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Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese

Scritto da Eliana Iorfida, 09/04/20

Sulla costa infuocata dai tramonti si affaccia un borgo il cui nome evoca un tempo antico: Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese. Scopriamone la storia, il mare, le bellezze e i prodotti della tradizione in una vacanza tra natura e cultura.

Quando tra i suoi vicoli si parlava l’arabo, dai mercati saliva l’odore di spezie lontane e gli emiri d’Oriente governavano buona parte della “Gran Terra” magnogreca, la cittadina di Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese, si achiamava Al-Mantiah (“La Rocca”).

Oggi, l'odierna Amantea, racconta ancora ai suoi visitatori storie di popoli che si intrecciano e culture che si arricchiscono l'un l'altra ricorrendo ai linguaggi più disparati, dal cinema alla tavola.

Partiamo insieme per un viaggio affascinante alla scoperta di Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese.

Amantea: cosa vedere

Amantea è uno dei centri più animati del Tirreno cosentino. La sua storia ci racconta un territorio crovevia di popoli sin dall'antichità, da quando questo sito si chiamava Clampetia. Poi arrivarono i bizantini a chiamarla Nepetia e fortificarla, in attesa che gli arabi, ancora dopo, facessero della bella Al-Mantiah ("La Rocca) niente meno che un piccolo emirato d'Occidente per quarant'anni.

Il centro abitato si sviluppa attorno al Castello, con la Torre del Mastio al centro e i ruderi della vecchia Chiesa di San Francesco d'Assisi (probabile ex moschea) poco lontano. Numerose le torri e le fortificazioni che raccontano di quel tempo precario, presidiato, assediato, quando l'odierna Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese, era approdo per genti di tutto il Mediterraneo.

A partire dagli anni '50 è iniziato lo sviluppo urbanistico della parte moderna, lungo la piana costiera originata dal fiume Catocastro: simbolo della nuova espansione è il Lungomare di Amantea e le sue spiagge sempre affollate.

Cosa vedre ad Amantea? Partiamo dal cuore..

Centro storico di Amantea 

Il centro storico di Amantea, aggrappato alla rupe del castello, è uno scrigno di vicoli, chiese, cappelle votive, edifici monumentali e scorci panoramici. 

Lo raggiungiamo attraverso la ripida salita di via Cavour, contrassegnata da un arco tra le vecchie case, e scopriamo la bellezza dell'antico nucleo insediativo, racchiuso nella cinta muraria e arroccato verso la collina e i resti del castello. Il borgo conserva elementi architettonici di pregio che vanno dal Medioevo allo stile rinascimentale e Barocco: bellissimi i portali di Palazzo Mirabelli (XVII secolo) e Palazzo Cavallo Marincola (XVII secolo); la facciata secentesca di Palazzo Florio e quella settecentesca di Palazzo De Martino.

Le scalette tortuose si incuneano tra le case e i dislivelli, attraversando stretti passaggi sormontati da vani, arcate sospese e torrette, sono ancora oggi chiari esempi di abitazioni fortificate, ai quali si alternano slarghi con fontane.

Castello di Amantea

Il Castello, oggi in stato di rudere, occupa un plateaux con bella visuale sul piccolo golfo del fiume Oliva, sul mar Tirreno e sulla valle del fiume Catocastro.

La torre mastia ovoidale rivolta a nord-ovest, detta di San Nicola, fu realizzata in età angioina, a giudicare dallo stemma recante i gigli di Francia che vi rimane sopra. In età aragonese il Castello fu riammodernato secondo i dettami di Francesco di Giorgio Martini per resistere ai colpi delle nuove armi da fuoco: le mura furono abbassate e rinforzate, fu costruito un rivellino d'accesso sul lato orientale e realizzato uno spalto che precedeva il fossato. 

Oggi è quasi interamente conservato il grande bastione rivolto a sud, poggiante sulla viva roccia della rupe.

Ex Chiesa di San Francesco d'Assisi 

Dopo la definitiva riconquista di Amantea da parte dei Bizantini (1031-1032) si installò sulle pendici dell'altura del castello una comunità di religiosi basiliani di rito greco che fondò la Chiesa di San Basilio, forse sul sito di un'antica moschea, vestigia della dominazione araba.

Si suppone che nel XII secolo il cenobio decadde e il beato Piero Catin, compagno di San Francesco d'Assisi, assieme ad altri religiosi, si installò in questo luogo fondando un convento francescano e l'attigua Chiesa di San Francesco d'Assisi.

Palazzo delle Clarisse di Amantea

Costruito agli inizi del Seicento come sede del Convento delle Clarisse, nel 1806 i francesi, a seguito dell'assedio di Amantea, lo confiscarono assieme ad altri beni ecclesiastici per rivenderlo al marchese de Luca di Lizzano. Dopo un periodo di abbandono il palazzo fu acquistato e restaurato dall'attuale proprietario e adibito ad attività culturali e commerciali, sede, tra l'altro, dell'Accademia degli Arrischiati e del Museo della Copia d'Autore.

Il territorio comprende numerose chiese e complessi monastici, tra i quali la Collegiata di San Biagio (Chiesa Matrice), la Chiesa Chiesa di San Bernardino da Siena, la Chiesa del Carmine (o di San Rocco) e altri luoghi di culto da scoprire. 

Amantea d'estate: spiaggia e attrazioni

La città di Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese, offre ancora bellezze e punti di interesse scendendo verso la costa, immediatamente al di sotto dell'abitato.

Uno di questi è senza dubbio il Parco della Grotta: anticamente le barche o i vascelli mercantili venivano ricoverati nella grande latomia al centro di questo parco, un'enorme grotta naturale, all'epoca prossima al mare, capace di ospitare molte imbarcazioni.

Oggi il Parco è sede delle proiezioni cinematografiche estive de "La Guarimba" International Film Festival, uno dei festival più importanti del meridione che ha come oggetto le migrazioni e ogni anno attira ad Amantea artisti, turisti e curiosi da tutto il mondo.

La vita estiva di Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese, si svolge tutta nelle frazioni marine di Coreca, situata 3 km a sud del centro abitato, e Campora San Giovanni.

Nella prima si può ammirare uno dei tratti di costa più belli del Basso Tirreno Cosentino.

La scogliera è composta da un grande scoglio ormai fuori dall'acqua, chiamato Scoglio di Coreca, e da moltissimi altri scogli sommersi o che affiorano dalle acque e costituiscono habitat per molte specie di pesci.

Dal porto turistico di Campora, invece, si possono raggiungere in breve tempo le Isole Eolie con partenze frequenti di mini-crociere e ammirare 'U turriune, ennesima torre di avvistamento, risalente al XIV secolo. 

Mangiare ad Amantea

A questo punto non ci resta che concludere con qualche dritta su cosa e dove mangiare ad Amantea.

La cucina di Amantea si basa su piatti semplici e genuini, con ricette secolari che si tramandano di generazione in generazione e attingono alle storie portate dal mare e dai monti.

Tra i piatti da assaggiare assolutamente durante una vacanza ad Amantea si consigliano la "pasta 'ccu alici e sardi" e l'insuperabile "rosamarina" fatta a "pitticelle". Gli antipasti chiamano in causa i sapori e i profumi dell'entroterra: salumi locali, conserve sott'olio, pomodori secchi, peperoni e patate, il tutto condito con un superbo olio extra-vergine di oliva della zona.

Ai dolci occorre dedicare un capitolo a sé, poiché Amantea, un gioiello della costa tirrenica calabrese anche dal punto di vista dolciario, vanta alcune chicche da non perdere.

A fine pasto è d'obbligo un buon gelato presso la Gelateria Sicoli, dove le materie prime e la lavorazione artigianale si avvertono immediatamente nella cremosità e nella varietà di gusti di una delle migliori gelaterie del Tirreno cosentino.

Dulcis in fundo, non si può lascaire Amantea senza aver fatto visita al laboratorio show-room dei Fratelli Marano: i celebri Fichi Marano, infatti, sono tra i prodotti dolciari DOC che portano alto il nome della Calabria nel mondo.

Delizia in ogni stagione, i tipici Fichi Dottati del cosentino sono lavorati ad arte dai F.lli Marano, che da tre generazioni li declinano in prelibate dolcezze al cioccolato, confezionate a mano.  

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