Destinazioni - Comune

Barcellona Pozzo di Gotto

Luogo: Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
Barcellona Pozzo di Gotto (in siciliano Baccialona Pizzaottu, in dialetto barcellonese Baccialona o Baccellona) è un comune italiano di 41 569 abitanti della provincia di Messina in Sicilia. È il comune più popoloso della provincia dopo Messina. Geografia fisica Territorio Il territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è esteso circa 58,89 km², molto densamente popolato e ricco, è delimitato da quattro confini naturali: a nord-ovest il mare Tirreno; a nord-est il torrente Mela; a sud-est il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani; a sud-ovest il torrente Termini o Patrì. Questi limiti coincidono quasi con quelli amministrativi. Infatti Barcellona Pozzo di Gotto confina a nord-est con i comuni di Milazzo, Merì e Santa Lucia del Mela; a sud-ovest con i comuni di Terme Vigliatore e di Castroreale; a sud-est lungo il versante montuoso, il confine del territorio di Castroreale si affianca a quello di Santa Lucia del Mela. L'orografia del territorio comunale è molto varia: dal livello del mare si sale fino a quota 1.180 m, con pendenze che iniziano dallo 0 al 5% per passare, nella fascia collinare, tra il 20 e il 40% e finire sul crinale dei Peloritani con pendenze anche superiori al 40%. Le emergenze altimetricamente più significative sono la Rocca (m. 762), il Pizzo Tribodo (m. 797), e il Colle del Re (m. 1.180). I corsi d'acqua che attraversano il territorio sono, oltre ai citati torrenti Mela e Termini, quelli del Longano e dell'Idria che hanno un regime a carattere torrentizio e quindi normalmente con portate modeste che tuttavia divengono impetuose nei periodi di maggiore piovosità. Il Longano, in particolare, separa Barcellona e Pozzo di Gotto ed ha dato vita alla piana alluvionale di Barcellona; il suo greto, confinato entro la stretta arginatura borbonica, in passato raggiungeva una larghezza chilometrica con una portata notevole e frequenti allagamenti dei territori circostanti tanto che ancora l'11 dicembre 2008 e il 2 novembre 2010, la forza delle acque ruppe gli argini in più punti. Di particolare forza distruttiva è stata l'alluvione che ha colpito la cittadina il giorno 22/11/11 una pioggia battente di straordinaria intensità ha fatto straripare il Longano in più punti; il fiume ha trascinato con sé alberi e macchine, la furia dell'acqua ha causato inoltre il crollo di un ponte in località Calderà provocando pesanti ripercussione alla viabilità in quella zona. In seguito a questi eventi si sono succedute numerose iniziative di volontariato, messe in atto dai giovani Barcellonesi, e non, al fine di ripristinare la normalità nel più breve lasso di tempo possibile. L'area territoriale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto è interessata da sistemi di faglie manifeste o sotto le coperture alluvionali costiere. Dal punto di vista agricolo, la porzione di territorio a carattere pianeggiante è la più fertile e viene sfruttata con attività agricole più moderne e redditizie. Comunque, su tutto il territorio, i comparti individuabili sono l'orticoltura, l'agrumicoltura, l'olivicoltura, la viticoltura, il bosco, il pascolo, il seminativo e il vivaio a dimora fissa. Barcellona Pozzo di Gotto è servita dallo svincolo dell'autostrada A20 ME-PA che le consente un rapido collegamento con Messina a circa 39,00 km e con Palermo, che dista circa 190 km. Tutto il centro abitato è attraversato dalla S.S. 113. Altra via di collegamento è la ferrovia Messina-Palermo che recentemente, insieme alla relativa stazione, è stata spostata a valle in posizione decentrata rispetto al centro urbano. Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, oltre che dal grande centro urbano, è formato da una serie di frazioni che nel tempo hanno assunto una certa importanza. Le più importanti sono: La Gala, S. Paolo e Cannistrà, limitrofe tra loro, ubicate tra m. 160 e m. 260 s.l.m. e raggiungibili dal centro urbano attraverso le SS.PP. Barcellona-S. Paolo, S. Paolo-Cannistrà e S. Paolo-La Gala; Acquaficara, ubicata a circa m. 160 s.l.m. è collegata al centro urbano dalla S.P. Barcellona-Castroreale; Centineo e Portosalvo, vicine fra loro e ubicate tra m. 60 e m. 100 s.l.m. sono raggiungibili attraverso la S.P. Barcellona-Centineo-Portosalvo; Femminamorta, a m. 150 s.l.m. collegata al centro urbano con la S.P. Barcellona-Femminamorta; Migliardo, è la frazione posta a maggior altitudine, fra i 500 e 550 m s.l.m. e collegata attraverso la S.P.Barcellona S. Paolo-Gala; Acquacalda, posta nelle vicinanze del tracciato autostradale e raggiungibile attraverso la via S. Andrea-Acquacalda; Oreto, (m. 46 s.l.m.) posta lungo la S.S. 113; S. Venera, a circa m. 82 s.l.m. è collegata dalla via destra Longano; Calderà, frazione costiera lungo la strada litoranea. Storia Origini ed etimologia Al viaggiatore attento non può sfuggire la somiglianza tra la posizione geografica della città catalana e quella della cittadina tirrenica. È questa l’ipotesi più accreditabile che trova le sue radici nella dominazione della Corona d'Aragona (1282 – 1516) e poi nella storia della Sicilia spagnola (1516 – 1713) quando l’isola per quasi cinque secoli è sottoposta all’influenza Iberica, confluendo unitamente al Regno di Napoli sotto la giurisdizione della Corona di Spagna, note in tempi successivi come dominazioni aragonese e spagnola. La stessa analogia hanno ravvisato i primi conquistatori provenienti dalla Contea d'Aragona e dalla Contea di Barcellona. La città catalana, degradante sulle lievi e spoglie propaggini terminali dei Pirenei e affacciata a meridione sul Mediterraneo, per contro, la seconda è adagiata in pianura che declina a settentrione a ridosso dei rilievi collinari e verdissimi della catena dei Peloritani, si affaccia sul golfo di Patti nel mar Tirreno nella parte prospiciente le isole Eolie in una porzione di costa compresa tra la penisola di Milazzo a oriente e il promontorio di Tindari a occidente. Il nucleo più antico della cittadina si identifica in Pozzo di Gotto, deve il suo nome alla realizzazione di un pozzo per uso irriguo nelle terre coltivate ubicate tra il torrente Idria e il Longano, appartenenti al messinese Nicolò Goto come descritto in latino volgare in un documento datato 1463: “ … Nicolao de Gotho, … , in quo Puzzo de Gotho …”. Nicolò Gotho è l'artefice della costruzione del Castello dei Gotho di Santo Stefano di Briga, figlio primogenito di Leonardo Gotho barone della Floresta, possessore delle terre di Santo Stefano di Brica, della baronia della Floresta, della quale prese investitura nel 1464, proprietario altresì di appezzamenti nella piana di Milazzo e di Castroreale dei quali è designato Capitano. Membro del Senato di Messina negli anni 1478 - 1480, sposato con Eleonora Balsamo messinese. Il suo testamento, pubblicato dal Notaro Giacomo Donato, è del 22 agosto 1488. Nel 1571 i Pozzogottesi ottengono dalla Gran Corte Arcivescovile di Messina l'autorizzazione a eleggere il loro Cappellano di stanza a San Vito senza più dipendere dall'Arcipretura di Milazzo. Ottenuto il riconoscimento, è avanzata la richiesta di riscatto alla Corte di Madrid contro il potere vessatorio di Milazzo alla cui giurisdizione Pozzo di Gotto dipendeva politicamente e fisicamente costituendone una lontana frazione, vincolo che sarà definitivamente interrotto il 22 maggio 1639 e sancito con regio decreto del Viceré sotto il regno di Filippo IV di Spagna, assume il titolo “Libera et Realis Civitas Putei de Gotho”. La frazione a occidente del torrente Longano a sua volta dipendeva dalla giurisdizione di Castroreale e aveva già seguito l'esempio della comunità vicina ribellandosi ai giurati Castrensi facendo riconoscere in campo ecclesiale la propria indipendenza. Atti notarili risalenti al 1522 in Castroreale riportano la denominazione della contrada o casale di “Barsalona”, nome da attribuire verosimilmente alla presenza nei libri battesimali di Pozzo di Gotto del nominativo di “Graziosa Barsalona”, per contro è avvalorata la tesi che il nome alla località sia stato attribuito dai marinai iberici avendo ravvisato la notevole similitudine dei due territori. L'autonomia del casale di Barcellona è deliberata dal Parlamento Siciliano, riconosciuta dal Re il 15 maggio 1815 e ratificata in Vienna il 28 febbraio 1823 da Re Ferdinando I delle Due Sicilie. L'unione amministrativa decretata il 5 gennaio 1835 entra in vigore il 1º giugno 1836 per volere di Re Ferdinando II delle Due Sicilie, decide che il nuovo comune formato dalla fusione delle due antiche contrade porti il nome completo di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono scartate dal Re tutte le opzioni di nomi avanzate derivate dalla parola "Longano", riscuotendo l'apprezzamento unanime, per contro, la benevolenza iniziale si trasformerà in odio e rancore nei confronti del monarca in seguito alle azioni criminali intraprese in tutta la provincia, in particolar modo a Milazzo e Messina, che gli valsero l'appellativo di "Re Bomba". La città appena costituita, i "barcellonesi" e i "pozzogottesi" ricoprirono un ruolo determinante con notevoli contributi per la cacciata definitiva dei Borboni dalla provincia e dalla Sicilia intera, sempre fattivi in tutte le vicende inserite nel processo d'unificazione del costituendo Regno d'Italia. Storia antica Nell'area corrispondente all'attuale territorio comunale sono stati rinvenuti i seguenti insediamenti: Insediamento e Necropoli collocabile all’età del bronzo e del ferro in località Maloto. Insediamento e Necropoli attestabile intorno al X secolo a.C. in località Pizzo Lando. Insediamento e Necropoli di epoca greca o ellenistica valutabile all’VIII secolo a.C. in località Oliveto. Insediamento e Necropoli Sicano Greco stimabile intorno al VI e V secolo a.C. in località Sant’Onofrio. 265 a.C. Battaglia del Longano tra l'esercito di Ierone (Gerone II) di Siracusa ed i Mamertini al comando del condottiero Cione. Per l'esatta attribuzione del luogo in mancanza di resti identificabili causa eventi sismici o alluvioni o deviazioni di corsi d'acqua, esistono diverse ipotesi che collocano l'evento lungo i corsi dei torrenti limitrofi del "Mela" o del "Patrì"; altre in prossimità delle mitiche città: "Longane" (Rodì Milici) o "Abacena" (Abaceno o Abàcano (latino Abacaena o Abacaenum, greco Abakainon) nei pressi dell'odierna Tripi), insediamenti comunque legati al medesimo conflitto. Storia moderna 1090 - 1094. La Riconquista Normanna per opera del Gran Conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo decreta la fine della Dominazione Araba in provincia. Per celebrare il ritorno alla sovranità di matrice cattolica, l'Imperatore supportato dalla regina Adelasia del Vasto promuove la ricostruzione del Duomo di Messina e l'edificazione di Cattedrali a Santa Lucia del Mela, Lipari e Patti. La Regina nel 1104 - 1105 promuove e privilegia la rifondazione sui resti di preesistenti costruzioni romane del "Monastero e Abbazia di Santa Maria di Gala" retto dai Padri Basiliani di rito greco. 1282 – 1302. Il territorio è sede di battaglie contro Roberto d'Angiò inserite negli scontri verso gli angioini, noti come Vespri Siciliani. Periodo compreso fra l’attacco di Messina 25 luglio 1282 e la pace di Caltabellotta, primo accordo ufficiale di pace firmato il 31 agosto 1302. 1314 - 1321. Fine tregua. Nuovi scontri tra Pietro Federico III di Sicilia e Roberto d’Angiò. 1392 e seguenti. Il territorio già suddiviso in casali, Gala e Nasari sono i più importanti assieme a quello di Christina o Crizzina l'odierna Castroreale. Sotto Re Martino I di Sicilia avviene la trasformazione dei Casali in Feudi: Lando, Nasari, Gurafi, Migliardo e Centineo. 1647. Carestia e Vaiolo. Insurrezione contro gli Spagnoli. 1717. Il territorio è più volte teatro di scontri fra le armate di Filippo V di Spagna e la coalizione della Quadruplice Alleanza, nel 1734 il Regno di Sicilia è ceduto a Carlo di Borbone. 1743. Epidemia gravissima meglio nota come Peste di Messina. 1757. Alluvione torrente Longano e conseguente avvio costruzione dei bastioni sotto il regno di re Carlo III per suggerimento e opera del barone Michele Nicolaci. Arginature simili effettuate per i torrenti Idria, Mela, Termini. 1783. Evento sismico, conosciuto come il Terremoto della Calabria meridionale del 1783 arreca notevoli danni. 1810 - 1815 - 1823. Ferdinando I delle Due Sicilie, in seguito ad una delle fughe riparatrici della Corte Borbonica presso la Reggia di Palermo, mentre oltre le Alpi in più riprese imperversa la Rivoluzione Francese, soggetto alle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte, coercitivamente ispirato alle moderne Costituzioni elargisce alcune concessioni durante le visite effettuate nelle cittadine della provincia. Introduce la carica di Sindaco e istituisce il consiglio comunale in sostituzione dei giurati a Patti, elevandola a capoluogo di distretto e delibera l'autonomia di Barcellona. 1835. 5 gennaio, Unione amministrativa decretata da Re Ferdinando II delle Due Sicilie. 1836. 1º giugno. Entrata in vigore del decreto unione amministrativa. 1846. Alluvione torrente Longano. 1848. 31 maggio. Partecipazione di un contingente della Guardia Nazionale cittadina all’insurrezione di Calabria. 1848. 3 settembre. Partecipazione di un contingente della Guardia Nazionale cittadina all’insurrezione di Messina. 1848. Moti Rivoluzionari. Gli austriaci e i liberali costretti a lasciare la città, Rivoluzione siciliana del 1848. Recrudescenza oppressiva dei Borboni a Barcellona Pozzo di Gotto, dopo i falliti tentativi insurrezionali di Messina e della Calabria. Anche Catania cade nel retaggio di Francesco I. Dopo mesi di strenua resistenza capitola anche Palermo nel 1849. 1854. Durante la Guerra di Crimea dilaga in Europa proveniente dall'India tramite navi inglesi, una violenta epidemia di colera che ben presto supera i confini delle Alpi e sconvolge tutto l'arco della Penisola, raggiungendo tassi altissimi di mortalità nelle provincie di Messina e Palermo. 1860. 20 luglio. La città ormai stremata ma, rinvigorita dai successi delle imprese Garibaldine, diviene nevralgico centro insurrezionale dell’intera costa Tirrenica, dopo le due Battaglie di Corriolo tutta la popolazione supporta la Battaglia di Milazzo (1860) per la conquista del Castello Fortezza (Castello di Milazzo) per la cacciata dei Borboni. Per lo slancio e l'impegno profuso Giuseppe Garibaldi la insignì del titolo di Patriottica. 1866. Confisca dei beni dei numerosi ordini religiosi in città. 1872. Alluvione torrente Longano. 1894. Evento sismico, conosciuto come il Terremoto della Calabria meridionale del 1894 arreca danni in città e nella vicina Castroreale. 1908. 28 dicembre. Evento sismico disastroso, conosciuto come il Terremoto di Messina del 1908 apporta gravi danni. Elenco eventi sismici disastrosi in Sicilia. [2] Storia contemporanea 1943. 15 agosto. Bombardamento angloamericano causa 74 vittime. Le incursioni aeree spaziano dal 2, 12, 13, 14 e 15 agosto al 23 settembre quando il 525º Squadrone dell'86º Gruppo Cacciabombardieri si trasferisce con gli A-36 da Barcellona al campo di aviazione del Sele. Negli stessi giorni e medesime incursioni, drammatici per la costa tirrenica siciliana e località montane, furono colpiti obiettivi strategici e i centri di: Adrano, Capo Calavà, Falcone, Fiumefreddo, Gesso, Linguaglossa, Maletto, Messina, Milazzo, Novara di Sicilia, Patti, Piedimonte, Randazzo, Reggio Calabria, Scaletta, Spadafora, Taormina. 2008. Alluvione torrente Longano. 2011. 22 novembre. Alluvione ed esondazione del torrente Longano e torrente Idria. L'evento meteorologico interessa anche il territorio di Milazzo e la frazione di Calderà con l'esondazione del torrente Mela. Nella cittadina di Saponara frane fangose causano 3 vittime. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Grotta di Santa Venera, feudo dei Basiliani, Tempio rupestre a pianta quadrata e cupola ottagonale. Di derivazione armena - bizantina del VII – VIII secolo. Chiese Queste sono solo alcune delle chiese più importanti di Barcellona Pozzo di Gotto: 1936, "Duomo di San Sebastiano" o Basilica minore di San Sebastiano. 1583, "Chiesa e Convento dei Carmelitani" o Chiesa del Carmine. 1620, "Duomo di Santa Maria Assunta" o Duomo di Pozzo di Gotto ma, totalmente ricostruito nel XIX secolo. 1623, "Chiesa di Gesù e Maria". "Chiesa di San Francesco di Paola", la costruzione della Chiesa ebbe inizio il 6 gennaio 1948 e fu aperta al culto, dopo essere stata benedetta da mons. Nicola Ciraolo inviato dall’Arcivescovo, il 5 giugno 1954. 1622, "Chiesa e convento di Sant'Antonio di Padova", fondata nel quartiere omonimo. 1635, "Chiesa di San Giovanni Battista", fondata nell'omonimo quartiere. 1663, "Chiesa del Santissimo Crocifisso". Fu sede di un'omonima confraternita. 1623, "Chiesa e Convento dei Cappuccini" altrimenti nota come Chiesa di San Francesco d'Assisi sotto il titolo dell'Immacolata Concezione o semplicemente "Chiesa dei Cappuccini". "Chiesa di Sant'Andrea Apostolo", XVII secolo. "Chiesa Santi Andrea e Vito", consacrata nel gennaio del 2004. "Chiesa di Sant'Antonio Abate", della prima metà del XVII secolo. 1776 - 1791, "Chiesa ed ex monastero dei Basiliani", seconda metà del XVIII secolo. Sostituisce la vecchia sede dei Basiliani presso Gala rifondata nel 1105 per opera della Contessa Adelaide moglie del Gran Conte Ruggero, dedicata alla "Madonna Galaktotrophousa" ovvero "Madonna che allatta il Bambino" o Panaghia Galaktotrophousa. Gioacchino di Marzo documenta tra il patrimonio artistico di proprietà del complesso la presenza di un "Tondo" o bassorilievo marmoreo, manufatto eseguito da Antonello Gagini. L'opera proveniente dal Monastero di Santa Maria di Gala, censita e documentata come espressione del Rinascimento siciliano è trafugata nel 1991. "Chiesa dell'Immacolata", fine XVIII secolo. "Chiesa di San Vito", XVI secolo. "Chiesa delle Anime Purganti" o Oratorio delle Anime Purganti, presso San Vito. "Chiesa di Santa Maria della Visitazione", costruita negli anni 1955-59 nel quartiere di Centineo. "Chiesa di San Rocco", Nasari. Nell'edificio di culto, come espressione del Rinascimento siciliano, è custodita la statua marmorea di "Santa Caterina d'Alessandria" di Vincenzo Gagini del 1560. "Chiesa di Santa Venera", Santa Venera. "Chiesa dei Santi Cosma e Damiano". "Chiesa di Santa Maria dell'Idria". "Chiesa Madonna di Loreto", Oreto. "Chiesa della Madonna delle Grazie". "Chiesa del Santissimo Crocifisso". "Chiesa della Madonna di Fatima". "Chiesa di Santa Maria Trebisonda", Portosalvo. "Chiesa di Santa Maria", Portosalvo. "Chiesa di San Giobbe", Cannistrà. "Chiesa di Santa Maria Maggiore", Gala. "Chiesa Madonna dell'Acquacalda". "Chiesa di San Giuseppe", Acquaficara. "Chiesa di Santa Maria del Piliere", Acquaficara. Dell'antica chiesa dedicata alla "Madonna del Piliere", rimasta a lungo chiusa perché gravemente danneggiata dal Terremoto di Messina del 1908, resta solo la massiccia torre campanaria del XVI secolo. Il culto della "Madonna del Piliere" è di chiara matrice Spagnola attestabile nel comprensorio intorno al XV secolo. Ad una sola navata con stucchi all'interno e tetto in legno lavorato. L'ingresso rivolto verso il mare a settentrione ubicato vicino al campanile, l'abside all'esterno arricchito con tre piccole nicchie, all'interno una fossa comune e diverse tombe adibite per la sepoltura. La torre campanaria riporta la data 1134, ha forma quadrata e due cupolette all'interno di stile bizantino. All'interno dell'edificio primitivo era custodiva una grande tela, oggi scomparsa, raffigurante una battaglia tra Cristiani e Saraceni riconducibile alla riconquista Normanna della Sicilia. Ridotta ad un rudere, negli anni successivi il 1960 è demolita, ricostruita nella stessa area subendo il ribaltamento abside-ingresso e aperta al culto nel 1968. Nel nuovo tempio è custodita la statua in marmo della "Madonna del Piliere" di scuola Gaginiana del 1596 e vari dipinti del XVII e XVIII secolo. Architetture civili Torri d'avvistamento: Torre Sipio, Torre Mollica, Torrione Saraceno, Torrione Cantoni, Torre Sottile, Torre Gurafi. Teatri A Barcellona Pozzo di Gotto è presente il Nuovo Teatro Placido Mandanici, inattivo dalla sua costruzione. Altri monumenti Monumento al seme d'arancia, di Emilio Isgrò. Monumento ai caduti di tutti le guerre, nella villa comunale. Opera dello scultore Giuseppe Mazzullo di Graniti. Monumento a Pasquale Simone Neri (medaglia d'oro al valor civile), sul lungomare di Spinesante. Ideato dall'architetto Mimmarosa Barresi e realizzato da Filippo Sindoni. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore Da ricordare la festa di San Rocco (il 16 agosto). Da tantissimi anni il santo viene trasportato su una nave per tutta la costa barcellonese, che si estende da Spinesante (al confine con Terme Vigliatore) a Calderà (al confine con Milazzo) e la processione delle Varette che si svolge il Venerdì Santo, quando per le vie della città contemporaneamente sfilano due processioni composte da ventisei Vare raffiguranti i misteri della Passione, inserite nei Riti Pasquali della Sumana Santa o "Santa Sumana". La Processione delle Vare, forse un lascito spagnolo, si ripete ininterrottamente dal 1621 per Pozzo di Gotto, e dal 1871 per Barcellona. Dietro ogni Vara i Gruppi Visillanti intonano la Vexilla Regis, una polifonia di voci dagli accenti drammatici, con sfumature arabe. Accompagnano l'Urna del Cristo Morto i Giudei. Quelli barcellonesi indossano il costume con mantello scarlatto tipico dell'epoca messianica. I Giudei pozzogottesi si caratterizzano per un pesante e folkloristico elmo in piume di pavone, simile a un copricapo azteco. La Settimana Santa Barcelgottese in realtà inizia il giovedì santo, con la Messa in Coena Domini, la lavanda dei piedi, e gli apostoli per le vie della città che, cercando il Signore, visitano i Sepolcri, altari con velette e erbe, allestiti nelle Chiese. Secondo tradizione i Sepolcri vanno visitati in numero dispari. Cultura Istruzione Musei Nel territorio comunale sono presenti quattro musei: Museo Etnostorico Nello Cassata. Parco Museo Jalari. Parco museo etnografico "Oasi S. Eusenzio" Museo Epicentro arte contemporanea su mattonelle. Persone legate a Barcellona Pozzo di Gotto Gaspare Camarda (1570 ca. - post. 1629), pittore. Eutichio Ajello (1711-1793), teologo basiliano. Placido Mandanici (3 luglio 1799 - Genova, 6 giugno 1852), musicista. A lui è intitolato il nuovo Teatro cittadino aperto al pubblico il 31 marzo 2012, e situato all'interno della Villa Primo Levi. Il precedente "Teatro Comunale", inaugurato il 4 ottobre 1845, e successivamente intitolato a Mandanici, fu demolito in seguito ai danni causati da un incendio divampato nella notte tra il 31 maggio e il 1º giugno 1967. Francesco De Luca) (1800 - Messina, 1854), giurista, parlamentare del Regno delle Due Sicilie e patriota. Filippo Rossitto (1807-1879), storico e patriota. Antonino Isaia (1819-1861), teologo. Giuseppe Cavallaro (1833-1888), architetto. Giuseppa Bolognara Calcagno (detta "Peppa, a cannunera") (1841- Messina, 1900), eroina risorgimentale. Il 31 maggio 1860, durante la sommossa di Catania contro i Borboni, si distinse per il coraggio: impossessatasi di un cannone incustodito, fece fuoco sulle forze nemiche. Turillo Sindoni (1868 - Roma, 1941), scultore. Alcune sue statue si trovano in America e America del Sud (Argentina, Brasile, Uruguay). Matteo Trovato (1870-1949), plasmatore di statue con la cartapesta. Autore di alcune delle cosiddette "varette" processionate il Venerdì Santo a Barcellona. Diverse statue sacre, da lui realizzate, sono custodite nelle chiese di alcune città della provincia di Messina (Barcellona, Furnari, Terme Vigliatore, Falcone, Basicò, Rodì Milici, Milazzo, Montagnareale, ecc.). Tino Cattafi (1873-1925), giornalista. Sebastiano Crinò (1877-1955), geografo. Vincenzo Leotti (1881-1954), tenore e compositore. Luigi De Luca (medico) (1892-1951), medico-chirurgo, docente di Medicina Operatoria presso l'Università degli Studi di Palermo e direttore dell'ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona. Fu il primo sindaco del comune eletto a suffragio universale nel 1948. Antonino Pino Balotta (1909-1987), politico, scienziato, poeta. Michele Maccarrone (1910 - Roma, 1993), storico della Chiesa. Ordinato sacerdote nel 1938. Professore di storia ecclesiastica alla Pontificia Università Lateranense dal 1942, ordinario dal 1949. Fondatore e direttore della "Rivista di Storia della Chiesa in Italia" (1947). Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche dalla sua creazione, nel 1954, e presidente del medesimo dal 1963 al 1989. Carlo Stagno Villadicani d'Alcontres (1912-1955), nobile e senatore delle Repubblica Italiana, Presidente della società di calcio Football Club Messina dal 1948 al 1951 e fondatore nel 1946 della società barcellonese Football Club Igea Virtus Barcellona. Nello Cassata (1913-1997), storico, fondatore del "Museo Etnostorico Nello Cassata". Vito Presti (1914-1995), fine intagliatore, maestro del liu-bo, poeta dialettale. Carmelo Genovese (1917-1997), medico e pubblicista. Alessandro Manganaro (1917-1994), grecista. Nino Leotti (1919-1993), pittore. Giovannibattista Bucalo (Barcellona Pozzo di Gotto, 20 maggio 1920 - Terme Vigliatore, 15 settembre 1997), farmacista benemerito-medaglia d'oro. Carmelo Santalco (San Marco d'Alunzio, 3 novembre 1921 - Barcellona Pozzo di Gotto, 16 luglio 2005), politico, scrittore, sindaco e vicesindaco dal 1956 al 1992. Ha fortemente contribuito allo sviluppo della città. Deputato e assessore regionale per tre legislature, Senatore della Repubblica dal 1972 al 1994, sottosegretario e per 10 anni Questore del Senato. Ha scritto alcuni libri, tra cui "Stalag 307: frammenti di un diario e di altri scritti di prigionia", "L'altro Garibaldi" e "Il portafoglio a mantice". Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 - Milano, 13 marzo 1979), poeta. Iris Isgrò (San Pier Niceto, 1923 - Barcellona Pozzo di Gotto, 2008), pittore. Sebastiano Genovese (1926-1983), idrobiologo. Carmelo Biondo (1928-1979), sacerdote e autore di un libro sulle "Chiese di Barcellona Pozzo di Gotto" (pubblicato postumo nel 1986). Michele Stylo (1929-2000), regista. Autore e regista del dramma sacro "Sebastiano di Narbona", messo in scena nel 1964 sul sagrato del duomo di Barcellona, con protagonista Alberto Lupo. A lui si deve la riapertura al pubblico, nel 1956, del teatro greco di Tindari, con la rappresentazione dell'Aiace di Sofocle. Emilio Fede (24 giugno 1931 - viv.), giornalista, ex direttore del Tg1 e primo ed ex direttore del Tg4. Emilio Isgrò (6 ottobre 1937 - viv.), scultore, pittore e scrittore. Mario Paciello (26 ottobre 1937 - viv.), vescovo. Nino Alberti (1940-1991), maestro dello sport e vicepresidente vicario del C.N.S.F. A lui è stato dedicato il Palazzetto dello Sport, il Palalberti. Leonardo Vitale (Palermo, 27 giugno 1941 - 2 dicembre 1984), mafioso. Rinchiuso per dieci anni nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, è considerato il primo pentito di mafia. Toto (Salvatore) Cutugno (Fosdinovo, 1943 - viv.), cantautore nato a Fosdinovo, ma la cui famiglia è originaria della frazione marina di Barcellona Pozzo di Gotto (Calderà). Beppe Alfano (1945-1993), giornalista. Morto l'8 gennaio 1993, per omicidio mafioso. Lorenzo Cutugno (1947 - Torino, 1978), agente di custodia, ucciso l'11 aprile 1978, a Torino, dalle Brigate Rosse. Giovanni Salamone (30 agosto 1948 - 12 gennaio 1991), geometra, imprenditore edile e consigliere comunale. Ucciso dalla mafia. Domenico Nania (19 settembre 1950 - viv.), vicepresidente del Senato della Repubblica. Domenico Scilipoti (26 agosto 1957 - viv.), deputato. Emilio Pellegrino (1958 - viv.), ex arbitro di serie A di calcio. Giovanni Perdichizzi (1960 - viv.), allenatore di pallacanestro. Attilio Manca (San Donà di Piave, 20 febbraio 1969 - Viterbo, 12 febbraio 2004), affermato urologo di origini barcellonesi; presunta vittima di mafia. La sua vicenda ha ispirato i libri "El enigma siciliano de Attilio Manca", dello scrittore catalano Joan Queralt, e "Le vene violate - Dialogo con l'urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia", di Luciano Armeli Iapichino. Francesca Chillemi (25 luglio 1985 - viv.), miss Italia del 2003 e attrice. Geografia antropica Frazioni Del comune di Barcellona Pozzo di Gotto fanno parte anche le frazioni di Acquacalda, Acquaficara, Calderà, Camicia, Cannistrà, Case Bucca, Case Longo, Case Miano, Case Migliardo, Centineo, Contrada Petraro, Croce Maloto, Femmina Morta, Gurafi, Gurafi Alto, La Gala, Larderia, Madonna dell'Acqua Calda, Maloto, Migliardo, Moasi, Mortellito, Portosalvo, Pozzo di Gotto, Pozzo Perla, San Paolo, San Paolo - Cannistrà, Sant'Andrea, Sant'Antonino, Sant'Antonino Convento, Sant'Antonio, Santa Nicola, Santa Venera, Santa Venera Grotta. [3] Amministrazione Gemellaggi Barcellona Pozzo di Gotto è gemellata, dal 2 ottobre 2008, con la città argentina di Punta Alta, dove risiede una folta colonia di figli di emigranti barcellonesi. Punta Alta, dal 2008 Altre informazioni amministrative Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.9 (Colline litoranee di Milazzo). Sport A Barcellona Pozzo di Gotto sono praticati quasi tutti gli sport: Calcio, Basket, Pallavolo, Pallamano, Arti Marziali, Tiro con l'Arco, Tiro a Volo, Tennis, Tennis Tavolo, Atletica Leggera, Ciclismo, e molti altri ancora. Tra le numerose palestre e impianti sportivi citiamo lo Stadio di Calcio intitolato al mecenate Carlo Stagno D'Alcontres, da 7000 posti a sedere, la piscina comunale, il vecchio palazzetto dello sport di via Aia Scarpaci, sede delle gare casalinghe di numerose società di pallavolo (in particolare la W.G.Morgan e la Pol. Barcellona '95) e lo splendido impianto di Tiro a Volo ( Tiro a Piattello ) struttura avveniristica. Fiore all'occhiello è il Palalberti, impianto di moderna realizzazione, che contiene circa 3000 posti a sedere, riservato alla sola pallacanestro precedentemente ospitò anche gare di pallavolo, pallamano e calcio a 5 per poi diventare è il campo di casa dell'Igea Basket Barcellona che milita nella LegaDue . Da segnalare la squadra di Hockey su prato (sede Oratorio Salesiano) ed i suoi atleti che militano nella nazionale italiana di Hockey su prato. Nel Tiro con l'Arco segnaliamo, oltre i 6 titoli italiani conquistati dalla Polisportiva Genius (società in vista anche nel Badminton) grazie soprattutto al grande contributo dato dal campione barcellonese e nazionale Daniele Bauro Medaglia d'oro alle universiadi di Daegu nel 2003 oltre a numerosi titoli nazionali a squadre ultima nel 2011 a Roma formata da Bauro Chiofalo e Bellardita. Da segnalare in modo particolare anche il pallavolista Carmelo Gitto, cresciuto nella Pallavolo W.G.Morgan sotto la guida del mister Santino Imbesi, milita nella A1 di Pallavolo ed è stato pure in Nazionale con due secondi posti agli Europei Juniores ed un premio quale miglior esordiente nella sua prima stagione in A1. E non si può non citare la Polisportiva P.G.S. OR.SA. dell'Oratorio salesiano, vera culla dello sport dilettantistico barcellonese. Da questa gloriosa società sportiva, dal calcio alla pallavolo, dal basket alla pallamano, dal tennis tavolo all'hockey, sono cresciuti fior di campioni, allenatori e dirigenti di alto profilo umano e sportivo, citiamo in particolare il Mister Naselli ed il Prof. Raimondo. Barcellona Pozzo di Gotto vantava una ottima squadra di Calcio in Seconda Divisione (ex serie c2) chiamata Football Club Igea Virtus Barcellona, fondata nel 1964 con il nome di Associazione Sportiva Nuova Igea SPA e ha assunto l'attuale denominazione nel 1993, dopo la fusione con il Barcellona. Questa, ha vissuto un inesorabile declino durante la stagione 2009/10 concludendo l'annata con appena 11 punti (2 di penalizzazione), rischiando anche di non riuscire a concludere il calendario di partite per mancanza di fondi per le trasferte. L'estate che sopraggiunse vide la scomparsa dell'IGEA VIRTUS dal panorama calcistico nazionale. A Barcellona Pozzo di Gotto esistono attualmente ben 7 squadre di calcio: la Nuova Igea (Promozione), l'Igea Virtus Barcellona (Prima Categoria), l'Or.Sa. P.G. (Prima Categoria), la Barcellonese Europa (Terza Categoria), l'Atletico San Paolo (Terza Categoria), la Nuova Azzurra (Terza Categoria) e l'Acquaficara (Terza Categoria). Di grande valore sociale e aggregativo per i giovani sportivi barcellonesi è il movimento del calcio a 5 che attualmente vede protagoniste ben 9 formazioni cittadine in serie D e una in C2 che schierano giovani tutti del luogo. Malgrado ciò, dopo la negazione dell'uso del Palalberti, Barcellona P.G. oltre ai campi privati dell'Oratorio Salesiano e della P.G.S. Vivi Don Bosco, non dispone, a differenza di altri centri minori anche della stessa provincia, di un campo da gioco comunale per questa disciplina così come pure per la Pallamano. Infrastrutture e trasporti Posta lungo la Strada statale 113, fra il 1890 e il 1932 la città ospitava il capolinea occidentale della tranvia Messina-Barcellona della SATS. Note ^ Dati Istat 2011. URL consultato il 22 maggio 2014. ^ a b [1] ^ La Peste ^ Bombardamenti, Incursioni aeree Seconda Guerra Mondiale ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012. ^ Barcellona Pozzo di Gotto Patto di Gemellaggio con Punta Alta - Video youtube ^ GURS Parte I n. 43 del 2008. URL consultato il 22 maggio 2014. ^ Giulio Romano, Vittorio Formigari, 123 anni di tram a Messina, Calosci, Cortona, 2001. ISBN 88-7785-175-9. Bibliografia Fonte: Decreto Assessoriale 8 febbraio 2007 - Assessorato del Territorio e dell'Ambiente - Regione Siciliana - G.U.R.S. Parte I n. 20/2007 Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883. Voci correlate Acquaficara Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Barcellona Pozzo di Gotto Collegamenti esterni Comune di Barcellona Pozzo di Gotto - Sito ufficiale del Comune Meteo-BarcellonaPozzodiGotto.it Stazione Meteo a Barcellona Pozzo di Gotto Museo delle Mattonelle Museo Epicentro Santuario S. Antonio di Padova Il ParcoMuseo Jalari La Processione del Venerdi Santo
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