Teatro Grande
Il Teatro Grande di Brescia venne costruito e rimodernato più volte, in un arco di tempo che va dalla prima metà del XVIII secolo fino a metà del XIX. Il nome "Grande" deriva dalla precedente denominazione "Il Grande", in onore di Napoleone Bonaparte. Oltre ad essersi affermato come principale teatro cittadino, il Grande viene riconosciuto Monumento Nazionalenel 1912. Negli anni '70 viene riconosciuto come Teatro di Tradizione italiano, con funzioni culturali, sociali e formative delle attività musicali. La vecchia sala del 1735 venne demolita a partire dal 1806; dal 1809 l'architetto Luigi Canonica, tra i maggiori progettisti teatrali dell'epoca, ne avviò la ricostruzione secondo il consolidato schema "a ferro di cavallo", con cinque ordini di palchi. Nel 1862 lo scenografo parmigiano Magnani disegnò una nuova decorazione della sala, con fastosi ornati neobarocchi, mentre la volta veniva affrescata dal pittore Campini, che ridisegnò anche la Sala delle Statue, alla sommità della scalinata che sale dall'atrio, successivamente arricchita con i busti di bronzo del commediografo bresciano Girolamo Rovetta, di Leonardo Bistolfi (1911) e di Giuseppe Verdi, di Domenico Ghidoni (1901). Il Teatro è noto per ospitare l'importante Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli".