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La Calabria che non ti aspetti: 5 posti segreti da vedere

Scritto da Eliana Iorfida, 23/09/20

Misteriosa, talvolta inaccessibile, arroccata oltre le sue coste prese d'assalto dal turismo estivo, esiste anche la Calabria che non ti aspetti, quella da scoprire nel rispetto dei luoghi autentici e incontaminati.

Addentriamoci nei segreti di una regione per molti aspetti ancora poco conosciuta: la Calabria che non ti aspetti è fatta di posti poco accessibili, gioielli naturalistici e artistici che nessuno visita, ma anche di piccole avanguardie e storie virtuose, che hanno solo bisogno di essere raccontate. 

Si trova in Calabria anche uno dei paesi fantasma più affascinanti d'Italia. Scoprilo insieme a noi.

5 luoghi nascosti da scoprire in Calabria

Partiamo insieme per un viaggio davvero avvincente, alla scoperta di realtà sorprendenti, perché la Calabria che non ti aspetti è fatta di scenari e bellezze che sembrano appartenere a un altrove immaginato, di piccole realtà operose, di tradizioni e luoghi in attesa...  

 

Villaggio Mancuso (Taverna)

Baite col tetto spiovente e fiori di montagna ai davanzali, ristoranti e alberghi dai nomi evocativi di leggende nordiche (come l'Albergo delle Fate), un bosco che è un polmone verde, dove si respira l'aria più salubre d'Europa, un luogo in cui godere la neve e il calore del camino in inverno e la frescura rigenerante d'estate, dove la cucina è un tripudio di prodotti DOC e IGP.

Non è il Trentino, non è la Svizzera ma...è Villagio Mancuso, Riserva Biogenetica della Sila catanzarese, comune di Taverna. La Calabria che non ti aspetti passa da posti come questo, la cui storia affascinante, a tratti decadente, è legata agli anni di un'imprenditoria illuminata ('50-'60), quando i Mancuso (da cui il villaggio trae il nome) decisero di rendere questo pezzo di bosco silano una miniatura del Ticino, un set cinematografico a cielo aperto che ancora oggi incanta i suoi visitatori.

Cooperativa "Nido di Seta" (San Floro) 

Sembravano lontani e perduti i tempi in cui la Calabria, in particolare la città di Catanzaro e i suoi dintorni, vivevano di un'antica arte medievale, importata in questi territori dai monaci basiliani che giungevano da Oriente, direttamente dalla "Via della Seta", portando con loro i preziosi bachi.

Invece, è stata sufficiente l'iniziativa e la tenacia di tre giovani artigiani-imprenditori per riportare in auge l'arte antica della gelsibachicoltura e della tessitura della seta catanzarese attraverso l'innesto di nuove piantagioni e un laboratorio che è tutto un programma: la Calabria che non ti aspetti è fatta anche di realtà come "Nido di Seta", in grado di attingere all'identità del passato per creare prospettive e posti di lavoro per il futuro.

Da non perdere la visita al laboratorio, al Museo della Seta e le escursioni alla scoperta del territorio circostante.

MuSaBa - Museo Santa Barbara di Nik Spatari (Mammola)

Un luogo che piange la recente scomparsa del suo fondatore, l'artista visionario Nik Spatari che, insieme alla moglie Hiske, diede origine al primo originalissimo parco-museo a cielo aperto del sud Italia.

Il MuSaBa - Museo Santa Barbara, sulla collina tra due mari del comune di Mammola (RC), è l'angolo fuori dal tempo creato da Spatari e consorte quando si trasferirono qui da Parigi, dove frequentavano abitualmente Le Corbusier, Cocteau, Picasso e Max Ernst. 

In questa girandola di forme e colori, armonicamente integrata al paesaggio mediterraneo che la accoglie, è possibile ammirare quella che in molti hanno defiinito la "Cappella Sistina della Calabria", ovvero "Il sogno di Giobbe", un'opera di 14 metri x 6 nella quale confluiscono il mondo onirico e il senso del sacro che sempre hanno animato l'opera dell'artista.

Pietra Cappa (Parco Nazionale d'Aspromonte)

Stiamo parlando del monolite più grande d'Europa: Pietra Cappa, ovvero la regina indiscussa del Parco Nazionale d'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Una roccia dalla mole enorme e misteriosa, la madre delle cosiddette "Grandi Pietre Calabresi" che caratterizzano in maniera identitaria questa estrema propaggine dell'Appenino meridionale.

La Calabria che non ti aspetti si erge maestosa anche in questa forma, prostrando ai suoi piedi la vista impareggiabile sui due mari e la natura incontaminata di uno tra i parchi nazionali più suggestivi d'Italia, nell'antico borgo di Natile Superiore, un lembo di terra selvaggio e affascinante.

Parco della Lavanda (Campotenese)

Anche noto come "Provenza d'Italia" per la straordinaria piantagione di lavanda locale, il Parco della Lavanda di Campotense (comune di Morano Calabro, in provincia di Cosenza), è un luogo quasi fuori contesto, dove si è catapultati nei profumi inebrianti e nei colori rilassanti dell'autentica Provenza francese.

Detta "Loricanda",  la Lavanda Loricata di Campotene è una specie autoctona e il parco che la vede crescere rigogliosa nasce dall'idea dei coniugi Rocco, che nel 2007 decidono di coltivarla in questo spicchio di terra ai piedi del Polino.

Passeggiare tra i cespugli durante la fioritura è un'esperienza che rigenera il corpo e la mente, alla quale si abbina la possibilità della raccolta e di portarsi a casa, oltre ai fiori, un book fotografico da cartoline francesi.

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