Montebello Vicentino
Montebello Vicentino (Montebeło in veneto) è un comune di 6.290 abitanti della provincia di Vicenza. Geografia fisica Montebello Vicentino si trova nel nord-est della penisola italiana, in provincia di Vicenza, al confine con la provincia di Verona. Il comune è situato ai piedi dei Monti Lessini, all'imbocco della valle del Chiampo, tuttavia è poco distante anche dai Colli Berici. È attraversato dal torrente Chiampo, dal fiume Guà e dal Rio Acquetta. Storia Periodo preromano e romano La presenza di insediamenti abitati nella zona di Montebello in epoca preromana è testimoniata dal ritrovamento nel suo territorio di alcune tombe di epoca paleoveneta. Esistono riscontri anche in alcuni reperti emersi su tombe analoghe scoperte ad Este, che fu capitale dei Veneti verso l'VIII secolo a.C.. La via Gallica che passava proprio di qui, ne favorì poi il suo sviluppo. Successivamente, in età romana invece Montebello acquisì una certa importanza perché si trovava lungo la via consolare Postumia che, fin dal 148 a.C. congiungeva Genova ad Aquileia. Il suo tracciato all'interno dell'attuale comune non è ancora del tutto chiaro ma con sicurezza si sa che vi si trovava una stazione di ristoro e di cambio cavalli detta Mutatio Aureos (edificio visibile ancor oggi, seppur pesantemente danneggiato dagli austriaci nella battaglia di Sorio del 1848 e più volte rimaneggiato nell'arco dei secoli, in località Mason; toponimo da cui risulta pertanto evidente l'origine del nome Mansio-Mansione-Magione-Masone-Mason). Una Mansio Templi quindi; unica precettoria templare nel vicentino dalla quale dipendeva la Gastaldia e la Commenda Gerosolimitana di S. Silvestro di Villaga. Una Domus mansionis de themplo cioè un'importante e ricca struttura ricettiva-assistenziale chiamata Militia Templi, pertanto dei Cavalieri del Tempio o Templari (ordine fondato nel 1118 a Gerusalemme probabilmente dal Priorato di Sion) con il compito di accompagnare e sostenere i pellegrini diretti in Terra Santa all'interno dell’itinerarium Burdigalense. Di questa domus romana, identificata fin dal IV secolo e che si attesta come pertinenza Templare già dal 1189, si conservano ancora di quell'epoca le straordinarie cantine a volta, i contrafforti esterni in pietra, l'arco da cui si accede al cortile interno, la vera del pozzo, una chiave di volta con incisa la croce templare ed alcune iscrizioni su pietra di difficile interpretazione. Degna di nota è anche una pietra miliare o cippo di epoca romana che si trova prospiciente all'edificio sul percorso dei cavalieri, che reca delle iscrizioni non più leggibili. Esiste tuttora un dettagliato inventario inquisitoriale del 1310, stilato nell'imminenza della soppressione dell'Ordine cavalleresco (22 marzo 1312) e deciso da Papa Clemente V che non seppe sottrarsi alle insistenti pressioni di Filippo IV il Bello re di Francia. Il sovrano infatti era fortemente intimorito e preoccupato dalla loro crescente ed oramai incontrollabile potenza militare ed economica. Tutti i beni furono così trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri o Giovanniti diventati poi Cavalieri di Rodi e successivamente Cavalieri di Malta. Il 18 marzo 1314, a Parigi, su un'isola della Senna detta dei giudei venne arso sul rogo con l'accusa di eresia l'ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari Jucques de Molay e con esso, tutti i misteri che ancor oggi avvolgono l'Ordine del Tempio di Salomone. Secondo l'interpretazione più attendibile, ad aureos montes è il nome del centro abitato, che per successive trasformazioni di questa locuzione ne ha mantenuto il significato: Montebello quindi significherebbe proprio bel monte, contrariamente a quanto sostenuto da altri, secondo cui Montebello deriva da mons belli (monte della guerra). Non sarebbe poi tuttavia chiaro a quale guerra avrebbe dovuto riferirsi il nome. Dal Medioevo al Risorgimento Dopo il crollo dell'Impero Romano la zona subì via via il dominio dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi; non vi sono però documenti risalenti al periodo di transizione tra la dominazione dei Franchi e l'inizio dell'età feudale, durante la quale Montebello fu governato dalla famiglia Maltraverso (tra l'XI e il XIII secolo). Fu dunque ceduto al Comune di Vicenza, e in seguito passò sotto il dominio degli Scaligeri di Verona durante la loro espansione verso Vicenza (XIV secolo); in questo frangente conobbe un periodo tumultuoso, dovuto ai conflitti tra gli Scaligeri, i Carraresi di Padova, i Visconti di Milano e la Repubblica di Venezia, alla quale Montebello fu annesso all'inizio del XV secolo e sotto il cui controllo rimase fino alla caduta della Serenissima per mano di Napoleone Bonaparte nel 1797, Napoleone Bonaparte soggiornò col suo esercito nella canonica di Montebello durante la campagna d'Italia, accolto non molto amichevolmente dagli abitanti che si rivoltarono; nel 1813 passò quindi agli austriaci. Un evento storico rilevante è la battaglia risorgimentale (cosiddetta "Battaglia di Sorio") avvenuta l'8 aprile del 1848, durante la quale 2200 giovani studenti italiani (molti dei quali provenienti dall'Università di Padova), tutti volontari ma male armati e poco organizzati, si scontrarono con 3000 soldati austriaci tra Montebello e Sorio (frazione del confinante comune di Gambellara); la migliore preparazione delle milizie austriache permise loro di prevalere: la battaglia fece 50 vittime tra i volontari, e un numero non precisato ma certamente alto di feriti. Oggi è ricordata da una Guglia eretta in loro memoria a Sorio. Dal Risorgimento ai giorni nostri Nel 1866 il Veneto fu annesso all'Italia, e con esso naturalmente anche Montebello, che fu indicato come Vicentino per distinguerlo da altri comuni della nazione. In seguito a ciò, le vicende del paese riflettevano quelle del resto d'Italia: la Grande Guerra portò via tanti giovani, ai quali fu dedicato un monumento; da segnalare che il Generale Giuseppe Vaccari, che guidò la resistenza sul Piave, era nato a Montebello. L'avvento del Fascismo pose fine ad un periodo di turbolenze sociali e politiche, tuttavia un risollevamento dall'economia si ebbe solo al termine della Seconda guerra mondiale. Dopo l'8 settembre 1943 i tedeschi, per creare una linea di protezione per la loro ritirata, fecero scavare nel paese un vallo, che però fu facilmente superato dai carri armati alleati. Il paese fu bombardato dalla flotta aerea degli alleati, che il 15 ottobre del 1944 sganciarono 183 bombe GP da 500 libbre che, indirizzate verso il ponte ferroviario, colpirono invece le frazioni di Ronchi e Borgo. Nel dopoguerra si assistette a fasi emigratorie, e in seguito al cosiddetto miracolo economico del nord est, che portò benessere ma anche inquinamento ed eccessiva cementificazione di alcune zone. Al giorno d'oggi, Montebello è meta d'immigrazione proveniente principalmente dal nordafrica, dal Ghana, dal Bangladesh e dallo Sri Lanka, e in misura minore dai paesi dell'est europeo. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Architettura Il castello Probabilmente una fortificazione esisteva già in epoca romana, ma notizie più sicure parlano della sua presenza verso il IX-X secolo. Opera di Cangrande della Scala sono il restauro e il rinforzo del castello nel XIV secolo, ultimo lavoro compiuto su di esso. Da allora, è passato di proprietà via via a diversi signori locali, per giungere pressoché in rovina fino ai giorni nostri. Nelle sue immediate vicinanze, nella prima metà dell'Ottocento fu costruito un palazzo, di vago richiamo gotico. Il castello è stato inoltre recentemente ristrutturato ma sfortunatamente rimane non visitabile in quanto di proprietà privata. La chiesa prepositurale La chiesa prepositurale di Montebello sorge dove in precedenza si trovava la Pieve. La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1764, e la consacrazione avvenne il 14 gennaio 1798, quando i lavori non erano ancora del tutto ultimati; questi terminarono quasi un secolo dopo, inoltre nel 1848 fu aggiunta una torre campanaria. È incerta l'attribuzione sia dell'edificazione del campanile sia della facciata: si sa che il disegno è dell'architetto veneto Giorgio Massari, che realizzò l'interno, tuttavia i lavori furono eseguiti anni dopo la sua morte, e questo porta a pensare che altri, oltre ad aver materialmente portato a termine l'opera, abbiano introdotto delle variazioni più o meno grandi al disegno originale, fino ad arrivare all'attuale aspetto che richiama allo stile neoclassico. Di estrema importanza e fattura architettonica è lo splendido pozzo rinascimentale collocato nei giardini prospicienti la chiesa. Il ponte di Palladio sul Guà Nel 1575 la Serenissima avviò la costruzione di un ponte sul fiume Guà su disegno dell'architetto Andrea Palladio. Il progetto prevedeva una costruzione in pietra, a cinque archi, ma in seguito alla morte del Palladio, avvenuta nel 1580, furono introdotte delle varianti all'idea originale: i due archi minori, più esterni, furono completamente murati, con l'intento di aumentare la robustezza della struttura. Tuttavia, proprio per questo motivo il ponte offriva troppa resistenza all'acqua, e già nel 1588 era pericolante a causa soprattutto dell'irregolarità del torrente e delle sue piene irruenti. Il ponte resistette ancora per quasi un secolo e nel 1669 fu distrutto definitivamente. Eventi La Festa Quinquennale della Madonna La statua, interamente scolpita in legno di tiglio, rappresenta la Vergine seduta con il Bambino sulle ginocchia, ed è conservata tuttora nella chiesa prepositurale di Montebello Vicentino. L'immagine della Madonna nel XVI secolo era venerata sotto il titolo della Concezione. È da supporre, quindi, che un tal nome le sia stato dato subito o poco dopo, quando nel 1476 papa Sisto IV aveva prescritto che in tutto il mondo fosse celebrata la festa della Concezione oppure che appositamente, dopo il 1476, sia stata lavorata la statua che doveva portare un tal titolo. Il lavoro eseguito nel XV secolo lascia campo libero ad entrambe le ipotesi. La statua della Madonna fu portata in processione per la prima volta il 29 luglio 1793 a causa di una grande siccità. In quell'occasione ancora nella sera stessa cadde la desiderata pioggia; ogni qualvolta poi il popolo venne a trovarsi in simili necessità ricorse fiducioso alla Vergine, la quale quasi sempre, esaudì le fervide preghiere dei montebellani. Nel 1834 mons. Cappellari, vescovo di Vicenza, compì la visita pastorale alla nostra parrocchia; osservò che male conveniva il titolo di Madonna della Concezione ad una immagine effigiata in quelle forme per cui da quel tempo, anche fra il popolo, andò diminuendo l'uso di chiamarla con quel nome, dicendola piuttosto “la nostra Madonna” finché nel 1885 la si disse "Madonna di Montebello". Dopo la metà del XIX secolo la Madonna fu trasportata, a causa di restauro alla chiesa prepositurale, alla chiesa ora scomparsa di San Francesco che si trovava all'inizio di via San Francesco a Montebello. Fu l'occasione per restaurare la Madonna; furono tolte le vesti di seta e broccato (aggiunte nel 1700) e ripristinate le dorature degli indumenti e del manto e la statua parve in tutta la sua bellezza, specialmente nei panneggiamenti e nel volto, grazie all'opera di Faustino Dalla Vecchia. Il 26 aprile 1885 l'immagine di Maria fu trasportata solennemente dalla chiesa di San Francesco alla prepositurale. Era prevosto mons. Capovin; il paese per l'occasione si vestì a festa e le vie furono addobbate con fiori, archi di verde e alla sera con fiaccole multicolori. Dopo la solenne processione il Prevosto parlò alla folla e la sua parola commossa elettrizzò l'uditorio. Egli propose di rinnovare ogni 5 anni, nella prima domenica di maggio, quel trionfo mariano. Il popolo di Montebello accolse entusiasta la proposta del suo pastore e nacque così la Solenne, cioè la Festa Quinquennale della Madonna, che ancor oggi viene celebrata appunto ogni cinque anni nel mese di maggio: le case vengono addobbate di bianco e azzurro, e la statua della Madonna viene portata in processione. L'ultima volta è stata celebrata il 2 maggio 2010, la prossima (XXVI edizione della Festa) sarà il 3 maggio 2015. Leggende Una leggenda che avvolge il castello di Montebello narra di un cavaliere crociato, che sulla strada di ritorno a Milano, stava percorrendo la via Postumia quando, fermatosi al castello gli uomini del suo seguito si tolsero la maschera e si scoprì che in realtà erano saraceni. Con i due uomini rimasti lui lottò, ma poi vilmente si diede alla fuga col tesoro che aveva fatto in Terra Santa lasciando morire i suoi compagni. Giunto quasi dentro il castello una freccia lo colpì e lui morì. Da quel momento, come punizione per la sua viltà, fu costretto a rimanere nel castello per l'eternità come fantasma e per la rabbia uccide tutti i conti Maltraverso del castello. Spesso si sentono grida di rabbia e rumori di spade e catene nel castello attualmente privato e non visitabile. Economia Fino agli anni cinquanta, la popolazione di Montebello viveva prevalentemente di agricoltura. Tuttavia il miracolo economico del nord est dell'Italia di quegli anni si fece sentire, e negli anni sessanta, grazie anche all'iniziativa imprenditoriale di tanti montebellani ed a lungimiranti amministrazioni locali che si prodigarono affinché Montebello potesse avere il proprio casello autostradale (inizialmente non previsto dalla costruzione dell'autostrada A4), l'economia diventò da principalmente agricola a principalmente industriale, con lo sviluppo di tante imprese nel settore della meccanica e dell'elettronica industriale. Nei decenni successivi, in linea con il resto della valle del Chiampo, della concia delle pelli. Il settore agricolo tuttavia è ancora attivo, grazie alla quantità di risorse disponibili. Al giorno d'oggi, la fitta rete di imprese che caratterizza Montebello sta conoscendo una fase di crisi dovuta alla concorrenza dei paesi emergenti. Vi ha sede un'importante casa automobilistica di lusso, la Fornasari trasferitasi a Montebello Vicentino verso la fine del 2005 e la nota azienda Bottega Veneta operante nel settore dell'alta moda, anch'essa trasferitasi a Montebello recentemente. Infrastrutture e trasporti Strade Il paese è attraversato dalla Strada statale 11 Autostrada A4 Torino - Trieste - uscita di Montebello Vicentino Ferrovie Stazione di Montebello Vicentino, sulla linea Milano - Venezia Amministrazione Variazioni La denominazione del comune fino al 1867 era Montebello. La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1929 aggregazione di territori del soppresso comune di Zermeghedo; nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione del comune di Zermeghedo (Censimento 1936: pop. res. 787). Persone legate a Montebello Vicentino Giuseppe Cederle (Montebello Vicentino, 1918 - Mignano Monte Lungo, 8 dicembre 1943) medaglia d'oro al Valor militare Arrigo Pedrollo (Montebello Vicentino, 5 dicembre 1878 - Vicenza, 23 dicembre 1964) è stato pianista e compositore General Vaccari (Montebello Vicentino, 2 febbraio 1866 - Milano, 6 settembre 1937) medaglia d'oro al Merito militare Arturo Burato (Montebello Vicentino, 17 ottobre 1898 - 25 ottobre 1967) politico e deputato democristiano al Parlamento italiano Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 28/02/2007 [1]. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Montebello Vicentino Collegamenti esterni Sito Turistico delle Valli Agno e Chiampo