Grotta del Romito
La Grotta del Romito è situata nel Comune di Papasidero (CS), nella Valle del fiume Lao. Gli scavi (1963-1967) hanno permesso di appurare che l'interesse dell'uomo per questa grotta risale all'Epipaleolitico Antico, fino al 9010-9200 a.C. Le celebri incisioni rupestri, che interessano due grandi massi alle estremità opposte del riparo, sono state analizzate dal Graziosi: la prima, quella dei cosiddetti "segni lineari", riporta semplici tratti rettilinei disposti in tutte le direzioni senza alcun significato apparente; la seconda, quella del "Masso dei tori", reca incisi tre profili di Bos primigenius, secondo il tratto stilistico tipico della provincia mediterranea e franco-cantabrica. La valenza cultuale del Romito è evidenziata anche dagli importanti contesti sepolcrali: è stata rinvenuta una doppia sepoltura con i resti di un giovane affetto da nanismo, che cingeva col braccio una donna più anziana. Il corredo includeva corna di Bos primigenius, elementi di ceramica rustica forata e utensili di selce. A questa, si associano un'altra sepoltura doppia e due sepolture singole, sempre con corredo (zagaglie d'osso con incisioni geometriche). Dopo un'interruzione di alcuni millenni, la frequentazione della Grotta è ripresa nel Neolitico Medio (4770 a.C.), fase in cui la Grotta rientra già nell'importante commercio dell'ossidiana liparese, di cui le popolazioni neolitiche della Calabria detengono il controllo. Al Neolitico Recente risale il deposito ceramico dello stile di Masseria Bellavista.
* Atlante dei Beni Culturali della Calabria