Camminando tra i Tappeti di Pietra di Ravenna
La Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna, vincitrice del Premio per la valorizzazione Riccardo Francovich, con i suoi 14 ambienti pavimentati a mosaici policromi è uno dei più importanti siti archeologici italiani. Scopri con ViaggiArt i Tappeti di Pietra e il fascino di Ravenna bizantina!
A piedi nudi su...Tappeti di Pietra
Ravenna, anche nota come “Città dei mosaici”, conserva un patrimonio di opere musive tra i più ricchi e stupefacenti al mondo. La Domus dei Tappeti di Pietra, nei sotterranei della settecentesca Chiesa di Santa Eufemia, comprende ben 14 ambienti pavimentati a mosaico policromo e marmi appartenenti a un edificio privato bizantino del V-VI secolo.
I Tappeti di Pietra sviluppano elementi geometrici, floreali e figurativi ritenuti unici, come nel caso della “Danza dei Geni delle Quattro Stagioni”, rarissima rappresentazione che di geni danzanti, o come per la figura del “Buon Pastore” ritratto in un’icnografia molto diversa da quella tradizionale cristiana.
Cosa vedere e cosa fare a Ravenna
Oltre alla Domus dei Tappeti di Pietra, Ravenna offre un’ampia scelta di opere musive da ammirare nel centro storico e nei dintorni.
Tappa di partenza obbligata per un tour tra i mosaici di Ravenna, il Mausoleo di Galla Placidia, l’imperatrice che volle spostare l’Impero Romano d’Occidente da Milano a Ravenna. Il sito, come la maggior parte dei monumenti ravennati, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e stupisce per i mosaici di ispirazione bizantina a tessere blu e oro.
Nelle immediate vicinanze del Mausoleo, la Basilica di San Vitale, monumentale esempio di arte paleocristiana, il cui pavimento a mosaico pare racchiuda un segreto “sapienziale”: chiunque risolva il mistero del labirinto del presbiterio vivrà un processo di elevazione spirituale!
Che dire dei simboli esoterici che ruotano attorno al Battistero Neoniano (o Battistero degli Ortodossi), uno dei più antichi monumenti ravennati? La composizione a mosaico raggiunge l’apice nella cupola, dove è rappresentato il Battesimo di Gesù, la pianta ottagonale richiama la numerologia della Resurrezione. Il padre della psicanalisi, Carl Gustav Jung, uno dei visitatori più illustri, racconta di aver vissuto in questo luogo uno degli avvenimenti più strani della propria vita:
“Dopo la mia toccante esperienza nel battistero di Ravenna, so con certezza che un fatto interno può apparire esterno, e viceversa. Le mura stesse del battistero, che i miei occhi fisici necessariamente vedevano erano coperte e trasformate da una visione che era altrettanto reale dell'immutato fonte battesimale. Che cosa era veramente reale in quel momento? […]”
(C.G. Jung, “Ricordi, sogni e riflessioni”, 1934.)
Fascino e mistero, tra Tappeti di Pietra, simboli arcani e visioni dell’inconscio. Tutto questo è Ravenna. Per scoprire di più, scarica l’app e prenota con noi il tuo viaggio nella “Città dei mosaici”!
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