Destinazioni - Comune

Caserta

Luogo: Caserta
Caserta è un comune italiano di 76.985 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Campania. La città campana è nota soprattutto per la sua imponente Reggia Borbonica, detta la Versailles d'Italia, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Il nome Caserta deriva dal latino Casa Irta, toponimo che viene fatto derivare dalla circostanza che l'antico centro urbano (l'attuale Casertavecchia) sorgeva, durante il Medioevo e fino al XVIII secolo, in posizione elevata rispetto alla pianura circostante. Storia Periodo Sannitico-Romano La città di Caserta ha origini antiche ed incerte; l'area sulla quale fu edificata la reggia fa parte di un territorio naturale di importanza archeologica dove etruschi, sanniti e romani hanno lasciato testimonianze della loro presenza. Alcuni fanno risalire le sue origini agli Osci, altri agli Etruschi ed altri ai Sanniti. Nonostante tutto, dai reperti che sono stati ritrovati, persino nelle varie frazioni della Città, vi è una testimonianza di un passato assai remoto. Si pensa che il Borgo medievale nascesse sulle rovine dell'antica Saticulae fatto rilevante è che il monaco Erchemperto, nell'Historia Longobardorum Beneventanorum parla di Caserta quando gli abitanti di Calatia sono costretti a scappare per la distruzione di Pandone il Rapace, ma come una realtà già esistente. Nel 1990 furono ritrovate, nei sotterranei della Reggia, alcune tombe di epoca Sannita; si trattò dunque di una Necropoli del V secolo a.C. Intorno al 423 a.C. venne conquistata dai Sanniti sotto il nome di Calatia, nel 211 a.C. si schierò contro i Romani ed a favore di Annibale. Venne condannata all'esproprio e alla centurazione, il che significa frammentazione del territorio in grandi appezzamenti. Nell'VIII secolo fu distrutta dai Longobardi di Capua ad opera di Pandone il Rapace che fece costruire, nell'863, una torre in simbolo di conquista. Le origini longobarde Il centro cittadino esisteva già in epoca longobarda e si era formato attorno ad una torre di avvistamento e di difesa oggi integrata nel palazzo della Prefettura, un tempo palazzo dei conti di Caserta e residenza reale (dopo la vendita dei beni dei conti a Carlo III di Spagna). Infatti l'attuale centro cittadino, situato intorno a piazza Vanvitelli, allora piazza del mercato, era chiamato Torre, proprio per la presenza della costruzione longobarda che si situa nell'angolo nord occidentale della stessa. Quindi, nonostante la perfetta simmetria nelle strade, quasi a ripetere la struttura delle città romane e la concezione di città tipica dell'Illuminismo, l'attuale città di Caserta esisteva già da tempo ed era già sede comunale e sede di cattedra vescovile. Il nucleo cittadino, infatti, si era trasferito qui nel XVI secolo, in quello che era chiamato la Torre, spostandosi da Casertavecchia, dopo qualche secolo seguì l'esempio anche il vescovo, che prese dimora nel borgo di Falciano, in un edificio poi adibito a caserma (oggi noto come ex Caserma Sacchi). La città era nota per il suo mercato e per il palazzo degli Acquaviva, conti di Caserta, che la ereditarono nel 1511 dai conti della Ratta e che avevano ampliato la torre con un edificio rinascimentale fortificato e con un giardino che aveva entusiasmato diversi viaggiatori del XVI e XVII secolo. La Caserta del Medioevo In epoca medioevale il centro di Caserta era l'attuale Casertavecchia, posta a 401 metri di altezza. Importante centro vescovile, con un Palazzo del Vescovo, un duomo con annesso campanile ed una cupola di stile siculo-arabo-romanico che si suppone fatta costruire intorno al 1100, mentre risale al 1200 circa la costruzione della Chiesa dell'Annunziata. Casertavecchia, con la costruzione della Reggia, perse sempre più importanza, in quanto si trasferirono nella città nuova la gran parte delle attività commerciali e da ultimo la sede vescovile, che trovò alloggio prima in un edificio situato nella frazione di Falciano e poi in un palazzo situato nell'attuale Corso Trieste. I Longobardi esercitavano il potere per mezzo dei Ducati: uno di questi fu il ducato di Benevento, a cui Casa Hirta fu incorporata nell'848 circa. La contea di Caserta Fu a lungo contesa a questo dai principati vicini di Napoli, Salerno e Capua, restando a quest'ultima nell'879, e precisamente a Pandulfo di Capua che ne fu il primo Conte. Fino al IX secolo Casertavecchia vide un notevole incremento della sua popolazione: l'inizio delle incursioni saracene spingeva, infatti, gli abitanti della pianura a cercare rifugio in luoghi montani più sicuri e difendibili, il che portò al trasferimento della sede vescovile nel borgo montano. Fino al secolo XII la storia di Casa Hirta si confonde con quella della contea di Capua, inserendosi nelle lotte interne tra i signori Longobardi, Bizantini e Napoletani. Quando i Normanni la conquistarono nel 1057, Riccardo I, conte di Aversa, la eresse in contea per Roberto di Lauro nel 1062. Passò nel 1183 al figlio Guglielmo ed alla sua morte, nel 1199, al figlio Roberto. I nuovi conquistatori, pur nella loro durezza, portarono un po' d'ordine e di autorità. Accanto ad un maggiore sviluppo della popolazione e della vita urbana, sorsero la Cattedrale, voluta dal vescovo Rainulfo, il Palazzo Vescovile ed altri importanti edifici pubblici. Il Borgo, passato agli Svevi, conobbe il suo momento di maggiore importanza, anche nel campo politico, sotto il conte Riccardo di Lauro, del casato dei Sanseverino, valido consigliere e fiduciario di Federico II di Svevia. In questo periodo iniziarono i lavori del campanile e si aggiunse al castello la grande torre cilindrica, detta «Maschio», coeva delle famose architetture federiciane di Capua (1224-1239). Con la conquista angioina (1268) la contea fu affidata temporaneamente a Federico di Laisalto. Successivamente, re Carlo D'Angiò la confiscò per assegnarla a Guglielmo de Beaumont (italianizzato in Belmonte), l'ammiraglio francese che lo aveva salvato con la sua nave. Nel 1269, alla morte di Belmonte, la contea venne affidata a Bertando del Balzo e nel 1283 passò a Ludovico Roheriis, già giustiziere di Calabria e poi di Terra di Lavoro. Nel 1294 la città ebbe un nuovo feudatario, Goffredo Caetani di Sermoneta, fratello del Papa Bonifacio VIII. Quindi, nel 1310 passò al catalano Diego de Lahart (italianizzato in Della Ratta), di cui parla il Boccaccio nella sesta giornata del Decamerone, giunto in Italia al seguito di donna Violante d'Aragona. Il più famoso dei conti Della Ratta fu Francesco, che combatté vittoriosamente e il cui mausoleo si può ammirare nel Duomo di Casertavecchia. La Caserta dei Borbone e di Vanvitelli Alla morte di Anna, ultima erede degli Acquaviva, il feudo passò nelle mani dei Caetani che, indebitatisi enormemente, furono costretti a vendere i possedimenti ai Borbone di Napoli. Questi, in particolare il suo Re Carlo III, pensarono di costruirvi la reggia borbonica, a partire dal 1750. L'esigenza del Re di Napoli di costruirsi una nuova reggia aveva un triplice motivo. In primis il Re aveva la necessità di costruirsi una residenza che fosse più lontana dal mare rispetto al Palazzo Reale di Napoli, per mettersi in salvo in caso di attacco da parte della flotta francese. In secondo luogo, il Re coltivava da tempo il desiderio di costruirsi una residenza estiva per il riposo. Inoltre, come terza motivazione, era mosso da un impeto di orgoglio e infatti ordinò al Vanvitelli di costruirgli una residenza che per bellezza, imponenza e maestosità, fosse superiore a tutte le altre europee. Obiettivo questo che, a detta di molti, avrebbe poi raggiunto con la costruzione della Reggia di Caserta. Il vecchio giardino degli Acquaviva (il cosiddetto "Bosco Vecchio") diventò il nucleo principale dell'attuale parco della Reggia, oggi uno dei più grandi parchi urbani del mondo con una lunghezza di 2,5 km. Un Parco pieno di fontane scenografiche, cascate, laghi, immensi prati, boschi fitti oggi a disposizione dei cittadini di Caserta che vi hanno accesso gratuito. La Caserta dell'utopia di Ferdinando Sul finire del Settecento il Re Ferdinando IV fece costruire in località San Leucio una residenza reale con annessa una fabbrica adibita alla produzione della seta. Accanto al Palazzo del Belvedere, con sul retro un affascinante giardino all'italiana e con davanti la vista sulla piana di Caserta e sul Golfo di Napoli, il Re fece costruire i quartieri San Carlo e San Ferdinando, destinati agli operai della fabbrica della seta. Il Re emise anche un famoso editto nel quale in pratica sognava la costituzione (da qui l'utopia ferdinandea) di una sorta di società perfetta, chiedendo ai cittadini di San Leucio l'abolizione di ogni forma di lusso e assoluta uguaglianza economica. Insomma una società che, nella mente del Re, doveva essere auto sufficiente, vivere producendo la pregiatissima seta che poi farà il giro del mondo e oggi riveste le pareti del Quirinale, della Casa Bianca e di Buckingham Palace. La Caserta dell'Ottocento Verso la fine dell'ottocento e l'inizio del ventesimo secolo, Caserta si presentava come una cittadina incentrata intorno alla Reggia. La via principale che vantava Caserta si chiamava Corso Ferdinandeo, poi Corso Campano, poi divenuto Corso Umberto I e che oggi si chiama Corso Trieste ed è la strada che collega il Monumento ai Caduti con Piazza Carlo III e dunque la Reggia. Lungo 1130 metri, era già allora ritenuto uno dei più bei corsi d'Italia, con bottiglierie importanti e negozi di primo ordine ed era ben illuminata da ottanta fanali a gambe. La moderna Caserta dalla guerra ai nostri giorni Dalla seconda guerra mondiale, dopo la Resa di Caserta, la città esce a pezzi, dilaniata nel suo cuore antico e tutta da ricostruire. Tra gli anni sessanta ed ottanta un boom edilizio ha che poi ha continuato a crescere fino ai nostri giorni. Sono così nati quartieri residenziali con buona qualità della vita grazie ad una edificazione di tipo estensivo (esempio ne è il Parco Gabriella, ancora oggi tra i quartieri migliori della città), ma al contempo c'è stata pure una edificazione intensiva con la nascita di zone eccessivamente abitate e con pochi spazi verdi (ne è un esempio la zona Ex 167 - Parco degli Aranci). Geografia fisica Territorio Il comune di Caserta comprende, oltre al capoluogo, anche ben 23 frazioni, per una superficie totale di 56 km². Tra queste vanno ricordate San Leucio, comune a parte aggregato a Caserta sotto il Fascismo, famosa per il real belvedere e i setifici, e Casertavecchia, con il suo borgo medievale, il castello e il Duomo, del 1100, in stile arabo-romanico. Da alcuni anni il comune di Caserta è capofila di alcune iniziative, di cui fanno parte vari comuni tra loro confinanti per una popolazione complessiva di circa quattrocentomila abitanti, che hanno la finalità di concordare un unico e omogeneo piano di sviluppo territoriale. Caserta è situata in una posizione strategica rispetto ai grandi assi stradari. In particolare, è servita da due uscite dell'A1, una denominata "Caserta sud", situata nel territorio del vicino comune di Marcianise, e l'altra denominata "Caserta nord", situata al confine tra i comuni di Caserta, Casapulla e Casagiove. Caserta è altresì situato al centro della via Sannitica, la strada voluta dai Borbone. Nella classifica dell'ecosistema urbano 2013 stilata da Legambiente , il comune di Caserta risulta al 34º posto su 45 capoluoghi di provincia con popolazione inferiore a 80.000 abitanti e, nel complesso, riporta un indice (38,23%) inferiore a quello di tutti gli altri capoluoghi di provincia campani. Clima Nella provincia di Caserta si trova la zona pianeggiante più estesa della regione e di ciò risente anche il clima. La parte che va dalla costa sino ai primi monti che circondano il capoluogo, risente dei benefici influssi del mare, che si fanno sentire soprattutto in inverno con temperature miti e maggiore umidità (e conseguente clima moderatamente afoso nei mesi estivi). Durante la stagione estiva, invece, questa zona risulta una delle più calde della Campania, con temperature massime spesso superiori ai 30º e punte di 36º-38º anche in annate non eccezionalmente calde e nelle località di pianura (storica l'ondata di caldo dell'agosto 2007, con oltre 40° registrati presso la stazione meteorologica di Caserta, in questo caso però con un basso tasso di umidità dovuto ai venti di caduta). L'inverno nella piana casertana nel complesso è mite (la stazione meteo di Caserta, situata nel centro cittadino, fa registrare circa 13º nella media delle temperature massime di gennaio), ma non sono da escludere periodi di freddo intenso (per citare qualche esempio recente, relativamente rigido risultò il bimestre dicembre 2001-gennaio 2002, con un breve episodio nevoso), con minime sporadicamente sotto lo zero anche nel capoluogo. L'indice di nevosità è comunque uno dei più bassi d'Italia e persino d'Europa, assai più trascurabile che in città italiane situate alla medesima latitudine, come ad esempio Bari, peraltro meno piovose (il versante tirrenico si trova sottovento rispetto alle incursione di aria continentale da est rispetto al versante adriatico). Uno degli episodi nevosi con accumulo in tempi recenti sono due, uno risale al dicembre 2007 ed un altro al 4 febbraio 2012 (per accumuli più significativi bisogna risalire al biennio 1985-86). Assai diverso rispetto alla costa ed alla pianura casertana è il microclima dell'area matesina. La zona interna della provincia è infatti caratterizzata da numerosi rilievi sia collinari che montuosi e spesso sono investiti dalle correnti fredde da Nord-Est apportatrici di forti diminuzioni della temperatura con nevicate in inverno. La zona del Matese è una delle più piovose e nevose della regione. Monumenti e luoghi d'interesse L'idea che si è fatta spazio negli ultimi anni è quella di far conoscere una Caserta oltre la Reggia, ovvero una città che, a dispetto di quanto si possa pensare, ha oltre la sua straordinaria Reggia, un enorme patrimonio storico culturale da far conoscere. Un patrimonio nel quale rientrano a pieno titolo il Belvedere di San Leucio (inserito con la Reggia nella lista dei monumenti Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco), il Borgo Medioevale di Casertavecchia col suo Duomo del 1100 e il castello della stessa epoca e poi ancora un numero consistente di Chiese e altri luoghi di rilevanza storico-culturale che necessitano solo di essere inseriti nei circuiti turistici. Anche sotto l'aspetto museale, Caserta è una città sempre ricca. Basti pensare che dopo i consolidati Musei dell'Opera, Terre Motus, della Seta, negli ultimi anni hanno aperto i Musei delle Cere, d'Arte Contemporanea e Diocesano che hanno arricchito l'offerta turistica della città oltre il triangolo storico Reggia-Casertavecchia-San Leucio. Anche il circondario di Caserta è molto ricco in questo senso, basti pensare all'Anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere a soli 6 km da Caserta, per dimensioni secondo solo al Colosseo di Roma e al Museo Campano di Capua o ancora alla Basilica di San'Angelo in Formis o alla Reggia di Carditello. Il progetto al quale si lavoro da tempo, ma finora senza grossi risultati, riguarderebbe la creazione di un percorso turistico che includa tutti questi siti inducendo così i turisti a soggiornare di più nel casertano con notevole effetto benfico per alberghi, commercianti e ogni altra struttura ricettiva. Architetture civili Reggia di Caserta La Reggia di Caserta, o Palazzo Reale di Caserta, è una dimora storica appartenuta alla famiglia reale della dinastia Borbone di Napoli, proclamata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Situata nel comune di Caserta, è circondata da un vasto parco nel quale si individuano due settori: il giardino all'italiana ed il giardino all'inglese. Il complesso del palazzo reale, con i suoi giardini lunghi circa 2,5 km, è uno dei più grandi d'Europa. All'interno del Parco della Reggia i casertani, che insieme agli abitanti dei comuni contigui di Casagiove e San Nicola la Strada hanno accesso gratuito, sono soliti praticare jogging o semplicemente pedalare in bicicletta, mezzo necessario per spostarsi all'interno dell'immenso parco. È possibile inoltre noleggiare biciclette e risciò all'interno del parco stesso oppure fare un giro in carrozzella. Di recente il Parco della Reggia di Caserta ha vinto il Premio come Parco più bello d'Italia 2009. L'unica nota stonata nel maestoso complesso vanvitelliano è data dal fatto che spesso sale importanti del Palazzo sono chiuse ai visitatori ai quali viene negata anche la possibilità di visitare la Cappella Palatina e il Teatro di Corte per strane ragioni di ordine pubblico difficili da comprendere. Sul lato ovest della reggia esiste la chiesa di San Francesco di Paola che fa parte di un complesso un tempo convento dei Frati Minimi, fondato nel 1605 da Andrea Matteo Acquaviva, oggi ospedale militare. Qui vi sostò papa Benedetto XIII nel 1727 e qui è sepolto Luigi Vanvitelli. In quest'ultimo caso, tuttavia, non è stabilito con certezza in quale parte della chiesa sia avvenuta la tumulazione. Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio L'utopia di Re Ferdinando di dar vita ad una comunità autonoma (chiamata appunto Ferdinandopoli) lascia a Caserta il Belvedere di San Leucio, i suoi appartamenti reali, il giardino all'italiana e l'annesso Museo della Seta, dov'è possibile visitare i macchinari del settecento col quale si tesseva la seta diventata famosa in tutto il mondo, tanto da arrivare ad arredare la Casa Bianca, Buckingham Palace e il Palazzo del Quirinale. Da dieci anni nei mesi di giugno e luglio si tiene presso il Teatro dei Serici del Belvedere il Leuciana Festival, che in pochi anni è riuscito a catalizzare l'attenzione di migliaia di persone divenendo uno dei festival più prestigiosi della regione. Borgo Medioevale di Casertavecchia A 401 metri di altezza c'è l'antica Caserta, attuale Casertavecchia, un borgo interamente medioevale dal quale si ammira una vista dell'intera città dall'alto. Una passeggiata a Casertavecchia è come un tuffo nella storia. Di pregevole interesse sono il Duomo dedicato a San Michele Arcangelo (proprio come la cattedrale nella Caserta nuova) dell'XI secolo, la contigua Chiesa dell'Annunziata, e il Castello Medioevale con la Torre. Nel borgo a settembre si tiene da quasi 40 anni il settembre al Borgo, manifestazione culturale di rilievo nazionale. Numerosi ristoranti e caffetterie attirano fiumane di turisti specialmente nei fine settimana di primavera ed estate. Complesso medioevale di San Vitaliano Il complesso medioevale dell'Eremo di San Vitaliano si trova in frazione Casola, ai piedi del borgo di Casertavecchia. L'eremo è riportato nella Bolla del 1113 con cui l'Arcivescovo di Capua Senne conferma Rainulfo vescovo di Caserta elencandone tutte le chiese di competenza. L'Eremo è stato da poco restaurato e ricondotto alle sue linee architettoniche, sono state risanate le mura e recuperata tutta la copertura a capriata tipica dell'alto Medioevo. Lungo la stretta strada che porta all'Eremo, il visitatore è attirato dalle numerose cappelle dedicate a San Vitaliano che lo predispongono ad una visita raccolta e silenziosa. La Chiesa è preceduta da un portico a tre archi, quello centrale dà l'accesso alla chiesa, quelli laterali alle celle dei monaci. È a pianta rettangolare con presbiterio e cantoria molto spaziosi. La Cappella a sinistra conserva un antichissimo affresco di Madonna col Bambino scarsamente leggibile. Ad esaltare lo stile semplice e austero tipico delle strutture religiose medioevali c'è il campanile, elegante nella sua sobrietà, la nuova sistemazione del giardinetto d'ingresso e il crocifisso che sovrasta l'altare maggiore. Attualmente l'Eremo è sede di incontri culturali, artistici e religiosi di notevole importanza. Siti archeologici Necropoli Sannitica Nel 1990 ci fu il ritrovamento di sette tombe a cassa di tufo di epoca sannitica, della seconda metà del IV secolo a.C., avvenuto in occasione degli scavi per la costruzione di una camera d'aria per il Museo dell'Opera del Territorio nella Reggia di Caserta. Si tratta, dunque, di una civiltà preromana. Aree naturali Oasi Bosco di San Silvestro Architetture religiose Chiesa del Redentore La costruzione di questa chiesa risale nel 1113. Ha tre navate e due archi della navata sinistra immettevano nei cappelloni del Sacramento e del Rosario (ancora oggi superstiti anche se modificati): ciò lascia ipotizzare una pianta allungata nella direzione dell'asse della strada attuale, con facciata ad ovest. Nel 1783 un incendio distrusse l'antico edificio. Si salvarono appena la statua del titolare e forse la tavola rinascimentale nella cappella alla testata della navata sinistra dell'attuale cattedrale. La cura parrocchiale fu trasferita nell'Annunziata (dal 1498 sede dei Carmelitani, poi ricostruita, oggi Cattedrale). Sant'Agostino Il Complesso conventuale, costruito nel 1441, ad opera dei Padri Agostiniani, risale ad una donazione del principe Andrea Matteo Acquaviva nel 1623. Comprende un Chiostro cinquecentesco con annesso convento, la Chiesa di Sant'Agostino (XII secolo) che conserva pitture del seicento, il Museo d'Arte Contemporanea e il Museo delle tradizioni, entrambi dichiarati di interesse regionale. La costruzione risale al XIII secolo e venne abitata dai Carmelitani scalzi. In seguito, il convento venne ricostruito nel 1441, ad opera dei Padri Agostiniani, risale ad una donazione del principe Andrea Matteo Acquaviva nel 1623. Comprende un Chiostro con annesso convento, la Chiesa di Sant'Agostino (attuale Chiesa di San Sebastiano, copatrono della città) e l'annesso Museo delle Cere. Cappella Palatina La Cappella Palatina si trova all'interno della Reggia di Caserta, anche se per accedervi non è necessario entrare negli appartamenti reali. Per formazione si ispira alla Cappella della Reggia di Versailles. Fu inaugurata nel Natale del 1784 nel corso della messa di mezzanotte celebrata in presenza del Re Ferdinando IV. La tribuna reale è decorata da semicolonne e ad essa ai accede tramite una scala a chiocciola. Nell'abside è posta una grande pittura di Giuseppe Bonito raffigurante l'Immacolata Concezione. La Cappella, specie nel periodo natalizio, diventa location per concerti di musica lirica e classica in genere. Spesso vi si tiene il Gran Concerto di Capodanno, quando lo stesso non è organizzato nel Teatro di Corte. Santuario di Sant'Anna È situato nell'omonima piazza nella quale è presente anche un monumento alla Madonna, e riveste un'importanza notevole per i casertani visto che Sant'Anna è la copatrona della città insieme a San Sebastiano. La chiesa, divenuta Santuario proprio per la venerazione di Sant'Anna, fu in parte distrutta durante la seconda guerra mondiale. Resta la parte iniziale di stile ottocentesco e una imponente facciata, mentre il resto della costruzione interna è in chiave moderna. La prima domenica successiva al giorno 26 giorno della Santa, si effettua una processione, la cui statua si trova nel Santuario stesso. Santuario della Divina Misericordia È un Santuario risalente al 1500 circa con la facciata rifatta sul progetto del Vanvitelli sul finire del Settecento. Si trova nella frazione di Centurano ed è noto per la devozione a Santa Lucia, la cui statua si trova nel Santuario stesso. Duomo di Casertavecchia Il Duomo di Casertavecchia è senza dubbio l'edificio religioso più bello e importante della città di Caserta. Esso si trova nel Borgo medioevale di Casertavecchia, oggi frazione di Caserta e fu fatto costruire a partire dal 1113 dal vescovo Rainulfo e terminato nel 1153. Esso rappresenta uno degli episodi più felici di architettura romanica campana giunti fino a noi e ha un altissimo valore artistico e storico per via dei diversi stili coi quali è stato edificato, ovvero lo stile siculo, quello normanno, quello arabo e infine quello romanico. La facciata a spioventi è caratterizzata da tre ampi portali che presentano sculture zoomorfe. Il prospetto meridionale è decorato con losanghe marmoree, mentre il lato opposto è caratterizzato da forme ellittiche. Tra il 1206 e il 1216 fu aggiunto il transetto a tre campate. Il tiburio è stata eretto circa un secolo dopo, nella metà del Duecento e presenta influssi siculo-musulmani che l'accomunano alla Cattedrale di Salerno dello stesso periodo. L'interno della chiesa presenta una pianta a croce latina in cui le tre navate sono separate da 18 colonne di spoglio sovrastate da archi a tutto sesto. Si accede al transetto attraverso un arco a sesto acuto, la zona absidale si articola in tre absidi. Sull'altare è presente un crocifisso ligneo del 1500. Le colonne e i capitelli ionici, corinzi e compositi, tutti diversi l'uno dall'altro provengono da antichi edifici di età romana. Nella piccola Cappella trecentesca sono rimasti integri gli affreschi e in una nicchia nel muro perimetrale della chiesa la scultura policroma di Maria Santissima Regina. Tra la navata e il transetto è integro anche un affresco del 400 di influenza senese che rappresenta la Vergine col Bambino. Chiesa di San Francesco di Paola e tomba di Vanvitelli San Francesco di Paola si trova nelle vicinanze della reggia di Caserta (precisamente in via San Francesco, Casagiove) ed è ritenuta a ragione il luogo di sepoltura dell'architetto Luigi Vanvitelli, progettista della famosa Reggia di Caserta. La chiesa e il convento furono fondati nel 1606 da parte dei Padri dell'ordine dei Minimi, grazie alla generosità del principe Andrea Matteo Acquaviva che concesse terreni e rendite. L'importanza del convento accrebbe in occasione della visita di Papa Benedetto XIII nell'anno 1729, il Pontefice soggiornò in quel luogo per due giorni. L'altro episodio che conferì notorietà al luogo in questione fu la sepoltura dell'insigne architetto nel 1773 ma solo nel 1879, grazie all'iniziativa del Presidente del Collegio degli Ingegneri, fu apposta una lapide che ricordasse l'evento. Dal 1813 al 1816 i locali del convento furono utilizzati come sede di Gendarmeria, nel 1821 Ferdinando I decise di utilizzarlo come ospedale per gli abitanti della vicina colonia di San Leucio, nel 1830 però il Re cedette completamente l'ospedale ai gendarmi. Nel 1835 quel luogo divenne sede dei Lancieri e di una fabbrica di scialli di lana, questa destinazione fu mantenuta sino al 1840. In quell'anno ci fu un nuovo ed ultimo riutilizzo, come Ospedale militare per conto del Ramo di Guerra. Santuario del "Cuore Immacolato di Maria" Centro e cuore dell'Opera Salesiana di Caserta è la Chiesa intitolata al Cuore Immacolato di Maria, sita in via Don Bosco. La sua costruzione, come quella di tutta l'Opera, fu finanziata dalla signorina francese M.lle Marie Lassere. Questa voleva onorare la principessa Maria Immacolata di Borbone, figlia di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, alla quale era legata da affetto materno. Quest'opera la volle in favore dei giovani di Caserta, dove la Principessa era nata. La Chiesa fu inaugurata il 15 dicembre 1898 dal Vescovo di Caserta mons. Gennaro Cosenza, alla presenza del Beato Michele Rua, successore di San Giovanni Bosco. La Chiesa ha dignità di Santuario, in quanto aggregata alla Basilica Vaticana con decreto del 18 luglio 1922. Sull'altare maggiore è collocato l'imponente dipinto che Don Bosco commissionò al pittore Bonetti nel 1869 per il Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino e poi donato a Caserta dal suo fedele Don Rua. Abbazia di San Pietro ad Montes Convento dei Cappuccini e Chiesa di San Francesco Risale al 1600 circa l'edificazione di un convento dei frati cappuccini in località Puccianiello, oggi altra frazione di Caserta. La costruzione si deve ad un principe Acquaviva e consisteva di 36 celle, una famosa biblioteca e un orto- giardino. Oggi resta la struttura in gran parte conservata anche se si è in attesa di un recupero dell'intero stabile per farne un centro culturale. Annessa la chiesetta dedicata a San Francesco d'Assisi. Cattedrale di San Michele Arcangelo L'attuale edificio della Cattedrale di San Michele Arcangelo si trova su di una precedente chiesa dedicata all'Annunziata (1300), facente parte del convento del Carmine, nell'attuale irregolare Piazza del Duomo. La ristrutturazione si era resa necessaria in quanto la costruzione era stata invasa dall'ampliamento delle cappelle della vicina chiesa dell'Annunziata (XIV secolo) avvenuto nel corso del Settecento. La maggiore ristrutturazione risale al 1820 circa. Lo stile degli interni è puro barocco. La chiesa a tre navate è impreziosita dalla presenza di diverse tele del seicento. Maria Santissima delle Grazie Chiesa fatta costruire nel quartiere Vaccheria adiacente a San Leucio dal Re Ferdinando IV che attinse ai suoi fondi personali. I lavori iniziati nel 1803 dall'architetto Collecini, furono terminati due anni dopo, nel 1805 dall'architetto Patturelli a causa della morte del Collecini. La facciata è in stile gotico in tufo piperno con due campanili ai lati.L'interno è in stile neoclassico, a croce latina e con tre altari di pregiatissimo marmo. Cappella di San Giovanni Tra le più antiche della città, poiché venne fondata e costruita nel 1310. È di notevole interesse per il pregevolissimo altare di marmo del 1770, tra i più belli della scuola vanvitelliana e costituito da marmi di Carrara e di origine africana. La Cappella si trova alla destra della Cattedrale di Caserta, sempre in Piazza Duomo. Chiesa di Montevergine Piccolo gioiello nel cuore di Caserta datato anno 1636, come si legge all'ingresso. La Chiesa ha anche un valore storico in quanto nelle sue adiacenze, il 1º ottobre 1860, vi fu uno scontro tra le forze borboniche ed i garibaldini. Chiesa di Sant'Elena A poche centinaia di metri dalla Reggia, nel pieno del quartiere storico della Santella, c'è la Chiesa di Sant'Elena, risalente al tardo Seicento.Pregevoli gli interni nei quali ancora si intravedono affreschi dell'epoca. Era la preferita del Vanvitelli, tanto che l'insigne architetto, che abitava in un palazzo con una parete comunicante con la Chiesa, si fece costruire un piccolo balconcino che affacciasse all'interno di Sant'Elena, in modo da seguire la Messa dal suo stesso appartamento. Chiesa di Sant'Antonio Il complesso fu ampliato e trasformato nel corso dei secoli prima dai Conventuali (XVII secolo) e poi dai Carmelitani (XVIII secolo) fino a che soppresso nel decennio francese, fu incamerato nei beni della Reale Amministrazione del Sito di Caserta ed affidato ai padri Liguorini con Decreto Regio del 30 luglio 1823. Altre chiese Chiesa di San Bartolomeo, situata nella popolosa frazione di Centurano, è una costruzione risalente al XII secolo Chiesa di San Giuseppe, si trova nella frazione di Centurano. È stata eretta tra il 1780 e il 1796 per richiesta esplicita degli abitanti del luogo al Re Ferdinando IV di Borbone I monumenti storici L'Arco Borbonico, la porta del Belvedere Nella frazione di San Leucio si trova l'Arco Borbonico, da sempre la porta del Belvedere. Risale al 1600 circa quando era l'ingresso della proprietà feudale dei principi Acquaviva e questo testimonia di una preesistenza rispetto alla costruzione delle seterie realizzate nel settecento. L'Arco è alto 13 metri e largo 9, caratterizzato da un unico fornice, scandito dal bugnato rettangolare in travertino e sottolineato da due paraste. L'architrave è sormontato dallo stemma borbonico che troneggia con ai lati due leoni dello scultore Brunelli. Monumento ai Caduti in guerra - Arco di Trionfo Si tratta di un Arco di Trionfo in marmo bianco fatto costruire in epoca fascista per celebrare gli eroi della prima guerra mondiale. Sulla cima dello stesso è presente una statua rappresentante la Libertà e la Vittoria. Dopo anni di trascuratezza, negli ultimi tempi è diventato un luogo di aggregazione e identificazione dei casertani. Si trova all'imbocco di Corso Trieste. Statua dell'Agricoltura È una statua posta su di una base di pietra rappresentante l'Agricoltura, per secoli la principale attività di quella che una volta veniva chiamata la Campania Felix. Si trova in Piazza Gramsci davanti all'ingresso dei Giardini della Flora. Monumento a Luigi Vanvitelli È la statua raffigurante l'architetto Luigi Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta. Il Vanvitelli è raffigurato con la mano destra ad indicare il Palazzo Reale e con la sinistra a stringere i suoi progetti. È stata fatta costruire dallo scultore Onofrio Buccini ed inaugurata nel 1879. Si trova nella piazza omonima, una delle principali della città di Caserta. Monumento ai Caduti sul Lavoro È una scultura in pietra inaugurata pochi anni fa e realizzata dall'Inail proprio di fronte alla sede stessa in piazzale Maiorana ed è dedicata a tutte le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Un'opera dal valore simbolico molto forte in una zona d'Italia dove il lavoro nero è ancora molto diffuso. I palazzi A Caserta sono presenti diversi palazzi di notevole importanza architettonica e storica che coprono diverse epoche, dal 1500- 1600 circa fino al settecento ed ottocento, oltre alcune costruzioni in stile liberty. Palazzo Vecchio, la casa dei Principi Acquaviva Palazzo vecchio è l'antica sede dei conti e dei signori di Caserta, sorta con il nome di Villaggio torre (XII secolo) dalla presenza della torre di tale edificio fatta costruire da Pandolfo di Capua dell'862 d.C., prospettante piazza della Baronia (oggi Piazza Vanvitelli). Fu restaurato ed ingrandito da Giulio Antonio Acquaviva D'Aragona, ultimo conte e primo principe di Caserta (XVI secolo) ampliato ed abbellito dal figlio di Andrea Matteo Acquaviva, ospitò cardinali e viceré di Napoli. Nel 1634, per il matrimonio di Anna Acquaviva con Francesco Caetani di Sermoneta, passava in proprietà di questa famiglia che lo abitò sino a quando Carlo III di Borbone lo acquistava il 29 agosto 1750 per 489.343 ducati. Sede provvisoria della famiglia reale sino al compimento della reggia. Ospitò Jakob Philipp Hackert e Johann Wolfgang von Goethe. Si trova in Piazza Vanvitelli e oggi ospita la Prefettura e la Questura di Caserta. Palazzo Paternò L'edificio è stato costruito nel 1775 su committenza di un membro della Casa siciliana dei Paternò, e precisamente del marchese Lorenzo Paternò per il figlio Vincenzo in quanto questi era stato nominato Ministro della Guerra e, dalla Sicilia, si era trasferito in Campania. Il Progettista fu l'architetto Gaetano Barba cui, questo ramo della Casa Paternò, venuto a Napoli, aveva commissionato contemporaneamente anche una villa a Capodimonte (nei pressi dell'attuale Reggia di Capodimonte, oggi Museo) ed un precedente palazzo sempre a Caserta. Il Palazzo Paternò è sito in via San Carlo, una delle strade più antiche del capoluogo e da poco è stato completamente ristrutturato. Palazzo al Boschetto Il palazzo al Boschetto, di rilevante interesse storico-artistico, costituisce una rara e preziosa testimonianza della Caserta preborbonica. È sito in via Passionisti (ex Intendenti). Palazzo Leonetti Fatto costruire da Raffaele Leonetti nel 1796, si trova in Piazza Vanvitelli. Il primo architetto fu Carlo Vanvitelli, ma il palazzo fu modificato nel 1857 da Domenico Ferrara, per incarico di Tommaso Leonetti. La facciata principale è in stile neoclassico. L'ingresso al giardino è caratterizzato da due bei padiglioni cinesi. La corte interna del palazzo è tipica delle costruzioni padronali del XVIII secolo; in fondo al cortile, in corrispondenza del portone d'ingresso, si accede al giardino sopraelevato, a cui seguiva un'ampia campagna di proprietà della casata. Palazzo della Camera di Commercio Imponente costruzione sita nella centralissima Via Roma, è datata anno 1926 e costruita dall'ingegnere Luigi Fabricat. L'edificio, con prospetto simmetrico severo, è costruito secondo lo stile in voga tra le due grandi guerre. L'ingresso è evidenziato da un ampio balcone che poggia su colonne binate. Palazzo dei Commestibili La costruzione, a ferro di cavallo, è dotata di un lungo porticato in stile neoclassico. Si trova nell'attuale Piazza Matteotti, meglio conosciuta dai casertani come Piazza Mercato. La struttura in origine è quella di una piazza chiusa con tre maestosi accessi sulla strada esterna. Palazzo della Banca d'Italia Anticamente prendeva il nome di Palazzo dei Granili (nel XVII secolo); sede comunale ora in Via Municipio. Successivamente venne nominato Palazzo del forno e dal 1870 è sede della Banca d'Italia a Caserta. L'edificio, dalla facciata che si sviluppa in lunghezza più che in altezza, ha un grande ingresso principale mentre la parte superiore si conclude con un timpano triangolare all'interno della quale vi è un orologio. Casamento della Marchesa Il Casamento della Marchesa, Già panificio militare (durante il XVII secolo) era pertinente al Palazzo Acquaviva (o Palazzo Vecchio). Prende il nome dal Titolo che Anna, figlia di Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona, ebbe di Marchesa di Bellante succeduta al padre nella proprietà del sito di Caserta e ridimensionato in seguito all'allargamento di Corso Giannone. Palazzo del Feudo Vico Si tratta di un edificio del XVII secolo appartenuto a Pompeo delli Monti, condannato al rogo per eresia. Oggi è sede della Guardi di Finanza. Palazzo delle Quattro Colonne, la casa di Vanvitelli Si tratta di un edificio situato nel tratto di Corso Trieste che collega Piazza Dante ai Giardini della Flora. Chiamato così perché la sua facciata presenta quattro colonne, due per ogni lato. La sua edificazione risale al 1700 circa ed ha una notevole importanza storica in quanto è stata la residenza dell'architetto Vanvitelli che in questo palazzo ha vissuto per oltre venti anni, dal 1752 al 1773, fino alla sua morte. Una lapide all'ingresso ricorda l'illustre ospite stabile. Villa Vitrone È una villa in stile liberty, eclettica nella forma e particolare nella costruzione sita in via Fulvio Renella (già via Napoli), nel centro città. È stata edificata dalla famiglia Vitrone nei primi del novecento. In seguito alcuni membri della famiglia emigrarono in Brasile, e ne costruirono altre tre, infatti a San Paolo esistono alcune ville gemelle. Palazzo De Gregorio Edificato tra il 1754 e il 1755 per volontà di Carlo di Borbone, era destinato al ministro della segreteria d'azienda Leopoldo De Gregorio. Si trova nella frazione di Aldifreda. Il progetto è di Luigi Vanvitelli e prevede una piccola corte comunicante con un grazioso giardino. Venne poi trasformato da Carlo Vanvitelli in fabbrica di fiandre. Casa del Fascio In piazza Matteotti è presente una costruzione imponente denominata ex Casa del Fascio, costruita appunto in epoca fascista per ospitare gli uffici del regime e che dopo la fine del secondo conflitto mondiale è caduta in decadenza. È una struttura alta 23 metri con una torre centrale e due corpi ai lati della torre stessa. Da poco è stata conclusa l'opera di restyling della costruzione che oggi ospita al piano terra un ristorante, un centro di bellezza e un centro di design mentre ai piani superiori sono ospitati alcuni uffici privati. Le piazze Piazza Carlo III, una delle più grandi d'Europa Entrando nella città di Caserta ci si trova di fronte l'enorme Piazza Carlo III, intitolata al Re di Napoli che fece costruire la mestosa Reggia su progetto dell'architetto Vanvitelli. La piazza, per dimensioni superiore a Piazza San Pietro e tra le più grandi d'Europa, è costituita da un'immensa area verde che si trova davanti alla Reggia, con ai lati i due emicicli costruiti sempre dal re di Napoli per la servitù. Proprio negli ultimi anni la piazza, che prima era intersecata da strade aperte alla circolazione veicolare, è stata sottoposta ad un lungo e certosino lavoro di restyling allo scopo di farla tornare al progetto del Vanvitelli. C'è stata una risistemazione del verde, dell'impianto di illuminazione e la piantumazione di decine di arbusti e alberi e la piazza è stata completamente pedonalizzata. Alla fine del 2009, con una solenne cerimonia, è stata inaugurata nella sua nuova veste che la rende più fruibile per i turisti e per i casertani stessi. Al di sotto della piazza da diversi anni è attivo un parcheggio sotterraneo di 900 posti auto, ideale per i turisti che raggiungono il capoluogo con l'auto privata. La Piazza del Mercato Un'altra delle principali e più antiche piazze di Caserta è l'attuale Piazza Matteotti, che per tutti i casertani è Piazza Mercato. Questo perché da sempre vi si svolge un mercato sia alimentare che d'abbigliamento aperto tutti i giorni. A Natale del 2008 nella stessa piazza è stata inaugurata una struttura avveniristica adibita a mercato giornaliero composta da 54 box per attività commerciali che spaziano dall'alimentare, agli articoli per la casa e all'abbigliamento permettendo così al mercato che fino ad oggi si svolgeva nel piano sotterraneo, di spostarsi ad altezza di strada in un contesto molto più moderno. Al piano sotterraneo sarà invece inaugurato presto un parcheggio da 200 posti auto. Molti cittadini non hanno capito il senso di questa struttura avveniristica ma hanno solo compreso che trattasi di un ulteriore colata di cemento al centro di Caserta che ha completamente svisato una piazza dell'Ottocento. Inoltre il parcheggio, così come quello di via San Carlo, non farà altro che aumentare il traffico in centro e ridurrà la fruibilità della zona. La scelta di investire in una nuova struttura del mercato (che non ha alcun tipo di legame con la fiera bisettimanale che si svolge in un'altra zona della città), è stata dettata proprio dalla volontà di lasciare alla piazza la sua storica vocazione di area commerciale, in una città che fa del commercio da sempre una delle sue principali fonti di introito. Piazza Vanvitelli È una delle principali piazze della città, dove si trovava il palazzo Castropignano, sostituito nei primi anni '60 da un anonimo palazzo moderno attuale sede del comune di Caserta, il cinquecentesco Palazzo Acquaviva che ospita gli uffici di Questura e Prefettura, e il Palazzo della Banca d'Italia. Sono presenti nella piazza anche librerie, negozi d'abbigliamento, caffetterie, chalet, alberghi e banche. È una piazza costituita per lo più da una grande villa comunale con al centro di essa un monumento a Luigi Vanvitelli e una grande fontana. Fino a due secoli fa era la piazza del Mercato, poi trasformata in giardino pubblico. Piazza Dante È una delle piazze più antiche di Caserta. Ha una forma simmetrica ed è costituita da quattro palazzi con bei porticati tutti uguali che ospitano un antico caffè e le sedi del Circolo Sociale e del Circolo Nazionale. In passato si è chiamata prima piazza dei Quattro Canti, in riferimento appunto ai quattro palazzi che la perimetrano e poi Piazza Margherita. Congiunge il primo tratto di Corso Trieste con gli ultimi trecento metri dello stesso, quelli che conducono prima a Piazza Gramsci, sede dei Giardini della Flora e poi a Piazza Carlo Terzo, ovvero davanti alla Reggia di Caserta. La piazza è stata da poco riaperta dopo lavori di restyling che hanno riguardato l'ampliamento dei marciapiedi, una nuova illuminazione pubblica, una sistemazione della pavimentazione utilizzando cubetti di porfido con delle decorazione marmoree raffiguranti 4 gigli, uno per ogni angolo della piazza, in riferimento alle origini della città, legata ai Borbone. Piazza Duomo La piazza Duomo di Caserta è una delle principali del centro storico della città. Ha una forma irregolare ed è caratterizzata dalla imponente mole della Cattedrale. La Chiesa, che è in stile tardo barocco - neoclassico, è a tre navate e conserva al suo interno diverse tele del Seicento. Nella stessa Piazza Duomo si trova anche la Chiesetta di San Giovanni, con un prezioso altare in marmo di Carrara del Seicento. Nella piazza affaccia poi il Palazzo delle Poste, costruito ad inizio del Novecento in stile neoclassico. Piazza Sant'Anna Piazza Sant'Anna, che segna il confine tra il centro storico e la zona sud della città, è così chiamata per via della presenza del Santuario di Sant'Anna (patrona della città). Il Santuario ha la facciata risalente al 1600 e gli interni divisi tra il barocco- neo classico dell'ingresso e il moderno del resto della struttura, e fu colpita dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Nella stessa piazza, di forma rettangolare, è presente l'ex ospedale di Caserta, per anni in stato di abbandono e ora acquistato dalla Guardia di Finanza che ne farà la sua sede provinciale. Dalla parte opposta del Santuario si trova il monumento alla Madonna, eretto nell'anno mariano 1956, costruito in pietra e marmo su una base di piccola scalinata. Piazza della Seta La piazza della Seta si trova nella frazione di San Leucio ed è la via principale d'ingresso al Reale Belvedere. Il suo nome fa proprio riferimento all'attività serica che si svolgeva nel Belvedere. Dalla piazza si accede alla residenza reale attraverso l'Arco Borbonico risalente al 1600 circa. I musei Sono diversi e con un'offerta molto varia i musei di Caserta. A quelli storici che si trovano nella Reggia e nel Belvedere di San Leucio, negli ultimi anni se ne sono aggiunti altri, come il Museo delle Cere e quello d'Arte Contemporanea che hanno accresciuto l'offerta turistica della città, ormai non più limitabile solo al triangolo Reggia-San Leucio-Casertavecchia. Museo degli Appartamenti Reali All'interno della Reggia la visita agli Appartamenti Reali è una tappa d'obbligo, perché ogni stanza della Reggia merita non pochi minuti per essere visionata per quanto è ricca di particolari e dipinti enormi che spesso ricoprono intere pareti e inoltre alla fine del giro tra le stanze del Re, c'è la visita al Presepe Reale del settecento, con una riproduzione straordinaria della Natività. Museo dell'Opera e del Territorio All'interno della Reggia di pregevole importanza vi è poi il Museo dell'Opera e del Territorio, che raccoglie dipinti, testimonianze, suppellettili e tutto quanto ha riguardato la costruzione di una Reggia che ha pochi eguali nel mondo e che è da molti considerata, per imponenza e grandiosità, superiore a quella di Versailles. Vi sono inoltre conservati molti reperti antichi provenienti da tutta la provincia di Caserta. Attualmente è chiuso al pubblico. Museo Terrae Motus Sempre all'interno degli appartamenti reali è presente il museo Terrae Motus con una serie di opere d'arte moderna tra le quali una cinquantina del famoso Andy Warhol, uno dei maggiori autori mondiali in questo settore oltre ad opere di Joseph Beuys e Keith Haring. Museo della Pinacoteca Reale Nella Pinacoteca Reale sono custodite varie opere di natura morta di autori olandesi e italiani. Inoltre sono presenti numerosi ritratti della famiglia dei Borbone. Un'intera sala è dedicata a Ferdinando IV e a sua moglie Maria Carolina ed inoltre si trovano diversi ritratti di Maria Cristina di Savoia di pregevole bellezza. Museo della Seta Nel Belvedere di San Leucio il museo della Seta conserva gli antichi macchinari del settecento per la produzione della seta divenuta famosa in tutto il mondo. Un museo in movimento visto che con quei macchinari, restaurati, si continua a tessere così come voleva la tradizione ferdinandea. L'Ingresso al museo della Seta è inserito nel ticket per il Belvedere di San Leucio. Museo delle Cere "Le Muse" Il museo si articola in tre sezioni. La prima, più ampia, è dedicata alla dinastia Borbone, da Carlo a Francesco II, con le rispettive consorti, senza trascurare l'architetto Luigi Vanvitelli e il ministro Bernardo Tanucci: questi fu apprezzato consigliere del re Carlo e del di lui figlio Ferdinando, mentre quegli fu l'artefice della "reggia" borbonica. La seconda richiama il mito e l'antica origine della nostra civiltà, dalla Sibilla cumana all'eruzione del Vesuvio. La terza proietta il visitatore nell'età moderna, presentando alcuni degli artefici e protagonisti della cultura campana, dalla letteratura all'arte, allo spettacolo. Troviamo, così, S. Di Giacomo, R.Viviani, E. De Filippo, Totò, V. De Sica, M.Troisi. Naturalmente i vari personaggi sono presentati in quadri scenograficamente armonizzati, con abiti appositamente confezionati dall'antica sartoria specializzata in costumi d'epoca e con stoffe pregiate tra cui le sete di S.Leucio. Il museo delle Cere di Caserta è in procinto di trasferirsi proprio presso il Belvedere di San Leucio, sede ritenuta più idonea e legata alla collezione oltre che meno gravosa sotto l'aspetto economico. Museo Diocesano di Caserta La decisione di erigere il museo Diocesano di Caserta è stata presa nel corso del 1996, quando la Conferenza Episcopale Italiana ne ha favorito l'istituzione attraverso finanziamenti provenienti dai fondi dell'otto per mille alla Chiesa cattolica. Come sede del Museo è stata individuata la chiesa del SS.mo Redentore, localizzata nel centro storico di Caserta, a poca distanza dalla cattedrale, dal palazzo vescovile e dalla reggia vanvitelliana. Il museo Diocesano di Caserta documenta la tradizione artistico - religiosa del Casertano, anche se in esso non sono contenute tutte le migliori opere artistiche di cui è stata arricchita la Chiesa locale durante il suo cammino. Gli oggetti esposti sono in prevalenza paramenti sacri, arredi liturgici, dipinti, ex voto e sculture provenienti dalle varie chiese della diocesi, raccolti nei depositi della Curia dopo l'evento sismico del novembre 1980 per preservarli dall'incuria e tutelarli dai furti. Attualmente il museo Diocesano conta circa duecento opere tra dipinti, sculture, apparati liturgici, reliquari ed ex voto, che coprono un arco di tempo che va dal XIV al XIX secolo. Tra i pezzi più antichi vanno collocati alcuni manufatti lapidei: reperti archeologici, frammenti scultorei dell'XI e XII secolo, lapidi del XV e del XVII secolo. Museo d'Arte Contemporanea Nel Real Belvedere di San Leucio, all'interno della Filanda dei Cipressi, si trova il museo d'Arte Contemporanea di Caserta che ha il riconoscimento di museo di interesse regionale. Il Museo ospita le opere di una trentina di artisti che, partiti dalla provincia di Caserta, hanno poi conquistato successo e fama in tutta Italia e talvolta anche all'estero. Autori del calibro di Antonio De Core, Bruno Donzelli, Mafonso, Battista Marello, Gabriele Marino, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Giovanni Tariello, le cui opere prima erano sparse e poco valorizzate e che ora è possibile ammirare tutte insieme. Per gli amanti dell'Arte Contemporanea in visita a Caserta, una tappa d'obbligo insieme a quella al Museo Terrae Motus. Da maggio prossimo il museo troverà la sua definitiva collocazione in alcune sale del Complesso di Sant'Agostino, nel pieno centro storico di Caserta, dove ci sarà anche una mediateca e una biblioteca storica. Museo di mineralogia e topografia Michelangelo Il museo Michelangelo di Caserta è stato aperto al pubblico nell'aprile del 2004 in occasione della sesta Settimana della Cultura grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza di Caserta e Benevento e l'Archivio di Stato di Caserta e ha da poco ottenuto il riconoscimento di 'museo di interesse regionale'. Si trova all'interno dell'Istituto per Geometri di Caserta 'Buonarroti'. Il Museo offre in esposizione strumenti topografici dell'Ottocento e del Novecento, macchine di calcolo e modelli didattico- scientifici per la topografia costruiti tra la metà del Settecento e gli anni settanta del secolo scorso con particolare attenzione agli strumenti della scuola napoletana. Il museo ha anche una sezione di mineralogia che comprende diverse centinaia di esemplari di rocce (sedimentarie, metamorfiche, magmatiche) e minerali e documenta i principali sistemi geologici della provincia di Caserta e del resto d'Italia. Il Museo ha il triplice obiettivo di conservare la memoria storica della città di Caserta, tutelare e valorizzare oggetti storici e testimoniare saperi materiali andati perduti (tecnologie e conoscenze). Altri musei Il museo delle Feste e delle tradizioni popolari, Chiostro di S. Agostino, documenta la memoria storica del territorio campano. A maggio 2011 è prevista l'inaugurazione di un altro museo nella città di Caserta, il museo del Mediterraneo, che sarà ospitato nel Belvedere di San Leucio e ospiterà opere di arte contemporanea di livello internazionale. Inoltre nel progetto del Macrico, grande area nel centro della città posta alle spalle del Monumento ai Caduti sul loavoro, è prevista la nascita del museo dell'Unità d'Italia, già finanziato dal governo nazionale e dalla regione Campania in occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia. Museo degli Appartamenti Reali Museo dell'Opera (nella Reggia) Museo Terre Motus Museo della Seta (Belvedere di S. Leucio) Museo delle Cere " Le Muse " Museo Diocesano di Caserta Museo della Pinacoteca Reale Museo d'Arte Contemporanea Museo di Mineralogia e Topografia Michelangelo Museo del Mediterraneo (prossima apertura) Museo delle feste e delle tradizioni popolari Parchi, aree verdi e giardini Nonostante la speculazione edilizia, per le aree verdi Caserta risulta, con 13,06 mq/ab., al 21ª posto (su 45) nella classifica dei capoluoghi di provincia italiani con meno di 80.000 abitanti per verde urbano fruibile, secondo il Rapporto 2013 sull'Ecosistema Urbano stilato da Legambiente. Ciò è dovuto principalmente all'enorme Parco della Reggia, lungo 2,5 km. Vicino al Parco della Reggia ci sono poi i Giardini della Flora, di dimensioni molto più contenute. Un polmone di verde molto importante è poi l'Oasi del Bosco di San Silvestro, area protetta gestita dal WWF, situata nella frazione di San Leucio, che fa da sfondo alla cascata delle Reggia vanvitelliana. Un'altra area verde molto grande è quella di Piazza Carlo III, davanti alla facciata principale della Reggia. Numerose aree verdi sono presenti in città, mentre diverse strade del centro sono dotate di alberi. Recentemente è stato inaugurato un altro grande parco di venticinquemila metri quadrati, confinante con la Piazza Carlo III e di fronte alla prossima sede delle Facoltà di Psicologia e Studi politici. L'area, prima di proprietà dell'Aeronautica Militare, è stata acquisita dal Comune di Caserta, che l'ha trasformata in un grande parco verde. Il parco è stato intitolato a Maria Carolina d'Asburgo, che volle la realizzazione del Giardino Inglese della Reggia e scrisse il codice delle leggi leuciane. Parco della Reggia Giardini della Flora Oasi di San Silvestro Villa Comunale Parco Maria Carolina d'Asburgo Giardini Padre Pio Giardini Cattaneo-Piteşti Villa Giaquinto Giardini Piazza Carlo III Giardini Parco del Corso Bosco di San Silvestro La Reale Tenuta di San Silvestro faceva parte, insieme a San Leucio, al Parco Reale ed al Giardino all'Inglese delle "Reali Delizie" annesse alla Reggia di Caserta. Situata a nord del complesso monumentale, si estende sulle due colline contigue di Montemaiulo e Montebriano. L'area, di circa 76 ettari, venne scelta in quanto particolarmente idonea a creare una naturale scenografia alla cascata che anima, con le sue acque, le fontane del parco vanvitelliano. I territori che la compongono furono acquistati dopo il 1750 in momenti diversi e riuniti poi in un unico tenimento che venne delimitato con un muro perimetrale. La tenuta di S. Silvestro, così come gli altri siti reali, fu destinata ad attività agricole e venatorie sull'esempio delle nuove mode di vita agreste diffuse nelle altri corti europee. In quest'area furono conservate, e in alcuni casi incrementate, le coltivazioni già esistenti come vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini. Tra il 1797 e il 1801, in località "Parito", venne costruito, sotto la direzione del Collecini, già collaboratore di Luigi Vanvitelli, il Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi vicini e per disporre di locali idonei alle diverse necessità dell'azienda agricola. Il 13 maggio 1922 la tenuta di S. Silvestro, che faceva parte dei beni immobili della Corona, passò al Demanio dello Stato e fu consegnata al Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dopoguerra, fino al 1970, il Real Casino ospitò una colonia antitracomatosa e nel 1983 l'intero Sito, gestito dall'Amministrazione provinciale, passò per competenza alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. per le province di Caserta (CE) e Benevento (BN). In quest'ultimo ventennio il Real Casino, che già in passato era stato sottoposto a varie trasformazioni e interventi di "abbellimento", ha subito continui atti vandalici; sono state rubate statue, divelti e trafugati marmi del caminetto, asportati parati, distrutti servizi, ecc. Il 6 febbraio 1993 il WWF Italia, dopo un lungo periodo di collaborazione con la Soprintendenza per la salvaguardia del Sito, ha ottenuto dal Ministero per i Beni Culturali e dal Ministero delle Finanze la gestione del "Bosco di S. Silvestro" che è così diventato la prima "Oasi del WWF" della provincia di Caserta. Il 10 aprile 1994 l'Oasi è stata inaugurata ed il giorno successivo aperta al pubblico mediante visite guidate. Peschiera Grande della Reggia di Caserta Si tratta di un lago artificiale costruito nel Parco della Reggia nell'anno 1769 dall'architetto Collecini. Il lago, con un isolotto al centro, è lungo 270 metri, largo 105 e profondo 3,50. Tra il 1769 e il 1773, progettato per il divertimento del Re Ferdinando IV, vi si svolgevano finte battaglie terrestri e marittime con modelli di navi in scala ridotta. Vennero anche insediati in delle abitazioni nei pressi della vasca dei marinai con le loro famiglie; "Liparoti" per poter organizzare i giochi nautici. Dal 2002 si svolgono ogni anno i Giochi Sportivi Studenteschi di Vela Radiocomandata "Radio Sailing". La zona a traffico limitato Il 1º settembre 2012 ha preso il via il progetto cittadino di istituire zone a traffico limitato (ZTL) nel centro della città (progetto ampliato il 15 aprile 2013 e poi ridimensionato, su pressione di una parte dei commercianti del centro, nel gennaio 2014).. In particolare è stato pedonalizzato parte del Corso Trieste, arteria principale della città, che da sempre è la strada dello shopping a Caserta e che congiunge due luoghi simbolo della città, il Monumento ai Caduti e la Reggia. Alla chiusura al traffico del primo tratto di Corso Trieste va aggiunta quella di Via Mazzini, altra strada dello shopping, e delle relative traverse del centro storico che includono anche la Piazza del Duomo. Per facilitare gli spostamenti all'interno della zona a traffico limitato, ci saranno presto dei bus navetta elettrici. La zona a traffico limitato, che investe parte del centro storico di Caserta, ha come supporto infrastrutturale due parcheggi a pagamento di grande capienza che si trovano proprio alle due estremità opposte del Corso Trieste e permettono di lasciare l'auto molto in prossimità della ZTL. In particolare il parcheggio sito in Viale Carlo Terzo davanti alla Reggia coi suoi 900 posti e quello sotto il Monumento ai Caduti coi i suoi 500 posti. Altri 200 posti sono poi disponibili in Piazza Matteotti, anch'essa attigua alla zona a traffico limitato. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti in città sono 3.345, pari al 4,25% della popolazione. I gruppi più numerosi sono quelli di: Ucraina 1.349 Polonia 368 Senegal 339 Filippine 188 Romania 158 fonte Istat Qualità della vita Secondo l'ultima classifica sull'Ecosistema Urbano 2013 stilata da Legambiente , Caserta è al 34º posto per qualità della vita su 45 capoluoghi di provincia italiani con popolazione inferiore a 80.000 abitanti e, nel complesso, riporta un indice della qualità della vita (38,23%) inferiore a quello di tutti gli altri capoluoghi di provincia campani. Nell'indicatore 'verde urbano fruibile' risulta al 21º posto su 45 capoluoghi di provincia italiani con popolazione inferiore a 80.000 abitanti, mentre risulta al primo posto per depurazione delle acque. La percentuale della raccolta differenziata, riferita al 2012, sempre se secondo il citato Rapporto di Legambiente, è del 42,2%, inferiore a qualla degli altri capoluoghi di provincia campani con esclusione di Napoli che si ferma ad un modesto 21%. Cultura Se fino agli anni ottanta Caserta sembrava una città alquanto povera dal punto di vista culturale, oggi bisogna riconoscere che le cose sono cambiate e questo è testimoniato da una serie di eventi. L'istituzione della Seconda Università degli Studi di Napoli ha dato il via ad una crescita culturale che ha poi portato all'apertura teatri, librerie, centri culturali, cinema e alla nascita di rassegne come il Leuciana Festival che hanno dato lustro alla città. L'offerta culturale è cresciuta di pari passo con la domanda e questo fermento è tuttora molto vivo. Biblioteche La Biblioteca Comunale Alfonso Ruggiero venne fondata nel 1946 e possiede un patrimonio librario di oltre 34.000 volumi tra cui edizioni del Cinquecento, Seicento, Settecento, Ottocento. La Biblioteca del Seminario vescovile di Caserta sorge relativamente tardi rispetto al Seminario, che viene fondato tra il 1567 e il 1575 per opera del vescovo Agapito Bellomo (1554-1594) in obbedienza ai decreti del Concilio di Trento. La Biblioteca Comunale Giuseppe Tescione, ubicata in largo San Sebastiano possiede un ricco e prezioso patrimonio librario di circa 25.000 volumi, donato al Comune di Caserta dal Prof. Giuseppe Tescione (1914-2002), di illustre famiglia casertana, pediatra e storico insigne, al quale la Biblioteca è intitolata. La Biblioteca comunale è stata inaugurata ed aperta al pubblico il 16 dicembre 2002. La natura e le finalità sono essenzialmente due: studio e ricerca. Scuole Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche di primo grado e di secondo grado, inferiore e superiore. Quelle di secondo grado superiore comprendono: 4 licei di vari indirizzi, tra i quali si segnala il Liceo classico Pietro Giannone, 2 istituti professionali, 3 istituti tecnici. Istituto Superiore di Scienze Religiose "San Pietro" Nel centro storico della città, in piazza Duomo, si trova l'Istituto superiore di scienze religiose 'San Pietro' appartenente alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale con 3 indirizzi di studio: Liturgico Pastorale Didattico Il suo corso più noto è però il Corso di Comunicazione per Addetti Stampa del Terzo Settore, Ecclesiali e Istituzionali, l'unico in Italia in un Issr che forma i "comunicatori delle buone notizie". Conservatorio A Caserta presso tre aule dell'Istituto I.T.C. 'Terra di Lavoro' sono attivi due corsi del Conservatorio di Avellino (flauto e pianoforte) per un numero massimo di 60 allievi. Questo primo passo, patrocinato e finanziato dall'ente Provincia di Caserta, è indirizzato all'apertura in un prossimo futuro di un Conservatorio autonomo della città di Caserta. L'inaugurazione della sezione del Conservatorio di Caserta è avvenuta alla fine di settembre 2009 con un concerto di musiche di Wolfgang Amadeus Mozart al Teatro di Corte della Reggia di Caserta. Accademia di Belle Arti Da circa un anno l'Accademia di Belle Arti di Napoli ha aperto una sua sede distaccata nella città di Caserta con corsi universitari in moda e fashion design. Università Caserta è la città in cui ha sede la Seconda Università degli Studi di Napoli, ospitando inoltre sul suo territorio cinque facoltà di tale ateneo, con i relativi corsi di laurea. Dalla fine del 2011 la città ospita anche la sede del Rettorato all'interno della Reggia di Caserta. Le facoltà che hanno sede a Caserta sono in particolare Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze del Farmaco per l'ambiente e la salute (ex Scienze Ambientali), Psicologia, Studi politici e per l'Alta formazione europea e mediterranee "Jean Monnet" presso il Belvedere di San Leucio, frazione di Caserta, nata nel 2005 dalla trasformazione dell'omonima scuola di alta formazione e una sede della Facoltà di Medicina, sita presso il Centro Direzionale in frazione San Benedetto. Da settembre 2010 la Facoltà di Scienze Ambientali, inglobando il corso di laurea in Farmacia, si è trasformata in Facoltà del Farmaco e dell'Ambiente, sempre con sede in Caserta in via Vivaldi presso il Polo Scientifico. Nel 2005 a Caserta sono cominciati i lavori per il nuovo policlinico della Seconda università di Napoli, presso cui saranno trasferite tutte le attività didattiche della facoltà di medicina e chirurgia con sede a Caserta. Presso la città opera dal 1991 anche una università popolare: l'Università popolare di Caserta. Ulteriore università è l'Istituto di Scienze Religiose San Pietro , con sede nei palazzi della diocesi. Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione La Scuola ha la sua sede più prestigiosa a Caserta. Essa è situata in un'ala della Reggia a cui si accede tramite lo scalone monumentale. Nelle immediate vicinanze della Reggia, nell'emiciclo destro,
Immagine descrittiva - c
Risparmia sul tuo hotel - hotelscombined.it

Consigli di viaggio

Cosa vedere

Dove mangiare