Venezia N° 5, ovvero Chanel “La donna che legge”
Quale fu il rapporto di Coco Chanel con la lettura e quali “Luoghi di Carta” la stilista del N° 5 seppe ritagliarsi a Venezia? Ce lo svela la mostra “CULTURE CHANEL, La donna che legge”, che fino all’8 gennaio, presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, offrirà un’inedita “chiave di lettura” della donna, Gabrielle, e del personaggio, Coco.
La storia personale di Gabrielle Bonheur Chanel e della Maison più celebre al mondo attraversa il XX secolo come una scia di profumo persistente, lasciando tracce indelebili di una donna che ha saputo tessere, oltre agli abiti che continuano a dettare moda, anche amicizie, scambi epistolari e conversazioni mondane nei salotti più all’avanguardia d’Europa, inclusi quelli veneziani.
La Venezia di Coco
Quale occasione migliore di una mostra su Mademoiselle Chanel e il suo rapporto con la lettura per visitare Venezia attraverso gli occhi e il linguaggio della stilista. Il nostro itinerario si compone, com’è d’obbligo, di N° 5 tappe, partendo proprio da Ca’ Pesaro, il palazzo che ospita la mostra.
Situato nel sestriere Santa Croce, il sontuoso palazzo affaccia sul Canal Grande ed è sede, oltre che della Galleria, anche del Museo d’Arte Orientale, la cui visita ci regala lo scintillio di antiche spade giapponesi e la colorata varietà di stoffe batik… forse quelle che ispirarono la grande stilista!
È al patrimonio artistico di Venezia, città tra le più amate, che Chanel attinge per creare il suo inconfondibile linguaggio creativo: un gusto raffinato per il classicismo, il Barocco e gli ori, che la mostra declina attraverso l’esposizione di oggetti d’arte provenienti dalla sua casa parigina per un totale di circa 350 pezzi.
In tema letterario non può mancare una visita alla Biblioteca Nazionale Marciana, scrigno delle più pregiate raccolte al mondo di manoscritti greci, latini e orientali, che certamente Chanel frequentò per assecondare il grande amore per i classici: Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Dante, Cervantes e così via, spaziando fino a Max Jacob o Jean Cocteau.
Il nostro pomeriggio di charme e cultura non può prescindere da una sosta allo storico Caffè Florian, in piazza San Marco, che a partire dall’inaugurazione (1720) ospitò ai suoi tavoli scrittori del calibro di Goldoni e Casanova, salutando tra gli altri anche il passaggio di Foscolo, Goethe e Proust.
L’ultima tappa, la N° 5, vuole essere un omaggio alla tradizionale arte della profumeria veneziana. Il Museo del Profumo di Palazzo Mocenigo è un luogo magico, che attraverso la storia della cosmesi svela in modo suadente un importante spaccato di moda e costume.
Fu questa varietà di suggestioni a costellare la vita di Coco Chanel, donna per la quale la lettura, più di ogni altra cosa, fu compagna fedele sin dai tempi dell’orfanotrofio di Aubazine, quando riempiva la solitudine di un’infanzia sfortunata destinata a diventare una vita leggendaria.
Eliana Iorfida
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