Destinazioni - Comune

Viggiano

Luogo: Viggiano (Potenza)
Viggiano è un comune italiano di 3.244 abitanti posto lungo il crinale occidentale dell'alta Val d'Agri nella parte occidentale della provincia di Potenza in Basilicata ad una quota altimetrica di 1023 m s.l.m. Geografia Geografia fisica Il territorio del comune, interamente compreso nel Comprensorio Sellata-Volturino-Viggiano e Monti della Maddalena, copre la porzione del crinale orientale dell'alta Val d'Agri compresa nel bacino idrografico dei torrenti Alli e Casale, due affluenti di sinistra del fiume Agri. L'Alli, sebbene contraddistinto da un regime idrometrico torrentizio che durante la stagione secca lo rende un ruscello, è l'unico corso d'acqua perenne nel territorio del comune. La sua sorgente a quota più elevata sgorga a 1387 m s.l.m. presso la località Fontana dei pastori mentre un'altra fonte anch'essa visitabile si trova a poca distanza dal centro abitato in corrispondenza del punto in cui la strada che porta da Viggiano al Sacro Monte lo scavalca. Lungo il suo corso sono ancora visibili i ruderi dei diversi mulini costruiti nel tempo per sfruttare la forza delle sue acque. Il torrente Casale è una fiumara dal letto largo e ciottoloso, completamente asciutta durante la stagione secca nonché costellata durante quella piovosa di acquitrini e di sorgenti stagionali, che è posta lungo il versante sud occidentale del monte Sant'Enoc di cui discende le pendici. Nella parte più a monte presenta un letto scosceso ed una valle più stretta ed acclive mentre nel suo corso a valle presenta un andamento a canali intrecciati tipico delle fiumare dell'Italia meridionale. Il versante meridionale del Sacro Monte di Viggiano, compresa la sua vetta a 1725 m s.l.m. dove è posto il Santuario della Madonna, occupa la porzione settentrionale del territorio del comune e ne costituisce la parte a maggiore quota altimetrica. Lungo le sue pendici si trovano la Stazione sciistica di Viggiano, la Piana di Bonocore e la Fontana dei pastori. Come anche il vicino monte Volturino, di cui è un contrafforte, è ricoperto da estese fustaie ed è facilmente raggiungibile perché ben servito da strade asfaltate e provvisto di punti attrezzati per la sosta turistica. Nella sua parte orientale, il territorio del comune include anche il Monte Sant'Enoc, altro contrafforte del monte Volturino che si eleva fino a 1476 m s.l.m., i cui crinali acclivi e punteggiati da dirupi, pressoché spopolati nonché quasi completamente ricoperti da boschi cedui sono scarsamente accessibili in ragione della morfologia aspra e dell'assenza di strade. Lungo le sue pendici sono posti la maggior parte dei pozzi petroliferi presenti nel territorio del comune. I boschi, che complessivamente coprono circa il 35% della superficie totale, sono costituiti prevalentemente da varie specie di cerro (Quercus cerris L., Quercus delechampii, Quercus lanuginosa), farneto e, nei luoghi più umidi, pioppo, salice ed acero. Al di sopra dei 1000 m s.l.m. prevale il faggio a cui si associa, nelle località più umide e fredde, l'abete bianco. Le zone montane offrono rifugio ad una ricca fauna: il raro lupo appenninico, la volpe, la lepre, il riccio, lo scoiattolo, il daino e il cinghiale; tra i rapaci si annoverano il nibbio (bruno e reale), la poiana, il gheppio. Il Comune amministra infine la porzione del fondovalle compresa fra il basso corso dell'Alli, quello del Casale ed il greto dell'Agri. Questa zona, quasi completamente coltivata perché irrigua, si presenta come pianeggiante ma inclinata con pendenza omogenea verso il letto del fiume, che in questa parte del suo corso scorre all'estremità occidentale del fondovalle, completamente priva di rilievi e solcata da piccoli canali per lo scolo delle acque piovane. Geografia antropica Viggiano, unico centro abitato del Comune, è adagiato lungo i fianchi scoscesi di due speroni rocciosi di forma grossomodo circolare che insieme costituiscono la sommità di un contrafforte posto sul crinale occidentale del Monte Sant'Enoc. Lungo il versante settentrionale di quello maggiore e più orientale sgorga, oggi in località Pisciolo, una sorgente d'acqua perenne di portata sufficiente ai bisogni di una piccola comunità mentre su quello meridionale, ad una quota altimetrica lievemente maggiore, è adagiato il centro storico del borgo. Sulla sua cima, nel punto più elevato del centro abitato a 1023 m s.l.m., sono ancora oggi visibili i resti del castello medievale ormai in rovina. L'altro sperone, chiamato Le Croci, di altitudine e superficie più modesta, ha la vetta coperta da una pineta liberamente accessibile ed ospita sul versante meridionale l'omonimo rione ed il cimitero del paese. L'unica frazione del comune è la sua area industriale, posta nel fondovalle alla confluenza del torrente Casale con l'Agri ed al confine con il comune di Grumento Nova, dove ha sede il centro oli e la maggior parte delle attività industriali del paese. Il popolamento delle aree rurali è fortemente influenzato dalla quota altimetrica. Nel fondovalle, quasi completamente coltivato perché pianeggiante ed irriguo, un reticolo fitto e regolare di fattorie, massima parte delle quali tutt'oggi abitate, punteggia l'intera campagna. Le poche masserie pure presenti hanno dimensioni modeste e nessun pregio artistico mentre le case coloniche, quando antiche, assumono la forma di edifici in pietra ad uno o due piani caratterizzati da una pianta rettangolare, sovente provvisti di un porticato lungo il lato su cui si apre l'ingresso principale e forniti sovente di una torre colombaria a pianta quadrata. Lungo i crinali delle valli dell'Alli e del Casale, ad una quota altimetrica compresa fra quella del fondovalle ed i circa 1000 m s.l.m. del centro abitato, il popolamento è comunque regolare ma meno denso con vigneti ed uliveti che si alternano a coltivazioni erbacee e boschi cedui mentre sono rari i terreni sfruttati come pascoli, assenti quelli improduttivi. Nel paesaggio rurale mancano completamente le masserie mentre le case coloniche presentano caratteristiche simili a quelle più a valle ma con ancor minori dimensioni e pregio artistico. Oltre i 1000 m s.l.m.. il popolamento è ovunque molto scarso quando non del tutto assente ed il panorama rurale è dominato dai pascoli e dai boschi, cedui a quote inferiori ed ad alto fusto a quelle più elevate, con rare coltivazioni erbacee riservate ai terreni meno acclivi e meglio esposti. La densità della popolazione, comunque molto bassa, decresce rapidamente all'aumentare dell'altitudine e diviene trascurabile oltre i 1300 m s.l.m.. L'attività economica prevalente è la stabulazione di ovini, bovini ed equini oppure il loro allevamento allo stato brado. Il territorio del Comune di Viggiano è interamente compreso nel Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese e nella Comunità montana Alto Agri. Clima Come tutti i comuni situati entro una conca intermontana appenninica, quale è l'alta val d'Agri, Viggiano ha un clima continentale contraddistinto da inverni freddi e ventosi e da estati calde e siccitose perché meno esposto all'influenza marina. Le precipitazioni sono abbondanti nelle zone montane, dove raggiungono i 1500 mm annui, ma decrescono rapidamente con il diminuire dell'altitudine. La stagione secca di norma ha inizio alla metà di luglio e termine entro la prima metà di settembre ma negli anni siccitosi può protrarsi dalla metà di giugno ai primi di ottobre. Durante questa stagione ad un'altitudine inferiore ai 1200 m s.l.m. le precipitazioni sono saltuarie ed hanno carattere prevalente di piovaschi mentre a quote maggiori possono verificarsi talvolta rovesci e di quando in quando temporali anche violenti. Durante questo periodo il rischio di incendi è elevato su tutto il territorio del comune con conseguente divieto di accendere fuochi a terra. Dalla metà di ottobre alla fine di maggio la pioggia è un fenomeno frequente, il terreno resta in permanenza fangoso e nelle zone montane è perciò possibile la formazione di pozzanghere anche estese con conseguente rischio di immelmamento. Nelle zone più acclivi sono anche possibili in occasione delle piogge smottamenti o modeste frane che possono coinvolgere anche la sede stradale limitando così la circolazione. Il rischio di allagamenti è comunque in tutte le stagioni molto scarso e confinato alle golene, peraltro modeste per superficie e scarsamente popolate, dei torrenti Alli e Casale. In questa stagione sono comuni foschie anche dense al mattino nonché possibili banchi di nebbia anche molto fitta soprattutto durante le ore notturne. L'innevamento è del tutto assente fra l'inizio di giugno e la fine di ottobre sull'intero territorio del comune. Possono saltuariamente verificarsi nevicate di breve durata e scarsa intensità durante i mesi di maggio e novembre soprattutto nelle zone montane ad un'altitudine superiore ai 1200 m s.l.m.. Gran parte delle precipitazioni nevose sono concentrate nei mesi di gennaio e febbraio anche se le nevicate restano un fenomeno comunque saltuario ad un'altitudine inferiore ai 1200 m s.l.m. e raro a quote maggiori. In montagna, durante l'inverno possono verificarsi tempeste di vento o di pioggia talvolta di lunga durata e più saltuariamente anche tormente. Durante l'inverno sono frequenti le gelate, più intense in montagna, con conseguente estesa formazione di brina che può persistere anche per molte ore dopo l'alba nei punti non battuti dal sole. Nei mesi di gennaio e febbraio e solo ad un'altitudine superiore ai 1200 m s.l.m. il terreno può risultare in permanenza ghiacciato nelle zone affacciate a settentrione che non sono esposte alla luce solare diretta. All'interno del territorio amministrato dal Comune di Viggiano è presente una stazione meteorologica privata, posta ad un'altitudine di 840 m s.l.m., che fornisce molte informazioni in tempo reale sullo stato del clima ma non anche serie storiche. L'intero territorio del Comune appartiene alla classe climatica E con 2683 gradi giorno. Storia Preistoria In località Porcili, un'area pianeggiante posta a meridione dell'altura su cui sorge il moderno centro abitato e lambita dal corso del torrente Alli, sorgeva un esteso insediamento umano durante la fase iniziale del Neolitico Recente databile alla seconda metà del IV millennio A.C.. A poca distanza è stata poi scoperta una necropoli risalente all'età del bronzo, probabilmente costruita lungo il corso di un antico tratturo e composta da una serie di tombe ciascuna articolata in una sepoltura principale ricoperta da cumulo di terra e da un numero variabile di piccoli tumulidisposti a semicerchio intorno ad essa.. In località Masseria Maglianese, nella parte sud occidentale dell'odierno territorio amministrato dal comune, è stata poi ritrovata la porzione meridionale di una capanna risalente alla fine dell'età del bronzo, probabilmente un magazzino utilizzato anche come ricovero temporaneo durante la transumanza. L'edificio presentava un'organizzazione funzionale dello spazio interno trovandosi concentrati nella sua parte orientale una serie di grandi contenitori interrati utilizzati come depositi di bevande mentre quella occidentale era deputata alla conservazione delle derrate solide.. A partire dalla metà del IV secolo a.C. e fino alla definitiva conquista romana, avvenuta alla metà del III secolo A.C., sulle alture che dominano la Val d'Agri si sviluppò una fitta rete di fattorie rurali a cui talvolta erano associate delle piccole necropoli utilizzate per la sepoltura degli abitanti. L'attività economica prevalente era lo sfruttamento intensivo del territorio con l'impianto di colture specializzate, come la vite e l'olivo, affiancato dalla coltivazione delle graminacee dove possibile. I resti di una di queste fattorie, dalla superficie complessiva di 750 m² ed edificata tra la metà del IV e il corso del III secolo a.C., sono stati scavati nelle località Serrone di Viggiano, su un'altura posta a controllo di un ampio tratto della valle e di un sistema di tratturi ancora oggi in uso. Nelle vicinanze è stata poi individuata anche una estesa necropoli di epoca ellenistica, purtroppo in cattivo stato di conservazione. Infine, i resti di un edificio monumentale risalente al IV secolo A.C. e costituito da un grande fabbricato in pietra provvisto di un cortile lastricato centrale e di una serie di vani disposti lungo tre suoi lati sono stati scoperti in località Masseria Nigro di Viggiano, sul versante sinistro della valle del fiume Agri in posizione simmetrica a quella dell'antico abitato di Grumentum. Nulla di tutto ciò è oggigiorno visitabile. Antichità In epoca romana, il territorio oggi amministrato dal Comune di Viggiano, completamente privo di centri abitati, costituiva un sobborgo rurale della vicina Grumentum ed era contraddistinto da una popolazione nel complesso molto scarsa per numero anche nella pianura del fondovalle e dedita esclusivamente all'agricoltura. Non sono state trovate tracce di popolamento stanziale oltre i 1000 m s.l.m.. Un autore locale dell'inizio del novecento racconta che fossero allora visibili, tre miglia a valle dell'odierno centro urbano, i resti di un'estesa villa romana d'epoca imperiale fornita di un grande vano ottagonale e di una stanza circolare ricca di mosaici e di affreschi, di cui oggi però non resta traccia. Lungo il medio corso del torrente Alli, nel luogo dove oggi lo scavalca la strada che collega Viggiano con il Santuario della Madonna e presso una sorgente perenne ancora oggi visitabile, sorgeva un mulino, come dimostrato dal ritrovamento in loco dell'iscrizione sepocrale di un mugnaio, e forse una piccola comunità rurale. Medioevo Due comunità monastiche di rito greco in epoca bizantina si insediarono nei dintorni dell'odierno centro abitato. In contrada S. Barbara, sulla vetta di uno sperone roccioso a picco sul torrente Casale, sorse, probabilmente nell'VIII secolo ad opera di monaci basiliani in fuga dalla Sicilia che all’epoca era occupata dai Saraceni, il monastero di S. Maria della Pietra di cui restano le rovine della chiesa conventuale rimaneggiata nel XIII secolo in stile gotico ed oggi liberamente visitabili. Nell'attuale contrada Cirillo, lungo il corso dell'Alli ed in prossimità della località oggi chiamata Rupi Rosse, fu eretto il Theotokòs di Atzopan del quale non restano tracce visitabili. Con i Normanni, il borgo fu posseduto da Guglielmo de Tiville e successivamente nel 1167 da Berengario de Giso, già Signore di Sarconi e Perticara. Forse già centro abitato in epoca longobarda, Viggiano fu incastellato al più tardi nel 1239 quando compare nel Regestum, un elenco di feudatari di Federico II. Durante il periodo angioino è assegnato a Bernardo della Baume, giustiziere di Basilicata e milite di Carlo I d'Angiò. Epoca Moderna Nel XIV secolo è feudo di Giovanni Pipino, poi di Roberto Sanseverino quindi a partire dal 1467 della famiglia Dentice. Nel 1630 Luigi Dentice è costretto a venderlo a Giovanni Battista Sangro, che ottiene, nel 1638, il titolo di Principe di Viggiano. Un osservatore esterno intorno al 1735 riporta che le condizioni economiche di Viggiano fossero al tempo relativamente floride se comparate con quelle dei paesi vicini. Intorno al 1745, un altro visitatore riferisce come i campi intorno al paese fossero prosperi e che molti viggianesi si dedicassero già allora al suono dell'arpa. Teatro nel 1806 di una rivolta in favore dei Borboni repressa con la fucilazione di 57 civili da parte delle truppe francesi al seguito di Gioacchino Murat, conobbe un certo benessere negli anni della Restaurazione come testimoniato dal rapido sviluppo edilizio che il paese conobbe in quegli anni. Dall'Unità d'Italia ad oggi Quasi integralmente distrutto dal terremoto che colpì la Val d'Agri il 16 dicembre 1857, fu negli anni seguenti ricostruito preservando l'impianto urbanistico originario. A partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, Viggiano è stato investito da un esteso movimento migratorio verso l'America, l'Australia ed il Sudafrica che nei quarant'anni compresi fra il 1881 ed il 1921 ne ha dimezzato la popolazione (dai 6188 abitanti del 1881 ai 3777 del 1921). Il 19 maggio 1886 venne fondata a Viggiano la loggia Massonica " Mario Pagano " , unica loggia istituita della Valle dell'Agri, una delle poche presenti in paesi lucani interni e di montagna e, in termini assoluti, la più grande, per numero di affiliati, della Basilicata, persino maggiore rispetto a quella di Potenza. Nel 1889 venne fondata una banca denominata "Banca Mutua Popolare di Viggiano". Secondo la statistica ufficiale disposta nel 1893 dal Ministero dell'Agricoltura, la suddetta Banca risultava una delle più importanti della Basilicata, collocandosi, su un totale di trentuno istituti presenti, al quindo posto per patrimonio sociale (113.700 lire) al settimo per numero di azioni (2.274), al diciottesimo per numero di soci (241). Il suo operato durò soltanto due decenni, a causa dell'alto numero di morosi che si erano resi irreperibili con l'emigrazione all'estero. Nel primo decennio del Novecento, in contemporanea all'apertura della locale sezione socialista "Edmondo De Amicis" , a Viggiano iniziò la pubblicazione de "Il Ribelle" , periodico quindicinale socialista (tra i redattori compare anche Nicola Basile, scrittore e politico Viggianese) .. È stato colpito dal terremoto del 1980 con danni gravi al centro storico. Dal 1996 è iniziatolo sfruttamento petrolifero sul territorio comunale da parte dell'ENI, con la costruzione di 42 pozzi petroliferi e del "Centro Oli" dove avviene una prima fase di raffinazione petrolifera. Lo sfruttamento petrolifero ha avviato un periodo di grande disponibilità economica dovuta alle ingenti Royalty ottenute attraverso le estrazioni petrolifere. Monumenti e Luoghi di interesse Architetture religiose Chiesa madre Ricostruita nella forma attuale nel 1735 in stile tardo barocco dopo che la precedente costruzione, forse quattrocentesca, era stata rasa al suolo dal terremoto del 1673 quindi più volte rimaneggiata nel corso dell'Ottocento, conserva al suo interno una volta decorata a cassettoni risalente al 1854, due bassorilievi di Jacopo Della Pila raffiguranti l'uno una Madonna con Bambino e l'altro San Giovanni Apostolo ed Evangelista, un crocifisso ligneo quattrocentesco oltre a numerosi quadri di pittori lucani del settecento. Basilica Pontificia dal 1956, dalla prima domenica di settembre alla prima di maggio ospita la statua della Madonna di Viggiano. Convento di Sant'Antonio Anticamente chiamato Convento di Santa Maria del Gesù ed ubicato alla periferia del centro abitato, fu fondato nel 1478 dall'Ordine dei Frati Minori francescani, completamente ricostruito nel 1646 quindi sottoposto ad estesi rimaneggiamenti nel corso del XVIII secolo. La chiesa conventuale, a navata singola e volta a botte, edificata fra il 1542 ed il 1546 e successivamente varie volte modificata, conserva un pregevole coro ligneo settecentesco. Dal 1873 al 1895 adibito a convitto, divenne a partire dal 1900 sede della locale Compagnia dei Carabinieri. Ad eccezione della chiesa, ancora oggi utilizzata a fini liturgici, è per la parte restante adibito a sede dell'ENI e del Museo delle Tradizioni Popolari. Santuario Edificio forse cinquecentesco costruito sulla cima del Sacro Monte a 1725 m s.l.m. e raggiungibile solo a piedi percorrendo un sentiero selciato piuttosto ripido di circa 3 km di lunghezza, ospita da maggio a settembre la Madonna di Viggiano. Dalla prima domenica di maggio fino alla prima di settembre, il Santuario è aperto tutti i giorni dall'alba al tramonto e durante la notte il percorso pedonale che lo collega alla Piana di Bonocore è illuminato. Durante l'orario di apertura è in funzione, adiacente al Santuario, un piccolo rifugio fornito di acqua potabile gratuita e di riparo in caso di pioggia. Chiesa di San Benedetto Costruita nel 1561 lungo l'omonima strada ai piedi del castello, presenta una facciata dalle linee molto semplici, con un portale in legno, timpano triangolare e una coppia di finestre simmetriche e circolari. Architetture civili Castello Costruito a 1023 m s.l.m. sulla cima del maggiore fra i due colli che racchiudono Viggiano, certamente anteriore al 1239, fu poi rimaneggiato in epoca angioina. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1857, se ne sono conservati solo alcuni tratti delle mura e parti significative delle torri angolari. Aveva in origine tre torri circolari di cui resta traccia nello stemma del comune. Conserva sul muro di levante un marmo simboleggiante Mitra. I ruderi sono liberamente visitabili. Aree Naturali Fontana dei pastori Posta a 1387 m s.l.m. lungo il versante meridionale del Sacro Monte di Viggiano, a circa 6 km dal centro abitato ed al confine con il Comune di Calvello, consiste in una fonte d'acqua potabile immersa in una faggeta ad alto fusto da cui si dipartono diversi sentieri percorribili a piedi, a cavallo od in bicicletta. Durante l'estate è in funzione un maneggio. Vi ha sede anche il Museo del lupo. Stazione sciistica di Viggiano Situata ad un'altezza di 1410 m s.l.m. lungo la strada che dal centro abitato conduce al Santuario ed a poca distanza dalla Fontana dei Pastori, è dotata di tre piste per lo sci alpino servite da due sciovie a da un tappeto trasportatore, tutte dotate di illuminazione notturna, nonché di un tracciato ad anello per lo sci di fondo della lunghezza di 3 km. Durante l'apertura delle piste è in funzione un noleggio dell'attrezzatura sportiva, un bar ed un posto di soccorso medico. Piana di Bonocore Pianoro all'inizio del percorso pedonale che conduce al Santuario della Madonna di Viggiano, ospita un'area attrezzata per i picnic fornita di una fontana d'acqua potabile e di un parcheggio da cui si diparte un sentiero che conduce a Viggiano attraverso un percorso alternativo a quello della strada asfaltata e completamente immerso nei boschi. È il punto più alto del Sacro Monte raggiunto dalla pubblica via. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Tradizioni e folclore La festa della Madonna La Madonna di Viggiano è una statua in legno d'ulivo di incerta datazione, nella sua forma attuale probabilmente anteriore alla fine del XVII secolo, interamente dorata eccetto nel volto, raffigurante una Madonna in costume greco con in grembo un bambinello. Originariamente custodita in Santa Maria del Deposito, chiesa forse quattrocentesca che sorgeva dietro all'odierna chiesa madre, è citata per la prima volta in un atto notarile del 1396. È stata incoronata Regina e Patrona della Lucania dal papa Giovanni Paolo II nel 1991 durante la sua visita pastorale in terra lucana. La prima domenica di maggio, è traslata dalla Chiesa Madre con una solenne processione attraverso un percorso di 12 km e circa mille metri di dislivello, fino sulla cima del Sacro Monte, a 1735 m s.l.m., dove ha sede il Santuario, portata in spalla da gruppi di volontari a rotazione. La prima domenica di settembre la Madonna percorre il tragitto inverso con identiche modalità. La festa dura tre giorni, dal sabato al lunedì, con la partecipazione di alcune decine di migliaia di pellegrini lucani e campani. In occasione della festa si tiene un grande mercato e le celebrazioni sono concluse con un concerto di musica profana. Tradizione musicale Viggiano ha una lunga tradizione musicale sin dai tempi del Regno di Napoli, soprattutto arpistica. Giuseppe Antonini raccolse testimonianze sulla presenza di suonatori d'arpa già nella prima metà del Settecento. Il viggianese Vincenzo Bellizia, considerato dal contemporaneo Francesco De Bourcard un «valentissimo costruttore d'arpe», fu uno dei primi artigiani a produrre arpe meccaniche nel reame partenopeo e, per i suoi meriti professionali, ricevette una medaglia d'argento dal Real Istituto di Incoraggiamento. La tradizione musicale viggianese non lasciò indifferente anche Giovanni Pascoli, quando nel 1884 il poeta venne nominato commissario d'esame presso il locale Convitto-Ginnasio "Silvio Pellico", e ricordò in una lettera indirizzata a Giosuè Carducci la presenza di «arpeggiamenti per tutto, che fanno di Viggiano l'Antissa della Lucania». I suonatori d'arpa viggianesi sono presenti nel presepe del Museo di San Martino a Napoli. La tradizione delle Arpe locali rivive oggi nella Scuola dell'Arpa Popolare Viggianese. Ancora oggi l'azienda leader mondiale nella costruzione delle arpe, la Salviharps, appartiene ad una storica famiglia viggianese, rappresentata dal titolare, Victor Salvi, concertista e costruttore, e da suo fratello Alberto, grande arpista, per 20 anni al Metropolitan di New York. Oltre all'arpa, Viggiano ha dato i natali ad altre personalità che si son distinte per l'esecuzione di altri strumenti e che hanno ricoperto ruoli autorevoli nel panorama musicale mondiale. Tra questi vi sono Leonardo De Lorenzo, flautista di numerose orchestre internazionali e docente presso la "Eastman School of Music" di Rochester nonché Nicola Reale, liutaio e violinista che regalò un violino di sua fabbricazione al presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Cultura Musei Il Museo del lupo, ubicato presso la Fontana dei pastori, posta a 1387 m s.l.m. lungo il versante meridionale del Sacro Monte di Viggiano, a circa 6 km dal centro abitato ed al confine con il Comune di Calvello, ospita alcuni esemplari imbalsamati di lupo, una ricca bibliografia tematica e documentazione audiovisiva su questa specie. MUVIG Il Museo delle Tradizioni Locali, ospitato dal Convento di S.Maria del Gesù nel rione Sant'Angelo, ospita molti oggetti della tradizione popolare ed è distribuito su sei sale tematiche: cantina, deposito, caseificio, cucina, bottega del falegname e calzolaio. È visitabile tutto l'anno nei fine settimana, festivi e tutti i giorni del mese di agosto. Festival La Rassegna dell'Arpa Viggianese organizzata in più giornate nei primi giorni d'agosto. Ha come fine quello di dare alla tradizione musicale,legata all'arpa popolare,la sua identità storica. Il Festival Internazionale Leonardo De Lorenzo, è un festival di musica classica per flauto, distribuito su più giornate, che si tiene durante i mesi di luglio ed agosto all'interno del centro abitato. Viggiano Jazz Festival, attivo fin dal 1990, è un piccolo festival di musica jazz organizzato allo scopo di dare visibilità ai musicisti italiani con un'attenzione particolare a quelli lucani e del sud che si articola su più date distribuite lungo il mese di agosto. Tutti gli eventi sono gratuiti. Persone legate a Viggiano Politici ed atleti Nicola Basile - politico e scrittore Vito Reale - politico Mark Bresciano - calciatore Musicisti Flautisti Leonardo De Lorenzo Giacomo Nigro - caposcuola Nicola Alberti - caposcuola, solista nell’Orchestra Sinfonica di Los Angeles Vincenzo Pizzo - dell’Orchestra Sinfonica di New York Domenico Campiglia - della Boston Symphony Orchestra Angelo Truda - insegnante e I flauto della Exhibition Orchestra di Wellington Balilla Argentieri - I flauto all’Orchestra Sinfonica di New York Fausto Fiore – dell’Orchestra Sinfonica di Boston Giuseppe Messina – I flauto dell’Orchestra Sinfonica di S. Louis Michele Vita - solista Arpisti Alberto Salvi - concertista e I^ arpa al Metropolitan di New York Vittorio (Victor) Salvi - concertista e costruttore di arpe, fratello di Alberto Domenico Melillo - arpista del Metropolitan di New York Prospero Miraglia - dell’Opera di Chicago e della Washington Symphony Giuseppe Pizzo - dell’Orchestra Sinfonica di Baltimora Saverio Truda - solista dell’Orchestra di Brighton in Inghilterra Violinisti Nicola De Lorenzo - solista e fratello di Leonardo De Lorenzo Antonio Gerardi - I violino alla Filarmonica di New York con Toscanini Saverio Messina - I violino alla Boston Symphony per 30 anni Rocco Candela - insegnante al Conservatorio di Parigi Nicola Reale – liutaio e concertista Economia All'interno dell'area industriale, che è ubicata nel fondovalle, sorge un centro petrolifero dell'ENI per il trattamento del petrolio estratto dalle ampie riserve rinvenute nel sottosuolo della Val d'Agri. Quella presente a Viggiano è la più grande piattaforma petrolifera dell'Europa continentale. Viggiano ospita una delle tre sedi della Fondazione Eni Enrico Mattei. Infrastrutture e trasporti Strade e ferrovie Viggiano, come del resto l'intera Val d'Agri, non è servito da alcuna ferrovia. L'unica strada statale che attraversa il territorio amministrato dal comune è la Strada statale 598 di Fondo Valle d'Agri che ne lambisce i confini occidentali per la loro intera lunghezza. Anche la Strada statale 276 dell'Alto Agri, oggi declassata in strada provinciale, attraversa la porzione occidentale del suo territorio ma ad una quota altimetrica maggiore rispetto alla SS598 e con un tracciato molto più tortuoso. Infine, la Strada statale 103 di Val d'Agri, pure essa oggi ridotta a strada provinciale ed oltretutto in cattivo stato di manutenzione, corre per alcuni chilometri nel comune di Viggiano. Un fitto reticolo di strade provinciali e comunali di impianto moderno collega il centro abitato con le campagne circostanti e con il fondovalle. Trasporti pubblici Il servizio di trasporto pubblico è svolto dal COTRAB, con corse giornaliere da Viggiano per Villa d'Agri e Paterno, per Moliterno e per Marsico Nuovo. Sono inoltre esercitate corse da Corleto Perticara, Villa d'Agri e Marsico Nuovo per Viggiano. Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è la Polisportiva Viggiano Calcio che milita nell'Eccellenza Basilicata. L'altra squadra di calcio della città è la Dinamo Calcio che milita in Seconda Categoria, mentre un'omonima della Dinamo è di calcio a 5. La Polisportiva Viggiano Calcio è nata nel 1998 ed ha vinto una Coppa Italia Eccellenza Basilicata. Arrampicata sportiva Viggiano dispone di un parco per l'arrampicata sportiva in funzione da maggio a settembre e fornito di due percorsi avventura con 24 attività, un percorso ginnico provvisto di 11 Stazioni, una zona per il ristoro ed un'area riservata ai bambini. Durante i mesi di apertura, su richiesta può essere utilizzato anche di notte con illuminazione artificiale. L'accesso è gratuito. Ciclismo Viggiano è stata arrivo di tappa del 97º Giro d'Italia: 14 maggio 2014: 5ª tappa, vinta da Diego Ulissi. Gemellaggi Viggiano è gemellata con: Połaniec Vonitsa Étoile-sur-Rhône Note ^ Dati statistici sul popolamento di Viggiano - Popolazione residente al 31 dicembre 2013. ^ Bilancio demografico 2013. Dati Istat. URL consultato il 12 luglio 2014. ^ a b Giovanni Gugg e Giovanna Petrone Memorie d'acqua: i mulini del torrente Alli, 2007, Viggiano, Akiris, p. 142. ^ Per l'elenco dei pozzi vedi Prime analisi sui pozzi del centro, ‘a naso’ il gasolio si è fermato a monte - il Ducato ^ http://www.comuneviggiano.it/Informatutti/articoli/12-034-06.pdf pag. 2 ^ 07 giugno 2013, Lepre italica nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano! | Lanius ^ C.Falvella - A.D.Laveglia, “Tra conoscenza e recupero, il patrimonio edilizio rurale del comune di Viggiano”, Edizioni Akiris, Villa d'Agri, 2007 ^ Stazione Meteo ViggianoViggiano, Italia ^ a b c Vedi Siti archeologici nel territorio di Viggiano ^ http://lucania1.altervista.org/viggiano/ ^ Per dettagli vedi: Origini e siti archeologici ^ F. P. Caputi, Tenue contributo alla storia di Grumento e Saponara, Napoli, 1902, pagg. 42 e 43 ^ Autore Ignoto, Corografia della Diocesi di Marsico, pag. 57 in Origini e siti archeologici ^ T. H. Mommsen, Corpus Inscriptionum latinarum, 1883, Vol. 10º, pag. 26, nº 192 ^ A. Signoretti, Il cippo di Pactumeia fra i mulini di Alli, Lagonegro, 1995 ^ Chiesa Di Santa Maria della Pietra. ^ a b c Storia antica di Viggiano. URL consultato il 5 settembre 2012. ^ a b c Dario Cianciarulo, Identità architettoniche: il centro storico ed il parco museale del comune di Viggiano, Viggiano, Akiris, 2007, p. 78. ^ Storia del Comune di Viggiano, dal suo sito istituzionale. URL consultato il 1º settembre 2012. ^ R. M. Gaudioso, Descrizione della provincia di Basilicata, Napoli, 1736, p. 123. ^ G. Antonini, Discorsi, Napoli, La lucania, 1745, p. 522. ^ B. La Padula, Viggiano e la sua Mandonna. 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Voci correlate Santuario della Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano Val d'Agri Parco nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri-Lagonegrese Comunità montana Alto Agri Terremoto del 1857 in Basilicata Altri progetti Wikiquote contiene citazioni di o su Viggiano Commons contiene immagini o altri file su Viggiano Collegamenti esterni Viggiano in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Viggiano") Comune di Viggiano Santuario della Madonna MUVIG Museo delle Tradizioni Locali di Viggiano
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