Goldoni e la maschera veneziana
Siamo in pieno Cinquecento, nel bel mezzo del Carnevale di Venezia, tra maschere, musica, risate e mercanti che contrattano. Nel buio delle calli incontriamo una figura vestita di rosso avvolta in un mantello nero: è Pantalone, la maschera veneziana simbolo della commedia dell’arte resa celebre in tutta Europa da Carlo Goldoni.
Goldoni e la maschera veneziana, ovvero il connubio artistico che due secoli dopo farà evolvere quello stesso personaggio burbero in un emblema quasi virtuoso, incarnazione delle buone qualità della borghesia mercantile della Serenissima.
Venezia sotto la maschera
Seguendo il canovaccio goldoniano indossiamo anche noi la maschera per confonderci tra la folla festosa del Carnevale, alla scoperta della Venezia settecentesca nascosta sotto il travestimento.
Punto di partenza, la Casa Natale di Carlo Goldoni (Ca’ dei Cent’anni) e la Biblioteca di Studi Teatrali, ovvero un “viaggio in due momenti” tra l’esterno e l’interno dell’abitazione e le scene teatrali nelle quali prendono vita i personaggi nati dal genio del commediografo. Ogni scena è introdotta dal breve testo a cui si ispira, in un contesto fatto di oggetti e dettagli d’epoca che suscita assoluta meraviglia.
Tra le calli e i canali di Venezia sfilano le maschere della commedia dell’arte: da Arlecchino, sciocco “Servitore di due padroni”, a Colombina e l’astuto Brighella, volto intraprendente e opportunista della borghesia.
E poi ancora il popolino che passa attraverso i pettegolezzi delle comari e la vita quotidiana di gondolieri e pescatori. Un mondo “rozzo” per Goldoni e tuttavia associato alle virtù dell’intuito e del buon senso, perché…
“Il mondo è un bellissimo libro, che tutti potrebbero leggere anche a piccole dosi”.
Ispirati dal clima del Carnevale e dalla più celebre commedia goldoniana, andiamo alla ricerca de “La bottega del caffè”, o almeno di un’ambientazione simile a quella originale: la piazza di Venezia su cui si affacciano un caffè, una bisca e un barbiere con sopra l’abitazione di una ballerina.
Goldoni trasforma la decadenza in arte, la maschera in vita quotidiana e rende Venezia straordinario palcoscenico del mondo.
Eliana Iorfida
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