Locorotondo
Nel cuore della Valle d’Itria, sull’altopiano della Murgia, sorge Locorotondo, inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia” e nelle Bandiere Arancioni del Touring Club.
Il borgo è nato intorno all'anno Mille e, il suo nome, che deriva dal latino Locus Rotundus, significa letteralmente “luogo rotondo” e richiama la sua forma circolare, che si ripete su più anelli.
Per accedere alla città bianca bisogna attraversare l’antica Porta Napoli che si apre direttamente sulla principale Piazza Vittorio Emanuele; qui si affaccia Palazzo Morelli, costruito nell’Ottocento e riconoscibile dal suo meraviglioso portale barocco riccamente decorato con mascheroni, foglie d’acanto e volute e balconcini dalle ringhiere in ferro battuto.
Accanto a Palazzo Morelli sorgono il Palazzo Comunale, attualmente adibito a Biblioteca Civica, e la Torre dell’Orologio, risalente al Settecento e, in passato, sede universitaria; oggi ospita l’archivio storico di Locorotondo ed il Centro di Documentazione Archeologica sull’Insediamento Neolitico Grofoleo.
L’edificio di culto più importante è la Chiesa Madre di San Giorgio, patrono della città, edificata verso la fine del 1700. La facciata è realizzata in stile neoclassico e presenta al centro un rilievo raffigurante San Giorgio con il drago, mentre ai due angoli più in basso si trovano le statue di San Pietro e San Paolo; il campanile spicca in altezza con i suoi 47 metri, ma anche la cupola, rivestita da tegole di terracotta, non è da meno con i suoi 35 metri di altezza. Ha una pianta a croce greca e all’interno è realizzata in stile barocco e rinascimentale; custodisce un altare marmoreo del 1700, un coro ligneo e opere del pittore napoletano Federico Maldarelli.
La Chiesa di Santa Maria della Greca è la più antica di Locorotondo, ha un impianto a tre navate, la facciata a capanna e un rosone medievale posto sul portale d’ingresso; all'interno ospita dipinti del Cinquecento e un gruppo scultoreo di San Giorgio, che risale al 1500.
Meritevole di visita è anche la Chiesa di San Nicola.
Imperdibile anche una passeggiata in Via Nardelli, il cosiddetto “lungomare”, su cui si affacciano le tipiche case bianche con il tetto spiovente (detto cummerse) e da qui si apre uno dei panorami più affascinanti del territorio: boschi, vigneti, uliveti e trulli sparsi.