Luogo - Area Archeologica

Sepolcro degli Scipioni

Luogo: Via di Porta San Sebastiano, 11, Roma

Il sepolcro degli Scipioni è un monumento funerario di età romana, lungo la Via Appia Antica. Inglobato in parte in un'abitazione del III secolo, fu riscoperto nel 1616 e nel 1780, durante lavori per la costruzione di una cantina. La fondazione risale all'inizio del III secolo a.C. ad opera di Lucio Cornelio Scipione Barbato, console nel 298 a.C., il cui sarcofago, unico rimasto intatto, occupava il posto d'onore ed è ora ai Musei Vaticani. Le iscrizioni sui sarcofagi permettono di datare l'uso dell'ipogeo fino al 150 a.C. La decorazione viene attribuita a Scipione l'Emiliano, ed è un fondamentale esempio di ellenizzazione della cultura romana. Il monumento è diviso in due corpi distinti: il principale, scavato in un banco di tufo a pianta quadrata, e una galleria posteriore, costruita in mattoni, con ingresso indipendente. Il corpo centrale è diviso da quattro grandi pilastri in quattro gallerie che si incrociano perpendicolarmente. Della facciata, resta solo una piccola parte con scarsi resti di pitture: era composta da un alto podio con cornici, nel quale si aprivano tre archi che conducevano, rispettivamente, all'ipogeo centrale, alla nuova stanza a destra, e il terzo cieco, con sola funzione ornamentale. Degli affreschi originali rimangono solo tracce: i due più antichi (II secolo a.C.) presentano scene storiche, mentre l'ultimo, più recente, ha una semplice decorazione in rosso (I secolo d.C.). Dalla Tomba degli Scipioni provengono anche due teste in tufo, delle quali una scoperta nel Settecento e oggi ai Musei Vaticani, e una scoperta nel 1934 e subito trafugata. La prima, venne detta di Ennio, cioè del poeta che aveva una propria statua sulla facciata dell'ipogeo, ma è un'attribuzione non corretta. I sarcofagi erano circa trenta, i più importanti monolitici, gli altri addossati alle pareti in un secondo momento.

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