Destinazioni - Comune
Mirano
Luogo:
Mirano (Venezia)
Mirano (Miran in veneto) è una città italiana di 27.083 abitanti della provincia di Venezia, in Veneto.
Geografia
Il territorio di Mirano è pianeggiante (dai 6 a 12 metri s.l.m.) e si estende nell'area centro-occidentale della Provincia di Venezia, in una posizione baricentrica rispetto ai tre capoluoghi di provincia: a circa 21 km da Venezia, 22 da Padova e 27 da Treviso. Il capoluogo è posto lungo l'antica Via Miranese (SP 32), storica direttrice di collegamento tra Mestre e Padova. Si trova nel cuore del comprensorio del Miranese, che comprende storicamente altri sei Comuni: Martellago, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea. L'omonimo collegio elettorale comprende anche il confinante comune di Pianiga (a sud-ovest di Mirano). Il paesaggio si presenta con le caratteristiche del territorio pianeggiante della campagna veneta con i segni rurali ed urbani frutto dei secoli trascorsi: dalla urbanizzazione romana con il graticolato romano (grandi appezzamenti baulati divisi da siepi e percorso da lunghe strade rettilinee che s'intersecano ad angolo retto), alle opere di regolamentazione delle acque del fiume Musone del periodo della Repubblica di Venezia e alla presenza di ben 36 ville e parchi edificate dalla nobiltà veneziana tra il Seicento e il Settecento. Il dialetto miranese tipico è sostanzialmente padovano, con qualche piccola influenza veneziana. Ciò è molto probabilmente dovuto al fatto che Mirano, localizzata a metà strada tra Venezia e Padova, dall'epoca romana e fino al Regno Lombardo-Veneto è gravitata nell'orbita della città del Santo, a cui è sempre appartenuta anche amministrativamente. Soltanto nel 1853 è stata compresa nella provincia di Venezia.
Idrografia e flora di interesse sovracomunale
I principali corsi d'acqua sono il Muson Vecchio, continuato dal Taglio Nuovo, e il Lusore. Altri canali minori: Balzana, Caltressa, Cognaro, Menegon, Veternigo, Pionca, Volpino, Comunetta, Cesènego.
BOSCHI: nel territorio comunale di Mirano insistono due boschi planiziali creati dall'uomo a imitazione delle grandi foreste di latifoglie che un tempo ricoprivano l'intera Pianura Padana: il Bosco del Parauro, di proprietà provinciale, situato a Nord del capoluogo, poco distante dal confine con il comune di Salzano e il Bosco "Errera", di proprietà privata, posto nella campagna ad Est del capoluogo, poco distante dalla provinciale Miranese e dalla località Crea di Spinea, confinante con il cimitero miranese. Entrambi sono caratterizzati dalla presenza di fauna selvatica indigena (lepre, volpe, riccio, uccelli di varie specie) e da alberi e cespugli a foglia caduca tipici della Pianura Padano-Veneta.
Storia
Epoca Romana
Il toponimo, anticamente Miranum, deriverebbe da mira cioè "specola", "osservatorio" e condivide l'etimo con la vicina Mira. Il riferimento sarebbe ad un torre di avvistamento romana, posta a salvaguardia del territorio bonificato e poi segnato dal graticolato (31 a.C.) opera dell'imperatore Augusto. Testimonianza di ciò è, oltre all'attuale impianto stradale che ricalca le antiche geometrie, il toponimo della strada Desman che indica l'antico decumano massimo, congiungente il territorio del comune di Mirano (frazione di Zianigo) a San Giorgio delle Pertiche. Dal punto di vista amministrativo, Mirano apparteneva al Municipium di Padova.
Medioevo
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente e le conseguenti distruzioni barbariche il territorio miranese fu riorganizzato da Vitaliano Primo da Padova, un legionario fedele all'impero romano d'Oriente. Nel 588 vi fu l'assedio di Padova da parte dei Longobardi con il coinvolgimento di Mirano e successivamente il territorio passò in proprietà ai Collalto, signori longobardi, che lo aggregarono ai loro possedimenti (zona di Susegana, provincia di Treviso). Nel 972 l'imperatore Ottone I, elargisce al vescovo di Frisinga alcuni beni del miranese e concede il diritto di macellazione lungo le rive del fiume Musone da qui la probabile origine del toponimo "Scortegara" in località della frazione di Zianigo. Nel 1008 il territorio della frazione di Ballò viene infeudato da vescovo di Treviso. Nel 1117 l'abate Pietro dell'Abbazia Sant'Ilario di Venezia acquistò dai Conti della Marca Trevigiana, Arsedisio e Vidotto di Collalto, alcune zone del miranese. Nel 1152 la bolla di papa Eugenio III indirizzata al vescovo di Treviso attesta l'esistenza della chiesa San Michele di Mirano e la chiesa di Zianigo. Nel 1170 le pievi di Ballò e Scaltenigo risultano suffraganee dell'antica pieve Borbiago. Nel periodo dello splendore comunale della città di Padova, Mirano ritornò nuovamente sotto l'influenza patavina provvedendo alla costruzione di un castello a propria difesa. Nel 1229 Mirano fu oggetto alle scorribande degli Ungari, e alle lotte fra Padova e Treviso. Dal 1237 al 1256, fu sottomessa alla tirannia di Ezzelino III da Romano.
Nel 1272 Mirano tornò sotto il governo del libero comune di Padova, che provvide ad una nuova fortificazione del paese con un presidio di 300 fanti e 200 cavalieri. Nel 1256 Bolzonella, unica figlia ed erede del conte Pietro da Peraga, portò in dote a Marino Badoer vari possedimenti fra cui Mirano con il suo castello. Per tutto il tempo in cui Padova fu sotto la signoria dei Carraresi, Mirano continuò ad essere soggetta alla famiglia Badoer da Peraga. Preziosa testimonianza di quel periodo è l'antica torre di Zianigo (ora campanile della chiesa arcipretale), costruita dai Carraresi, dei quali rimane impresso lo stemma (carro rosso) sotto uno degli archetti pensili. Tra il 1319 e il 1320 Cangrande della Scala, in guerra contro Padova, assalì e distrusse completamente il castello di Mirano. Le uniche tracce di quel periodo sono rimasti solo i toponimi "Castellantico, Bastia Entro, Bastia Fuori". Nel 1325 il territorio di Mirano ritorna proprietà della famiglia di Filippo da Peraga (famiglia). Nel 1331 il castello di Mirano viene occupato dai veneziani ma nel 1337 ritorna sotto il controllo di Padova.
La Repubblica di Venezia (1403-1797)
Nel 1403 Mirano cadde in mano alle milizie veneziane. Dal 1405, con la conquista di Padova da parte della Serenissima, Mirano e il suo territorio fu assoggettato alla Repubblica di Venezia fino alla sua caduta (1797).
Il 6 settembre 1477 il Senato della Repubblica di Venezia decretò e autorizzò il mercato del lunedì e la Fiera di San Matteo per i giorni di 21-22-23 settembre; oggi la "Grande Fiera di S. Matteo" viene svolta alla domenica seguente il terzo sabato del mese di settembre ed è costituita da un famoso Luna Park che richiama annualmente decine di migliaia di visitatori anche dalle provincie limitrofe. La tradizione vuole che un accordo intercorso tra i cittadini di Mirano e quelli di Mestre abbia stabilito di consentire a questi ultimi di continuare a svolgere la loro fiera principale nel giorno di S. Michele Arcangelo (29 settembre), patrono comune di entrambe le città, mentre, al fine di evitare un'inopportuna concorrenza tra due manifestazioni di piazza contestuali tanto importanti quanto geograficamente vicine, Mirano avrebbe anticipato la propria fiera di una settimana, fissandola al giorno dedicato a S. Matteo Apostolo il 21 settembre (che, infatti, non è il patrono cittadino).
Nel 1509 Mirano subì le devastazioni dell'esercito imperiale durante le guerre della Lega di Cambrai. In questo periodo il miranese Alvise Dardanio diede un contributo indispensabile alla riconquista di Padova da parte della Repubblica di Venezia e perciò fu ricompensato dal Senato con l'onorificenza di Cancelliere Grando, massima carica della Serenissima per un cittadino non nobile.
Nel 1612 la Serenissima terminò l'escavazione del Taglio Nuovo, detto anche "Canale di Mirano", un'opera di grande ingegneria idraulica: un canale pensile e rettilineo, per convogliare le acque, dal Bacino inferiore di Mirano del fiume Muson Vecchio a Mira nella Riviera del Brenta. Il Taglio ha consentito per secoli un collegamento fluviale diretto tra Mirano e le città di Venezia e di Padova, con grandi benefici soprattutto commerciali. La parola “Taglio” deriva dal fatto che il canale è stato escavato con una direzione perpendicolare al naturale deflusso delle acque verso la laguna di Venezia dei canali Pionca, Comunetta, Cesènego, Lusore, Menegon e il fiume Tergola, che furono convogliate con la costruzione di altrettanti sifoni in pietra sottostanti al letto del “Taglio”. Successivamente la Serenissima proseguì i lavori, col nome di canale Taglio Nuovissimo, da Mira Taglio per tutta la conterminazione lagunare fino a Chioggia. Il canale Taglio rese così Mirano un importante capolinea della navigazione fluviale veneziana. Questo collegamento fluviale del Taglio favorì il suo sviluppo industriale e commerciale dal periodo successivo all'unione del Veneto (1866) al Regno d'Italia fino all'epoca dei trasporti su strada.
Nel 1766 la Serenissima censiva 5161 abitanti ripartiti su 1036 famiglie così suddivise: Mirano capoluogo (497), Campocroce (125), Scaltenigo (129), Vetrego (62), Ballò (62), Zianigo (181). Il domino veneziano portò, soprattutto nel XVII - XVIII secolo, un lungo periodo di pace durante il quale Mirano diventò Vicaria e raggiunse il suo massimo splendore. In quel periodo furono costruite, con un grande potenziamento dell'agricoltura, una trentina di ville aristocratiche, di case padronali e rurali, che ancor oggi esistenti.
Rivoluzione Francese e Regno d'Italia (napoleonico) (1797-1814)
Nel 1797 Mirano, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, venne occupata dalle truppe di Napoleone. I francesi abrogarono la Vicaria e istituiscono una municipalità rivoluzionaria. Su ordine della municipalità vennero abbattute tutte le insegne della Serenissima, compreso il leone di San Marco, che era innalzato su di una colonna in piazza a Mirano nel XV ed era stato restaurato nel 1617. Mirano diventò, secondo l'organizzazione napoleonica: Comune, sede di "Cantone" nel "Distretto" di Camposampiero, "Dipartimento" di Padova.
Regno Lombardo-Veneto (1814-1866)
Dal 1814 al 1852 il Comune di Mirano diventa capoluogo dell'omonimo "Distretto", della nuova provincia di Padova, al quale vengono uniti i comuni di Salzano, Noale, Scorzè, e viene istituito un "Regio Commissariato di Polizia" e una "Pretura". Nel 1842 venne costruita la ferrovia tra Padova e Mestre, creando così una ulteriore divisione del territorio della frazione di Vetrego. Dal 1853 il "distretto" di Mirano venne aggregato alla Provincia di Venezia.
Regno d'Italia (1866-1946)
Fino alla fine dell'Ottocento il centro di Mirano capoluogo era formato da un'isola. Un ramo minore del Muson fiancheggiava l'attuale "Via Castelantico", lambiva a sud il parco di "villa Errera" per ricongiungersi al "Bacino di sotto". Al fine di permettere l'arrivo del tram da Mestre questo ramo minore fu interrato e fu creata l'attuale grande piazza, con l'ovale pavimentato al centro, intitolata allora a Vittorio Emanuele II con un monumento. Nel 1903 viene ricostruita e ricollocata al suo vecchio posto, in piazza a Mirano, la colonna con il leone di San Marco: la nuova statua è opera dello scultore Urbano Bottazzo. Nel 1933 viene inaugurata l'autostrada Venezia- Padova (attuale tratto della A4) creando così la terza divisione del territorio della frazione di Vetrego.
La lotta di Liberazione (25 luglio 1943-27 aprile 1945)
Tra il 25 luglio 1943 e il 27 aprile 1945 morirono per fucilazione o trucidati 15 partigiani. A loro è stata dedicata la piazza principale, un tempo piazza Vittorio Emanuele II, ora piazza Martiri per la libertà.
Repubblica Italiana
(cronologia provvisoria)
1963: inaugurazione edificio Istituto Professionale di Stato, attuale Giovanni Ponti.
1966: adozione normativa per la salvaguardia del Centro Storico di Mirano Capoluogo.
1968: separazione gestione tra Ospedale di Mirano e Casa di Riposo Luigi Mariutto
1969: acquisizione da parte dell'Amministrazione Comunale del Parco e della Villa Belvedere sito nel Centro Storico.
1969: adozione primo Piano Regolatore Generale
1969: approvazione del progetto per il nuovo Ospedale dell'architetto Giancarlo De Carlo.
1975: acquisizione, con esproprio, da parte dell'Amministrazione Comunale del Parco e della Villa Morosini, ora XXV aprile,
1975: partecipazione alle attività della Biennale di Venezia con la partecipazione del regista Jerzy Grotowski.
1975: inaugurazione, in Piazza Martiri, del monumento al partigiano; un'opera dello scultore Augusto Murer su progetto del professor Valeriano Pastor.
1978: acquisizione da parte della Casa di Riposo Luigi Mariutto del parco e della villa Bianchini, ora I Maggio, nella frazione Zianigo e del parco e della villa Tessier nel Centro Storico
1978: inaugurazione dell'edificio del Centro di Distretto Scolastico, progetto architetto Romano Chiviri (IUAV Venezia) per gli istituti superiori.
1980: nascita del quartiere PEEP di via Aldo Moro utilizzando le terre espropriate, con legge dello Stato, alla famiglia Errera.
1985: acquisizione e ristrutturazione dell'Amministrazione Comunale e delle Barchesse della Villa Errera, attualmente ad uso Biblioteca comunale, sala consiliare, sale di riunione.
1995: Mirano, città della Pace (delibera Consiglio comunale del 27 luglio 1995).
2002: riconoscimento del titolo di Città al Comune di Mirano (decreto Presidente della Repubblica del 16 marzo 2002).
2001: costruzione della fontana della Pace nell'ex piazzetta delle Erbe.
2006 (9 settembre): inaugurazione del Nuovo Teatro comunale e cinema multisala le Cime in Centro Storico.
2009 (27 giugno): inaugurazione della "Casa della Musica", intitolata all'ex Sindaco Gioacchino Gasparini e del nuovo Centro Civico della via Gramsci, intitolato all'ex sindaco Renzo Milan;
Stemma
Il Bonamico riporta il brevetto rilasciato dall'Imperatore d'Austria:
Dall'Imp. Regia Aulica Cancelleria riunita. Sua Maestà I.R.A. con graziosissima risoluzione in data 20 ottobre 1846, si è degnata di concordare al Comune di Mirano, Provincia di Padova nel regno Lombardo-Veneto, che possa far uso della antica sua arma. È perciò viene rilasciato il presente alla Comune di Mirano onde legittimare l'uso dell'arma di cui ha il diritto di servirsi e di cui appiedi si aggiunge la descrizione cioè : uno scudo rosso, che viene attraversato da una croce d'argento, nel quarto superiore a destra vi si trova una simile piccola croce d'argento; lo scudo viene contornato da una cornice d'oro lavorata ad arabesco. Allorquando si adopera quest'arma per suggello di dovrà far uso nel contorno della seguente legenda: Sigillo del Comune di Mirano. Quest'arma non verrà cambiata senza ulteriore approvazione. Vienna 23 giugno 1847 (L.S.) Carlo Conte D'Hizaghi Cristino Ott. I.R. Console Aulico.
Secondo quanto riportato in bibliografia (10), lo stemma di Mirano ha la stessa simbologia araldica di quello della città di Treviso: uno scudo rosso e la croce d'argento con l'aggiunta, nel quarto superiore di destra dello scudo (a sinistra per chi lo guarda) di una piccola croce sempre d'argento. Nell'araldica civica italiana la croce è tipica delle città aderenti al partito guelfo. L'uso del metallo argento è di gusto francese perché furono i crociati francesi ad adottare la croce argentata negli scudi per distinguersi dagli altri crociati. La ripetizione dei simboli (la croce) non è rara nella logica medioevale e, forse, potrebbe essere un omaggio agli antichi rapporti con la città di Treviso.
Onorificenze
La città di Mirano è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Il Ministero della Difesa ha insignito il Comune, decreto del 28 giugno 1985, con la seguente motivazione:
Il 13 giugno 2002 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con proprio Decreto ha conferito a Mirano il titolo di Città.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Duomo di San Michele Arcangelo
Il duomo di San Michele Arcangelo, patrono della parrocchia, è il rifacimento avvenuto nel XVII secolo di una precedente chiesetta rinascimentale, annessa ad un convento. I lavori iniziarono il 6 luglio 1680 e terminarono con la consacrazione del vescovo della Diocesi di Treviso, Giovanni Battista Sanudo, il 3 giugno 1696. Dal 1768 è gestito dai preti della Diocesi.
L'interno del duomo conserva diverse opere d'arte di Giovanni De Min, Giuseppe Torretto, già maestro di Antonio Canova, Giambattista Tiepolo e Paolo Fiammingo, allievo del Tintoretto.
Chiesa di San Leopoldo Mandich
La chiesa di San Leopoldo Mandich è un edificio piuttosto recente. Fu costruita tra il 1990 e il 1993, anno della sua consacrazione da parte del Vescovo Paolo Magnani. Il progetto dell'edificio è firmato dall'architetto Padre Angelo Polesello. È preceduta da un quadriportico, a ricordo delle chiese conventuali e monastiche del periodo romanico, mentre l'interno è a pianta semplice, in puro stile francescano, per dare centralità all'altare delle celebrazioni. Al suo interno ospita alcune sculture di autori locali contemporanei e un organo positivo di scuola napoletana del 1788. È sede della parrocchia Porara, con circa 3000 abitanti. In questa chiesa, ogni secondo sabato del mese alle 16.30, viene celebrata la Messa in rito romano antico. Alcuni parrocchiani, a tale scopo, hanno formato un gruppo stabile di fedeli con la richiesta di poter officiare regolarmente la Messa in latino ai sensi di quanto stabilito dal Motu Proprio Summorum Pontificum.
Architetture civili
Palazzi e ville
Nel territorio del comune ci sono ben 79 ville venete censite. Molte di esse conservano ancora i monumentali parchi romantici risalenti per lo più alla metà dell'Ottocento. Il più importante è il parco pubblico di Villa Belvedere, di proprietà comunale, costituito dall'unione dei parchi, tra loro uniti da un ponte ligneo sul Muson, delle ville Erizzo e Morosini. Censito nell'elenco dei giardini più belli d'Italia, il parco di Villa Belvedere contiene, su una collinetta boscosa artificiale, un famoso castelletto neo-gotico con grotte sotterranee probabilmente progettato dallo Jappelli e costruito intorno al 1850. si tratta di una finta rovina medievale di ispirazione ossianica realizzata secondo il gusto romantico dell'epoca.Il complesso è solitamente visitabile d'estate.
Monumenti
in piazza Martiri: il monumento al Partigiano di Augusto Murer, in ricordo dei partigiani trucidati a Mirano durante la Resistenza.
Viale delle Rimembranze: statua di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia. La statua, innalzata nel 1880, fu collocata nel viale dopo la fine della seconda guerra mondiale, mentre, in precedenza, era situata al centro della piazza principale, allora denominata, per l'appunto, Piazza Vittorio Emanuele
Viale delle Rimembranze: grande monumento in marmo e bronzo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Fu innalzato nel 1927
Monumenti a Giuseppe Garibaldi e Umberto I: trattasi di altorilievi bronzei su lapide marmorea collocati a fine Ottocento sulla facciata dell'allora municipio sito in via Bastia Fuori. L'effigie del re, rimossa dopo la fine dell'ulima guerra a causa dei sentimenti antimonarchici di allora, è ora collocata nei depositi comunali.
Colonna del Leone alato di San Marco, che campeggia nella piazza principale della città dal XVI secolo. Restaurata nel '600, fu innalzata dalla Serenissima in segno di omaggio per l'importanza attribuita a Mirano dalla capitale della Repubblica Veneta. È considerata una delle più belle tra le colonne marciane ancora esistenti nei capoluoghi veneti.
Monumento alla Resistenza posto al centro del cimitero del capoluogo. In ricordo dei molti partigiani miranesi trucidati dai nazi-fascisti negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale.
monumenti minori ai caduti delle due guerre sono presenti anche nelle frazioni. Il più importante e grande si trova nella piazza di Zianigo.
Mausoleo Civico, posto nella parte storica del cimitero del capoluogo come luogo di sepoltura di molti politici miranesi e del benefattore Luigi Mariutto.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Cultura
Eventi
Fiera di San Matteo (nei cinque giorni a cavallo del terzo sabato di settembre)
Il gioco dell'oca (seconda domenica di novembre; solo negli anni pari a partire dal 2012)
Il mercatino dell'antiquariato ogni terza domenica del mese
Festa dell'agricoltura (solitamente nei primi giorni di settembre)
Summer Festival, kermesse di musica e spettacolo di importanza regionale, si svolge ogni anno durante l'estate
Festa dello Sport (primi giorni di giugno)
Persone legate a Mirano
Uomini politici
Alvise Dardanio, provveditore di Mirano e Oriago per la Serenissima, nel 1509 contribuì alla riconquista di Padova.
Conte Pierluigi Bembo, senatore del Regno.
Filippo Grimani, sindaco di Mirano, sindaco di Venezia e parlamentare del Regno.
Paolo Errera, sindaco ebreo di Mirano dal 1895 al 1920, morì insieme alla moglie Nella in un campo di sterminio nazista.
Gioacchino Gasparini, partigiano, sindaco, la sua maggioranza promulgò il primo Piano Regolatore Comunale, acquisì i parchi e le ville comunali (Belvedere, XXV aprile e Bianchini) e istituì i Licei. Concorse a rifondare la Banda Cittadina. Attualmente la Casa della Musica porta il suo nome.
Giancarlo Tonolo, vicesindaco con Gioacchino Gasparini, fu il protagonista della pianificazione urbanistica di Mirano a salvaguardia del patrimonio di aree verdi e di ville che caratterizza il territorio; poi sindaco per due legislature, con la sua maggioranza gestì la trasformazione di Mirano da paese ad economia prevalentemente agricola in cittadina con pregevole ambiente urbano ed una società sviluppata culturalmente ed economicamente.
Giovanni Battista Carlassara, primario medico, senatore
Gianni Fardin, senatore e sindaco
Gino Piva, sindacalista, giornalista, poeta ed uomo politico italiano.
Bruno Eugenio Ballan, partigiano, politico, sindacalista, medaglia d'argento al Valor militare, cittadino onorario di Mirano
Corrado Clini, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Benefattori e filantropi
Luigi Mariutto, Commendatore, Cavaliere e Grand'Uffiziale del Regno d'Italia, latifondista, benefattore e uomo politico del Comune di Mirano (Venezia). Fu tra i fondatori dell'Ospedale Civile e della Casa di Riposo di Mirano.
Carlo Salvioli, Notaio in Mirano, benefattore e teorico del gioco degli scacchi
Giancarlo Pellay, maestro elementare, direttore didattico, pedagogista e filantropo, nel 1963 fondò lo scautismo a Mirano, tra i primi della Provincia di Venezia. Inoltre, fondò e diresse il coro alpino "Croda Rossa".
Santi
Santa Giuseppina Bakhita (suora Canossiana, vissuta a Zianigo tra il 1885 e il 1888).
San Luigi Orione, che fondò un seminario nella frazione di Campocroce.
San Pio X (don Giuseppe Sarto), Sommo Pontefice dal 1903 al 1914, che, in qualità di arciprete di Salzano dal 1867 al 1875, fu parroco della porzione di territorio miranese posto a nord dello scolo Balzana, nelle campagne di Zianigo. Predicò e celebrò Messa nel Duomo di Mirano e nell'Arcipretale di Zianigo.
Pittori
La famiglia dei Tiepolo, che acquistarono ed abitarono, nella loro villa di campagna, a Zianigo:
Giambattista Tiepolo,
Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista
Lorenzo Tiepolo, figlio di Giambattista
Carlo Preti, Cittadino onorario di Mirano
Marco Tagliaro, pittore
Altri
Gabriele Bianchi, compositore, deceduto a Mirano
Paolina Blondel, cognata di Alessandro Manzoni, vissuta presso villa Heinzelman, nella vecchia via Miranese.
Angelo Brugnoli, prete di Vetrego, sindacalista cattolico, Canonico (arciprete preposto) della Cattedrale di Asolo (Treviso)
Federica Pellegrini, nuotatrice e campionessa olimpica di Spinea, nata presso l'Ospedale di Mirano.
Arnaldo Trevisan, Agente scelto della Polizia di Stato, ucciso presso la stazione FS di Padova nel 1988, Medaglia d'oro al Valor Civile
Luigi Baldan, nato nel 1917, cittadino e figura storica miranese, ex Internato Militare Italiano, insignito della medaglia d'onore ai deportati e internati nei lager nazisti, autore del libro di memorie "Lotta per sopravvivere - La mia Resistenza non armata contro il nazifascismo".
Primo Cresta, segretario comunale dal 1970 al 1980, ex comandante partigiano della Brigata Osoppo.
Giorgio Cavazzano, fumettista veneziano residente a Mirano
Mauro Numa, campione olimpico di scherma (doppia medaglia d'oro a Los Angeles nel 1984), residente a Mirano per molti anni.
Paolo Pandrin, allenatore di calcio ed ex giocatore in serie A della Ternana
Alberto Causin, giocatore di basket
Giuseppe Calì, golfista
Geografia antropica
Frazioni
Ballò
Campocroce
Scaltenigo
Vetrego
Zianigo
Suddivisione ecclesiastica
In termini ecclesiastici sia il capoluogo, sia tutte le frazioni hanno parrocchie della Diocesi di Treviso. Tuttavia, alcune vie di Mirano confinanti con il comune di Mira (es. vie Taglio, Trescievoli, Canonici, ecc.) appartengono alla parrocchia di Marano Veneziano e al Patriarcato di Venezia. Inoltre, la parrocchia di Ballò comprende alcune vie che appartengono al comune di Pianiga. Il versante sud-occidentale del territorio comunale di Mirano confina direttamente con la Diocesi di Padova.
Economia
Mirano è un attivo centro commerciale e sede di molte attività artigianali e industriali.
Amministrazione
Sport
Miranese Calcio
Rugby Mirano (squadra di serie B)
A.S.D. Pallacanestro Mirano
A.S.D. Miranese Volley
Note
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ Zoco dell'oca de Miran, Giochi dell'oca. URL consultato il 25 novembre 2011.
^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 28-02-2011 [1].
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
1. E. Bonamico, Mirano - Monografia – ed. Penada, Padova 1874
2. Mozzato don Pietro (a cura di), Vetrego – Storia e Vita – Mirano – 2000
3. AAVV – Ville venete nel territorio di Mirano - ed. Marsilio, Venezia -2001
4. Giorgio Vecchiato, Marino Favaretto – Per una storia della Resistenza nel Miranese – ed. Comune Mirano - 1985
5. Giorgio Vecchiato – C'era una volta Vetrego (pagine per una storia del paese) - ed. Almigivec Computer Editions – Mirano, 1997
6. Martino Lazzari, Cristina Morgante – Mirano 1938-1948 – La Resistenza e la vita della società miranese - ed. Comune di Mirano - 1997;
7. AAVV – Storia di un fiume, Aspetti dell'organizzazione del territorio di Mirano nei secoli XVI e XVII - Comune di Mirano, 1988
8. Casa di riposo Luigi Mariutto – Mirano- Ieri, oggi, domani- Mirano, 1990.
9. Iscrizioni marmoree presenti presso la sede municipale;
10. Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e Province venete - edizioni in Castello Venezia, 1985
11 Primo Cresta, Un partigiano dell'Osoppo al confine orientale, Del Bianco Editore, 1969.
Voci correlate
Rete filoviaria di Venezia Mestre
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Pallacanestro Mirano: Sito ufficiale
Mirano in Open Directory Project, Netscape Communications. (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Mirano")