Destinazioni - Comune
Valmontone
Luogo:
Valmontone (Roma)
Valmontone è un comune italiano di 15.740 abitanti della provincia di Roma, situato su un rialzo tufaceo, lungo la via Casilina a circa 35 km dalla capitale.
Geografia fisica
Territorio
Valmontone ha un'altitudine di circa 303 m s.l.m. ed è parte di un sistema orografico formato da piccole valli, e modesti rilievi. Il territorio rientra nel bacino idrografico dell'Alta Valle del Sacco, e difatti il piccolo fiume si incontra al confine tra i comuni di Valmontone e Colleferro, attraversato da un ponte. Il sottosuolo è inoltre ricchissimo di acque e falde freatiche, ragion per cui a Valmontone è stata aperta la sede del C.E.R. I. (il centro di ricerca, previsione, prevenzione e controllo dei rischi idrogeologici).
Clima
Classificazione climatica: zona D, 1715 GR/G
Nonostante la modesta altitudine renda il territorio considerabile "bassa collina" ("collina interna"), Valmontone gode di un clima di tipo mediterraneo, benché in inverno non siano rari fenomeni di gelate o neve.
Sismicità
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media)
Storia
Epoca romana
Il territorio che circonda Valmontone è stato abitato fin da tempi antichi: tuttavia le prove archeologiche non permettono ancora oggi di stabilire se fosse esistito o meno un vero e proprio insediamento urbano. Una ipotesi fu portata avanti nel XVIII secolo dall'antiquario Francesco de' Ficoroni, che identificò alcuni resti nelle campagne di Lugnano come antiche vestigia di “Labicum”, colonia albana, la cui reale posizione geografica non è ancora chiara, benché la localizzazione più probabile sarebbe tra gli attuali comuni di Monte Compatri e Colonna. Lugnano cambiò nome in Labico nel 1880, mentre Valmontone sostituì lo stemma allora in uso con quello attuale che rappresenta un guerriero labicano. Un'altra ipotesi più recente e fattibile è l'identificazione con l'antica “Tolerium” (o “Toleria”), città laziale distrutta dai Volsci nel V secolo a.C..
In territorio valmontonese è archeologicamente provato che vi transitasse la via Labicana (alcuni resti sono visibili a Colle San Giovanni) ed è certa la presenza di strutture di epoca romana, dal momento che sono stati rinvenuti numerosi reperti: si va dalle epigrafi latine rinvenute nel 1789 ad alcuni sarcofaghi di epoca imperiale. Inoltre, nel 1996-1998, durante i lavori per il TAV sono riemersi i resti di varie strutture, le più importanti sono le “carbonaie” di Colle Carbone, il sito produttivo di Colle dei Lepri, la “statio” di Colle Pelliccione, comprensiva di un piccolo complesso termale, collegata alla vicina Via Labicana.
Medioevo ed epoca moderna
La storia della Valmontone odierna inizia comunque nel Medioevo. Risale al 1052 la prima menzione finora rinvenuta dell'esistenza di un castrum, una cittadella fortificata, definito come Castrum Lateranensis, in quanto patrimonio della Chiesa: tuttavia, già nell'VIII secolo dei Benedettini avevano fondato il convento di San Zosimo sull'attuale Colle Sant'Angelo. Inoltre a Colle Sant'Ilario sorgono i resti di un complesso religioso formato dalle catacombe paleocristiane utilizzate fino al IV secolo d.C., dal cimitero in uso fino al VII secolo d.C. e la basilica edificata intorno all'VIII secolo d.C. su parte del cimitero.
Il nome Vallis Montonis appare per la prima volta in un documento del 1139, con il significato di "valle sovrastata da un monte" oppure "valle sovrastata dal Montone", cioè la piccola altura su cui sorge il centro storico, affacciata ad occidente sulla valle del Casaleno (Prato della Madonna). Nel 1208 Innocenzo III della famiglia dei Conti acquistò la terra di Valmontone e l'affidò in gestione al fratello Riccardo conte di Sora. In questo fiorente periodo Valmontone fu meta ricercata da importanti personaggi come re Carlo VIII di Francia, Urbano VI ed altri pontefici. Successivamente (prima metà del Cinquecento) alleanze sbagliate portarono Valmontone in disgrazia, finché, nel febbraio del 1528 il paese fu saccheggiato dai lanzichenecchi di Carlo V: in uno di questi assalti, Valmontone fu messa a ferro e fuoco, e gli archivi bruciarono, provocando il "buio" riguardante la storia antica del paese.
Nel 1575 il feudo passò agli Sforza e nel 1634 iniziò, previa compravendita delle terre, la breve parentesi di Taddeo Barberini: egli cominciò la demolizione del vecchio castello fortificato, con l'intenzione di costruire un nuovo palazzo, di gusto più moderno. Tuttavia realizzerà solo un'esigua parte dell'edificio.
Dal 1651 Valmontone è compresa nelle proprietà del principe Camillo Pamphilj. Il principe voleva realizzare una sorta di utopica città ideale, la Città Pamphilia, e promosse la costruzione di svariate opere architettoniche per elevare Valmontone da semplice feudo al rango di città. Lo zio paterno, il papa Innocenzo X, visitò la cittadina nel 1662, e soggiornò nel Palazzo Doria. Nel XVIII secolo, i Pamphilj rischiavano di estinguersi, così, con un matrimonio ad hoc, la famiglia si fuse con i Doria-Landi, diventando Doria-Landi-Pamphilj. Nel 1843 Valmontone ricevette la visita di papa Gregorio XVI.
La seconda guerra mondiale
Durante la seconda guerra mondiale Valmontone subì ingenti danni. Nel 1944, gli Alleati, sbarcati ad Anzio, pianificarono l'Operazione Shingle con l'obiettivo di riprendere il controllo su Roma. Valmontone, trovandosi sulla strada per la capitale, era un obiettivo sensibile, in quanto situato sulla Via Casilina e sulla Ferrovia Roma-Cassino-Napoli. Quindi, nel maggio-giugno 1944, gli Alleati attaccarono ripetutamente la città con bombardamenti aerei a tappeto, ipotizzando la presenza di soldati tedeschi asserragliati al suo interno. Valmontone fu colpita pesantemente: l'80% dei suoi edifici fu raso al suolo, i restanti ne uscirono comunque notevolmente danneggiati e pericolanti. Per i danni subiti e per il valore dimostrato alla fine della seconda guerra mondiale la città fu insignita della "Medaglia d'argento al Valor Militare".
Monumenti e luoghi di interesse
Nonostante la ricostruzione successiva, la città ha perso il suo aspetto medievale-barocco, se non in alcuni preziosi scorci del centro storico, miracolosamente scampati alla guerra e al dopoguerra.
Architetture religiose
"La Collegiata": la Chiesa di Santa Maria dell'Assunta fu costruita sull'omonimo tempio gotico del XII secolo, per volere di Gianbattista Aldobrandini Pamphilj, nell'ambito del rinnovamento del paese voluto dal padre Camillo Pamphilj, morto nel 1666 (i lavori cominciarono intorno al 1683). I resti della precedente struttura, ormai troppo piccola per il paese in fase di crescita, sono stati rinvenuti nei sotterranei di Palazzo Doria, mentre tratti di vecchi muri sono incastonati nelle pareti del cortile retrostante la chiesa attuale. Fu progettata dall'architetto Mattia de Rossi, fidato allievo del Bernini, con cui si occupò della costruzione di Chiesa di Santa Maria in Montesanto, a Roma: De Rossi si rifece proprio a questa chiesa per il disegno della pianta del nuovo edificio, mentre per l'esterno e la facciata, si ispirò a Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona, realizzata da Borromini. Quindi si tratta di una chiesa a pianta ellittica, con quattro cappelle simmetriche rispetto all'asse centrale che dà sull'altare. Internamente alla chiesa si possono vedere alcuni elementi risalenti alla precedente struttura gotica, come il vecchio fonte battesimale all'ingresso di destra, e una striscia di mosaico su uno scalino. Esternamente la chiesa si presenta con un pronao concavo decorato da quattro colonne a capitello ionico, compreso tra i due campanili gemelli. L'elegante cupola non è circolare, ma ellittica, per seguire la pianta dell'edificio.
Opere conservate nella chiesa:
Cappella del Crocifisso: "Crocifissione", quadro di Giacinto Brandi (1623-1691), databile tra il 1683 e il 1691
Cappella di San Francesco: "Estasi di san Francesco", tela attribuita a Stefano Pozzi (1707-1768), realizzata attorno alla metà del secolo XVIII
Cappella del Rosario: "Madonna del Rosario", quadro di Agostino Scilla (1629-1700), risalente agli anni Ottanta del Seicento
Sacrestia: "Madonna tra i santi Luca e Giovanni Evangelista", dipinto attribuito a Giovanni Conca da Gaeta (1690-1771) , secondo quarto del secolo XVIII
Altare maggiore: "Assunzione della Vergine", opera di Lorenzo Gramiccia (1702-1785) della metà del Settecento
Cappella del Suffragio: "San Michele arcangelo", quadro attribuito a Giovanni Conca, datato alla metà del Settecento, e "Adorazione dei pastori", di autore ignoto
Cappella dell'Annunciazione: "Annunciazione" attribuita a Ciro Ferri (1634-1689) e Pietro Lucatelli (1637-1710), collocabile tra il 1683 e il 1689
Cappella di San Nicola: "San Nicola tra i santi Ilario, Bernardo e Benedetto abate", tela di Pietro Lucatelli
Statua di San Luigi Gonzaga, su trono disegnato da Andrea Busiri Vici, architetto della famiglia Doria-Pamphilj
"Sant'Antonio": anche questa piccola chiesa non scampò ai bombardamenti dell'ultimo conflitto, tuttavia è praticamente l'unico edificio di epoca medievale a non essere andato completamente perduto. La sua vera denominazione è Santa Maria delle Grazie e fu eretta nell'XI secolo in stile romanico: per la costruzione sono stati usati blocchi di tufo, la facciata arricchita da due piccole finestre cieche, una delle quali decorata da un piccolo archetto. L'interno è decorato con stucchi barocchi, una Madonna con il Figlio, e un Sant'Antonio Abate, entrambi anonimi.
"Colle Sant'Angelo": su questa collina si trovano il cimitero di Valmontone e il Convento Sant'Angelo, costruiti, sembrerebbe, secondo alcune fonti storiche, sul sito di un antico tempio pagano, forse dedicato a Mercurio.. Eretto nell'VIII secolo da monaci dell'Ordine Benedettino, con la chiesa dedicata a San Zosimo, fu poi convertito in convento francescano nella prima metà del XIII secolo e la chiesa fu intitolata a San Michele Arcangelo, che poi diede il nome attuale al colle: il complesso resistette fino alla guerra, quando fu praticamente polverizzato: venne ricostruito subito, in quanto simbolo molto importante nella vita dei valmontonesi. Tuttavia si possono ancora vedere alcuni preziosi resti del vecchio monastero nel chiostro, dove è visibile una serie di lunette con scene della vita di San Francesco, parte originali del 1607-08, e nel refettorio: inoltre due campane, una del 1523, l'altra del 1744, sono in mostra nel chiostro. Nonostante i continui rimaneggiamenti nel corso dei secoli, la distruzione bellica e la ricostruzione parziale, il convento è l'edificio più antico di Valmontone che sia giunto ai giorni nostri.
"Santuario della Madonna del Gonfalone": fu costruito nel 1508 al di fuori della cerchia muraria con il titolo di Sancta Maria Nova extra Muros, in località Prato della Madonna. Nel 1738 il santuario fu restaurato e ristrutturato dall'architetto Gabriele Valvassori, che ne ridisegnò la vecchia pianta, lasciando dell'originale chiesa il portale d'ingresso e la zona absidale. L'edificio fu gravemente danneggiato durante i bombardamenti del 1944, ma fu restaurato negli anni Cinquanta: è quindi possibile ammirare ancora l'elegante portale timpanato in stile rinascimentale, recante incisa la data MDVIII, che introduce nella chiesa. Internamente sono degni di nota la zona absidale con l'altare maggiore e un affresco su tufo con una Vergine che allatta Gesù, collocabile approssimativamente tra la seconda metà del secolo XIV e la prima metà del XV.
"Santo Stefano": la piccola chiesa, dalle linee semplici, si ritiene fosse stata costruita nel 1624 in seguito alla distruzione, nel 1557, di un'ancora più antica chiesa sita nei pressi di Porta Romana. Ampliata dal principe Pamphilj nel 1733, fu in seguito restaurata altre volte, fino al 1914 ad opera di Monsignor Oreste Giorgi: ovviamente ci sono stati i restauri post-bellici. La chiesa presenta tre altari, quello maggiore dedicato a Santo Stefano, quello a destra alla Madonna di Loreto e quello a sinistra a Sant'Anatolia; attualmente Santo Stefano è una chiesa di rito ortodosso ad uso delle comunità romene di Valmontone e dei paesi confinanti.
"San Giovanni in Silva": si tratta di una piccola chiesa di campagna sita a Colle San Giovanni e costruita nell'XI secolo, ma restaurata più volte; sono ancora visibili degli affreschi del XVI secolo, le due colonne dell'VIII secolo, che sorreggono il baldacchino sopra l'altare, e un'acquasantiera di epoca incerta. Resti di affreschi del Seicento, asportati per ragioni di conservazione, sono visibili nella Stanza dell'Aria di Palazzo Doria. La chiesa è tuttora utilizzata per la messa domenicale a servizio del quartiere.
"Sant'Ilario": il complesso è formato dalle catacombe e dai resti dell'antica basilica di Sant'Ilario, siti non lontano dalla via Casilina, in aperta campagna; le prime sono sepolture paleocristiane scavate nel IV-V secolo d.C. secondo un impianto a sei tunnel e cinque cubicoli, illuminati da pozzi di luce. Parte del complesso è all'aperto, una necropoli utilizzata dal IV al VII secolo d.C., importante per il ritrovamento di sarcofaghi in tufo decorati con colonnine a spirale. La basilica di Sant'Ilario, di 6x10 m, fu costruita nel IX secolo d.C. sulla necropoli, ed utilizzata per servire messa fino al XIV secolo: i ritrovamenti includono lanterne, pietre tombali, monete del IV-V secolo. Al momento il complesso non è visitabile.
Architetture civili
"Palazzo Doria-Pamphilj" è il palazzo baronale, in origine castello fortificato, almeno fino alla breve parentesi dei Barberini, che iniziarono a rinnovare e ampliare la fortezza nella prima metà del XVII secolo.
"Fontana del Colle": questa fontana fu eretta in stile barocco, come parte del progetto di espansione urbana di Camillo Pamphilj. Formata da un piedistallo che sostiene quattro vasche circolari, una per angolo, decorate con teste di leone. Sul piedistallo si erge poi una colonna sul cui capitello troneggia una statua in bronzo del Labicano, il guerriero romano simbolo di Valmontone dal XIX secolo. La fontana fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, eccezion fatta per una delle vasche e il piedistallo: il monumento fu restaurato e ricostruito 1968. La colonna attuale, di epoca imperiale, è un regalo della città di Roma.
"Porte delle mura": prima della guerra a Valmontone erano presenti almeno tre porte murarie, ma una di esse, Porta Romana, in stile rinascimentale, fu completamente rasa al suolo e di lei rimane solo il toponimo della via. Le altre due sono Porta Napoletana e Porta Nuova: la prima era una massiccia porta medievale fortificata, con due solidi torrioni merlati sui lati, parzialmente visibili ancora oggi. L'altra fu eretta all'inizio della Via Nuova per volere di Camillo Pamphilj, in stile barocco, come porta per la strada che conduceva alla piazza sulla cima della collina, sul fianco di Palazzo Doria: di questa rimane solo parte della struttura e uno dei cardini.
Altro
Non lontano dal paese, sempre in territorio comunale, sorge un importante complesso in cui sono compresi:
il Fashion District Outlet, una sorta di enorme centro commerciale, realizzato ad imitazione di una città americana, quindi a cielo aperto, con strade, fontane, piazze, edifici, una finta stazione ferroviaria, che ospitano numerose boutique, negozi e ristoranti;
il Rainbow Magicland, un parco divertimenti a tema fantasy.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1.858 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 1.238 - 8,00%
Marocco 154 - 1,00%
Tradizioni e folclore
Presepio Vivente
Carnevale Valmontonese
Sacra Rappresentazione del venerdì Santo, con la rievocazione della Passione di Cristo
Festa Patronale di San Luigi Gonzaga
Cultura
Altri luoghi di culto
Oltre alle chiese presenti nella sezione Monumenti, a Valmontone sono da menzionare anche altri due edifici di culto di rito cristiano cattolico:
"San Sebastiano Martire": piccola chiesa dalle linee semplici, edificata negli anni Cinquanta del Novecento, a servizio del quartiere Rinascita, in sostituzione di una più antica chiesetta rurale, distrutta dai bombardamenti.
"Sant'Anna": la piccola chiesetta originale fu demolita nel 1973, per l'allargamento della via Casilina, mentre l'attuale complesso architettonico è stato inaugurato nel 1992.
Queste due chiese, insieme alla Collegiata di Santa Maria Maggiore, formano le tre parrocchie di Valmontone, dipendenti dalla Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni.
Istruzione
Musei
"Museo di Palazzo Doria-Pamphilj": è situato al piano terra del Palazzo Doria-Pamphilij. Dislocato in quattro sale, offre un'introduzione ai diversi siti archeologici presenti intorno Valmontone e argomenti ad essi correlati, attraverso i reperti, plastici e altri media. Vi sono ricostruiti ad esempio il villaggio dei carbonai rinvenuto a Colle Carbone, l'insediamento agricolo di Colle dei Lepri, le terme romane annesse alla "statio" e la fornace di Colle Pelliccione. Il reperto più importante e anche il simbolo del museo è senza dubbio un pettorale in cuoio e lamine d'oro, appartenuto probabilmente ad una fanciulla. Nell'aprile 2011 è stato rinvenuto un massiccio sarcofago in tufo, non lontano dal campo di volo di Valmontone: datato approssimativamente al III secolo d.C. nel manufatto sono stati rinvenuti i resti del defunto. Al momento il sarcofago è visibile in una delle sale del museo, in attesa dei lavori di restauro conservativo.
Cinema
Valmontone è stato, suo malgrado, un ideale set cinematografico per i film di guerra, negli anni '60 del Novecento, visto l'aspetto diruto che vi si poteva ancora trovare. Tra i film ivi girati si possono citare sicuramente:
Il federale, diretto da Luciano Salce nel 1961, con Ugo Tognazzi e Stefania Sandrelli: alcune scene sono state girate nei pressi del piccolo quartiere di San Francesco a Valmontone, dietro la chiesa di Santo Stefano, nei pressi dell'attuale Piazza del Paradiso. Si possono notare le rovine della ormai scomparsa chiesa di San Francesco, della quale si vede la parete con l'altare.
Il colonnello Von Ryan, diretto da Mark Robson nel 1965, con Frank Sinatra ed una giovane Raffaella Carrà: viene usata la stazione di Valmontone come location per una scena.
Persone legate a Valmontone
Bartolomeo di Iacovo da Valmontone (? - 1357 o 1358), scrittore italiano.
Giusto de' Conti (Valmontone, 1390 circa – Rimini, 1449), umanista italiano.
Camillo Francesco Maria Pamphili (Napoli, 21 febbraio 1622 – Roma, 26 luglio 1666), cardinale italiano della Chiesa cattolica, nominato da papa Innocenzo X, nel 1644.
Totò, alias Antonio de Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano, soggiornò diversi mesi a Valmontone.
Alberto Sordi (Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003), attore cinematografico, doppiatore e regista italiano, visse la sua infanzia a Valmontone.
Bruno Gentili (Valmontone, 20 novembre 1915 - Roma, 8 gennaio 2014), grecista e socio nazionale dell'Accademia dei Lincei.
Roberto Bianchi Montero, (Roma, 7 dicembre 1907 - Valmontone 7 dicembre 1986), attore e regista
Eventi
Festa delle "cantine aperte" itinerario enogastronomico nel centro storico di Valmontone
Infrastrutture e trasporti
Strade
Autostrade: A1 Milano-Napoli nel tratto Roma-Napoli, casello di Valmontone
Strade regionali:
Casilina (SR 6), ex strada statale 6 Casilina", attraversa la cittadina nella parte bassa
Ferrovie
Stazione di Valmontone.
Valmontone è servita dalla ferrovia Roma-Cassino-Napoli. La stazione ferroviaria si trova in Via 25 aprile.
La TAV Roma-Napoli, attraversa il territorio del comune di Valmontone, ma data l'assenza di stazioni intermedie su questo tratto, non vi effettua fermate.
In passato era servita anche dalla stazione di Artena-Valmontone, posta sulla linea Velletri-Segni.
Mobilità urbana
I collegamenti urbani sono garantiti dagli autobus della società "Corsi e Pampanelli" grazie alle linee C1 e C2.
Mobilità extraurbana
I collegamenti sono garantiti dalle autolinee COTRAL, che effettua collegamenti quotidiani con Roma e le altre città della provincia..
Amministrazione
Alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013 è stato eletto nuovo Sindaco della città LATINI ALBERTO che con la sua lista "Libera Valmontone" ha riportato 3295 preferenze con un 35,89%.
Seconda la lista di "Per Valmontone" candidato Attiani Piero con 2747 preferenze e il 29,92%. Terza la lista "Ora" candidato Colucci Francesco Giuseppe con 2727 preferenze e il 29,70%. Quarta la lista "Movimento 5 Stelle" candidato Colasuonno Francesco con 312 preferenze e il 3.40%.
Gemellaggi
Valmontone è gemellata con:
Benifaió, dal 1987
Weiler-Simmerberg, dal 2005
Tursi, dal 2005
Fagnano Alto, dal 2009
Le relazioni di gemellaggio sono portate avanti dall'associazione Amici per l'Europa.
Sport
Calcio
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Valmontone 1921 Calcio che milita nel girone C laziale di Promozione. È nata nel 1921.
Impianti sportivi
A Valmontone è presente lo Stadio dei Gelsi, sito sulla via Casilina, dove si svolgono le partite di calcio, gare podistiche ed altre attività sportive.
Galleria fotografica
Note
Voci correlate
Stazione di Valmontone
Altri progetti
Commons contiene immagini o altri file su Valmontone
Collegamenti esterni
Il palazzo Doria dopo i bombardamenti(PDF)
Rainbow Magicland Parco a Tema di Valmontone
Palazzo Doria di Valmontone
Fashion District Valmontone Outlet