Destinazioni - Comune
Armento
Luogo:
Armento (Potenza)
Armento (Arëmient in dialetto lucano) è un comune italiano di 701 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata.
Geografia
Sorge a 710 m s.l.m. in Val d'Agri,nella parte centro-meridionale della provincia, anche se il suo territorio è compreso tra i 325 m s.l.m. e 1080 m s.l.m. ed è collegato alla Strada statale 598 di Fondovalle dell'Agri. Confina con i comuni di: Montemurro e San Martino d'Agri (12 km), Guardia Perticara (14 km), Corleto Perticara e Gallicchio (15 km), San Chirico Raparo (19 km). Dista 69 km da Potenza e 103 km dall'altra provincia lucana Matera.
Storia
Abitato fin da tempi remoti (come dimostra la straordinaria quantità di ritrovamenti), Armento sorge sull'antica Galasa (in greco Γάλασα), città dei tempi della guerra di Troia, di cui si conosce ben poco. Furono rinvenuti i resti delle sue mura ed alcuni luoghi sacri alle divinità greche. Un'altra campagna di scavi ha portato alla luce una necropoli, oltre ad un gran numero di ceramiche conservate oggi nei musei di Policoro, Potenza, Napoli, Monaco di Baviera e Londra. A Monaco in particolare è conservata la corona d'oro di Critonio, con foglie e rami d'oro intrecciati, ritrovata in un sepolcro nel 1813. Del periodo romano sappiamo invece che il console Terenzio Lucano, reduce da Cartagine, venne a risiedere nel luogo chiamato Casale, e le rovine del suo palazzo sono tuttora visibili. Con l'arrivo dei monaci basiliani, che attorno all'Anno Mille si stanziarono in Val d'Agri, Armento riacquista importanza (il nome deriverebbe dal greco bizantino Armès, Armèntos, Αρμέντος). Uno di questi monaci, San Luca di Demenna, sconfisse i Saraceni (che provenivano dal Vulture) nel luogo oggi chiamato Serra San Luca. Un altro monaco basiliano legato al paese è San Vitale, poi divenuto compatrono di Armento. Successivamente Armento segue la storia del Sud Italia, dominio svevo, angioino e spagnolo. Divenne con Montemurro feudo della sede episcopale di Tricarico. Nell'Ottocento seguì le vicende dei moti carbonari prima, e dell'insurrezione lucana poi, passando al Regno d'Italia. Oggi Armento è uno dei classici paesi del mezzogiorno, come gli altri della zona, che subisce la triste piaga dell'emigrazione.
Monumenti e luoghi di interesse
Architetture religiose
La chiesa madre, dedicata a San Luca abate, costruita nel 1957 in seguito al crollo dell'antica chiesa (risalente al 1040), avvenuto dieci anni prima. Conserva antiche statue di santi, oltre a un polittico di autore ignoto, e conserva le spoglie mortali del santo.
La cappella di San Vitale, con affreschi seicenteschi rappresentanti la vita e i miracoli del Santo, era in origine la cripta dell'antichissima chiesa madre. Conserva inoltre un mezzobusto ligneo del Seicento raffigurante San Francesco da Paola, oltre ad affreschi sulla crocifissione di Gesù.
La Cappella di Santa Lucia, risalente al Settecento, conserva statue e tele della stessa epoca.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova, era anticamente il luogo dove avveniva la benedizione degli animali.
Il santuario della Madonna della Stella, in località omonima, risale al Settecento.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Persone legate ad Armento
San Luca di Demenna, presbitero, abate e santo
Amministrazione
Gemellaggi
Castronovo di Sicilia
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 39.
^ Dato ISTAT al 31 dicembre 2009.
^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
Traina Giuseppe, San Vitale di Castronuovo e San Luca di Armento, Sac. Giuseppe Traina, 1907.
Alfonsina Russo Tagliente, Armento: archeologia di un centro indigeno (con prefazione di Dinu Adameşteanu, appendice di H. Di Giuseppe), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato-Libreria dello Stato, Roma 2000.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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I resti del tempio di Ercole