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Museo Internazionale delle Ceramiche

Luogo: Viale Baccarini, 19, Faenza (Ravenna)

Il museo, il più importante nel settore a livello internazionale, è stato fondato nel 1908, a seguito di una mostra allestita nell'ex convento di San Maglorio con ceramiche di manifatture italiane ed europee e pezzi di antica produzione, nell'ambito dell'Esposizione Internazionale organizzata a Faenza per celebrare il terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli. Chiusa l'esposizione, promossa da Gaetano Ballardini, le ceramiche rimasero in sede e costituirono di fatto il nucleo originario del museo, sorto con l'intento di contribuire alla rivitalizzazione dell'artigianato ceramico, che stava vivendo un periodo di grave crisi. Il primo direttore del museo fu lo stesso Ballardini che attivò numerose iniziative volte sia all'incremento delle raccolte che all'insegnamento dell'arte ceramica. Alla prima sezione "delle Nazioni" si aggiunsero nel tempo quelle dell'antica maiolica italiana, dell'Estremo Oriente, dei frammenti di scavo delle maioliche italiane, delle ceramiche preistoriche e del mondo classico, delle ceramiche dell'Oriente prossimo arricchitasi nel 1930 con l'importante donazine Martin; in seguito furono documentate anche le ceramiche precolombiana e africana.All'interno del museo si dette vita, fin dagli anni 1915-16, ad una scuola divenuta poi statale e trasformata nel 1938 in Istituto d'arte per la ceramica, l'attuale Istituto "Gaetano Ballardini". I bombardamenti che colpirono Faenza durante l'ultima guerra determinarono la distruzione di una consistente parte delle raccolte del museo alla cui ricostituzione provvidero lo stesso Ballardini ed il suo successore, dal 1953, Giuseppe Liverani.Sono circa trentamila i pezzi attualmente conservati nel museo. Il patrimonio si è accresciuto nel corso del tempo di importanti collezioni private (Mereghi, Cora, Fanfani, Bracchini, Liverani). Oltre ai prodotti delle officine faentine ed italiane (Montelupo, Deruta, Casteldurante, Pesaro, manifatture venete, liguri, milanesi, abruzzesi), si sono anche di recente ampliate le raccolte orientali e medio orientali. La produzione locale è rappresentata da bacini graffiti, ciotole, piatti e boccali del periodo arcaico, esemplari di "stile severo" e "stile bello". Pregevole il nucleo dei "bianchi di Faenza"; ampiamente documentate le manifatture del XVIII e del XIX secolo. Una sezione è dedicata alla produzione degli artisti faentini del XX secolo. Il museo pubblica dal 1913 la rivista bimestrale specialistica "Faenza"; dal 1979, ha sede al suo interno il laboratorio didattico "Giocare con l'arte" creato con la collaborazione di Bruno Munari; dal 1997 ospita il "Premio Faenza" che seleziona opere destinate alle proprie sezioni moderna e contemporanea. Da alcuni anni a questa parte il museo è oggetto di importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione che hanno già determinato ed anche in futuro determineranno nuovi allestimenti. Si ricorda l’attività sul contemporaneo effettuata nel corso del 2004 e dedicata a "Gian Tomaso Liverani. Le donazioni, la mostra itinerante in Europa. Cultura, ceramica ed innovazione. I cambiamenti nella ceramica europea dal 1851 ad oggi", "Motociclette e ceramiche tra tecnologia e design (1904-1940)"; le monografiche dedicate ad Angelo Biancini, Kurt Spurey e Nedo Merendi, Sueharu Fukami, ed ancora Danilo Meandri, Giosetta Fioroni, Ambrogio Pozzi e contemporaneamente alla Pinacoteca comunale la mostra Omaggio a Gianna Boschi a venti anni dalla scomparsa con "Ceramiche e dipinti" e l’intensa programmazione di seminari, convegni e presentazioni dedicati al settore della ceramica d’arte e di design. Un’intensa attività promozionale ha, da sempre, caratterizzato il museo che organizza oltre al Premio Faenza, giunto alla sua cinquantasettesima edizione nel 2011, esposizioni dedicate alla ceramica antica, moderna e contemporanea, locale ed internazionale, con sinergici scambi con istituti di tutto il mondo. L’edizione 2007 ha proclamato ex aequo l’americano Ian Mac Donald per l’opera di design "Beyond all boundaries" e a Simone Lucietti per l’opera "Tokillchirikill"; mentre segnalazioni con premi minori sono stati riservati a Alessandro Neretti e Silvia Zagni , Barnaby Barford e Clare Twomey, Tomonari Kato e Shigeki Hayashi, Ruth Borgenicht e Nidhi Jalan, Marianne Eggimann. Anche l'edizione 2009 ha proclamato vincitori ex aequo due artisti: Tomonari Kato con "Topological Formation" e Andrea Salvatori con "Waiting on the moon". L'edizione 2011 ha visto premiati gli artisti Shigeki Hayashi con l’opera “Koz-o Type R”, Eri Dewa con “Core” e Giovanni Ruggiero con “Corrispondenze cosmiche”. Come sempre il Festival è corredato da eventi e mostre collaterali: nel 2007 per esempio "I maestri del Concorso. Goffredo Gaeta, Pompeo Pianezzola, Tony Lattimer" ed infine "Il Canto della Terra. Giancarlo Scapin". Inoltre, nel 2007 in attesa dell’inaugurazione a maggio 2008 del neo Festival dell’arte contemporanea di Faenza (organizzato dal Comune di Faenza Servizio Cultura in sinergia con www.motodidee.org) in varie sedi cittadine, si è svolto il convegno "Moving Forward- Aspettando il Festival dell'’Arte Contemporanea" per riflettere insieme a Jadranka Bentini, direttrice del MIC di Faenza, ad Angela Vettese curatrice dell’evento e direttrice della Galleria Civica di Modena, a Claudio Spadoni direttore del Mar di Ravenna e agli altri curatori Carlos Basualdo e PierLuigi Sacco, sulle esigenze del sistema dell’arte del nostro paese e sul rapporto fra territorio e musei e a cui hanno partecipato al dibattito nomi illustri del panorama critico ed artistico, internazionale e nazionale. Tra le esposizioni più recenti ospitate dal Museo ricordiamo nel 2008 la personale dedicata a Franco Bucci, nel 2009 la mostra temporanea "Rosanna Bianchi. Tradizione popolare e design" svoltasi presso la nuova sezione museale permanente "Italia Novecento", "Gianfranco Morini. Gestimaterici", "Petra Weiss. L'argilla di Riva San Vitale", "Pagani Zonda. Arte, design e tecnologia", come eventi collaterali del 56° Premio Faenza le mostre "I maestri del concorso. Panos Tsolakos, Alfonso Leoni, Ken Eastman" e "Belle di giorno belle di notte. Sedici ceramiche totemiche di Linde Burkhardt", "Antonia Campi. Fantasie di serie, fantasie d’eccellenza", "Ceramiche d'arte. I luoghi della ricerca di Ugo La Pietra" e "Futurismo coi baffi. La ceramica di Riccardo Gatti a Faenza e il Futurismo faentino". Sempre nel 2009 è stata presentata l'opera "NapoleonCentAurOntano" di Luigi Ontani. Il 2010 è stato invece l'anno della mostra "2 sedie elettriche" e il 2011 l'anno di: "Mauro Andrea. Io odio la ceramica", "Enzo Scuderi. Apparizioni su terracotta", "Sandro Chia. Ceramica vs Disegno 1:0", "Fuoco sul Palco di Mirco Denicolò. Quando la ceramica diventa materia di un racconto animato", "Generazione e Rigenerazione tra Coscienza, Conoscenza, Razionalità e Fede" e "Mandragora", mostra inaugurata in occasione della Giornata del Contemporaneo. E' inoltre da ricordare che a maggio 2011 l'Unicef ha riconosciuto al MIC il titolo di "Monumento testimone di una cultura di pace".

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