Giffoni Valle Piana
Giffoni Valle Piana è un comune sparso italiano (la sede comunale è collocata nella frazione Mercato) di 12.117 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Geografia Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003. Giffoni Valle Piana sorge alle falde del monte Licinici e ospita la sorgente del Picentino e la vetta del Monte Acellica. Giffoni Valle Piana dista circa 20 km da Salerno. Inoltre Giffoni Valle Piana è il capoluogo della Comunità Montana Monti Picentini e sul suo territorio si estende l'omonimo parco. Etimologia Il nome si presta a varie interpretazioni: secondo alcuni deriverebbe da Junonis Phanum, per la presenza di un tempio dedicato a Giunone sul quale è stata edificata la basilica di S.Maria a Vico, secondo altri dal verbo greco foneo, nel significato di mandar suoni, secondo altri ancora da genus furis, ossia “terra di gente furfante e ribelle”, mentre Valle Piana deriva dalle sue caratteristiche geografiche. Storia La sua storia appare intimamente legata, così come avvenuto per gli altri centri dei Monti Picentini, alle vicende di cui fu protagonista la città di Picentia, fondata da una parte della popolazione Picena, costretta all'emigrazione dopo essere stata sconfitta dai Romani intorno al 268 a.C., nella valle del Picentino. L’ostilità dei Piceni li portò a schierarsi con i Cartaginesi contro i Romani i quali, battuto Annibale, decisero di distruggere nel 201 a.C. Picentia. I Picentini insorsero nuovamente durante la Guerra Sociale dell'89 d.C., ma furono nuovamente sconfitti e stavolta furono costretti ad abbandonare Picentia, rasa al suolo definitivamente, e vivere in piccoli villaggi sulle zone collinari circostanti, che sarebbero poi diventati gli odierni paesi di San Cipriano Picentino, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Faiano e Giffoni Sei Casali, oltre che Giffoni Valle Piana. In particolare i casali che oggi costituiscono questi ultimi due comuni si riunirono nello Stato di Giffoni, che dalla metà del sec. XVI al 1808 incorporava pure l'Universitas di Gauro, divenuta prima frazione di Giffoni Valle Piana (1808) e poi passata al comune di Montecorvino Rovella (1815). La regione detta Stato di Giffoni fu contea longobarda, e nel 1066 il feudo era in possesso Gaimario, parente del principe di Salerno. In tempi medioevali, la dorsale principale dei Monti Picentini faceva da confine tra i ducati longobardi di Benevento e Salerno. Numerosi sono i ruderi di fortini longobardi sulle cime strategiche per il controllo dei valichi, tra cui il Castello di Terravecchia. Tra gli eventi storici che hanno interessato questo territorio, va ricordata l’elevazione a diocesi dello Stato di Giffoni avvenuta per volere del papa Clemente VII nel concistoro del 6 marzo 1531. Il papa trasformò in cattedrale la chiesa dell'Annunziata e nominò primo vescovo Innico d'Avalos, vescovo di Aquino. A tale decisione si oppose in maniera talmente energica il cardinale Ridolfi, arcivescovo di Salerno, che la Santa Sede dovette revocare la sua decisione. In epoca angioina appartenne al conte Andria, quindi a Giacomo di Brussone e Giacomo D'Acuino. Poi fu concesso da Ladislao a sua madre Caterina di Durazzo e poi al marchese del Vasto; nel 1508 a Ferdinando d'Avalos d'Aquino, marchese di Pescara. Nel 1602 fu concesso a Matteo Capua, principe di Conza e in seguito pervenne nel 1700 ai Doria, principi di Menfi. Lo stato di Giffoni si disgregò nel 1808. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di San Cipriano, appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, ha fatto parte del mandamento di San Cipriano, appartenente al Circondario di Salerno. Religione La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene all'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno. Una delle reliquie più importanti della cristianità, la Sacra Spina, è conservata a Giffoni Valle Piana, dove è oggetto di un'antica devozione. La Spina Santa, è stata staccata dalla corona che cinse il capo di Cristo sulla Croce ed è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel medioevo. Conservata per secoli a Costantinopoli dove l'aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX. Una delle sue spine, alla fine del 300, venne donata da Carlo IV al cardinale Leonardo De Rossi che la portò al suo paese natale: Giffoni. Padre Leonardo De Rossi da Giffoni fu una figura notevole della Chiesa del XIV secolo. Francescano, professore dello studio generale di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e dell'Università di Cambridge, venne eletto Ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori dal capitolo di Tolosa del 1373. Operò durante lo scisma d'occidente e venne nominato Cardinale dall'antipapa Clemente VII, titolo di cui fu poi spogliato da Urbano VI che , anni dopo, lo avrebbe confermato nel cardinalato. La Spina Santa è stata custodita nel convento di San Francesco fino al 1808, anno della sua soppressione, dopo pochi mesi dalla quale venne affidata alla Chiesa dell'Annunziata che la custodisce ancora oggi. La Santa Reliquia viene esposta ai fedeli i venerdì di marzo ed il Venerdì santo. Secondo la tradizione,dopo la solenne processione dell'ultimo venerdì di Marzo,che mobilita tutti i fedeli e che rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita della comunità locale, la Sacra Spina, esposta al bacio dei fedeli,si tinge miracolosamente di rosso sangue. Monumenti e luoghi d'interesse La Chiesa madre della SS. Annunziata, ritornata all'antico splendore di un tempo grazie al restauro iniziato da Don Vito Ciccarone, continuato poi da Don Vito Granozio, è, da vari secoli, il luogo cardine della spiritualità Giffonese. Dalle prime notizie riportate si evince che l'antica chiesa dell'Annunziata corrisponde a quella di S. Maria De Castella, risalente al 970 d.C.. Fu edificata dal possessore della Contea di Giffoni, in seguito, il Conte Pietro ereditò una parte spettante dei beni di essa. Nell'anno 1309 era ancora proprietà del feudatario di Giffoni. Alla fine del 400, sotto l'influenza del francescanesimo, la pianta della chiesa, formata da una sola nave, viene trasformata in quella attuale. Infatti, quando Giffoni fu elevata a Dioecesi nel 1531 essa era già a croce latina con tre navi. E per questo fu scelta come sede della Diocesi, grazie al desiderio del Marchese del Vasto e della Principessa di Francavilla, nel Concistoro segreto del 2 settembre 1530. Il primo vescovo di Giffoni, Innico d'Avalos d'Aragona,non prese mai possesso della sua sede; l'ostilità della chiesa di Salerno e di quella di Acerno verso la nuova diocesi,porteranno alla rapida soppressione del vescovado di Giffoni. Il plesso architettonico fu completato con l'ospedale, attiguo alla chiesa, sopra il quale fu istituita la Confraternita dell'Immacolata, risalente al 1621. La chiesa dell'Annunziata presenta al visitatore un rivestimento in stile Barocco. L'Altare maggiore è rivestito di marmo policromo, in alto vi è una nicchia con un gruppo ligneo della Val Cardena, raffigurante l'Annunciazione. Il cielo della navata presenta una tela di 24 mq., che raffigura "L'Angelo che scende dal cielo e la Madonna che lo aspetta con fiducia",opera di un artista locale, V. Stavolone. Ai lati della navata centrale vi sono 14 tele, che rappresentano le varie stazioni della via Crucis, risalenti al XVII sec., di scuola tedesca, appartenute al grande musicista Johann Strauss e donate alla parrocchia da un ingegnere della bavaria (grazie all'interessamento del giffonese Don Antonio Tedesco,Direttore del Pantheon). Nella stessa navata, vi è un pulpito ligneo del 1700, lavorato e cesellato. Nella navata sinistra vi è una tavola del 500, raffigurante la Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio e due guerrieri, l'altare sottostante custodisce una teca contenente la Sacra Spina. Uscendo dalla porticina laterale della navata destra,sulla sinistra si intravede, dietro il cancello a pianterreno, la residenza dell'ex ospedale, sopra il quale vi è la cappella dell'Immacolata Concezione, sede della Confraternita di Maria SS. Immacolata, fondata l'11 dicembre 1621 ed approvata dall'Ecc.mo D. Lucido Cardinale San Severino Arcivescovo di Salerno" Il trecentesco convento di San Francesco, edificato ai piedi della collina di Terravecchia,in cui sono conservati dipinti che rilevano i caratteri dello stile giottesco. Il complesso conventuale è il fiore all’occhiello del paese, sia dal punto di vista storico che artistico. Lo stile gotico francescano, con architettura essenziale, caratterizza la struttura del convento che si sviluppa a pianta quadrata su due livelli intorno al chiostro ogivale. Affreschi di notevole interesse adornano le pareti : a secondo piano troviamo i frammenti di una raffigurazione del Cristo deposto dalla Croce, risalente al XV sec., mentre nelle lunette del portico troviamo raffigurate scene di vita di S.Francesco. All’ ingresso troviamo delle raffigurazioni che risalgono al ‘600 poste una di fronte all’altra che rappresentano immagini di Giffoni. In una sala al primo piano vi è un affresco che risale al 1560 raffigurante la resurrezione di Cristo. Oggi il convento restaurato con i finanziamenti europei erogati dalla Regione rivive in tutto il suo splendore ed ospita la “Mostra Internazionale d’Arte Presepiale” organizzata dalla Pro Loco che ha sede proprio negli ambienti del convento. Addossata al lato nord del Chiostro, fu edificata la Chiesa ad una sola navata con transetto ed abside. Essa era dedicata alla Sacra Spina, custodita e venerata al suo interno per ben quattro secoli, fino all’anno 1806 quando il Convento e la chiesa vennero soppressi dalle leggi e dai decreti napoleonici che ordinavano la soppressione degli ordini monastici(Oggi la preziosa reliquia è conservata presso la chiesa della SS. Annunziata). Di elevato pregio artistico sono anche gli affreschi della chiesa,che rappresentano la vita di Cristo e soggetti sarcri. Tra tutti primeggia l’ affresco trcentesco raffigurante S. Francesco in trono. Ciò che richiama l’attenzione del visitatore è il campanile struttura in piperno di stile romanico a pianta quadrata. Il santuario di Santa Maria di Carbonara sorge lontano dall’ abitato di Curti a circa 3 Km, ed è uno dei 4 conventi Serviti (Servi di Maria) della Provincia di Salerno. La costruzione del eremo è da ipotizzare intorno all’anno mille, supposizione che nasce a seguito di una leggenda giffonese circa un quadro trovato da un carbonaio, in un luogo scosceso del monte Lieggio, che sovrasta la località di Carbonara. Il dipinto fu portato da questi in Curti ed il popolo decise di innalzare un tempio in onore alla Madonna raffigurata nel quadro nei pressi del luogo di ritrovamento. Iniziati i lavori di edificazione del tempio, sempre secondo la leggenda, i muratori, una mattina, andando al lavoro, trovarono le fondamenta miracolosamente trasportate nell'attuale sito. Chiesa di Santa Maria a Vico. Il tempio a lungo è stato identificato con quello dedicato a Giunone Argiva poi ritrovato alle foci del Sele, costruito da Giasone mentre errava la conquista del Vello d’oro. Nei primi secoli del Cristianesimo questo tempio venne dedicato alla Vergine Maria(alla denominazione S. Maria è stato aggiunto “ A Vico”, poiché il tempio, che nella distruzione di Picenza fu risparmiato, si venne a trovare al centro di uno dei tanti vici o villaggi, ove furono costretti ad abitare i Picentini.) Convento dei Padri Cappuccini “S. Antonio”,eretto tra il 1584 e il 1588. L’edificio escluso la chiesa è di forma quadrangolare, con la tipica cisterna nel centro del chiostro. Entrando in chiesa si è attratti dall’ altare maggiore di marmo elegante su cui spicca un quadro della SS. Trinità, al quale inizialmente venne dedicata la chiesa. A destra di chi entra sorge l’ altare dedicato a S. Felice da Cantalice e quello di S. Francesco di Paola con la tela ad olio rappresentante il Santo. I Cappelloni sono a Sinistra dell’ ingresso. Il Primo è l’altare della Madonna del Carmine con una bellissima statua, un secondo altare è in onore a S. Francesco. Degna di nota è la cappella di Sant’ Antonio di Padova, decorata ad olio con la statua artistica del grande taumaturgo. Piazza Mercato,una delle più belle della provincia: vi si possono ammirare il palazzo baronale e la fontana che è stata realizzata su disegno del Vanvitelli tra il 1871 e il 1873. Il Tempio di Ercole è sito nel rione Campo a trecento metri dalla piazza risale al I sec. d. C., e sorge su di una necropoli romana: fu scoperto nel 1962 in occasione di uno scavo. All’entrata, con apertura squadrata troviamo una lapide dedicata ad un senatore romano; al centro c’è un frammento di colonna e qualche accenno di mosaico. Borgo medievale di Terravecchia,unitamente al castello,rappresenta un complesso di rilevante importanza storico-culturale-architettonica, e può rientrare a pieno titolo,dopo l'attento e accurato recupero,tra i borghi medievali più belli d'Italia. Cittadella del Cinema,sede del Giffoni film festival. Aree naturali Comunità montana Monti Picentini Oasi Monte Accellica Parco regionale Monti Picentini Colline Salernitane Colline Salernitane Evoluzione demografica Abitanti censiti Popolazione Dal 2001 al 2010 la popolazione di Giffoni Valle Piana è salita del 10%, anche il numero di famiglie, di conseguenza, aumenta e in questo modo aumentano ancora di più le nascite rendendo Giffoni un paese molto giovane e moderno. Alla fine del 2010 il numero delle famiglie era 4527. Nel 2010 la natalità è stata del 9,3 e la mortalità del 7,3 più un migratorio del +5,2 che ha attestato una crescita del 7,1 (calcolato per mille abitanti), quindi un aumento di quasi 100 persone in un anno. Nel 2007 la popolazione era divisa in: 16,2% dai 0 ai 14 anni, 68,5% dai 15 ai 64, 15,4% dai 65 in poi. L'età media era di 38 anni. Anche i cittadini stranieri stanno costantemente aumentando, nel 2005 i cittadini stranieri erano 125, nel 2009 invece erano aumentati a 333, quindi più che raddoppiati. Inoltre Giffoni Valle Piana ha una delle più alte percentuali di nuclei familiari, e quindi una delle più basse percentuali di divorziati nella provincia di Salerno, infatti su 12.117 persone solo 86 sono divorziate (quindi 43 coppie) mentre più di 6.100 sono sposati. Economia L'economia di Giffoni Valle Piana è abbastanza varia per essere un paese, si basa su parecchie aziende che sorgono soprattutto nella frazione di Santa Maria a Vico e in quella di Chieve, poi è sviluppata anche l'agricoltura con la tipica Nocciola di Giffoni, ha molti impiegati anche l'organizzazione del Giffoni Film Festival, il settore amministrativo e quello commerciale. La ricchezza di Giffoni Valle Piana è in piena crescita come risulta dai recenti dati del ministero dell'economia, infatti i contributi IRPEF e i dichiarati IRPEF sono in forte rialzo, quindi mentre nel 2006 c'erano 3.995 lavoratori con reddito (34.6% pop.), nel 2010 sono passati a 4.610 (38,4% pop.), il reddito medio dei cittadini è salito da 13.794€ annui (nel 2006) a 17.415€ annui (nel 2010). Società e veicoli Anche i veicoli nella città sono aumentati, nel 2005 erano registrate 6.015 automobili nel comune mentre nel 2010 erano salite a 6.861, lo stesso anche per le motociclette e motorini che da 527 (nel 2005) sono saliti a 827 (nel 2010), anche gli autobus da 25 a 40, e i trasporto merci da 672 a 795, inoltre nel 2005 c'erano in media 528 auto per mille abitanti, che sono diventati nel 572 sempre per mille abitanti nel 2010. Media Giffoni Valle Piana possiede da oltre 15 anni, anche un giornale,il periodico si chiama "Il Grifone del Picentino",racconta fatti di cronaca, notizie del Comune (Bollettino Ufficiale Comunale),avvenimenti, curiosità, personaggi, ecc. ecc. con copertura nella zona di Giffoni Valle Piana e di tutta la zona Picentina. (Produzioni Mam) Tele Giffoni Uno tv locale, fruibile su facebook, fondata nel 2011 Produzioni Mam Radio Gioventù Curti periodo gli anni '70 non è più attiva Radio Gioventù Experience fruibile su facebook fondatat nel 2010 Radio Giffoni Live Rete Giffoni Uno Cinema Il paese è molto noto per la rassegna cinematografica per ragazzi, il Giffoni Film Festival. Feste Oltre al Festival del Cinema per Ragazzi, la città ospita anche nel mese di Agosto una rassegna teatrale denominata Giffoni Teatro.Degni di nota sono anche i festeggiamenti per il Carnevale, con le varie frazioni che realizzano carri allegorici per la parata. Importante tra la varie sagre e feste religiose c'è la Fiera di Santa Maria a Vico."Natale a Giffoni" il 6 e l'8 dicembre. Turismo La prima fonte di turismo è sicuramente il Giffoni Film Festival che attira ogni anno migliaia di persone da tutto il mondo. Per il resto, venendo da Salerno, la prima frazione che s'incontra è Santa Maria a Vico, distante circa 4 km dal capoluogo, il cui nome deriva dall'antico tempio pagano dedicato a Giunone Argiva, costruito con otto colonne sormontate da capitelli corinzi, trasformato in tempio paleocristiano a croce greca in epoca bizantina; monumento di inestimabile valore storico ed artistico. Nella zona Piani, alle pendici del monte Acellica, oggi parte del Parco regionale Monti Picentini, vi è la grotta dello Scalandrone, antico rifugio di briganti, luogo paradisiaco per gli amanti di speleologia. Ai piedi del monte Pettine si trovano invece i resti di una miniera di ittiolo. Agricoltura Il prodotto tipico è la Nocciola di Giffoni, che gode del marchio IGP. Filmografia Il matrimonio di Caterina di Luigi Comencini, (1982)(TV) Libri Giffoni storia, arte e tradizioni a cura di salvatore Mancino ed Elena Sica (1998) Persone legate a Giffoni Valle Piana Agostino Falivene vescovo cattolico Renato Raffaele Martino cardinale Don Joe DJ Eliseu Visconti pittore Luca Gaurico è stato un vescovo cattolico e astrologo italiano. Feliciano Granati politico Giuliano Piccininno fumettista Giorgio Napolitano presidente della Repubblica Italiana Pasquale Giannattasio atleta Pomponio Gaurico storico dell'arte Infrastrutture e trasporti Strade Strada Provinciale 25/a SP 25(Km 0+900)-Malche-Giffoni Valle Piana. Strada Provinciale 25/b Giffoni Valle Piana-Curti-Serino. Strada Provinciale 26/a S.Mango Piemonte-S.Cipriano Picentino-fino al bivio di Serroni-Giffoni Valle Piana. Strada Provinciale 26/b Giffoni Valle Piana-Montecorvino Rovella. Strada Provinciale 196 Mercato-Ornito-Faiano. Strada Provinciale 368 Mercato-Terravecchia. Strada Provinciale 438 Innesto SP 25(Festival di Giffoni V.P.). Amministrazione Altre informazioni amministrative Il comune fa parte della Comunità montana Monti Picentini. Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele. Per quel che riguarda la gestione dell'irrigazione e del miglioramento fondiario, l'ente competente, solo per ha 7.368, è il Consorzio di bonifica in Destra del fiume Sele. Gemellaggi Sacile, dal 2011 Onorificenze Sport Calcio Giffoni possiede una squadra di calcio, la U.S. Giffonese(fondata nel 1964).In categorie minori si fa notare la presenza della Virtus Giffoni, della ASD Salvatore Anselmo e del Real Santa Maria, FC Chieve. Ciclismo Il 10 maggio 2005 la 3ª tappa del Giro d'Italia 2005, partita da Diamante, si è conclusa a Giffoni Valle Piana con la vittoria di Danilo Di Luca 210km Diamante. Il giorno seguente la manifestazione ciclistica è ripartita da Giffoni con destinazione Frosinone. In precedenza Giffoni aveva già ospitato la partenza dell'8ª tappa del Giro d'Italia 2004, la Giffoni-Policoro. Pallavolo Giffoni Futura Volley (fondata nel 2008) Note ^ Sede municipale, identificata come Giffoni Valle Piana ^ la maggior parte non è abitata ^ Arcidiocesi di Salerno - Campagna - Acerno ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Per maggiori informazioni, vedi la scheda sul sito dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/nocciola-giffoni.html ^ Lo stemma del comune ha una corona a cinque punte, simbolo utilizzabile solo dalle città Fonti Sito ufficiale Comuni italiani-Statistiche Voci correlate Campus città del sapere Diocesi di Giffoni Giffoni Multimedia Valley Monti Picentini Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Giffoni Valle Piana