Le Colline del Prosecco elette Patrimonio dell’Umanità
Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state proclamate patrimonio dell’Umanità. Entrate a far parte della lista dei siti UNESCO, le Colline Venete si trovano a nord-est dello Stivale e includono anche il paesaggio viticolo di produzione del Prosecco.
La notizia è di ieri, quando il World Heritage Commitee dell’UNESCO, riunito a Baku per la sua 43sima sessione, ha proclamato il luogo bene UNESCO facendo salire a quota 55 i siti d’Italia classificati come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. È ancora il Bel Paese l’esponente di punta che detiene il record con il maggior numero di luoghi, tradizioni e attività ammesse dalle Nazioni Unite.
Quello delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è il decimo sito al mondo ad essere catalogato come “paesaggio culturale” riconoscendone il valore culturale e agricolo, un paesaggio di rara bellezza produttore delle bollicine più famose d’Italia.
Come si legge sul sito italiano dell’UNESCO questa zona «è caratterizzata da dorsali collinari, ciglioni (piccoli vigneti in terrazzamenti), foreste, villaggi e coltivazioni. Per secoli questi terreni aspri sono stati plasmati e adattati dall’uomo e dal 17° secolo l’uso dei ciglioni ha creato un paesaggio a scacchiera fatto di filari di viti paralleli e verticali alle pendenze. Nel 19° secolo la tecnica della “bellussera” (un sistema di coltivazione delle viti disposte a raggiera grazie al sostegno di pali in legno collegati fra loro) ha contribuito alle caratteristiche estetiche del paesaggio».
È il binomio uomo-natura a far risplendere le Colline Venete che, dopo la candidatura bocciata nel 2017, ieri si è guadagnata il prestigioso titolo. Il Comitato ha inoltre sottolineato come il paesaggio rurale di questi luoghi sia tutelato proprio per le rigide regole di produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: dal mantenimento dei vigneti e dei ciglioni alla protezione della biodiversità del luogo.
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