Basilica di Santa Maria delle Grazie - Cenacolo Vinciano (Sito UNESCO)
Si tratta di un santuario appartenente all'ordine Domenicano. Edificata tra il 1492 e il 1493 per volere del duca Ludovico il Moro come mausoleo di famiglia (a seguito della morte prematura della consorte, Beatrice d'Este), è uno degli edifici di culto più rappresentativi del Rinascimento, secondo sito italiano classificato dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità". Il progetto dell'intero complesso domenicano è di Guiniforte Solari, già ingegnere capo della fabbrica del Duomo. Si articolava su tre chiostri: a nord, il fianco della chiesa, e sugli altri tre un portico di colonne in serizzo con capitelli gotici. Sul lato nord del portico si affacciano l’antica Cappella delle Grazie, le sale del Capitolo e del Locutorio e la biblioteca; su quello sud, il refettorio, che ospita il celeberrimo Cenacolo Vinciano. L' "Ultima Cena", capolavoro di Leonardo da Vinci (1494-1498), si trova su una delle pareti laterali dell'ambiente: tempera grassa su intonaco, si ispira al Vangelo di Giovanni nel quale Gesù annuncia il tradimento di uno degli apostoli (una diversa lettura del dipinto è richiamata dal popolare romanzo "Il Codice da Vinci", dello scrittore Dan Brown). La Chiesa si attiene alla tradizione gotica settentrionale: tre navate basse e larghe, con volte a ogiva e facciata "a capanna". Anche i materiali sono quelli della tradizione lombarda (cotto e granito). Le navate sono coperte da volte a crociera con cordonature rette da capitelli a foglie. Il portale centrale, in marmo bianco con trabeazione decorata con tondi e profili di figure, costituisce il primo intervento voluto da Ludovico il Moro. La tribuna, tradizionalmente attribuita al Bramante, è un cubo imponente che regge una cupola emisferica raccordata da pennacchi che rappresentano i quattro Dottori della Chiesa. Il complesso sacro include il Chiostro delle Rane (o "Chiostro Piccolo") e la Sagrestia Vecchia. Negli anni della dominazione spagnola, divenne sede del Tribunale dell'Inquisizione.