Castello della Valle
Nel 1054 Fiumefreddo fu espugnata da Roberto il Guiscardo, che provvide a fortificarla. Con la cinta muraria sorgeva anche il fortilizio (torre normanna). Il castello è situato nella parte alta del paese (sud-est), sito inespugnabile per gli strapiombi naturali del vallone Scuro. Un recinto di pietra lo divideva dall'abitato e un ponte levatoio fungeva da accesso settentrionale, con un bel portale cinquecentesco. Una scala a chiocciola conduceva ai piani alti, dove sorgeva l'abitazione del feudatario. Nel 1098 l'autorità feudale passò a Simone de Mamistra, autore di un primo ampliamento. Tuttora si osservano i resti delle due torri circolari che nel '500 sostituirono quelle quadrate di fattura sveva. Poche sale conservano il pavimento; sulla facciata resistono alcune belle finestre di tufo lavorato. I sotterranei, in gran parte recuperati, sono stati oggetto di scavi archeologici e ora adibiti a sale espositive e sala convegni. L'alzato fu ridotto allo stato attuale di rudere durante l'occupazione napoleonica per sottomettere gli insorti borbonici. Il 12 febbraio 1807 il forte venne bersagliato con due pezzi d'artiglieria. Il valore aggiunto del Castello della Valle è costituito dalla preziosa opera del pittore siciliano Salvatore Fiume. Era il 12 agosto 1975 quando l'artista, all'apice della sua notorietà, si aggirava ispirato tra le rovine dell'edificio. Fiume volle omaggiare il luogo con un primo ciclo di murales (oggi andato perduto perché esposto alle intemperie) sulle pareti superstiti del castello, una composizione di più scene. Nel 1996 la prima sala dipinta venne munita di copertura e Fiume volle ridipingerla con un nuovo ciclo, dandole il titolo di "La stanza dei desideri". Nelle scene, che hanno prevalentemente profilo naturalistico, trovano posto anche la figura di Pavarotti, a simboleggiarne la presenza a Fiumefreddo, e l'autoritratto dell'artista con la sua Zaù.
*Tratto da un testo di Franco Del Buono.