Cosa direbbe oggi Churchill? Battiston voce di un’icona
di Valeria Bonacci
Winston Churchill è seduto in prima fila nel teatro del mondo, ormai anziano, sulla sua poltrona guarda il passato dal suo punto di vista privilegiato ma non per questo meno crudele.
«Portiamo la colpa dei morti, ma abbiamo la responsabilità dei vivi»
Un grande visionario Churchill, a richiamarlo è la scenografia stessa disegnata da Nicolas Bovey: una piattaforma ovale e tondeggiante riecheggia la cima del nostro pianeta. Una personalità ricca di contraddizioni, quelle di un uomo che porta il macigno delle grandi responsabilità e nello spettacolo diretto da Paola Rota lo fa con la leggerezza dell’eroe greco dai sandali alati.
Un lavoro teatrale che attraverso la figura di Churchill inquadra con lo humor inglese lo stato politico e sociale di oggi. Un personaggio che sposa bene Giuseppe Battiston assistito in scena dall’infermiera idealista interpretata da Maria Roveran, figura utilizzata a volte come servo di scena altre come pretesto drammaturgico per farci addentrare nei pensieri di un’icona del ‘900 che ha scritto la storia.
Il lato umano di Churchill, contrapposto all’autorevolezza di uomo di stato, rimbalzano nella pièce che alterna momenti onirici fatti di fantasmi e grandi discorsi. Momenti che a volte rischiano di cadere nel patetismo, scelta voluta che sottolinea e ci ricorda di guardare Sir Winston come uomo, prima di tutto.

Siamo nel teatro della vita nella messa in scena del testo di "Churchill, il vizio della democrazia" di Carlo G. Gabardini. Assistiamo ai catastrofici effetti dell’ambizione politica, di una vita spesa per praticarla, facendo ora i conti con gli errori inesorabili che tolgono il sonno a Churchill/Macbeth. «A che punto è la notte?» chiede all’infermiera Churchill che cita il dramma shakespeariano dichiarando il suo amore per il teatro e per il drammaturgo di Stratford, del quale conosce parte dei testi a memoria.
È lucidissimo, dipendente da sigari e alcol, ricorda minuziosamente il passato, le date precise degli eventi, i discorsi che ha recitato pubblicamente, guarda il passato e osserva il presente dall’alto della sua poltrona, rassegnato e fiero al tempo stesso. “Winston vs Churchill” è il titolo del riadattamento per il teatro di Paola Rota in scena al Teatro Auditorium dell’Unical per la stagione “Meridiano Sud” ieri e in replica anche stasera.
Un imperdibile lavoro che nell’inquadrare un personaggio storico mira a riflettere sul nostro presente politico, sulla nostra capacità critica di indagarlo, di prendere una posizione come individui. Lui, europeista convinto, sognava gli “Stati Uniti d’Europa”: «Resteremo sempre isolani» riflette Battiston/Churchill con amarezza, alludendo alla Brexit dei giorni nostri.
Cosa direbbe oggi Winston Churchill? Chi ci guida? Chi dovrebbe guidarci? Uno spettacolo necessario, come lo è il teatro, per capire il presente, per agire nel presente.
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