Destinazioni - Comune

Orta di Atella

Luogo: Orta di Atella (Caserta)
Orta di Atella (Ortë in dialetto locale) è un comune italiano di 25.713 abitanti della provincia di Caserta. La città è situata nella Pianura Campana (l'antico Ager Campanus), attraversata dal Volturno e, poco a sud, dal piccolo corso d'acqua noto come Clanio (oggi Regi Lagni). Tra le città più popolate Rientra nel territorio dell'agro aversano Durante il ventennio del regime fascista ha fatto parte, insieme con Sant'Arpino e Succivo, del comune di Atella di Napoli dal 1928 sino al 1946. Prima, come Orta, compreso nella provincia di Terra di Lavoro, poi, come Atella di Napoli, nella provincia di Napoli e, infine, come Orta di Atella, tornato autonomo nel 1946, fa parte della provincia di Caserta. Dopo il regime i citati tre comuni sono stati nuovamente separati, modificando la delimitazione dei confini. Si chiarisce che la località di Casapuzzano (antico castello omonimo, con borgo), già rientrante nel comune di Succivo sino al 1848, è rimasta da allora, e lo è tutt'oggi, parte integrante della circoscrizione territoriale di Orta. Il comune, che rientra nella vasta conurbazione che ha come centro principale Napoli e si estende senza soluzione di continuità da Formia-Gaeta alla piana del Sele, lungo la costa, e da Cassino a Benevento nell'entroterra, è completamente conurbato con i centri vicini, tanto che sembra un unico abitato comprendente anche i comuni di Frattaminore, Sant'Arpino e Succivo; infatti, i quattro comuni, nel loro insieme urbano e territoriale completamente omogenei, hanno l'aspetto di un'unica città. Essi sono tutti lambiti, ed in parte separati, dalla strada provinciale Caivano - Aversa (strada provinciale 12 della provincia di Napoli, strada provinciale 1 della provincia di Caserta). Idrografia A nord di Orta di Atella, al confine con le zone industriali di Caivano Pascarola e Marcianise, passano i Regi Lagni Onorificenze Etimologia Il toponimo Orta deriva dal termine latino hortua (col diminutivo Hortula) plurale di Hortus = orto, giardino, terreno coltivato. Quindi, Orto (di Atella) e, dunque, Orta, risulta essere da sempre il vero nome dell'abitato. Il villaggio, infatti, nacque nel territorio di Atella, posto a NW dell'antica città e i suoi campi furono, sin dalla più remota antichità, sfruttati per la coltivazione di prodotti agricoli. Dopo l'occupazione di Atella da parte dei Romani 210 a.C., infatti, il suo territorio (già ager di Atella) venne confiscato e destinato ad un intensivo e più razionale uso agricolo. Più tardi, con la Pax Augustea, tale occupazione - operata da parte dei contadini fattivi venire e/o impostivi dai vari domini (padroni)- divenne stanziale. Ebbero così origine le numerose villae rusticae (masserie) sparse per la campagna atellana, con aumento ed organizzazione migliore dell'agricoltura allo scopo di uno sfruttamento sempre maggiore dei campi da coltivare. Dalle masserie, poi, nella vasta piana di pertinenza atellana (come in tutta la pianura campana) nasceranno, più tardi, tanti piccoli villaggi che, a loro volta, saranno gli antesignani dei futuri casali e paesi medioevali (parecchi tuttora esistenti). Delle popolazioni barbariche sopraggiunte nel Sud e nell'area atellana, lasciarono segni ed ebbero influenza, ancora visibile anche nelle terre e abitudini di Orta, i Longobardi e i Normanni. Con i primi, la Diocesi di Atella continuò ad esistere nell'antica città, pur rovinata e semiabbandonata; sotto i Normanni, invece, la sede vescovile atellana dovette passare (1050) ad Aversa, città-contea da loro fondata nel 1030. Gli abitanti di Orta si chiamano "ortesi"; da sempre, però, quelli di Succivo li chiamano "ortolani" (urtulane - voce dialettale). A proposito, va detto che presso i romani l'hortus - che significa giardino, orto, luogo recintato- era il luogo del terreno "buono per antonomasia" : al contrario, il sub se civus ager (da cui Succivo) era il terreno non buono (in quanto rimanenza di terreni non centuriati e non assegnabili ovvero, perciò, abbandonati ed incolti). Si dice che a Casapuzzano (Orta di Atella) fosse conservata la selva ove Virgilio abbia scritto qualche Bucolica, selva detta appunto giardino di Virgilio. Ma ciò è solo fantastoria...! Il toponimo Casapuzzano potrebbe significare, letteralmente, casa dei pozzi. C'è da ipotizzare, con sufficiente probabilità, che il toponimo sia da collegare alla circostanza che, trovandosi la falda acquifera a meno di sette/nove metri (fino a 50 anni fa a Ponterotto l'acqua si trovava a 2 metri!) gli abitanti (forse già prima anche gli antichi atellani) si rifornissero dell'acqua necessaria proprio da questi pozzi. Ma la circostanza è sicuro che si verificasse in epoca medioevale. Infatti, il termine "casa" è parola dei bassi tempi, e cioè, successiva alla fine dell'impero romano, quando, col disfacimento anche linguistico, tale termine poté diffondersi con facilità tra le popolazioni italiche sopraffatte e mischiate a popolazioni nuove, sopravvenienti con continuità, riuscendo ad imporsi nelle recente lingua parlata e tutto ciò, dunque, nei pochi secoli prima del Mille. Geografia antropica Gemellaggi Horta de Sant Joan in provincia di Tarragona (regione Catalogna). È il luogo dove, nel locale convento francescano, il Nostro santo, san Salvador d'Horta, già nativo di Santa coloma de farneés, visse per 12 anni. Monumenti e luoghi di interesse La torre aragonese Sebbene ad Orta non ci sia mai stato un castello, tale termine figurava, sino al 1862, nel nome del paese (Castello di Orta), poi cambiato, a seguito dell'Unità d'Italia, in Orta di Atella. Il termine in realtà ricordava la presenza a metà sec.XV di una torre aragonese, ancora presente pure nello stemma del comune, che risulta composto da tre elementi: una torre merlata color oro in campo (uno scudo) color blu ed una fascia svolazzante sottoposta, color celeste, recante la scritta "Università di Orta". Il gonfalone, poi, oltre allo stemma, con torre e scudo, simboli dell'antico potere feudale, ed alla fascia "celeste", sottostante "a semicerchio" allo stesso scudo e recante la citata scritta, che sta per "insieme o totalità degli abitanti", si compone di una bandiera verticale consistente nei tre colori (bianco-rosso e verde)propri della bandiera nazionale d'Italia. Lo stemma è riportato nella sua interezza, come descritta, nella parte mediana del gonfalone tricolore. Il gonfalone, simbolo e segno civico del paese e del Municipio, reca pure "appuntata" la Medaglia d'Argento al Merito Civile, con cui venne insignito il Comune nel 2005 dal Presidente Ciampi. Altri monumenti e luoghi di interesse Centro Pastorale San Massimo, ubicato in un antico palazzo nobiliare (fine sec.XVI). Santuario di San Salvatore, istituito nel 2000, ubicato nell'antica chiesa di san Donato vescovo e martire. Parrocchia di San Massimo vescovo e confessore(presule a Nola nel sec.III d.C.), ricca di preesistenti opere d'arte e pitture del Novecento. Chiesa di Casapuzzano, intitolata a S.Michele Arc.lo, protettore dell'abitato, edificata all'inizio del sec.XVIII. Convento francescano di San Donato, attiguo all'odierno Santuario di San Salvatore, con chiostro del sec.XVII affrescato con grottesche tardo-rinascimentali e lunette istoriate con episodi della vita del Santo ed alcuni suoi miracoli. Borgo di Casapuzzano, con un tessuto urbano di antica fondazione, avvenuta nei secoli, a partire dalle evidenze del famoso castello o palazzo già dei nobili Capece-Minutolo dei secc.XI/XVIII, dalla evidenza dell'ex Osteria (poi palazzo) del marchese Capece-Minutolo (secc.XVI-XVIII), fino alla villa Alicia Higgins, edificata dal marchese per la moglie di origini irlandesi, secondo lo stile architettonico in uso per le case dei nobili di campagna in Irlanda nel settecento e quella ottocentesca di palazzo Lamberti. Piazza Pertini, istituita recentemente, già Piazza principessa di Belmonte, così nata a fine sec. XIX e disegnata com'è nel 1948. L'operazione di piantumazione delle querce/ghiande avvenne in quell'anno, con eliminazione dei vecchi platani posti a corona esterna dell'intera piazza. Economia Produzione di cereali e tabacco, presenza di piccole industrie alimentari, cartarie e calzaturiere. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, Orta di Atella ha preteso di poggiare la propria economia sull'edilizia residenziale, cosa che, purtroppo, ne ha negativamente compromesso lo sviluppo. Sport Il calcio è lo sport più amato e seguito dagli ortesi. È nota in tutta la Regione la passione per l'ASD Ortese Calcio 1998, che dopo due stagioni vissute in Promozione, quest'anno dopo aver disputato un campionato sugli scudi, è ritornata nel massimo campionato dilettantistico campano (Eccellenza). Nella squadra atellana vi è il fratello maggiore di Lorenzo Insigne, Antonio. Orta di Atella vanta anche una importante tradizione nella Pallavolo con il Centro Volley Orta che partecipa al campionato di serie D e che nei suoi cinque anni di attività ha conquistato 8 titoli provinciali, 3 titoli regionali e 3 finali nazionali. Altri sport praticati ad Orta di Atella sono la Pallamano, con la storica Hand Ball Orta (oggi USC Atellana) che ancora milita nel campionato nazionale di serie A2. Negli ultimi anni anche il calcio a cinque è presente ad Orta di Atella con due compagini (Borgo Five Soccer e Ortese calcio a cinque)che militano rispettivamente nei campionati di serie C e serie D. Orta di Atella è famosa per la sua passione per il ciclismo. La società Ciclismo Orta è fucina di giovani talenti e colleziona successi sia in campo regionale che nazionale. Personaggi storici nati ad Orta di Atella Massimo Stanzione, pittore del Seicento napoletano Paolo Domenico Finoglio, pittore seicentesco, contemporaneo e conoscitore di M. Stanzione Giuseppe Marullo, pittore seicentesco, allievo di M. Stanzione Cav.Tommaso De Vivo, pittore accademico del XIX sec. Enrichetta Amalia Di Lorenzo, eroina risorgimentale, compagna di Carlo Pisacane Achille Di Lorenzo (fratello di Enrichetta Amalia), iscrittosi quattordicenne alla Giovine Italia di G. Mazzini Don Nicola Mozzillo, parroco, iniziatore della costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale di San Massimo Don Salvatore Mozzillo, parroco che impetrò la salvezza di Orta dai Tedeschi, che nel 1943, dopo la strage di settembre, volevano distruggerla Padre Erasmo Parente, nativo di Arpaise(BN), già guardiano del convento francescano di san Donato, la cui antica struttura seicentesca restaurò e rinnovò nel decennio 1995-2005 Evoluzione demografica Abitanti censiti Negli ultimi dieci anni la popolazione di Orta di Atella è quasi raddoppiata passando dai 13.070 abitanti del 2001 (censimento Istat), agli attuali 25.162 (dati riferiti al 30 giugno 2011). Ciò a causa della succitata politica di speculazione immobiliare, che ha visto coinvolti anche locali esponenti istituzionali. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2013. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 458. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
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