Il Festival della Letteratura e del Diritto di Palmi tra cultura, natura e bellezza
Giunto nel 2018 alla sua V Edizione, il Festival della Letteratura e del Diritto “Città di Palmi”, oltre a sviluppare ogni anno temi di grande interesse con ospiti prestigiosi - questa la volta di Paolo Rumiz e Gianrico Carofiglio - coinvolge in modo itinerante un territorio ricco di fascino, l’area del reggino compresa tra due mari.
Indice
Un festival, tante anime
Il Festival della Letteratura e del Diritto “Città di Palmi” nasce nel 2014 da un’idea del magistrato Antonio Salvati e dall’associazione onlus “La Banda degli Onesti”, con l’intento di parlare di giustizia attraverso una prospettiva ampia, che abbraccia la narrativa, la musica, il cinema e ogni altra espressione artistica, promuovendo il dialogo con le istituzioni del territorio, l’università (in particolare l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e il CRED - Centro per l’estetica del diritto, del prof. Daniele Cananzi), la magistratura, l’avvocatura e gli studenti delle scuole superiori.
Dal rapporto tra i confini e l’identità (2017) a quello tra follia, letteratura e diritto (2018), il Festival di Palmi indaga alcune tra le dimensioni più affascinanti e contraddittorie dell’essere umano e del suo vivere nella collettività.
Un Festival per scoprire Palmi e dintorni
Quale realtà itinerante che, partendo dalla città di Palmi, tocca diversi centri a cavallo tra il Tirreno e lo Ionio (Rosarno, Taurianova, Polistena, Cittanova e Cinquefrondi), il Festival della Letteratura e del Diritto è anche un’occasione unica per visitare alcuni tra i luoghi più suggestivi e sconosciuti della regione e della provincia di Reggio Calabria, tra archeologia, storia e tradizioni identitarie antichissime.
Palmi apre il suo centro storico e le piazze agli spettacoli teatrali e musicali che accompagnano il Festival, accogliendo i visitatori nella poliedrica Casa della Cultura “L. Repaci”, sede della Pinacoteca Civica e del Museo Etnografico che espone, tra le altre evidenze, gli storici “Giganti”, Mata e Grifone, e i cimeli legati alla processione religiosa della Varia di Palmi.
La scoperta di questo meraviglioso lembo di Calabria, che svela la sua bellezza panoramica dall’alto del Monte Sant’Elia (Tre Croci) prosegue ancora lungo il Tirreno, alla volta delle botteghe artigianali dove acquistare le ceramiche di Seminara e del Parco Archeologico dei Tauriani, antica città bruzia di Tauriana.
Se decidiamo di percorrere l’intera Costa Viola, passando per Bagnara, fino a incontrare la provincia di Vibo Valentia e il Monte Poro, non possiamo non visitare l’interno e l’area nota come “Cappadocia di Calabria”, dove le Grotte di Zungri e le numerose cavità rupestri abitate sin dall’antichità ci trasportano in un Oriente “a portata di mano”.
Anche se optiamo per la costa ionica, dopo una tappa obbligata a Reggio Calabria, l’Oriente ci viene incontro: è questo il cuore pulsante della Bovesia (capoluogo Bova), l’area a minoranza grecanica, dove si parla ancora l’antico greco di Calabria (grecanico), risuonano musiche, si assaggiano cibi e si conservano costumi che rimandano alle culture e alle tradizioni millenarie del Mediterraneo.
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Eliana Iorfida
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