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San Tomaso Agordino

Luogo: San Tomaso Agordino (Belluno)
San Tomaso Agordino (San Tomas in ladino-veneto) è un comune italiano di 812 abitanti della provincia di Belluno, in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale è la frazione Celat. Posto fra le valli del Biois e del Cordevole, luogo di villeggiatura prevalentemente estivo. Conserva ancora nelle antiche borgate il fascino delle tradizioni contadine. Ne è un esempio l'architettura del grande fabbricato al di sopra di Celat, chiamato dai locali il "Vaticano": antica casa colonica che un tempo ospitava numerose famiglie e chiamata così forse per le sue dimensioni. Geografia Comune con un territorio di 19,15 km², sorge a ridosso del gruppo montuoso del Sasso Bianco (2407 m s.l.m.), su un costone alla destra orografica del torrente Cordevole. È costituito da 25 villaggi posti ad altitudini variabili da 776 m s.l.m. a 1450 m s.l.m.. La sede municipale è Celat a 1081 m s.l.m. Idrografia Il territorio del comune è attraversato dal torrente Cordevole che lambisce la frazione di Avoscan. Altri piccoli torrenti degni di nota, tutti suoi affluenti sono: Ru delle Nòttole Torrente delle Calchere Ru delle Fucine o di Pecol Ru Pissolòt Ru di Col de Riz Ru delle Donne (segna il confine con il comune di Rocca Pietore) Cenni storici Ad Avoscan, frazione più meridionale del Comune, fino a qualche anno fa si poteva scorgere ciò che rimaneva del castello degli Avoscano. Il casato dei conti di Avoscano dominò per circa venticinque anni la storia dell'Agordino nel corso del XIV secolo, periodo in cui queste zone erano in mano agli Scaligeri di Verona (1322-1337). La residenza di questa famiglia nobile era appunto il castello di Avoscan, esistente già al tempo delle invasioni barbariche. In riferimento all'edificazione della fortezza, la tradizione vuole che tre sorelle, tra loro in disaccordo, abbiano costruito tre castelli: quello di Avoscan, quello di Rocca Pietore e quello di Andraz. Non si hanno ulteriori notizie sulle origini di tali sorelle, forse perché questa tradizione si avvicina più alla leggenda che alla realtà. Altre testimonianze più attendibili descrivono il castello come "...un complesso di solidi edifici, alla maniera di fortilizio, e si estendeva anche lungo tutto il piccolo pendio, occupava il piano dove oggi passa la strada pubblica, e finiva sulla sponda del Cordevole". Attualmente nel luogo dove sorgeva tale costruzione sono state edificate case private e quindi non rimangono più tracce del castello. Economia L'economia di questo comune non è stata mai particolarmente fiorente. Ne è testimonianza il fatto che in passato l'emigrazione era pratica molto diffusa. Gli uomini e i capifamiglia erano costretti a cercar lavoro in altre zone, e paesi quali Svizzera, Germania e Francia erano le mete più diffuse. Chi rimaneva nel comune si dedicava per lo più all'artigianato e al lavoro nei boschi. Vi erano poi tre mulini attivi che sfruttavano le acque del Rù delle nottole, e alcune segherie oggi ormai in disuso. Oggi l'economia ha subito molti cambiamenti. Nell'ambito del comune rimangono poche attività individuali. Vi è comunque una cava di pietra in località "I Piegn", dalla quale viene estratta la Dolomia del Serla, una pietra ornamentale dalla quale si ricavano lastre e pregiati manufatti. Il turismo è costituito da utenti di seconde case, sparse in tutto il territorio, scelto per la sua tranquillità rispetto ai centri più affollati di Alleghe e Falcade, ma comunque molto vicini. Le chiese L'antica chiesa di San Tomaso Apostolo fu eretta nel 1361 e consacrata nel 1437. Nel 1748 fu rifatta ed ampliata. Al suo interno si trovano alcune pregevoli tele di Angelo Cimador e gli affreschi di Arturo Favaro, dipinte dalla mano di un artista di Mogliano Veneto nel 1948. Alcuni anni fa, inoltre, sono stati scoperti altri affreschi, risalenti ad epoca antica durante i restauri delle pareti interne della chiesa. La prima domenica di settembre, si ricorda la posa della prima pietra della chiesa, con la tradizionale sagra paesana. Vi sono altre tre chiese minori da segnalare: quella sacramentale dell'Assunta ad Avoscan, quella dell'Annunciazione a Pecol e quella dello Spirito Santo a Ronch. Il "Vaticano" È un'antica costruzione che domina la frazione di Celat rimasta immutata nel tempo. Il nome deriva dalle imponenti dimensioni dell’edificio, che ricordava la grandezza della basilica a Roma. Costruito nell'anno 1707, ospitava molte persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare. Anticamente si usava "allargare" la pianta principale della casa, edificando tutto attorno ad essa ogniqualvolta vi fosse la necessità di ulteriore spazio, per esempio in occasione del matrimonio di un figlio maschio, che per tradizione non lasciava la casa paterna, ma vi portava la novella sposa. Si possono trovare ancora oggi, nella parte vecchia dei paesi, queste specie di condomini di un tempo. Dalla piazza di Celat vi è una stradina pedonale che collega la parte alta e più antica della frazione, passando proprio sotto un caratteristico viottolo ad arco facente parte di questa costruzione. Il planetario Molto importante per il comune è il planetario, ospitato nel centro astronomico provinciale "Emigranti". Realizzato dall'amministrazione comunale con il contributo di comunità montana Agordina, regione Veneto e consorzio B.I.M. di Belluno, è una delle uniche strutture di questo genere in provincia di Belluno, affiancata solo dal planetario di Feltre. Il progetto iniziato nell'anno 1995, si è concretizzato con l'inaugurazione ufficiale sabato 28 febbraio 2004. All'interno della struttura è installata una cupola in alluminio di 4 metri di diametro, sulla quale è possibile riprodurre il cielo stellato con 2400 stelle, il sole, la luna ed i pianeti del sistema solare. Vengono inoltre visualizzati l'orizzonte artificiale, i punti cardinali luminosi, le fasi di alba e tramonto, la via lattea. Tramite un proiettore dedicato è possibile simulare l'esplosione di una supernova con la formazione di una nebulosa, la nascita di una stella ed inoltre le fasi di un’eclissi lunare o solare. Sotto la cupola trovano posto 25 persone. Nella medesima sala è stato installato un telescopio tecnologicamente molto avanzato con ottica Ritchey Chretien dal diametro di 450 mm. Il puntamento al cielo avviene grazie alla possibilità di aprire una parte del tetto del Centro Astronomico. Controllato da computer in tutte le sue principali funzioni, consente l’osservazione di pianeti, satelliti, stelle e di molti altri corpi celesti quali ammassi stellari, supernove, galassie . Il costante collegamento al computer consente inoltre l’osservazione a più persone contemporaneamente. Il grande pregio di questa struttura è la sua posizione. L’abitato di Celat infatti, oltre a godere di una posizione strategica per le osservazioni, è totalmente privo di inquinamento luminoso. L’impianto di illuminazione della piazza antistante lo stabile, prevede la possibilità di essere spento o ridotto di luminosità, nelle ore serali in cui funziona il centro astronomico. Il 17 dicembre 2004 è nata l'associazione astrofili agordini "Cieli dolomitici", che organizza manifestazioni, serate dedicate all'osservazione del cielo e serate di avvicinamento all'astronomia. Evoluzione demografica Abitanti censiti Gemellaggi Massaranduba (Santa Catarina), dal 2011 Variazioni La denominazione del comune fino al 1964 era San Tomaso. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su San Tomaso Agordino Collegamenti esterni Sito dell'associazione Cieli Dolomitici Immagini Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
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