Museo civico della laguna sud "San Francesco fuori le mura"
Il Museo è situato in Campo Marconi, a due passi dal centro storico. L’edificio museale sorge sopra le vecchie mura del convento dei frati francescani, costruito nel 1314. Durante la guerra tra Venezia e Genova, nel 1379, il monastero venne gravemente danneggiato e fu riedificato nel 1434. Fu sconsacrato nel 1806 e adoperato per svariati usi.
Il Museo è composto da tre piani: il piano terra ospita le testimonianze archeologiche databili dall’età del bronzo al VI secolo d.C.. Alcuni pannelli didattici illustrano l’evoluzione della linea di costa a nord e a sud di Chioggia dall’età del bronzo fino al 1740. Modelli ricostruttivi e pannelli fotografici illustrano i rinvenimenti più antichi. Si tratta dello scavo effettuato negli anni Ottanta nel sito di Corte Cavanella. Le strutture rinvenute consistono in rinforzi di sponda e in sistemi di palificazione. In fondo alla sala un’area dedicata alle anfore rinvenute nel mare antistante Chioggia, databili fra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.. Il percorso espositivo procede con la sezione medioevale dedicata ai reperti rinvenuti dal gruppo archeologico "Fossa Clodia" nel sito della torre delle Bebe. I reperti esposti vanno dal vasellame a bolle plumbee dogali, monete, accessori d’abbigliamento.
Il primo piano è dedicato a Cristoforo Sabbadino, famoso ingegnere a servizio della Serenissima Repubblica di Venezia vissuto nel XVI secolo, contiene reperti dal XII secolo al XVIII secolo e, inoltre, l’archivio storico della città in cui sono conservati documenti che risalgono al 1246, epoca dei primi statuti medioevali, dei codici pergamenacei miniati e delle mariegole (matricole). A destra della sala sono visibili due gigantografie disegnate da Cristoforo Sabbadino nel 1557: una pianta di Chioggia e un progetto idraulico. Sulla sinistra sono visibili le misure da grano in bronzo del 1332 con inciso il più antico stemma della città.
L’ultimo piano è dedicato alla cantieristica e marineria locale ed è stato allestito grazie alle generose donazioni. Questa sala accoglie reperti che vanno dal 1700 ai nostri giorni. Sono esposti gli strumenti utilizzati per tagliare il legname utile alla costruzione delle imbarcazioni locali. Al centro di questa sezione sono visibili alcuni modellini ricostruttivi che illustrano al dettaglio le diverse fasi di costruzioni del "Bragozzo", tipica imbarcazione locale del XIX secolo che per la peculiarità innovativa soppiantò tutti i modelli di imbarcazioni precedenti. Nella seconda sezione, invece, sono visibili le vele, le reti, i galleggianti delle reti in sughero e in vetro e, appesi alle pareti, gli unici esemplari del "Penelo", il famoso segnavento di produzione locale che veniva collocato in cima all’albero maestro della barca. Una vetrina espone le famose pipe chioggiotte in terracotta databili fra la metà del Settecento e il 1950. Si possono vedere alcuni diorami: uno relativo allo "squero", cantiere in cui venivano fabbricate le imbarcazioni, tre relativi alle diverse metodologie di pesca in laguna.
L’ala centrale ospita una raccolta di tele di artisti locali di fine Ottocento e inizi Novecento, ma anche due tavole datate una 1381, l’altra 1436 e un affresco della prima metà del XV secolo. Le opere pittoriche sono suddivise in tre sezioni: la vita urbana, la scena quotidiana e la vita religiosa.