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Ussita

Luogo: Ussita (Macerata)
Ussita (Ùssita) è un comune italiano di 448 abitanti della provincia di Macerata nelle Marche. Ussita è un comune sparso; la sede comunale è situata in località Fluminata. Frazioni Il paese, a carattere tipicamente montano, si sviluppa su numerose piccole frazioni tutte adagiate alle pendici del Monte Bove. Fluminata: è il centro città costituito dal Palazzo municipale, recentemente ristrutturato, dalla piazza e dai principali piccoli negozi del paese; Pieve: è quasi un tutt'uno con la frazione Fluminata, il nome deriva dalla chiesa principale (restaurata negli anni '20 del secolo scorso nelle attuali forme medievaleggianti con rosa centrale in facciata dall'architetto romano Aristide Leonori per munificenza del nativo locale cardinale Pietro Gasparri). Presente nella frazione, tra gli edifici pubblici, la stazione dei Carabinieri. Le attuali frazioni componenti il Comune sono: Vallazza: è l'anello di collegamento tra la contrada Pieve e quella Fluminata. Caratteristico il parchetto nel quale scorre il torrente Ussita (affluente del fiume Nera). Importante la presenza di una nuovissima casa di riposo per anziani; Capovallazza: è situata all'estremità del paese, sede dello stabilimento dell'acqua minerale Roana, è anche conosciuta come località natale del cardinale Pietro Gasparri; Sasso; Sant'Eusebio: è la frazione vicina al centro, ma posta ad un'altitudine ben più elevata; questa posizione gli permette di offrire uno scorcio su tutto il centro e sulla valle del torrente Ussita in generale; Tempori è la frazione posta sopra la Pieve. Soleggiata tutto l'anno. Calcara: situata a sud del centro, è famosa per il palazzetto del ghiaccio e gli altri impianti sportivi, ed un borgo di case che rappresenta il suo nucleo originario. Rilevanza assume la chiesa di Santa Maria Assunta. È un’antica chiesa pievana costruita nel ‘300, in stile gotico, su un precedente edificio di culto, completata nel 1389 e restaurata nel 1915. Da essa dipendevano ventidue cappelle e chiese della zona. La facciata rifatta in pietra ha un portale ogivale, sorretto da due colonnine, un rosone al centro e due finestre laterali cuspidate. All’interno, ad una navata, è un fonte battesimale del 1390, affreschi di Paolo da Visso del 1470 e pitture della scuola mevalese del 1456. Dietro l’altare maggiore è collocata una interessante tavola degli Angelucci di Mevale del 1584.In altri locali della chiesa sono conservati: un reperto di pietra calcarea del VIII-IX secolo d’arte barbarica, una statua romanica del XII secolo, una statua lignea di S. Sebastiano del ‘300 e diverse tele del ‘600 e ‘700. ; successivamente al terremoto che colpì tutta la zona umbro-marchigiana nel 1997, la chiesa non è agibile. Castel Fantellino: sede dell'attuale principale cimitero cittadino, dal quale ogni notte è possibile vedere la torre illuminata. Anticamente la torre faceva parte di un complesso più grande probabilmente un castello del quale oggi appunto rimane solo questo elemento inglobato all'interno del camposanto; nel borgo è presente una chiesetta del 1400, decorata nei secoli successivi da artisti mandati appositamente da Roma; caratteristica è anche la "Fontana del fantasma" situata nel bosco lungo il breve sentiero che collega Castelfantellino alla sua mini-frazione "Palazzo", così chiamata per la presenza appunto di un palazzo del 1400, legato in passato alla Curia Romana (che recentemente valutò, senza esito, la possibilità di riacquistarlo e restaurarlo), con affreschi semplici decorativi all'interno. Castel Fantellino è collegato tramite una piccola stradina di terra all'abitato di Calcara e lungo questa strada è possibile ritrovare un'antica fontana probabilmente adibita a lavatoio chiamata "Fontana del fantasma"; la leggenda vuole che una ragazza affetta da sonnambulismo sia scomparsa, una notte, sul sentiero, ed il giorno dopo il volto del fantasma era visibile inciso sulle fontana. Ancona oggi "con un po' di fantasia" è possibile intravedere il fantasma sulla pietra retrostante la fontana. Più distaccate dal corpo centrale del paese ci sono altre frazioni: Casali: è quasi un vero e proprio agglomerato a sé stante è situato su una terrazza naturale sulle pendici di Monte Rotondo; caratteristica è la chiesa dei Santi Vincenzo ed Anastasio, che conserva all'interno opere di rilevante importanza; è un’antica cella monastica benedettina di S. Eutizio sorta nel periodo longobardico. Fu consacrata dal Vescovo di Spoleto nel 1093, come indica una pietra nella parete interna della chiesa. Sono ancora riscontrabili gli elementi architettonici romanici, nonostante i vari restauri. La facciata in pietra, restaurata nel 1929, ha un bel portale ad arco con ghiera dentellata e una graziosa bifora, la cui colonnina ha un capitello a stampella. Sull’arco della bifora è lo stemma dell’Abbazia di S. Eutizio; la chiesa passò infatti alle sue dipendenze nel 1115. L’abside all’esterno è liscio con monofore. L’interno ad una navata con capriata ha due altari lignei barocchi del ‘600, su uno dei quali è una teladi A. Righi del 1638. Nell’abside, con doppio arco in pietra, è sistemato un altare, anch’esso in pietra, decorato con archetti in stile romanico-longobardo. In seguito il pavimento originario venne smantellato, e non restaurato. Vallestretta: è una piccola frazione situata in fondo ad una valle laterale dell'Ussita (destra orografica), e delimitata dalle pendici del Monte Rotondo e del Monte Careschio, e sovrastata dal versante ovest di Croce di Monte Rotondo, con i caratteristici paravalanghe. Il paesaggio è dominato da recinzioni per il pascolo montano e da due agglomerati (Tresto, a sx salendo la valle e Di cuntra, a dx salendo la valle) di case arroccate ai pendici del monte, tutte in pietra, caratteristica propria dei villaggi di montagna; una grande valanga la sfiorò negli anni novanta, portando a valle, a monte delle abitazioni, centinaia di alberi sradicati, ma senza che ciò provocasse alcun danno.. Frontignano: rinomata stazione sciistica, dominato dai massicci del Bove e del Bicco: ottimo punto di partenza anche per escursioni sull'anello dei Monti Sibillini; Sammerlano: è la frazione più recente, nata negli anni "80, per il notevole sviluppo turistico del Comune. Sorbo: È una frazione che conserva quasi intatte le caratteristiche del borgo di montagna: piccole casette, decori in legno ecc. All'imbocco dello svincolo per Sorbo, provenendo dalla strada che dal centro sale a Frontignano, si trova la chiesa di Santo Stefano, posta quindi fuori dal borgo. È risalente al Duecento e, nonostante sia stata restaurata nel 1942 dal Sen. Sili, ha mantenuto la struttura originale. Ad una sola navata, conserva sulla parete di fondo un affresco del 1474 attribuibile, per ragioni stilistiche benché sia deteriorato dal tempo, a Paolo da Visso. Al centro della stessa parete un altare ligneo barocco del '600. Cuore di Sorbo San Placido: antica frazione ormai disabitata, situata sulla parte alta dei pendii che dominano l'alta valle del Nera, non lontano da Frontignano. Vi è un cimitero antichissimo. Storia La storia di Ussita è legata a quella di Visso di cui era la più importante delle cinque "guaite" che nel XIII secolo, svincolatesi dall'autorità dei feudatari, entrarono a far parte di questo comune, mantenendo sempre autonomia amministrativa nel proprio territorio. Risale al 1380 la costruzione del castello sul colle Fantellino, favorita da Rodolfo da Varano. Il castello, di cui resta soprattutto una torre in pietra del XIV secolo a base quadrata, consisteva in una cinta muraria di forma trapezoidale, difesa da cinque torri e da un fossato esterno; i ruderi sono visibili in località Castel Murato. Molto interessante l'Archivio Comunale che senza subire spoliazioni conserva gran parte delle testimonianze di vicende politiche e amministrative che nel corso dei secoli hanno segnato la vita della piccola e fiera comunità a parte il furto subito a metà degli anni settanta di oggetti appartenenti al Card. Gasparri (la medaglia della Conciliazione in argento ed il Collare della SS. Annunziata). Toponimo Le ipotesi più probabili della provenienza del nome sono da exitus, uscita, porta, valico o dalla tribù sannita "Ussiti" che si rifugiò sugli Appennini o addirittura da parole albanesi che significano acqua impetuosa. Credo Ussiti > celta ux-, uxello, alto. Tempo libero D'inverno è molto praticato lo sci nei campi di Frontignano grazie anche agli impianti rinnovati. Nei prossimi mesi verrà realizzata una nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico. Con questo nuovo impianto la portata oraria passerà dalle 700 persone/ora del vecchio impianto ad oltre 1.800/ora. D'estate invece ultimamente sta prendendo molto piede la pratica del Nordic Walking. Tutto l'anno (o quasi) sono aperti la piscina, il palaghiaccio (uno dei pochi regolari nel centro Italia per le gare di Hockey), i campi da tennis e il campo da calcio. Il parco giochi invece offre la possibilità di dilettarsi nel minigolf. Certamente Ussita non offre grandi opportunità di svago per gli amanti dello shopping e per chi è a caccia dei locali da divertimento (anche se le città di Camerino e di Spoleto distano solo rispettivamente 30 e 45 minuti); Ussita invece risulta essere una meta allettante per chi cerca il sano divertimento, il riposo, ed un'esperienza a contatto con la natura. Evoluzione demografica Abitanti censiti Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Dato Istat al 31/8/2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Voci correlate Comunità montana di Camerino Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Ussita Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Ussita Collegamenti esterni Il Comune nel Sistema Informativo Provincia di Macerata Informazioni turistiche su Ussita e gli impianti sci di Frontignano Agosto 1929 - Filmato della visita del Card. Gasparri a Ussita
Immagine descrittiva - c
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