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Carinaro

Luogo: Carinaro (Caserta)
Carinàro è un comune italiano di 6.914 abitanti della provincia di Caserta, in Campania. Geografia fisica Territorio Carinaro è un comune della pianura campana, situato nell'agro aversano, una vasta area pianeggiante a vocazione agricola. Dista circa 20 km dal capoluogo di provincia Caserta, il suo territorio ha un'estensione di circa 6,29 km². L'altitudine è di 29 m s.l.m. Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Clima A Carinaro il regime climatico è classificato come temperato caldo, con estati calde e inverni miti. Le medie invernali sono di solito inferiori ai 10 °C; le medie estive sono di 26 °C (con valori massimi che possono toccare i 35 °C). Le precipitazioni sono piuttosto irregolari: si concentrano tra ottobre e gennaio, mentre d'estate sono quasi inesistenti. Classificazione climatica CarinaroZona climatica: C Gradi giorno: 1099 Storia Carinaro sorse nel territorio dell'antica Liburia Atellana, una regione assai fertile, compresa tra il fiume Clanio, il bosco di Acerra, già luogo di insediamenti umani in età neolitica e di successive frequentazioni databili alle età del bronzo e arcaica, nonché probabile sede d'uno stanziamento militare di confine tra centurie romane. A seguito delle invasioni barbariche, la popolazione della città osca di Atella, già famosa nell'antichità ed importante sede vescovile dell'Impero Romano d'Occidente, cercò rifugio nelle contrade vicine dando vita a piccole comunità agricole assediate da saraceni, greci e longobardi. Questi ultimi occuparono il casale di Carinaro, menzionato per la prima volta in alcuni scritti longobardi del V secolo come Cerinaru. L'arrivo dei normanni nella contea di Aversa (1030) segnò la rinascita dell'agro. Delle scarse notizie storiche di Carinaro in età feudale, sappiamo che al tempo di Giovanna II d'Angiò il feudo fu proprietà dei Sanframondo e che fu poi diviso tra gli eredi, venendo riunito di nuovo solo nel 1527 dai Brancaccio ed acquistato dai di Sangro nel 1580. Per più di due secoli, dal 1633 al 1851, furono duchi di Carinaro i Mormile, una delle famiglie più antiche e nobili trasferitesi a Napoli, iscritta al seggio di Portanova. Dal primo volume "Per la mensa di Aversa" edito nel 1782, si scopre che nel 1497, sotto Federico d’Aragona, "Carginaro", annotato come il tredicesimo casale di Aversa, contava 19 fuochi e il vicino villaggio di "Casignano" 8; nel 1689 Carinaro comprendeva 98 fuochi. Nel 1797, passata in proprietà al barone Ronchi e fatta oggetto alla sua morte d'una violenta contesa, contava 750 anime. In quest'epoca gli abitanti di Casignano furono assegnati alla sua parrocchia e le due circoscrizioni unificate. Nel 1928, con l'abolizione di Terra di Lavoro, Carinaro fu aggregata ad Aversa e riottenne la sua autonomia solo nel 1946. Geografia antropica Urbanistica Il centro storico di Carinaro, che si snoda intorno alle emergenze dell'antica chiesa madre di Sant'Eufemia e del Palazzo Mormile, è caratterizzato da un tessuto di case a corte. Si tratta d'una tipologia edilizia tipica dell'area aversana e discendente dal modello romano della domus, che qui si rivela perfettamente funzionale al sistema sociale patriarcale e alla duplice destinazione residenziale ed agricola dell'abitato. Manifestazioni La festa di Sant'Eufemia, patrona di Carinaro, è oggi la principale e più sentita tra gli eventi tradizionali, per lo più religiosi, ancora onorati. Essa, quella liturgica, ricorre il 16 settembre, ma le celebrazioni iniziano il 1º settembre e durano diversi giorni dando vita ad un nutrito programma di manifestazioni nel quale i riti religiosi si alternano alle cerimonie religiose e pubbliche, agli spettacoli di piazza, alle più varie e spettacolari competizioni, come la gara di fuochi pirotecnici o la popolare "Gara delle mazze", una sorta di asta pubblica nella quale il miglior offerente si aggiudica "le mazze di Sant'Eufemia", ossia il diritto ad accompagnare a spalla la statua della santa nel tragitto intercorrente fra la piazza di Carinaro e la chiesa. È questo uno dei momenti salienti della festività, insieme naturalmente alle solenni processioni e funzioni eucaristiche, cui presiedono le massime autorità comunali e alla tradizionale vendita degli oggetti offerti alla Santa, ossia delle offerte in natura elargite durante la processione e la visita all'abitato. Oltre alla citata festa patronale, bisogna ricordare anche manifestazioni di interesse culturale che da diversi anni le associazioni locali organizzano: la festa della Terza Età,Colora la tua città, La Festa del Vino Novello, il Torneo di calcio Memorial "Paolo Sardo",la Festa della Tammorra ed altre manifestazioni organizzate per il sociale. Demografia Abitanti censiti Da anni a Carinaro tra le tante associazione, esiste il teatro stabile meridionale che, ormai da quasi 40, attraverso il teatro da la possibilità a tutti i giovani e non di, esibirsi sulle tavole di un palcoscenico. istituzionale è ormai da anni la data del 26 dicembre dove, il gruppo teatrale debutta con un lavoro nuovo , alla presenza di tutte le autorità religiose, militari e politiche di tutta la provincia di Caserta, Onora da anni questa manifestazione del 26 s.e. cardinale Crescenzio Sepe, nostro concittadino Etnie e minoranze straniere La presenza straniera nel comune è trascurabile rappresentando solo l'3,9% della popolazione totale. Al 31 dicembre 2010 erano residenti nel comune 270 cittadini stranieri (119 maschi e 151 femmine). La comunità più numerosa è quella ucraina (35,1% degli stranieri) seguita da quella marocchina (19,6%). Personaggi illustri Negli ultimi anni Carinaro è assurta agli onori della cronaca per aver dato i natali al Cardinale Crescenzio Sepe, già Segretario Generale del Grande Giubileo del 2000, elevato alla porpora cardinalizia, oggi Arcivescovo di Napoli. Altro cittadino illustre nato a Carinaro nel 1881 è Giuseppe Petrarca padre Barnabita Rettore, provinciale e preside del Collegio Bianchi di Napoli (grande riferimento per la cultura e per la chiesa, ha contribuito alla fratellanza e alla vicinanza dei giovani alla fede e alla chiesa). Sono nativi di Carinaro l'Arcivescovo di Lanciano Mons. Francesco Maria Petrarca, Mons. Vincenzo Coppola Vescovo eletto di Ariano Irpino, il canonico Alessandro Barbato preside e professore del Seminario Vescovile di Aversa nel secolo XX, a loro nel 2001 su proposta del vice sindaco Giuseppe Barbato sono state intitolate alcune strade di Carinaro. Importante per questa comunità è stato Mons. Gennaro Morra, parroco dal 1953 al 1989 nonché Vicario Episcopale per l'Edilizia Sacra della Diocesi di Aversa a lui si devono le maggiori opere esistenti nella cittadina: la Casa Albergo per anziani, la Casa famiglia, il complesso sportivo e l'intera ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale di santa Eufemia rendendola un vero gioiello architettonico con l'annessa Canonica e Oratorio, come segno della Sua benevolenze nel 2007 a due anni dalla dipartita Carinaro gli ha eretto un monumento marmoreo con un busto bronzeo. Il Consigliere di Stato Prefetto Angelo Barbato e il già Questore Francesco Barbato pure a loro Carinaro ha dato i natali. È nativo di Carinaro il calciatore Nicola Iannotti che ha militato, in passato, in serie A con il Livorno, un altro cittadino di Carinaro è Pino Sagliocco, impresario internazionale (ha prodotto, tra gli altri, il celebre ballerino di flamenco Joaquim Cortes, un disco a Renzo Arbore e molti altri artisti oltre ad essere un importante organizzatore di mega concerti live in Spagna). Amministrazione Assi viari A Carinaro c'è solo una superstrada: l'uscita della superstrada Nola -Villa Literno. Note Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Carinaro Collegamenti esterni Sito del comune di Carinaro Sito pupia.tv Sito comuni-italiani.it
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