Destinazioni - Comune

Surbo

Luogo: Surbo (Lecce)

Surbo è un comune italiano di 14.873 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato nel Salento centrale, è un'enclave nel territorio della città capoluogo, dal cui centro dista 5 km. Comprende anche la frazione di Giorgilorio. Fa parte del Gruppo di azione locale Valle della Cupa e del Parco del Negramaro. Geografia fisica Territorio Il territorio comunale, che occupa una superficie di 20,34 km² nella parte nord-orientale della provincia di Lecce, presenta una morfologia pianeggiante ed è compreso tra i 15 e i 52 metri sul livello del mare. È parte della Valle della Cupa, ossia di quella porzione di pianura salentina, intorno al Capoluogo, caratterizzata da una grande depressione carsica. Nella vasta pianura attorno al paese si estendono grandi uliveti. Il territorio comunale di Surbo è interamente circondato da quello del comune di Lecce, del quale è pertanto un'enclave. Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Clima Dal punto di vista meteorologico Surbo rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana. Classificazione climatica di Surbo:Zona climatica: C Gradi giorno: 1062 Storia Di origine medioevale, il feudo di Surbo è documentato per la prima volta in un diploma del normanno Tancredi d'Altavilla datato 1180, in cui il re cede terre e casali al monastero dei Santi Niccolò e Cataldo di Lecce. Tuttavia il territorio circostante fu abitato sin dall'antichità; i ritrovamenti di alcuni oggetti in bronzo (ora conservati presso il Museo nazionale archeologico di Taranto), risalenti alla prima metà del XII secolo a.C., testimonierebbero i contatti tra gli Iapigi e il mondo egeo. Nel 1190 il casale di Surbo, facente parte della contea di Lecce, viene ceduto da Tancredi alla zia Emma, badessa benedettina del convento di San Giovanni Evangelista in Lecce. Successivamente il potere laico della città di Lecce si rafforzò sempre di più e Surbo divenne feudo dei Sindaci di Lecce fino al XVI secolo. Costituì a tutti gli effetti un "casale de corpore" della città, dalla quale dipendeva amministrativamente ed economicamente. Dal 1528 si succedono vari feudatari: i Pirro delli Falconi, i Capece. Nel 1643 il feudo di Surbo passa al nobile napoletano Livio Pepe, che lo acquista direttamente dalla Regia Camera. Da questi, intorno alla metà del XVIII secolo, passa ai Severino conti di Pisignano e quindi nel 1757 viene acquistato da Giuseppe Romano di Brindisi. Nel 1805 subentra la famiglia Patrizi di Brindisi che governò solo per un anno; nel 1806 Giuseppe Bonaparte promulgò le leggi eversive della feudalità con le quali abolì il feudalesimo nel Regno di Napoli. Simboli Profilo araldico dello stemma: Profilo araldico del gonfalone: Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiesa di Santa Maria del Popolo Il primo impianto della Chiesa di Santa Maria del Popolo (Surbo) venne edificato tra XIII e XIV secolo, ma fu oggetto, nel corso dei secoli, di numerose trasformazioni volte ad allargarne la struttura. La facciata conserva gli archetti in stile romanico della fase più antica, interrotti in un angolo dalla torretta dell'orologio costruita nel 1586. Il portale cinquecentesco, delimitato da due colonne, presenta una mezzaluna con la raffigurazione della Madonna affiancata da figure oranti. Nel 1802, per iniziativa del sindaco Tommaso Mazzarella, l'originario rosone venne sostituito da un finestrone così come recita l'iscrizione posta sulla cornice dello stesso. Sul portale secondario di ingresso c'è una lunetta con il Cristo risorto che esce dal sepolcro. L'interno, a croce latina e a navata unica, è impreziosito da tredici altari, adorni con tele del Seicento e del Settecento e da un fonte battesimale seicentesco. Di particolare interesse è il cosiddetto Cappellone di Sant'Oronzo o Altare del Santissimo, opera seicentesca in stile barocco di Ambrogio Martinelli di Copertino e antico sepolcro della famiglia Pepe, Baroni di Surbo. L'altare, sormontato da una cupola, presenta un altorilievo in cartapesta raffigurante la Gloria di Sant'Oronzo, realizzato nel 1902 da Umberto Negro. Intorno, tra colonne tortili e putti, si dispongono raffigurazioni di sante con i simboli del loro martirio mentre sulla sommità dominano le statue della Beata Vergine, di San Francesco Saverio e di Sant'Antonio da Padova. A sinistra dell'altare è possibile ammirare ciò che resta della Cappella del Presepe con un affresco del Cinquecento raffigurante la Natività di Cristo. Chiesa di San Vito La chiesa di San Vito, in origine conosciuta con il titolo di San Salvatore, fu eretta nella prima metà del XVII secolo. La facciata è suddivisa in due ordini da una cornice a dentelli e termina con un timpano triangolare spezzato che accoglie la statua del Cristo benedicente. Gli ordini, spartiti in tre zone da lesene ioniche, sono movimentati da nicchie vuote. Il portale d'ingresso, posto in asse con il finestrone rettangolare dell'ordine superiore, reca un'iscrizione latina che ricorda la devozione verso il Salvatore che spinse la popolazione ad edificare la chiesa. L'interno è ad aula unica e si caratterizza per l'elaborato altare maggiore dedicato alla Trasfigurazione di Gesù. L'altare presenta un dipinto ovale con la raffigurazione del volto di Cristo, circondato da raggi solari, e della sua trasfigurazione, alla quale assistono gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Sul dipinto campeggia una scritta in latino dalla quale si evince la data di consacrazione della chiesa, il 1645, e la dedicazione. Tra le colonne dell'altare sono inserite le statue di Sant'Antonio da Padova e di San Domenico di Guzmán. Sulla parete destra è presente l'altare minore di San Vito. Dal 1891, nella chiesa ha sede la Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio e Maria SS.ma del Monte Carmelo. Al 1892 risale la statua della Madonna del Carmine realizzata dal leccese Giuseppe Manzo. Chiesa di San Giuseppe La chiesa di San Giuseppe, originariamente sotto il titolo della Natività della Beata Vergine, risale al XVII secolo e compare per la prima volta nella visita pastorale di Monsignor Luigi Pappacoda nel 1653. La facciata è inquadrata da due alte paraste e termina con un timpano triangolare spezzato. Gli unici elementi decorativi sono il portale d'ingresso e il finestrone rettangolare, entrambi architravati. L'interno si sviluppa ad aula unica, divisa in due campate con copertura voltata a spigolo. L'altare maggiore, dedicato alla Natività di Maria, fu realizzato nel 1661 da Ambrogio Martinelli. Al centro dell'altare, fra collonne tortili arricchite da elementi vegetali e zoomorfi dorati, è presente la tela raffigurante la Natività della Vergine con Sant'Anna. Sovrastano l'altare le statue di San Giuseppe (al centro), di Sant'Ignazio di Loyola e di San Bernardino da Siena (ai lati). Sulle pareti laterali della navata sono collocati gli altari dei Santi Cosma e Damiano e di San Giuseppe, di fattura successiva. Chiesa di Maria SS. di Loreto La chiesa di Maria SS. di Loreto è databile ai primi anni del Seicento; una visita pastorale del vescovo Scipione Spina nel 1610 la menziona con il titolo di Santo Stefano. Nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche, l'ultima delle quali negli anni cinquanta ne ha fortemente alterato l'originaria fisionomia. Presenta una sobria facciata, divisa in due ordini da una cornice dentellata. Il portale d'ingresso è fiancheggiato da due lesene corinzie che sorreggono l'architrave, mentre la finestra è decorata con volute e testine angeliche. L'interno è a due navate, divise da pilastri che sorreggono la volta a botte lunettata della navata maggiore. Un arco trionfale separa la navata dal presbiterio, che accoglie l'altare con la statua della Madonna di Loreto. Sulla parete destra è addossato l'altare del Cuore di Gesù, proveniente dalla chiesa di Chiesa di Santa Maria del Popolo (Surbo) e qui rimontato negli anni cinquanta del Novecento. Nella navata laterale vi sono gli altari di San Giuseppe da Copertino, di Santo Stefano e della Madonna Immacolata. Inoltre è conservato un seicentesco dipinto ad olio raffigurante un'icona della Madonna, vestita con manto blu e abito rosso decorato con fiori e ornamenti in oro, che tiene in braccio Gesù Bambino. Chiesa di San Pantaleone La chiesa di San Pantaleone fu edificata nel 1887. Dal febbraio del 1897 è sede dell'omonima Confraternita. Presenta una semplice facciata, con portale affiancato da due nicchie contenenti le statue di San Pantaleone e dell'Immacolata. L'interno, ad aula unica, fu rimodernato in seguito al Concilio Vaticano II; venne eliminato l'altare maggiore in pietra leccese e sostituito con un crocifisso disposto su una lastra marmorea. Chiesa di Santa Maria d'Aurio La chiesa di Santa Maria d'Aurio è la testimonianza architettonica più antica del casale medievale di Aurìo, scomparso tra il XV e il XVI secolo. La chiesa, che ricade in territorio di Lecce, rappresenta il nucleo storico della nascita del casale che darà poi origine al paese di Surbo. Risale al XII secolo ed è in stile romanico. Presenta una facciata a capanna, decorata con un motivo ad archetti pensili che si ripetono anche lateralmente. Il portale è sormontato da una lunetta ed è fiancheggiato da due leoni stilofori, probabile basamento di un piccolo protiro. L'interno è ripartito in tre navate da otto colonne, di cui solo quattro portanti, con capitelli a motivo vegetale, su cui si impostano archi acuti. Rimangono deboli tracce di affreschi, in particolare i resti di una Madonna col Bambino databile agli inizi del XV secolo. Architetture civili Palazzo Baronale Il palazzo baronale è adiacente alla chiesa di San Vito. Dell'originario edificio rimane solo un balcone sorretto da mensole con figure apotropaiche e lo stemma dei Pepe - Severino che sovrasta il portale d'ingresso. Architetture militari Torre dei Cavallari La Torre dei Cavallari è situata di fronte alla chiesa di Santa Maria d'Aurio; la strada che separa la torre dalla chiesa segna il confine tra il territorio comunale di Surbo e quello di Lecce. Fu realizzata nel XVI secolo e faceva parte del sistema difensivo che comprendeva le torri costiere e le masserie fortificate. Ha una forma cilindrica leggermente rastremata verso l'alto e termina con un ballatoio. Fu probabilmente sede di una guarnigione di guardie a cavallo (i "Cavallari") che avevano il compito di controllare il territorio dalle incursioni turche. Masserie Masseria Melcarne. Fu edificata tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo e si compone di una torre quadrangolare dotata di caditoie, intorno alla quale sono distribuiti gli ambienti destinati agli usi agricoli. Ai lati della torre sono presenti due piccole torri colombaie a pianta quadrata. Nel XVIII secolo, perduta l'originaria funzione difensiva, la torre fu arricchita con l'aggiunta di due balconi barocchi. Masseria Schiavelle. XVIII - XIX secolo Masseria Barrera. Il complesso masserizio è il risultato di due torri affiancate risalenti rispettivamente alla seconda metà del XV secolo e alla prima metà del Settecento. Entrambe le torri sono provviste di caditoie in corrispondenza di porte e finestre. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Il Comune di Surbo è interessato da alcuni decenni da un notevole incremento di popolazione proveniente prevalentemente dal Comune di Lecce e causato dall'immediata vicinanza alla città Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2009 a Surbo risultano residenti 145 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono: Senegal - 38 Albania - 24 Cina - 14 Romania - 10 Lingue e dialetti Il dialetto parlato a Surbo è il dialetto salentino nella sua variante centrale che corrisponde al dialetto leccese. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli. Religione Surbo fa parte dell'Arcidiocesi di Lecce. Rientra nella vicaria e nell'unità pastorale di Squinzano. Le parrocchie presenti nel comune di Surbo sono 3: Chiesa di Santa Maria del Popolo (Surbo), Santa Lucia, Madonna della Fiducia (Giorgilorio). Cultura Istruzione Biblioteche Biblioteca comunale Scuole Nel comune di Surbo hanno sede tre Scuole dell'infanzia (una nella frazione di Giorgilorio), due Scuole primarie (una nella frazione di Giorgilorio) e una scuola secondaria di primo grado. Tali scuole statali costituiscono due Istituzioni scolastiche autonome: - la Direzione didattica di Surbo "V. Ampolo" che comprende la scuola primaria e i due plessi di scuola dell'infanzia di Surbo (codice istituzionale LEEE081009); - l'Istituto comprensivo che comprende la scuola secondaria di primo grado di Surbo e la primaria e l'infanzia di Giorgilorio (codice istituzionale LEIC89900C). Sono presenti anche tre Scuole dell'infanzia private. [1] Eventi Festa della Madonna di Loreto - martedì dopo Pasqua Festa della Madonna di Loreto 2012 Sagra della Cazzateddhra - prima decade di giugno Sagra della Piscialetta - dal 6 al 9 agosto Fiera di Sant'Oronzo - 2 ottobre Fiera di Santa Lucia - 13 dicembre Persone legate a Surbo Vincenzo Ampolo (Surbo, 6 gennaio 1844 - Surbo, 27 febbraio 1904), poeta Luigi Messa (Surbo, 1825 - 1890), sacerdote e sindaco dal 1876 al 1881 Economia L'economia di Surbo, prevalentemente agricola sino agli inizi degli anni settanta, ha trasformato radicalmente la sua fisionomia originaria. In passato era importante la produzione della calce, attività poi abbandonata. Con la nascita della zona industriale di Lecce-Surbo, si sono insediate numerose aziende. Nel 1973 ha aperto i battenti lo stabilimento Fiat-Cnh, specializzato nella produzione di macchine agricole e movimento terra. Infrastrutture e trasporti Strade I collegamenti stradali principali sono rappresentati da: Strada statale 613 Brindisi-Lecce Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne: Strada provinciale Surbo-Zona Industriale Lecce Strada provinciale Surbo-Lecce viale Taranto Strada provinciale Surbo-Trepuzzi Strada provinciale Surbo-Torre Rinalda Strada provinciale Surbo-intersezione Lecce-Torre Chianca Strada provinciale Surbo-intersezione Squinzano-Casalabate Ferrovie La stazione ferroviaria più vicina è quella di Lecce, terminale della ferrovia Adriatica e stazione capotronco delle linee regionali pugliesi Martina Franca – Lecce e Lecce – Otranto, gestite dalle Ferrovie del Sud Est (FSE). Surbo è sede di uno scalo ferroviario, luogo di deposito e manutenzione delle carrozze. Amministrazione Sport Calcio La principale squadra di calcio della città è F.C. Football Sporting Club Surbo che milita nel girone C di Prima Categoria. Pallavolo La principale squadra di pallavolo della città è Frimarc Sport Surbo che milita in prima divisione e ha partecipato negli anni passati a campionati di serie C. Note Bibliografia L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994 Proceedings of the Prehistoric Society, volume XXXVI. Università di Cambridge, dicembre 1970 Daniele Capone, Surbo, casale e territorio dal XII al XVII secolo, Lecce, 1995 Aldo Caputo, Surbo nel settecento attraverso l'Onciario e gli stati delle anime, Lecce 2002 Alessandro La Porta, Surbo, in «Paesi e figure del vecchio Salento», 1989 Voci correlate Salento Valle della Cupa Gruppo di azione locale Valle della Cupa Parco del Negramaro Arcidiocesi di Lecce Enclave ed exclave in Italia Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Surbo Collegamenti esterni Sito Istituzionale Sito ufficiale del circolo didattico Vincenzo Ampolo di Surbo. Sito ufficiale dell'istituto comprensivo di Surbo Sito Ufficiale Confraternita San Giuseppe Patriarca Surbo

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