Carbonia
Principale centro abitato del Sulcis, Carbonia nacque negli anni Ttrenta del Novecento, a circa 65 km a ovest di Cagliari, per ospitare le maestranze impiegate nelle miniere di carbone avviate in quegli anni dal regime fascista. Terminata l'epopea mineraria, Carbonia è diventata centro di servizi per il territorio, basando la sua economia principalmente sul settore terziario e sull'industria. Sul territorio è attestata la presenza di una delle più antiche civiltà preistoriche della Sardegna, denominata di “Su Carroppu”, risalente al Neolitico Antico (VI millennio a.C). Il periodo medievale risulta documentato non solo da fonti storiche che citano località di questo territorio, ma soprattutto dai vecchi edifici di culto e dalle "biddas" (ville), oggi incluse nel comune di Carbonia, come l'antico monastero di Santa Maria di Flumentepido, la chiesetta di Santa Barbara di Piolanas, la chiesetta di Santa Lucia di Sirri, le rovine della chiesetta (di probabile origine bizantina) di San Michele, le rovine delle chiesette di Santa Maria di Barega, Santa Giuliana e di Santa Maria di Sirri. Numerose sono le grotte e le Domus de Janas presenti sul territorio. Tra gli edifici civili, sono degni di nota la Torre Civica (1938, opera dell'architetto Gustavo Pulitzer Finali), suddivisi in cinque piani; la Torre Littoria, costruita durante il regime fascista, dalla quale Mussolini pronunciò il discorso di inaugurazione della città, e il Teatro Centrale (1938, opera dell'architetto Gustavo Pulitzer Finali), a lungo utilizzato anche come cinema.