Luogo - Punto di Interesse
Centro culturale "Carlo Venturini"
Luogo:
Viale Zaganelli, 2, Massa Lombarda (Ravenna)
Il Centro Culturale, recentemente inaugurato, è il risultato di un progetto di recupero e di sistemazione museografica voluta dal Comune di Massa Lombarda. Si tratta di una struttura che, nel bell'edificio liberty completamente recuperato noto come "Pueris Sacrum", ospita senza soluzione di continuità la Biblioteca, il Museo Civico Venturini e la Pinacoteca Comunale. La raccolta Venturini costituisce un episodio importante nella storia di Massa Lombarda e, al contempo, evidenzia un esempio emblematico del collezionismo antiquario del secondo Ottocento, rivisitato attraverso una figura singolare come quella di Carlo Venturini (1809-1886), che proprio nella città massese ebbe i natali. Alla sua morte, libri e oggetti, con la casa ove il collezionista aveva nel frattempo organizzato le proprie raccolte secondo un ordine tematico, vengono devoluti alla città. La Pinacoteca invece si compone della quadreria di proprietà comunale e di quella dell'AUSL che illustra alcune delle direttrici della cultura artistica locale.Uno dei nuclei portanti dell'intera collezione Venturini è rappresentato da materiali antichi, in netta prevalenza ceramici, di origine greca, magno-greca ed etrusca. Vi si annoverano alcuni buccheri, vasi corinzi ed etrusco-corinzi, un piccolo repertorio della produzione figurata e non, dal meridione d'Italia. Il pezzo più pregevole è rappresentato da una 'hydria' a figure rosse attribuibile all'officina di Assteas e Python (IV secolo a.C.). Riccamente documentate inoltre alcune classi di oggetti come il vasellame a vernice nera, i balsamari dell'antica Apulia e le lucerne, che il collezionista raccolse nel tentativo di organizzare una campionatura completa per l'età romana. Di un certo interesse è la raccolta dei bronzi, tra i quali figurano fibule della prima e seconda età del Ferro, oggetti appartenenti all''instrumentum domesticum' romano, piccole 'appliques' ed alcune statuette di destinazione votiva. Per la loro rarità, venata anche di un certo esotismo, meritano attenzione i reperti provenienti dal Nord Africa - e segnatamente le stele con iscrizioni puniche dal 'tofet' di Cartagine - il cui possesso da parte del Venturini si deve alla carica di rappresentante diplomatico del governo di Tunisi in Ancona. Le arti decorative sono invece rappresentate da maioliche abruzzesi e di produzione faentina dei secoli XVII e XVIII. Notevole il 'desco da parto' settecentesco della bottega Ferniani. Teiere, caffettiere, servizi da camera, vetri di uso corrente documentano la produzione italiana ed europea di suppellettili domestiche, con l'aggiunta di manufatti di produzione industriale. La raccolta numismatica è formata da una sezione antica con oltre trecento esemplari di età romana, mentre quella moderna annovera circa cento pezzi ottocenteschi europei e tunisini. Il patrimonio naturalistico è costituito da fossili, conchiglie e minerali esposti nei contenitori originali dell'antico museo, in una suggestiva ambientazione che vuole ricreare l'atmosfera di questa perduta "casa-museo". La Pinacoteca ripercorre le tappe del percorso artistico locale a partire dal XVI-XVIII sec., entro il quale si annoverano alcune personalità come il Garofalo e Bastianino. Vi trovano poi posto la collezione di Carlo Venturini (1809-1886), formata in massima parte da dipinti dell'Ottocento, le opere del massese Giambattista Bassi (1784-1852), alcune tele di Angelo Torchi (1856-1915) anch'esso nativo della cittadina romagnola, e un certo numero di opere afferenti a istituzioni ed enti religiosi attivi nella circoscrizione territoriale ravennate. La rassegna si chiude con alcuni lavori di Orfeo Orfei e della famiglia Folli - Luigi, Guelfo, Umberto.