Il Castello Aragonese di Ischia tra i 10 più belli del mondo
I luoghi incantati delle favole più amate esistono davvero.
Icona delle favole, il castello entra nel nostro immaginario da quando siamo bambini e, se c’è ancora qualcuno che crede alle favole, nel Castello Aragonese di Ischia, c’è tutto quello che serve per continuare a sognare: una passeggiata romantica per raggiungerlo, una scogliera da dove poter ammirare un paesaggio di straordinaria bellezza e, un intreccio tra passato, leggenda, mitologia e mistero. E, se decidete di andarci al tramonto, poi, i colori completeranno questo quadro di emozioni.
“Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce”.
(Victor Hugo)
Il Castello Aragonese è una fortificazione che sorge su un isolotto di roccia trachitica, il simbolo dell’isola verde, meta importante che gli appassionati di arte non si lasciano sfuggire, per la sua atmosfera suggestiva e per i panorami mozzafiato che è in grado di regalare. Il primo castello dell’isola di Ischia risale a Gelone, tiranno di Siracusa. In seguito, dopo i Romani e i Partenopei e altre vicende storiche, furono gli Aragonesi a donare alla fortezza l’identità attuale, che ricalca il Maschio Angioino a Napoli.
La fortificazione, narra la storia di Ischia in tutto il mondo e, oltre ad essere sede del governatore dell’isola, ha in passato rappresentato un rifugio sicuro per la popolazione durante i saccheggi dei pirati che infestavano il Mare Nostrum. Il castello, aperto tutto l’anno, è collegato al versante est dell’isola grazie ad un ponte in muratura di 220 metri. Una volta entrati, si avverte tutta la sua sacralità, infatti, al suo interno si possono visitare numerose cripte, chiese, e monasteri. Da non perdere, la chiesa dell’Immacolata, la cui cupola domina l’intero castello.
Dalla terrazza degli Ulivi è impossibile non godere della spettacolare vista sul suggestivo borgo di Ischia Ponte; qui lo sguardo spazierà da Gaeta fino all’isola di Capri, perdendosi nell’infinità del mare. Una favola per sognare ad occhi aperti, è questa la vera magia del castello.
Assolutamente da non perdere la visita all’adiacente Convento delle Clarisse dove nel cimitero sotterraneo dell’abbazia le novizie andavano a pregare, la Cattedrale dell’Assunta, caratterizzata da stucchi barocchi che nascondono le decorazioni trecentesche emerse durante gli ultimi lavori di restauro, e la cripta sottostante, con gli affreschi appartenenti alla scuola di Giotto.
Mariana Mariggiò
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