da Eliana Iorfida, 06/07/20

Storico dell'arte di Lamezia Terme (CZ), Silvio Gatto, che ha già all'attivo studi e pubblicazioni importanti sui beni culturali calabresi, è stato scelto da poco come nuovo membro dell’associazione italiana UNESCO Calabria Giovani.

Costituitasi nel 2015, l’associazione italiana "Giovani per l’UNESCO" nasce come costola giovanile della Commissione Nazionale Italiana dell'Ente con l’obiettivo di supportarne le attività negli ambiti dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione.

Oggi, dei circa 300 giovani professionisti di età compresa tra i 20 e i 35 anni fa parte anche Silvio Gatto, giovane lametino che ha all'attivo già importanti studi e pubblicazioni sul patrimonio artistico e archeologico calabrese.

Il suo interessante punto di vista in esclusiva per ViaggiArt...

In qualità di nuovo membro dell'associazione UNESCO Calabria Giovani le chiediamo un commento rispetto allo stato dell'arte e all'effettiva valorizzazione dei patrimoni UNESCO presenti in Calabria, sia materiali che immateriali. 

Il Parco Nazionale del Pollino, riconosciuto come Unesco Geopark nel 2015, è stato sottoposto a diversi progetti di conservazione e valorizzazione della biodiversità, riuscendo a raggiungere più di centomila presenze annue. Il Duomo di Cosenza è stato riconosciuto come Patrimonio Testimone di Cultura di Pace nel 2011. Recentissimo è il restauro perfettamente eseguito dei marmi dell’altare della Madonna del Pilerio. L’icona della Vergine che allatta il Bambino risulta ancora oggi ben conservata: la tavola ripristinata nel 1977, è efficace e leggibile, sintesi di un bizantinismo messinese e ricerche plastiche pre-cimabuesche. Nel 2015 il Comitato Consultivo Internazionale da Abu Dhabi, ha decretato l’iscrizione del Codex Purpureus Rossanensis nel registro della Memory of the World. Il codice miniato è stato restaurato a Roma e oggi finalmente visionabile a Rossano. La Varia di Palmi è Bene Immateriale dell’Unesco dal 2013 come Festa delle Grandi Macchine a Spalla insieme a Nola, Sassari e Viterbo. Impressionante è la partecipazione cittadina all’evento: una macchina rotante e gigantesca viene trainata da 200 persone lungo le strade concitate di Palmi. Oltre i confini territoriali la Varia è tuttavia poco conosciuta. 

A che punto sono, invece, eventuali nuove candidature di beni e siti di interesse nella regione? Quali i criteri e le tempistiche per ulteriori riconoscimenti in corso d'opera?

Nuove candidature si stanno ancora vagliando. La Cattolica di Stilo è candidata al riconoscimento Unesco dal 2006, insieme ad altri 7 siti basiliano-bizantini calabresi. La candidatura della Sila è stata invece respinta, anche se già iscritta come Decima Riserva della Biosfera Italiana nella Rete Mondiale dei Siti di Eccellenza. L’iter di valutazione è complesso e articolato. L’iscrizione del bene a una Tentative List, la compilazione di un dossier dettagliato da presentare per l’accettazione della candidatura, l’ispezione del bene o del sito da parte dell’Unesco. L’iter complessivo può durare più di dieci anni.

A fronte del prestigioso ruolo che riveste, quale sarà il suo impegno personale nell'ambito delle attività previste dall'associazione nei vari campi di intervento, sia locali che nazionali?

Supportare le attività della Commissione Nazionale e promuovere progetti e attività di valorizzazione del territorio. Il tentativo sarà quello di innescare una partecipazione sempre più attiva delle comunità locali. Ruoli e attività specifiche dovranno essere ancora programmate. Già nel 2015 con Massimo Bray e Tomaso Montanari denunciavamo lo stato di abbandono di alcuni siti archeologici calabresi: Brancaleone Vetus, La Grotta di Trisulina a Zungri, il parco di Apollo Alaios a Cirò Marina, il mausoleo romano di Cirella a Diamante, la villa di Capo Cimiti a Capo Rizzuto, il parco di Capo Colonna a Crotone, la necropoli di Terina a Nocera Terinese. Sarebbe necessario ripartire da qui. 

Ha preso il via un'estate complicata, comunque ricca di aspettative per una piena ripresa delle attività culturali e turistiche. Quali itinerari/luoghi favoriti si sente di suggerire ai calabresi e ai turisti che sceglieranno questa terra per le loro vacanze?

Evitando itinerari ampiamente diffusi: a Capistrano, a pochi chilometri dalle spiagge di Pizzo, un probabile affresco ritoccato da Pierre-Auguste Renoir nella controfacciata della chiesa madre; sulla costa ionica inferiore nei pressi di Bovalino, gli stupendi pavimenti mosaicati della villa romana di Casignana; a Monasterace Marina, affacciati sul mare, i resti del tempio dorico di Kaulon. Tra Pazzano e Stilo, in una piccola porzione di territorio, è possibile visitare l’eremo di Santa Maria della Stella scavato nella roccia, il monastero ortodosso di San Giovanni Theristis da poco restaurato e la Cattolica, concedendosi una sosta nelle freschissime e incontaminate cascate del Marmarico. Dalle spiagge affollate di Tropea è possibile dirigersi verso le grotte di Zungri, villaggio rupestre degli Sbariati. Ai piedi della Sila piccola, merita una visita la chiesa di San Domenico e il Museo Civico nel comune di Taverna, paese natale del più grande pittore calabrese del Seicento, Mattia Preti. E poi il Musaba nei pressi di Mammola, parco d’arte contemporanea e laboratorio personale di Nik Spatari. 

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