Akragas, i templi e la Sagra del Mandorlo in Fiore
L’antica Akragas, Città dei Templi, si sveglia avvolta dal profumo del mandorlo in fiore di fronte al maestoso Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi, per l’annuale edizione della Sagra del Mandorlo in Fiore.
La Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento, abbinata al Festival del Folklore, rappresenta uno degli appuntamenti più attesi che preludono alla fragrante primavera del sud. Quest’anno ViaggiArt ha deciso di farvi fare un tuffo nel candore screziato di rosa di questo originale appuntamento e nei dolci sapori della “Mandorlara”, un tripudio di degustazioni nel cuore archeologico della Sicilia.
App alla mano, si parte!
Agrigento e il mito del mandorlo in fiore
Omero ci racconta che la fioritura del mandorlo è legata alla storia d’amore tra Acamante e Fillide. Durante i lunghi anni in cui Acamante fu impegnato nella Guerra di Toia, Fillide, al pari di Penelope, rimase ad attenderlo fedele, ma quando al ritorno dei superstiti non riconobbe tra loro l’amato, credendolo caduto in guerra, la principessa morì di dolore. Fu allora che la dea Atena, commossa, decise di trasformare Fillide in un albero di mandorlo. Quando Acamante si avvicinò all’albero per abbracciarlo, il mandorlo fiorì.
La Sagra del Mandorlo in Fiore compare per la prima volta nel 1934 poco lontano da Agrigento, nella piccola città di Naro, per poi essere completamente assimilata dalla Città dei Templi.
Arrivati nell’incanto della Valle dei Templi ci accoglie un clima mite, un profumo inebriante e il calore della proverbiale ospitalità siciliana. Tutto ha inizio con un bel tour archeologico alla scoperta di uno dei siti più importanti e meglio conservati del Mediterraneo, e prosegue fino a sera con l’accensione della Fiaccola dell’Amicizia davanti al Tempio della Concordia.
Il clou dell’evento è la sfilata dei gruppi folkloristici che invadono le vie di Agrigento con i carretti siciliani e l’accompagnamento bandistico. Le esibizioni e gli spettacoli riempiono la città di allegria e portano il fermento della primavera, declinata in profumi e sapori di Sicilia nelle immancabili degustazioni a base di mandorle (ma non solo) che contraddistinguono la sagra.
Cos’altro vedere ad Akragas, la città che il poeta Pindaro definì “La più bella dei mortali”? La Casa Natale di Pirandello e le numerose chiese: quella dell’Addolorata, famosa per le sue cripte; San Francesco di Paola, con le due torri campanarie; la Chiesa dell’Itria, dove si celebrava il rito greco-albanese, e naturalmente il Duomo di San Gerlando, la cui costruzione è durata oltre due secoli e abbina lo stile gotico-catalano del campanile a quello arabo-normanno della balconata.
Il tramonto lo si gode ai piedi della Valle dei Templi, nello storico Lido San Leone, gustando un aperitivo che profuma di mare e risplende di bellezza.
Eliana Iorfida
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