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Volpago del Montello

Luogo: Volpago del Montello (Treviso)
Volpago del Montello (IPA: /vol'pago del mon'tɛllo/; Volpago in veneto, IPA: /vol'pago/) è un comune italiano di 10.003 abitanti della provincia di Treviso, in Veneto. Storia Le civiltà antiche hanno lasciato consistenti tracce in tutto il territorio. Si tratta di reperti risalenti alla preistoria, al periodo dei castellieri, ai Paleoveneti e ai Romani. A questi ultimi si deve anche la disposizione di strade e fossati, orientati in direzione nordovest-sudest e sudovest-nordest, secondo la centuriazione del municipium di Tarvisium. Nel basso medioevo Volpago diventa capopieve, mentre a Selva viene costruito un castello dei nobili Vidoti (o Guidoti). Nel XIV secolo seguì le sorti di Treviso e fu annessa alla Serenissima. Durante il dominio veneziano, si diffuse stabilità e relativo benessere grazie all'interessamento di alcune famiglie nobili che investirono sull'agricoltura e sulla sericoltura. L'accesso al sovrastante Montello, invece, era vietato, poiché il suo bosco era sfruttato esclusivamente dall'Arsenale. Alla caduta della Repubblica seguì uno sconvolgimento dei sistemi rurali, politici e religiosi sostituiti dai comuni. Volpago passò poi con tutto il Veneto al Regno Lombardo-Veneto per essere poi unito al Regno d'Italia. Nel 1870, il comune fu uno dei primi ad essere industrializzato, grazie all'attività dei Gobbato. Alle ville di questa famiglia furono annessi una filanda e uno stabilimento bacologico che diedero lavoro a centinaia di persone provenienti anche dai paesi vicini. Tuttavia, ciò non servì a frenare la diffusa povertà, che provocò una massiccia emigrazione verso l'estero, specialmente in Sudamerica. In prossimità del fronte del Piave, Volpago si ritrovò in prima linea durante la Grande Guerra, che infuriò soprattutto lungo il versante settentrionale del Montello. Degli eventi tra le due guerre, da ricordare la tromba d'aria del 24 luglio 1930, che provocò morte e distruzione e danneggiò gravemente la chiesa di Selva. Durante il secondo conflitto, Volpago vide cadere molti suoi cittadini in guerra, e molti furono pure i tragici rastrellamenti nazi-fascisti. Sviluppo socio-economico dal dopoguerra ad oggi Il territorio di Volpago fu fortemente caratterizzato fino agli anni sessanta da grandi ondate migratorie che diedero la possibilità, per coloro che restarono, di ricevere le rimesse dai concittadini all'estero, fondamentali per investire nelle imprese e contribuire al miracolo economico che travolse l'Italia nel dopoguerra. Rapidamente il paese divenne un importante centro di indotti industriali (soprattutto nel settore calzaturiero) e sede di rilevanti attività; fra queste meritano di essere citate l’Ennerev, che produceva materassi a molle esportati in tutta Italia e all'estero, la Garmont, il cui prodotto, una scarpa sportiva lavorata a mano molto innovativa per l'epoca, s'impose in tutto il mondo, ed infine la “Funghi del Montello”, la prima coltura razionale di funghi organizzata con modernissimi laboratori e un rivoluzionario procedimento di coltura. Volpago sembrava così essersi definitivamente allontanata dal latifondo che ancora dominava fino a poco tempo prima le campagne venete costringendole all'arretratezza e alla povertà. Ma negli anni settanta una grave crisi politica ed economica investì la società, portando al fallimento molte importanti realtà locali e creando una nuova forma di organizzazione del lavoro: l'azienda a conduzione familiare. Si svilupparono così moltissime microimprese che migliorarono definitivamente la qualità della vita, garantendo una piena occupazione e un veloce sviluppo. Oggi il territorio è caratterizzato da una forte dinamicità del tessuto economico produttivo: le infrastrutture hanno un ruolo importante, e vi è sempre più l'evidente necessità di superare le annose questioni che gravano sulla loro modernizzazione. In questi ultimi anni, la nostra regione è investita da una lenta metamorfosi, all'interno di una generale riconfigurazione delle componenti economiche, con i relativi cambiamenti demografici e territoriali. Si sta sempre più sviluppando il settore dei servizi (la cui quota di valore negli ultimi anni ha avuto un incremento del 1,3 %) a scapito dell'industria, in tendenza con le principali economie europee. La terziarizzazione determina il contenimento della crescita delle attività ad elevato contenuto di lavoro. A questo si deve aggiungere la necessità di investimento nella Ricerca e nello Sviluppo, tradizionalmente esiguo (0,7 % del Pil regionale), benché gli ultimi dati, congiunti all'incremento dei numeri di laureati (oggi al 9,1 %), facciano ben sperare. Si denota inoltre una dinamica più contenuta nei consumi: l'incertezza sull'economia, la flessione delle esportazioni, l'invecchiamento della popolazione generano il cosiddetto risparmio precauzionale. È chiaro che oramai le nostre imprese necessitano di norme che agevolino il passaggio a produzioni più competitive (flessibilità del mercato e adeguati ammortizzatori sociali), che consentano lo sviluppo della logistica al fine di raggiungere i propri mercati di sbocco ed approvvigionamento, garantite nella propria sicurezza e nella valorizzazione della mobilità sociale. In questo contesto i settori maggiormente rilevanti a Volpago sono il tessile, il calzaturiero con il suo indotto e il metalmeccanico. Volpago è anche una terra di cultura e di uomini d'ingegno. L'ing. Ugo Gobbato (1888-1945) diresse l'Alfa Romeo impedendo ai nazisti di trasferire la casa automobilistica e i suoi materiali in Germania. Grandi artisti di Volpago sono Ottorino Stefani (1928), pittore e poeta di fama nazionale, che ha dedicato gran parte dei propri capolavori alle terra natia ed Island Guizzo (1915-1987), pittore deportato nei lager, operante a Roma accanto a grandi personalità come Giorgio De Chirico. La nostra terra è anche aggraziata da numerose opere architettoniche di straordinaria bellezza: nella frazione di Selva vi sono la quattrocentesca Villa Priuli-Barea, la cinquecentesca barchessa di ca' Marcello, la chiesa che ospita le storie di Mosè dei Guardi, Tintoretto e Paolo Veneziano, il più illustre pittore del Trecento veneto; a Volpago si trovano Villa Saccardo ( XVI secolo) e l'ex convento dei Nonantolani e casa Fiorentin, del 1902, unico esempio di architettura Stile Liberty; nella frazione di Venegazzù si possono ammirare la settecentesca villa palladiana Spineda e la quattrocentesca casa Dal Zotto, uno dei più significativi esempi di edilizia rurale veneta di impronta tipicamente gotica. Terra di cultura, Volpago vede negli ultimi tempi una grande rinascita culturale, un rifiorire di attività ed eventi culturali su iniziativa pubblica e privata, con mostre, manifestazioni, concerti, spettacoli, proiezioni e visite, che ottengono sempre più importanti e riconosciuti successi. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiesa Parrocchiale di Selva: Selva possedeva una delle chiese più ricche d'opere d'arte di tutta la diocesi trevigiana. Venne distrutta da un tromba d'aria nel 1930. Il nuovo tempio vasto ed imponente, di linee architettoniche sobrie ed eleganti, fu progettato dall'architetto F.Scudo. Recentemente, dopo essere state restaurate ad opera della fondazione Cassamarca, sono state ricollocate nella chiesa 6 grandi tele, opere di Giannantonio Guardi, Francesco Guardi e Francesco Fontebasso, rappresentanti storie di Mosè. Santuario S.Maria della Vittoria: costruito dopo la vittoria del 1918, anch'esso su progetto dell'arch. Fausto Scudo, come chiesa parrocchiale della comunità montelliana che si andava va sviluppando all'interno del bosco Montello. Chiesa del Belvedere: inizio sec. XX, su progetto dell'ing. Ignazio Saccardo. Chiesa di Sant'Andrea Apostolo a Venegazzù: importante edificio religioso neoclassico, opera del noto architetto castellano Giordano Riccati. Architetture civili Municipio: già villa residenziale di uno dei due rami della famiglia Gobbato. Poco discosto sorgeva lo stabilimento bacologico. Ca' Duodo: a Martignago, quasi lambita dalla Brentella, spicca nel verde Ca' Duodo, ora Schippa, elegante nella sua veste originale, dopo l'accurato restauro. Qui nel lontano 1752 fu ospitato il vescovo Paolo Francesco Giustinian. Villa Gobbato: era la villa originaria della famiglia Gobbato. Oltre il parco si articolava il lungo edificio della filanda, una della più produttive di tutta la Provincia. Casa Dal Zotto: costruzione di notevole interesse, con un caratteristico ballatoio più recente rispetto all'edificio originario. Fu notata anche dall'attento scrittore Giovanni Comisso che la portò come esempio di architettura rurale veneta. Villa Spineda, Gasparini, Loredàn: rilevata prima dal Gruppo Benetton e successivamente da Veneto Banca, è stata completamente restaurata con progetto degli architetti Afra e Tobia Scarpa e del prof. Mora. È uno dei più riusciti esempi del palladianesimo settecentesco. Il progetto iniziale di Francesco Maria Preti (1701-1774) fu rielaborato dal Miazzi (1699-1797) che ne condusse a termine la realizzazione. Il complesso presenta un imponente edificio dominicale, che si sviluppa attorno al pronao centrale, affiancato da due ariose barchesse. Il giardino che precede la facciata è tutto circondato da una peschiera, mentre quello retrostante si spinge alle pendici del Montello. Villa Spineda fu residenza del sen. Jacopo Gasparini, governatore d'Eritrea e Ambasciatore nello Yemen. Barchessa Loredan: imponente barchessa, di inconfondibile stile settecentesco, superstite di una più ampia residenza di campagna, distrutta agli inizi del XIX secolo. Di bellezza straordinaria è il parco naturale che si stende ai suoi piedi. Villa Priuli, Barea: complesso architettonico ottenuto dall'ampliamento di un palazzetto cinquecentesco. Aree naturali Il Montello Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Persone legate a Volpago del Montello Luigi Pastro (Volpago del Montello, 1822 – Venezia, 1915), patriota e politico Pier Andrea Saccardo (Treviso, 1845 – Padova, 1920), botanico e micologo Jacopo Gasparini (Volpago del Montello, 1879 - Asmara, 1941), governatore d'Eritrea dal 1928 al 1932, senatore del Regno e ambasciatore nello Yemen Ugo Gobbato (Volpago del Montello, 1888 - Milano, 1945), dirigente FIAT e amministratore delegato Alfa Romeo Island Guizzo (Volpago del Montello, 1915 - Velletri, 1987), pittore Pierugo Gobbato (Firenze, 1918 - Torino, 2008), figlio di Ugo, direttore generale Lancia Aldo Maria Lazzarín Stella (Selva del Montello, 1926 - Aisén, 2010), vicario apostolico emerito di Aysén Paolo Bon (Volpago del Montello, 1940), etnomusicologo, direttore di coro Studi più recenti ritengono che Francesco di Vannozzo, rimatore del XIV secolo, sia nato a Padova e non a Volpago come sostennero alcuni. Amministrazione Altre informazioni amministrative La denominazione del comune fino al 1925 era Volpago. Note ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Dato Istat al 31/08/2010. ^ a b [1] Informazioni dalla sezione La storia del sito del comune. ^ Francesco Ferrarese, Elementi di toponomastica (PDF) in Montello, Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, 2005, p. 102. URL consultato il 29 agosto 2010.. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. ^ Eletto il 29 maggio. ^ Eletto il 6 giugno. ^ Eletto il 27 aprile. ^ Eletto il 13 maggio. ^ Eletto il 28 maggio. ^ Eletto il 15 maggio. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3 Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Volpago del Montello
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