Destinazioni - Comune

Canzano

Luogo: Canzano (Teramo)
Canzano (Canzanë in abruzzese) è un comune italiano di 1.861 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. A livello regionale questo piccolo centro, che comprende anche le due frazioni di Santa Lucia e San Pietro, è famoso soprattutto per la lavorazione del merletto e per il "tacchino alla canzanese", piatto tipico della tradizione gastronomica abruzzese. A livello locale è noto per la banda musicale. Geografia fisica Il centro abitato sorge a 448 m s.l.m., fra le colline a nord della valle del Vomano, lungo il crinale che divide i fiumi Vomano e Tordino. Il suo comprensorio appartiene alla Comunità montana del Vomano, Fino e Piomba e confina con i comuni di: Teramo, Castellalto e Cermignano. Storia Durante la preistoria l'area di Canzano fu quasi certamente abitata. Lo lascia supporre il ritrovamento di reperti come punte di frecce in selce rinvenute fra Canzano e Castellalto. Il suo territorio fu abitato dal popolo dei Pretuzi, che, probabilmente, qui ebbero una sede fortificata. Quest'ipotesi potrebbe essere comprovata dalla documentazione relativa alla vicina località di Gerenzano, che riporta la presenza di una necropoli attiva fra il IX ed il IV secolo a.C. Gli scavi, avvenuti negli anni 1929 - 1930, hanno riportato alla luce sepolture e corredi funerari. In epoca successiva fece riferimento al municipium romano di Interamnia Praetutianorum, ovvero l'odierna Teramo. Canzano appare, in seguito, citata nel Catalogus Baronum, del 1150, e nel Bullarium Capituli aprutini saeculorum XIII e XIV pubblicato d Francesco Savini (Romae, 1914). Nei secoli XIII e XIV fu feudo della famiglia Acquaviva e dei "da Canzano". In epoca moderna fu feudo degli Alarcon y Mendoza, signori della Valle siciliana. Nei primi anni dell'Ottocento, Canzano è così descritta da Luigi Ercole nel suo Dizionario: Di Canzano è la famiglia De Nigris, le cui origini risalgono al secolo XVI. Altre famiglie da ricordare sono gli Spinozzi; i Mezzaporta; i Tarasch; i De Martinis; i Contrisciani, famiglia nobile della quale, secondo ricerche accurate, è certo che abbia combattuto nella quarta crociata (vedi note); i Santarelli; i De Sanctis di Castelbasso (Baroni di Penna S.Andrea e Cerreto, di lontana origine ortonese ed imparentati con i Leopardi), attualmente rappresentati dal barone de Sanctis Martellacci e dalla baronessa Ettorina de Sanctis nei conti Rosati di Monteprandone; i Della Noce; i Ronci da Atri; i Marinelli; i Cioci e i De Berardinis, le cui origini certe risalgono al Seicento ed il cui palazzo è ancora visibile in via Roma, palazzo attualmente di proprietà del Comune, che lo utilizza per manifestazioni varie. Il giorno 8 settembre 1951 si registrano due scosse di terremoto (alle ore 21:56:00 e alle ore 22:11:00) di consistente intensità, con epicentro il territorio di Canzano. Monumenti e luoghi d'interesse Chiesa di San Salvatore Edificio religioso medioevale di arte romanica sito poco fuori al paese, appartenuto all'omonimo complesso abbaziale benedettino. Racchiude al suo interno un ricco ciclo di affreschi del 1300 dipinti dal Maestro di Offida ed altri del XVI e XVII secolo. È presente altresì una cappella gentilizia dei baroni de Sanctis per successione Santarelli della Noce Rozzi dal titolo "La nascita del Salvatore" famiglia discendente tramite la nobile famiglia Rozzi di Campli, dai marchesi NOBILI VITELLESCHI di Rieti, patrizi romani. Chiesa della Madonna dell'Alno L'edificio religioso fu fondato come oratorio, nel 1480, a seguito dell'apparizione mariana avvenuta nel maggio dello stesso anno. Secondo la tradizione la Vergine comparve, sulla sommità di un alno, non lontano, al contadino Giovanni Floro e manifestò il desiderio che in quel luogo vi fosse costruita una chiesa a lei dedicata. La chiesa, oggi parrocchiale, rappresenta il centro della devozione canzanese, fu effettivamente edificata ed intitolata alla Madonna dell'Alno nell'anno 1592 dalla congregazione del Santissimo Rosario come riporta l'epigrafe sull'architrave del portale: «Societas Rosarii erigendum curavit AD 1592». Dell'originaria costruzione rinascimentale resta solo il portale in pietra che mostra specchiature e rosette. Il prospetto e le decorazioni in stucco dell'aula sono da attribuirsi ai lavori di rifacimento del 1750, mentre il campanile in mattoni è dell'anno 1810. La chiesa custodisce al suo interno un'acquasantiera del XVII secolo appoggiata su di una colonnina lavorata con motivi a foglie d'acanto, un reliquiario ligneo del XVIII secolo, e dipinti su tela datati tra il Seicento ed il Settecento. Fra questi di particolare pregio vi è la pala della Madonna del Rosario, collocata dietro l'altare, eseguita da Pasquale Rico di Montereale, ritratta con i santi Domenico e Nicola di Bari attribuibile alla bottega di Francesco Solimena. Cappella dell'Annunziata La cappella si trova alle porte del paese, lungo il percorso settentrionale della circonvallazione. Al suo interno erano custoditi un pregevole altare di stile barocco dipinto e dorato, due statue di legno raffiguranti san Giovanni Battista e san Biagio e un baldacchino a cassettoni blu con rosetta dorata al cui centro si legge lo stemma di san Bernardino. Chiesa di San Pasquale Chiesa del XIII secolo che sorge nella vicina località di Valle Canzano; Chiesa della Congrega del Santissimo Sacramento La chiesa, di epoca settecentesca, sorge su piazza Rinascimento e custodisce al suo interno reliquiari di legno coevi al periodo di edificazione, tra i quali è annoverato anche quello di san Biagio. Chiesa di San Biagio Edificio religioso non più esistente che fu la parrocchia del paese e dedicata al patrono san Biagio, la cui memoria si celebra il 3 febbraio. La chiesa sorgeva su piazza Rinascimento ed era menzionata negli atti ufficiali già nell'anno 1283. Della sua storia ci è noto lo stato di fatiscente degrado che la fabbrica attraversò nel 1700 e il tentativo di restauro che fu intrapreso nell'anno 1783 quando iniziarono i lavori di conservazione che non furono portati a termine per mancanza di adeguate risorse economiche. La chiesa fu abbattuta nel 1924. Torrione e mura medioevali Il torrione è una costruzione fortificata a pianta circolare, del XV secolo, che si eleva all'interno dell'incasato del paese. Presenta alla sommità un apparato sporgente di piccoli archi a tutto sesto e beccatelli. La sua struttura si collega ai resti della cinta muraria medioevale, realizzata con conci di pietra non riquadrati, quasi interamente conservata, costruita nel XIV secolo per volontà dalla famiglia Acquaviva. Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Cultura Gastronomia È diffuso in tutta la zona del teramano il "Tacchino alla Canzanese". La lavorazione e preparazione di tale piatto tipico secondo l'autentica ricetta non è nota a tutti, nonostante sia commercializzato al di fuori del Comune di Canzano. Tale ricetta infatti presenta lavorazioni difformi dalla lavorazione autentica perfezionata da Gaetano Contrisciani nel secolo scorso. Pittura Le opere pittoriche del Prof. Romano Pietro Contrisciani Scatolini, si dividono in autoritrattistiche, floreali e paesaggistiche. Iniziò in gioventù, in età scolare con un'opera autoritrattistica; Ai tempi attuali traspare la sua passione per le rappresentazioni floreali, in vaso o all'interno dei paesaggi. Particolarmente forti e lucenti sono le sue opere paesaggistiche che mescolano colori vivaci in perfetta armonia, alcuni con effetti chiaroscurali violenti, altri con passaggi armoniosi tra vari contrasti di colori che rendono l'opera emanatrice di luce; particolari infatti sono le sue opere che rappresentano tempeste. Si è dilettato oltre che alla pittura su tela anche alla pittura muraria per il solo piacere personale adornando la propria abitazione con le opere floreali che tanto ama; Nella propria abitazione privata sono presenti due opere murarie, la prima più ridotta rappresenta dei fiori da campo rossi, la seconda opera molto più estesa su parete può essere divisa in 3 parti poiché in lontananza in parte alta, vi è un paesaggio montano, mentre scendendo dove la visuale si avvicina all'osservatore come se fosse presente nell'opera vi è un prato verde con fiori rossi; l'ultima parte dell'opera esattamente ai piedi dell'osservatore i fiori sono posti in modo come se si fosse all'interno dell'opera e si stesse guardando in basso, infatti i fiori sono rivolti con il pistillo verso l'osservatore. Si è dilettato anche in ritratti adoperando come soggetti i propri familiari. Le opere pittoriche del Contrisciani sono attualmente tutte parte di collezione privata. Persone legate a Canzano Tra i componenti della famiglia feudale dei Da Canzano Matteo, (1239); Abbamondo, regio notaio, (1271); Matteo, iuniore, Gualtieri e Rinaldo, feudatari di Canzano, (1279); Jacopo, registrato fra i baroni abruzzesi, (1316); Niccolò, regio notaio, (1357); Antonio di Bartolomeo di Guglielmo de Cansano, cittadino teramano e notaio, (1388); Giampietro de Nigris de Cansano, vissuto a Campli, dove fu canonico della locale Collegiata dal 1526 al 1559 anno in cui rinunciò all'incarico; è ricordato dal Bullarium del Capitolo aprutino; della stessa famiglia si ricorda anche Agostino, nel 1586 cappellano di Santa Maria dell'Alno in Canzano, ricordato dal Palma nella sua Storia di Teramo; Domenico Mezzaporta, nato in Canzano nel 1726, fu avvocato e magistrato ricordato per la sua opera da Niccola Palma e da Francesco Savini che citano anche il fratello di questi, Nicolantonio, giudice regio, ancor attivo nel 1782. Tra i membri della famiglia Taraschi Nicolantonio, (sec. XVII) che nel 1667 fu il fondatore del beneficio di San Martino nella chiesa di Santa Maria dell'Alno, ricordato nella Storia del Palma; Francesco, notaio, (sec. XVII); Egidio, (sec. XIX) pievano di Canzano, ricordato dal Palma; Agostino, sottintendente, ossia regio governatore del distretto (poi circondario) di Larino e, di altri luoghi, morto nel 1883; ricordato nell'elogio funebre composto da Giuseppe Savini (Teramo, 1883); Stefano De Martinis, (secolo XIX) poeta e letterato, bibliotecario della Delfico di Teramo e maestro della poetessa Giannina Milli. Su musica di Camillo Bruschelli fu autore della parole di una Cantata pel faustissimo giorno 30 maggio 1852 che l'Arciconfraternita dei Cinturati e del SS. Sagramento di Teramo con solenne pompa festeggiava..., versi di Stefano De Martinis e musica di Camillo Tra i componenti della famiglia Contrisciani Gaetano, (1902-1984), perfezionatore della nota ricetta del "tacchino alla canzanese". Romano Pietro, studioso, (secolo XX), professore di italiano in Spagna, pittore, poeta e scrittore; autore del libro "Grammatica ragionata del dialetto canzanese". Angelo, medico chirurgo, politico, ex-sindaco del comune di Cellino Attanasio, e ultimo presidente della Comunità Montana del Vomano, Fino e Piomba. È in lavorazione un nuovo libro sulle personalità canzanesi degli anni cinquanta. Geografia antropica L'incasato del paese si divide tra due aree urbanizzate costruite in tempi diversi, la porzione più antica del borgo si eleva sulla zona più alta del crinale, mentre la zona edificata più recentemente si allunga sul versante di meridione della stessa collina fiancheggiando la strada che qui giunge dalla valle del Vomano. Il nucleo abitativo più antico è delimitato da quattro assi stradali di cui uno lo attraversa e tre lo circondano conferendogli una forma irregolarmente triangolare. L'asse stradale principale è l'attuale via Roma da cui si diramano piccole vie e percorsi che conducono alle strade dei margini esterni. Nella zona più alta del centro abitato è stata eretta, rivolta verso est, la porta più importante del paese chiamata Porta Nuova diametralmente opposta a Porta Madonna. Il versante del paese rivolto a meridione degrada, fra orti pensili, fino a raggiungere la cinta muraria del XIV secolo che lo delimita. Le caratteristiche architettoniche delle abitazioni del nucleo più antico di Canzano oggi appaiono principalmente come edilizia ottocentesca e moderna fra cui si distinguono alcune fabbriche del Cinquecento e palazzetti in laterizio del Settecento e dell'Ottocento come, tra i più noti, palazzo Taraschi cha affaccia su piazza Risorgimento e mostra un portale a bugne di pietra. Amministrazione Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 132. ^ Bruschelli, Teramo, tip. Q. Scalpelli, 1852. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Bibliografia Giulio Di Nicola, Canzano, San Gabriele, Eco, 1979; AA. VV. - Documenti dell'Abruzzo Teramano, II, 3, “La valle del Medio e Basso Vomano”, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, De Luca Editore srl, Roma, settembre 1986, pp. 695; ........... "Il libro dei Contrisciani nel Mondo" 1999, opera commissionata ad una associazione tedesca di ricerche storiche che compie ricerche nei database mondiali per ricercare alberi genealogici e notizie. Sul libro è pubblicato anche lo stemma della famiglia Contrisciani. Voci correlate Chiesa di San Salvatore di Canzano Valle del Vomano Stazione di Castellalto-Canzano Altri progetti Wikibooks contiene la ricetta del tacchino alla canzanese Commons contiene immagini o altri file su Canzano Collegamenti esterni sito ufficiale dell'Amministrazione Comunale di Canzano Canzano - il borgo sospeso tra cielo e terra (Paesaggi d'Abruzzo)
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