Destinazioni - Comune
Bulzi
Luogo:
Bulzi (Sassari)
Bulzi (Bultzi in sardo) è un comune di 547 abitanti della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.
Storia
La storia di Bulzi comincia nel paleolitico inferiore. Attraverso gli scavi archeologici sono attestate le presenze dei nuragici e dei romani. Il paese compare nelle carte medioevali del 1368.
Monumenti e luoghi di interesse
Chiesa di San Pietro del Crocifisso: risalente al XIII secolo, in stile romanico pisano, chiamata popolarmente Chiesa delle Immagini per il rilievo presente sulla lunetta del portale. L'esterno è caratterizzato dalla facciata bicroma arricchita da archetti in pietra biancastra. Singolare è la sua ubicazione, posta sullo sfondo delle montagne e tra i prati e le rocce dell'Anglona.
Chiesa di San Sebastiano: All'interno la chiesa conserva un raro gruppo della Deposizione lignea policroma, eseguitaforse in Toscana alla fine del XIII secolo.
Funtana Manna: complesso idrico costituito da una fontana e da tre distinte vasche, risalente al XIX secolo. Le prime due vasche, così disposte rispetto all'ingresso e facenti parte di un medesimo sistema idrico, erano in uso come lavatoio; mentre la terza, non comunicante con le altre due e posta all'esterno della cinta muraria, serviva invece da abbeveratoio. Interessantissima, sotto l’aspetto architettonico, soprattutto la fontana. Le cui quattro bocche sono perennemente alimentate da una condotta d’acqua sorgiva del tutto separata dall’acquedotto civico.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Lingue e dialetti
La lingua che tutt'oggi si parla a Bulzi (scritto Bultzi, in sardo) è il sardo, nella sua variante logudorese. Naturalmente lo stesso logudorese segue, come in ogni paese, le sue tipiche inflessioni dialettali. A Bulzi, così come in vari centri di lingua logudorese, si mantengono alcuni suoni particolari come:
"sc" "rc" come nelle parole iscudere, ischire, arcu. Si pronuncia opponendo la radice della lingua contro il palato molle e facendo passare l'aria in mezzo.
"sth" "lth" come nelle parole isthare, isthivindzu, isthockare. Si pronuncia opponendo la punta della lingua contro il palato (come per pronunciare la lettera T) ma facendo uscire un flusso d'aria da un lato della bocca.
Altra particolarità del parlato bulzese è l'articolo plurale: i sostantivi maschili al plurale richiedono sempre l'articolo femminile. Nel bulzese non esiste l'articolo "sos", ma solo "sas" (es.: su cane, sas canes, su caddu, sas caddos, su pitzinnu, sas pitzinnos).
Cultura
Tradizioni e feste
6 gennaio: Epifania (Sos tres Res in bulzese è maggiormente utilizzato Pasca 'e Annuntziu)
20 gennaio: S. Sebastiano Martire, patrono (Sanctu Bestianu)
Carnevale antico (Carrasciale Antigu): "Sapadu iscasciadu" (Il sabato matto) o "Jobja de redundulos"(Giovedì dei rimasugli)
Settimana Santa: riti e celebrazioni (sa Ckida Sancta)
Pasquetta: Lunis de Pasca 'e Abrile
Vigilia dell'Ascensione di NS: Festa degli Ammalati (Festa de sos Malaidos)
Ascensione di NS: sa die de su Rughefixsu, con s'ardia (Su Caragolu) attorno al paese e attorno alla Basilica e al Monastero di San Pietro di Simbranos (o delle Immagini)
24 giugno: San Giovanni (Sanctu Juhanne)
29 giugno: Santi Pietro e Paolo (Sanctos Pedru et Paul(u))
15 agosto, Vergine Assunta (S'Assunta), con s'ardia (Su Caragolu)
Dal 15 agosto al 13 settembre: Sant'Isidoro e Santa Lucia (Sanctu Isidoro et Sancta Lughìa)
14 settembre: Santa Croce (Sancta Rughe)
8 dicembre: Immacolata (Maria Ckene Mancia de Peccadu)
24-25 dicembre: Natale (Pasca 'e Nadale)
Musica
At boghe 'e ckiterra: Cantu at ckiterra
At boghe sicka (A voce secca. Solo voce, monodica o polifonica, senza accompagnamento musicale):
Cantu at cuncordu della confraternita (cunfrarìa) a quattro voci (più il falsetto, su faltzitu o quinta)
Cantu at cuncordu delle consorelle (cunsorres) a due o tre voci
Cantu at cuncordu (profano) (polifonia a 4 o 5 voci religiosa e profana)
Strumenti della Settimana Santa
Matrackas
Tzirriolas
Altri strumenti (pipiriolu, truvedda, piffaru, sonete)
Balli
Su passu o ballu mannu
Ballu tundu / su ballitu
Sa dansa / su dillu
Su tres in ckimbe
Artigianato tradizionale
Intreccio
Canestri
Cesti e cestini
S'orriu
Palme sacre
Spighe votive
Nassette e reti per la pesca di fiume
Tessitura
Lana e lino
Tappeti (in realtà il loro uso originale era come coperte o sottosella)
Bisacce
Cordoncini sacri e bottoni in intreccio di filo
Calzoleria e pelletteria
Scarpe
Gambali
Cinturoni
Selle
Lavorazione ed intaglio del legno
Strumenti e attrezzi da lavoro
Mobilio
Il costume di Bulzi
Il costume antico
Costume maschile
Sa berrita
Su bentone
Su cosso
Su gabbanu e su gabbaneddu
Su manteddu
Sa bertula
Sa chinta/chintolza/tzintula
Sas ragas
Sas caltzones
Sas ghettas
Sas bottas russas
Sas buttones (in filigrana, madreperla, filo di cotone intrecciato)
Costume femminile
Su mucaloru, diverso a seconda che fosse della giovinetta, della donna adulta (talvolta sostituito da Sa Cappitta), della vedova (sa batìa, in associazione a Su Codincabu più anticamente e successivamente a Sa Cappitta) o della sposa. Le consorelle portavano un fazzoletto bianco, come le spose.
Sa camija
S'imbustu
S'ijacca
Su cansciu
Sa bunnedda
Sa faldita
Sa cappita (de sa femina manna e de sa batìa)
Su codincabu
S'isciallu
S'isciallitu
Il costume del Novecento
Maschile
Sas caltzones de belludu o de frustanu (impunturati all'interno coscia o meno, la tasca è a taglio, con cuciture di decorazione. Posteriormente una tasca, a destra)
Su bentone
Su cosso (a differenza di quello del costume antico, il retro è di raso o di tela grigia, con cui vengono create le foderature interne dei pantaloni)
Sa giancheta. Due tipologie: "Sa catziadora" (con le tasche intagliate comunicanti lungo il retro, nella base della giacca). Sa giancheta "normale" presenta i classici quattro archetti al carrè e la martingala applicata. Tasche, sul fronte, applicate e con "anta" con bottone.
Sa galota o sciscìa
Femminile
Di influenza piemontese è stato ricostruito dalla sarta Mariangela Piana, partendo da fotografie dell'epoca e grazie all'ausilio della ultracentenaria Tzia Simona.
Economia
L'economia del paese è prevalentemente di tipo agro-pastorale.
Note
^ http://demo.istat.it/bilmens2013gen/index.html
^ "Tesori d'Italia", Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag.63-64
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Collegamenti esterni
La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna