Destinazioni - Comune

Veglie

Luogo: Veglie (Lecce)
Veglie (Eie in dialetto salentino) è un comune italiano di 14.338 abitanti ( tredicesimo per popolazione) della provincia di Lecce in Puglia. Situato nel Salento centrale, dista 18 km da Lecce in direzione ovest e 12 km dalla costa ionica. È un centro agricolo di rilevante importanza per la produzione di vini, olio e per l'artigianato. Geografia fisica Territorio Il territorio comunale di Veglie, situato nella parte nord-occidentale della pianura salentina, si estende su una superficie di 61,35 km²(settima per estensione nella provincia) e dista 19,7 km da Lecce. Posizionato in vista delle propaggini orientali delle Murge tarantine, è un comune della Terra d'Arneo, ovvero di quella parte della penisola salentina compresa nel versante ionico fra San Pietro in Bevagna e Torre dell'Inserraglio e che prende il nome da un antico casale, attestato in epoca normanna e poi abbandonato, localizzabile nell'entroterra a nord-ovest di Torre Lapillo. Particolare della Terra d'Arneo è la presenza di svariate masserie, molte delle quali fortificate. Il territorio possiede un profilo orografico pressoché uniforme: risulta compreso tra i 36 e i 98 m s.l.m., con la casa comunale a 47 m s.l.m. e un'escursione altimetrica complessiva pari a 62 metri. Confina a nord con i comuni di Salice Salentino e Campi Salentina, a est con i comuni di Novoli e Carmiano, a sud con il comune di Leverano, a ovest con il comune di Nardò. Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 Clima Dal punto di vista meteorologico Veglie rientra nel territorio del Salento occidentale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l'estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana. Classificazione climatica di Veglie:Zona climatica: C Gradi giorno: 1137 Storia La fondazione di Veglie si fa risalire intorno al X secolo. Tuttavia i diversi reperti archeologici, come la tomba del IV-III secolo a.C. il cui corredo funerario è esposto presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce, testimoniano la frequentazione del territorio già in epoca messapica. È probabile che nel X secolo ci sia stata una rifondazione ad opera dell'imperatore bizantino Niceforo II Foca, dopo le distruzioni causate dalle orde saracene e che Veglie sia stata ripopolata da una piccola colonia di greci, la cui presenza è documentata fino al XIV secolo. Nel 1190, Tancredi d'Altavilla appena eletto Re di Sicilia e di Puglia assegnò il feudo di Veglie a Copertino sotto Spinello Delli Falconi. Ai Normanni subentrarono gli Svevi all'inizio del XIII secolo. Nel 1265 il regno passò agli Angioini e nel 1266 Carlo d'Angiò fondò la contea di Copertino, comprendente anche le terre di Veglie, Leverano e Galatone, che donò nel 1268 a Gualtieri di Brienne. La contea rimase ai Brienne fino alla morte di Gualtieri VI e nel 1356 passò ai d'Enghien, loro eredi. Con il matrimonio fra Maria d'Enghien, contessa di Lecce e di Copertino, e Raimondello del Balzo Orsini, la contea fu inserita nel principato di Taranto. Nel 1419, in occasione del matrimonio di Caterina loro figlia con il cavaliere francese Tristano di Chiaromonte, la contea passò al governo di quest'ultimo. A Tristano si deve un primo tentativo di fortificare con mura la "Terra Veliarum". Nel 1460, con la morte di Tristano di Chiaromonte, la contea passò alle dipendenze del Re di Napoli Ferdinando I il quale, riconoscente per l'aiuto avuto nella lotta contro gli Angioini, la donò a Bernardo Castriota. Nel 1468 fu infeudata a Pirro del Balzo, al quale, dopo aver preso parte alla congiura dei baroni, gli furono confiscate tutte le sue proprietà. Veglie, con bolla di Federico d'Aragona del 1487 passò alle dipendenze dirette della corona. Nel 1498 la contea di Copertino, e quindi anche Veglie, fu concessa ai Castriota Granai e con Alfonso fu ristrutturata la cinta muraria e ricostruita la porta principale, che fu chiamata per questo Porta Nuova. L'opera di fortificazione fu eseguita dall'architetto militare Evangelista Menga. Nel 1549 ritornò alle dipendenze della corona, allora governata da Carlo V, e nel 1557 fu acquistata dagli Squarciafico, una famiglia di commercianti genovesi. Nei secoli successivi, per diritto ereditario, Veglie e tutta la contea di Copertino, passò ai Pinelli, ai Pignatelli e ai Granito di Belmonte che furono padroni e signori fino all'eversione della feudalità nel 1806. Monumenti e luoghi d'interesse Architetture religiose Chiesa madre di San Giovanni Battista e Santa Irene La fondazione della chiesa madre, dedicata a San Giovanni Battista e Santa Irene, risale all'XI secolo. Fu ricostruita nel 1565 e portata a compimento nel XVIII secolo. La facciata è arricchita da un rosone e dal portale rinascimentale attribuibile alla scuola di Gabriele Riccardi. Il portale è sormontato da una lunetta in cui è contenuto un pregevole gruppo scultoreo raffigurante la Madonna col Bambino, tra i santi Pietro e Paolo, che porge un libro. L'interno, a croce latina e a navata unica, fu rimaneggiato in epoca barocca e compromesso dai lavori eseguiti nel XX secolo. Nella navata si aprono tre brevi cappelle per lato con altari. Particolare importanza riveste l'altare barocco del Santissimo Sacramento, nel braccio sinistro del transetto. Fu collocato in questa chiesa nella seconda metà del XIX secolo, proveniente da un'altra chiesa salentina. Escludendo il coronamento, tutto il rimanente corpo scultoreo dell'altare è attribuito a Giuseppe Zimbalo o alla sua scuola. Troneggia un Crocefisso ligneo del XV secolo, con l'Addolorata e san Giovanni Evangelista in pietra policroma. Tra le numerose opere, degni di nota sono i cinquecenteschi affreschi di sant'Antonio Abate e sant'Antonio da Padova, e le tele dell'Immacolata di Didaco Bianco del 1762, la Natività di Maria e l'Annunciazione di Oronzo Tiso. Cripta della Madonna della Favana La cripta della Madonna della Favana risale al IX-XI secolo. La denominazione è legata alla malattia del favismo; originariamente il complesso cultuale era dedicato a Santa Maria di Veglie la cui immagine affrescata di stile bizantino era venerata dai fedeli contro il grave male del favismo. Alla cripta, scavata in un banco calcarenitico, si accede per mezzo di un dromos in cui è stata ricavata una scala di tredici gradini. Presenta una pianta a navata unica monoabsidata e orientata a est, secondo lo schema liturgico greco. Entrando, a sinistra, c'è il pastophorion (vano di servizio per la liturgia). Il pavimento è in terra battuta. Le pareti sono ricoperte da un vasto ciclo pittorico databile al XV secolo, raffigurante una Madonna col Bambino, una Madonna Allattante e diversi santi (san Michele Arcangelo, santo Stefano, sant'Andrea apostolo, sant'Antonio abate, SS. Trinità, san Francesco d'Assisi, sant'Antonio di Padova, san Pietro e san Paolo). La presenza di santi appartenenti ai culti orientale e occidentale, oltre alle scritte in greco e in latino, esprime l'intreccio culturale che ha contraddistinto questo insediamento rupestre. Il soffitto piano reca un'immagine del Cristo Pantocratore attorniato da quattro angeli e dai simboli dei quattro evangelisti. La struttura ipogea fu custodita per alcuni secoli dai Frati Minori Conventuali del vicino convento. Architetture militari Porta Nuova Porta Nuova o di Tramontana fu ristrutturata nella seconda metà del XVIII secolo dai feudatari Pinelli-Pignatelli, il cui stemma partito è incastonato sulla sommità dell'arco. La porta fu edificata originariamente da Tristano di Chiaromonte nel 1430, insieme al primo sistema difensivo di Veglie, e fu ricostruita nel 1540 da Evangelista Menga per volere di Alfonso Castriota. Nel 1904, in occasione del 50º anniversario del dogma dell'Immacolata fu collocata in cima una statua in pietra della Vergine risalente al XVII secolo. Sul lato destro della Porta rimane ancora un breve tratto delle antiche mura sul quale insiste una abitazione più recente presumibilmente edificata al posto della torre di guardia. Architetture civili Il Municipio Il municipio di Veglie rappresenta un'importante opera architettonica per il paese. Sito in Largo Parco delle Rimembranze è stato costruito nel 1978 all'interno del Parco delle Rimembranze, dedicato nei primi anni venti del Novecento ai Caduti della Guerra 1915-18 ed ampiamente rimaneggiato e modificato negli anni sessanta. Presso il nuovo Monumento ai Caduti, sostituito al precedente negli stessi anni, il 4 novembre viene celebrato l'anniversario della fine della prima guerra mondiale. Masserie Società Evoluzione demografica Abitanti censiti Etnie e minoranze straniere Al 31 dicembre 2010 a Veglie risultano residenti 183 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono: Marocco - 86 Romania - 29 Polonia - 21 Bulgaria - 14 Lingue e dialetti Il dialetto parlato a Veglie è il dialetto salentino nella sua variante centrale che corrisponde al dialetto leccese. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli. Tuttavia vi sono delle particolarità che lo differenziano dal dialetto salentino centrale o "leccese" e lo avvicinano al dialetto salentino settentrionale o "brindisino". Fa parte, quindi, di una zona di transizione tra le due varianti. Cultura Eventi "Jazz in Veglie" rassegna di musica jazz, ultima settimana di giugno Estate Vegliese nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre Feste e Fiere: la festa e la fiera di San Francesco da Paola nella prima domenica di giugno (edizione n° 181 nel 2014) la festa e la fiera della Madonna dell'Iconella (Madonna ti la cuneddhra) l'8 settembre la festa della Madonna dei greci (Pasquetta di Veglie) la domenica successiva alla domenica di Pasqua la festa e la fiera dei Santi Cosma e Damiano a ottobre la festa patronale di San Giovanni Battista dal 23 al 25 giugno la festa e la tradizionale Focara di Sant'Antonio abate l'ultima settimana di gennaio la festa della Beata Vergine Maria del Rosario e di San Rocco il 7 ottobre Economia Il territorio è caratterizzato da estesi oliveti e vitigni e la sua economia, basata sull'agricoltura, soprattutto olivocultura e viticoltura, presenta numerose aziende cooperative. Notevole è anche l'attività artigianale e commerciale, con una presenza di industrie del gelato ed aziende tessili e meccaniche. Infrastrutture e trasporti Strade I collegamenti stradali principali sono rappresentati da: Strada statale 7 ter Salentina Lecce-Taranto, uscita Salice Salentino Strada provinciale 359 Nardò-Avetrana Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne: Strada provinciale Veglie-Carmiano Strada provinciale Veglie-Novoli-Trepuzzi Strada provinciale Salice Salentino-Veglie-Leverano-Copertino-Nardò-Gallipoli (Serra di Gallipoli) Strada provinciale Veglie-Torre Lapillo Strada provinciale Veglie-Monteruga-intersezione Torre Lapillo-San Pancrazio Salentino Strada provinciale Veglie-Porto Cesareo Sp 353 Strada provinciale Veglie-Albaro Ferrovie La stazione ferroviaria più vicina è quella di Salice Salentino posta sulla linea locale Martina Franca-Lecce delle Ferrovie del Sud Est. Amministrazione Sport Calcio Calcio maschile La principale squadra di calcio della città è l'A.S. Veglie che milita nel girone C pugliese di 2ª Categoria. Ha vinto il titolo regionale di 1ª Categoria nella stagione 2007/2008. È una delle più antiche società della provincia di Lecce. Fondata per la prima volta nel 1948, disputò due campionati federali prima di fermarsi non disponendo di un campo di gioco adeguato. Continuò a livello amatoriale sino a quando non fu completato il Campo Sportivo Comunale "S.Ten. Flavio Minetola" nel 1959. La rifondazione risale al 1960.Da allora,l'A.S Veglie ha militato nei campionati dilettanti di Promozione,Prima Categoria,Seconda Categoria e Terza Categoria. Negli ultimi decenni si è sviluppata anche un'altra società calcistica: "San Giovanni Bosco-Veglie". Calcio femminile Alaska Gelati Veglie è stata una società calcistica femminile fondata nel 1970. All'inizio degli anni ottanta si aggiudicò tre scudetti nazionali e una coppa Italia. Si sciolse nel 1983 per la fusione con il Trani '80. Note Bibliografia L. A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Istituto Araldico salentino, Lecce, 1994 (AA.VV.): Salento. Architetture antiche e siti archeologici - Edizioni del Grifo, 2008 Veglie - Provincia di Lecce - guida storica, fascicolo a cura del "Circolo Culturale Eie nuesciu" e patrocinato dall'Amministrazione Comunale di Veglie, novembre 1996. Mazzotta L., Veglie. Cripta della Favana - Guida storico turistica, Centro Studi "Terra Veliarum", Veglie, 1982. De Benedittis Antonio, Il palazzo Cacciatore a Veglie, Congedo, 2002 Catamo Antonio, "Appunti e spunti per una STORIA DI VEGLIE ", Editrice L'Orsa Maggiore, 1969 Catamo Antonio, " Un tesoro che si perde. La cripta della Favana ",Il Parametro Editore, 1998 (postumo) Voci correlate Arcidiocesi di Brindisi - Ostuni Terra d'Arneo Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Veglie Collegamenti esterni Archeologia a Veglie VeglieNews: Storia, Cultura e Notizie di Veglie
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