Mortara
"Quivi cader de’ Longobardi tanti, e tanta fu quivi la strage loro, che ‘l loco de la pugna gli abitanti. Mortara dapoi sempre nominoro".
(Ludovico Ariosto, I cinque canti - canto II, 88)
Mortara, in Lomellina, si trova lungo il tracciato classico della Via Francigena proveniente da Robbio e Nicorvo, che passa nella frazione di Madonna del Campo e arriva in città percorrendo tutto Corso Garibaldi sino all'Abbazia di Sant'Albino, importante tappa storica del percorso. Secondo la tradizione, la città fu fondata attorno al VII sec. a.C. da popolazioni celtiche, tuttavia l'unico elemento storicamente certo sulle vicende antiche del luogo, è dato dalla pietra miliare attualmente conservata presso l'ingresso laterale della Baslica di S. Lorenzo. L'edificio, in stile gotico lombardo (1375-1380), si affaccia su Piazza Monsignor Dughera, alle spalle del municipio, e conserva opere pittoriche e scultoree dei secoli XV, XVI e XVII. da visitare anche la cinquecentesca Chiesa di Santa Croce, chiesa-madre dei mortariensi, con l'annesso Palazzo Lateranense. Tra i luoghi della cultura, il Teatro comunale Vittorio Emanuele II, edificato nel 1846 ad opera dell'architetto Celestino Braccio, Palazzo Cambieri e la Biblioteca Francesco Pezza, fondo storico del Comune di Mortara, con ampie aree dove è possibile svolgere le più disparate attività. L'ultima domenica di Settembre si svolge la tradizionale "Sagra dell'Oca", con eventi che si svolgono durante tutta la seconda metà del mese e con un corteo storico seguito dal Palio disputato dalle sette contrade storiche.