Chiusura di stagione per il TAU, l’intervista a Fabio Vincenzi
Chiusura di stagione per Meridiano Sud del Teatro Auditorium UniCal che registra l’ennesimo sold out con “An evening with Manuel Agnelli”, atteso evento in esclusiva regionale realizzato in collaborazione con Color Fest, che ha visto il frontman degli Afterhours, accompagnato da Rodrigo D’Erasmo, esibirsi in un personalissimo e intimo concerto di grande spessore musicale.
“Dalla tradizione al contemporaneo” è il sottotitolo del cartellone che ha coniugato magistralmente i titoli della grande tradizione alle nuove poetiche della scena coeva: dal classico di Dostoevskij messo in scena da Sergio Rubini, sul palcoscenico insieme a Luigi Lo Cascio, a Churchill, icona del ‘900, interpretato da Giuseppe Battiston; dalla rilettura pirandelliana di Scimone Sframeli fino al testo “extraordinarie” di Manlio Santanelli diretto da Cerciello con due grandi interpreti, Fausto Russo Alesi e Imma Villa.
Una congiunzione necessaria che mette generazioni a confronto, non solo artisticamente parlando, come ha sottolineato Fabio Vincenzi, responsabile del Sistema Teatri UniCal. Una stagione che è riuscita al tempo stesso ad abbracciare diversi pubblici in una commistione di generi e artisti vincente.
“Il Castello di Vogelod”, una sorta di sonorizzazione della pellicola di Murnau eseguita dai Marlene Kuntz e Claudio Santamaria per lo spettacolo diretto da Arcuri, ad esempio, ci ha fatto assistere ad una vera e propria lezione di cinema. Anche il cartellone musicale ha unito generi e pubblici, basti pensare, tra gli altri, a Serena Brancale e Willie Peyote che si sono esibiti in un live unico e la Brunori SAS accompagnata occasionalmente da un ensamble d’eccezione per omaggiare il grande Dalla.
Una proposta artistica non solo in grado di aprirsi al territorio, ma che diventa occasione di confronto per gli studenti dell’UniCal grazie ad un’offerta completa che spazia dal teatro alla musica, al cinema.
Un plauso agli organizzatori e al pubblico del Teatro Auditorium UniCal!
L’intervista di ViaggiArt a Fabio Vincenzi.
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