Luoghi d’acqua e pietra: itinerario tra i mulini
I mulini, un tempo diffusi in tutta Europa e associati ad antiche leggende di folletti dispettosi, perduta ormai la loro funzione originaria legata ai ritmi lenti del lavoro di un tempo, rappresentano un importante simbolo di archeologia industriale ed sono sempre più spesso integrati in percorsi di visita e passeggiate slow, immerse nella natura. Talvolta, gli edifici più integri e ampi scoprono una vocazione all’ospitalità, trasformandosi in ristoranti e suggestive strutture ricettive.
Per chi volesse approfittare delle belle giornate di settembre per concedersi un week end, o una semplice escursione pomeridiana, alla scoperta di un mondo perduto, ViaggiArt vi suggerisce una tra le più belle “strade dei mulini” in Italia: il percorso della Valle del Conca, nell’Appennino romagnolo.
Il Mulino Calce di Misano Adriatico, ad esempio, era originariamente costituito da un blocco a pianta rettangolare disposto su due piani, con l’abitazione del mugnaio e, a pianterreno, i locali per le macine. Proseguendo verso San Giovanni Marignano, si incontra il Mulino Tomba d’Oradino, in posizione pianeggiante, con una serie di edifici disposti di fronte all’antica villa dalla quale prende il nome.
Chiude il percorso, il Mulino Vigoli, nel comune di San Clemente: anch’esso a pianta rettangolare, su due livelli, oggi appare articolato in numerosi corpi di fabbrica e annessi (ricovero per animali, attrezzi e deposito di legnami per la segheria).