Qatar, tra mare e deserto
Il mare cristallino e il deserto con le sue dune di sabbia: panorami vicini e spettacolari, a due passi da Doha. Attrazioni per i turisti che desiderano compiere un safari ricreativo ed avvincente al tempo stesso
Doha, capitale e più popolosa città del Qatar, è la prima e immancabile tappa per tutti i turisti che approdano nel piccolo stato arabo. Sicuramente, dove si concentrano le maggiori attrattive. Tuttavia, è allontanandosi dai moderni grattacieli sul lungomare della Corniche e dallo sfarzo e dal lusso dell’isola artificiale di The Pearl-Qatar, che l’emirato affacciato sul Golfo Persico offre al visitatore il suo volto più autentico.
Sulle dune a bordo di un 4x4
Laddove si perdono le luci della moderna city, a circa 60 chilometri da Doha, a sud-est, inizia per il turista l’esperienza forse più suggestiva: la scoperta della riserva naturale di Khor Al-Adaid. Conosciuto anche come “Mare interno” – Inland sea –, perché è uno dei pochi luoghi al mondo dove le acque del mare si insinuano nel cuore del deserto (anche per 10 chilometri), questo tranquillo specchio d’acqua non è raggiungibile con una strada, ma solo superando le alte dune di sabbia. Per questo motivo i tour operator locali offrono pacchetti che prevedono spostamenti a bordo di potenti fuoristrada. Durante il tragitto, molti autisti, per muoversi più agevolmente sulle dune sabbiose, sgonfiano i pneumatici dei 4x4, salvo poi rigonfiarli poco prima di rimettersi in strada per il rientro a Doha. Una volta giunti sul posto, si può poi anche scegliere di scendere dai veicoli per procedere in groppa a un cammello per la classica, ma sempre emozionante, passeggiata, proposta qui come in ogni altro angolo del Medio Oriente.
Safari a Khor Al-Adaid: una movimentata corsa in fuoristrada sulle dune sabbiose, un bagno nelle acque cristalline del Golfo, un picnic sotto il cielo stellato, una passeggiata sulla schiena di un cammello.
I tour in genere durano una mezza giornata, con partenze da Doha al mattino o nel primo pomeriggio. Il momento più indicato è alla sera, al calar del sole, quando i colori mozzafiato del cielo sono sensazionali. Ci sono però anche safari notturni o che possono durare un giorno intero, che prevedono la sosta in delle tende in uno dei campi in riva al mare, per vivere appieno il silenzio che offre la natura e godersi un sontuoso banchetto tradizionale sotto il cielo stellato. A tal proposito, è bene ricordare che nel deserto alla sera le temperature scendono sensibilmente, ed è quindi bene partire attrezzati.
I prezzi sono accessibili, intorno alle 50 euro, e la prenotazione può essere effettuata direttamente una volta arrivati in Qatar.
Khor Al-Adaid non è meta solo di turisti alla ricerca dell’emozione del “dune bashing” in fuoristrada, di viaggiatori ansiosi di vivere l’esperienza del deserto, ma - è bene ricordarlo - è anche tra i patrimoni naturali mondiali dell’Unesco dal 2008, per il suo fascino intrinseco e per la flora, la fauna e per le sue acque cristalline (habitat naturale di diverse specie in via di estinzione, come tartarughe e dugonghi).
Il Qatar di Richard Serra
Dalla parte opposta della penisola del Qatar, a ovest di Doha, altra suggestiva escursione è quella che porta al deserto del Zekreet, nella riserva naturale del Brouq, dove quattro gigantesche lamine di metallo arrugginite trafiggono il terreno arido e duro. Compongono la East-West/West-East, l’ultima e più grande opera pubblica di Richard Serra, il noto artista statunitense conosciuto proprio per le sue creazioni con fogli di metallo. Gli imponenti elementi di acciaio, alti 15 metri, sono sparsi su oltre un chilometro e sono visibili, come un miraggio, da molto lontano e da tutte le direzioni. L’opera è stata commissionata all’artista nel 2014 e i quattro mausolei di metallo sono stati prima prodotti e assemblati in Germania per essere poi imbarcati e trasportati in Medio Oriente.
East-West/West-East: l’installazione dell’artista californiano Richard Serra si erge in mezzo al nulla. I quattro pilastri di ferro arrugginito alti 15 metri, lungo un tragitto di un chilometro, a tratti rievocano scenari post apocalittici della nota serie Mad Max
Altra creazione dello stesso artista in Qatar è “7”. Questa volta lo scenario è ben diverso, forse meno suggestivo, ma dall’effetto ugualmente affascinante. Sul lungomare di Doha, a due passi dal Museo d’arte islamica (MIA), con vista sul Golfo e sullo skyline con le sue luci brillanti, si erge un obelisco composto da 7 lastre d’acciaio. Da qui il nome dell’opera, “7”: un numero spesso ricorrente nella tradizione islamica e con un significato spirituale speciale nel Qatar e nella cultura mediorientale in generale. Le lastre, alte circa 25 metri, lasciano degli spiragli che permettono ai visitatori di camminare attraverso la scultura e guardare il cielo dall’interno. Molto suggestiva, l’opera merita una visita, magari in concomitanza al MIA, da cui dista poche centinaia di metri, tutti percorribili a piedi attraversando un parco che affaccia sul Golfo.
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