A Venezia una mostra celebra l’ultima Dogaressa, Peggy Guggenheim
La Collezione Peggy Guggenheim rende omaggio alla sua carismatica fondatrice, ultima dogaressa di Venezia dedicandole una mostra per i 40 anni della sua scomparsa.
[..] decisi che Venezia sarebbe stata la mia patria futura: l’avevo sempre amata più di ogni altro posto su questa terra e sentii che lì da sola sarei stata felice”. Peggy Guggenheim
Sono passati 70 anni da quando per la prima volta la Guggenheim organizzò una mostra a Palazzo Venier dei Leoni. Oggi e fino al 27 gennaio del 2020 quel Palazzo, custode della sua piccola quanto preziosa collezione, ospiterà “Peggy Guggenheim. L’ultima Dogaressa”, una mostra che costruisce la storia di un rapporto, quello di Peggy con la città lagunare che scelse come patria per gli ultimi 30 anni della sua vita.
Una storia fatta di eventi diventati pietre miliari della storia dell’arte del XX secolo come la partecipazione alla XXIV Biennale di Venezia nel 1948, quando presso il padiglione greco la Guggenheim espose la sua collezione, o la prima personale in Europa di Jackson Pollock nel 1950 nell’Ala napoleonica di Piazza San Marco.
In mostra capolavori come L’impero della luce di René Magritte e Studio per scimpanzé di Francis Bacon, accanto ai lavori dei maestri italiani come Tancredi Parmeggiani, Emilio Vedova ed Edmondo Bacci. Non mancano due artiste donne care alla mecenate, testimonianza del suo sostegno alle figure femminili nel mondo dell’arte: Grace Hartigan e Irene Rice Pereira, a cui la collezionista dedicò anche una monografica ad Art of This Century nel 1944.
Per la prima volta fanno il loro debutto alcuni preziosi scrapbooks: album in cui Peggy raccolse con meticolosa attenzione articoli di giornali, fotografie, lettere, inviti delle sue mostre.
Contestualmente, le sale di Palazzo Venier dei Leoni ospitano la maggior parte delle opere acquistate tra il 1938 e il 1947, tra cui Scatola in una valigia realizzata da Marcel Duchamp nel 1941 proprio per Peggy e raramente visibile al grande pubblico per la sua delicatezza, oggi eccezionalmente esposta nella sua interezza dopo un importante intervento di studio e restauro all’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, sostenuto da EFG, Institutional Patron del museo.
Per rendere omaggio alla città che Peggy ha fortemente amato e ai suoi abitanti, il museo sarà aperto gratuitamente ai residenti dei 44 comuni della Città metropolitana di Venezia tutti i giovedì dalle 10 alle 18, dal 26 settembre al 23 gennaio 2020.
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