Maserà di Padova
Maserà di Padova (in dialetto veneto "Masarà") è un comune italiano di 9.071 abitanti della Provincia di Padova, nella Regione Veneto. Fa parte dell'area metropolitana di Padova, istituita da una deliberazione del comune di Padova il 31 maggio 2003, ed è situata all'interno della seconda cintura urbana di Padova. In paese ha sede il Coro polifonico Mortalisatis diretto dal maestro Alessandro Kirschner. Nome Il nome Maserà deriva forse da maceria, sarebbe stato dato dai monaci che, venuti nel territorio attorno all'874 d.C. per fondare una Corte, vi trovarono cumuli di macerie createsi in seguito alla distruzione del paese avvenuta per mano dei Longobardi nel 610 d.C. Al nome Maserà fu aggiunto di Padova nel 1866 in seguito all'annessione del Veneto al Regno d'Italia, poiché nessun paese della provincia è più legato per storia a Padova di Maserà. Storia Il comune di Maserà di Padova si estende per 17 km2 ed è situato a 10 km da Padova. Era già densamente popolato nel II secolo a.C. ma sono stati rinvenuti reperti di epoca paleoveneta. Quando cadde l'impero Romano le terre del paese furono abbandonate. Nell'874 d.C. il vescovo di Padova Rosio decise di mandare i monaci di Santa Giustina (non ancora benedettini) a Maserà per fondare una corte. Tuttavia le terre furono nuovamente abbandonate nell'899 d.C. a causa delle invasioni degli Ungari. Nel 970 d.C. il vescovo di Padova Gauslino conferì nuovamente le terre di Maserà ai monaci benedettini di Santa Giustina. Fu grazie a loro che a Maserà vennero bonificati i terreni paludosi e migliorarono le condizioni dei contadini. Inoltre sempre nello stesso anno Maserà si dotò di una Pieve, dalla quale dipendevano le cappelle di san Mariano a Bertipaglia, di Santa Maria a Casalserugo, di San Martino a Ronchi del Volo, di Santo Stefano a Ca' Murà, di San Biagio a Cornegliana, di Santo Stefano a Carpanedo, di Sant'Andrea a Lion, di San Tommaso ad Albignasego e di San Giorgio delle Chiusure. Con l'avvento nel 1335 a Padova della signoria dei Carraresi la corte subì una grave crisi economica a causa dell'allontanamento dei monaci per volere dei signori ma poi la corte si risollevò con la fine della signoria (1405). Nel Seicento fu introdotta la coltivazione del mais. Durante il dominio napoleonico nel 1806 furono soppressi tutti gli ordini religiosi quindi la corte e i suoi 4000 ettari di campagna furono venduti a laici, prima alla famiglia Faccaroni poi nel 1866 ai fratelli Da Zara. Nel Secondo Dopoguerra è sorta e si è sviluppata una fiorente attività industriale a cui si è affiancato un fiorente artigianato. L'agricoltura continua a rivestire un ruolo importante con produzioni specializzate di ortaggi e vini. Stemma Lo stemma comunale è stato approvato il 22 agosto 1972 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, su richiesta dell'allora sindaco Aldo Bottin. Nel primo riquadro azzurro si trova la Croce del Calvario d'argento che sta ad indicare la religione del popolo di Maserà. Nel secondo riquadro verde è presente il gallo d'oro, crestato e bargigliato di rosso ne significa il carattere agricolo. Nel terzo riquadro è raffigurata la ruota dentata che esprime la volontà di industrializzazione. Il tutto è completato dai consueti simboli dell'araldica civica italiana: la corona turrita dei Comuni e i rami di quercia e di alloro in decusse da nastrino tricolore. Evoluzione demografica Abitanti censiti Persone legate a Maserà di Padova A Maserà di Padova risiede l'ex presidente della regione Veneto Aldo Bottin. È inoltre nativo di Maserà lo storico dell'arte don Guido Beltrame e l'ex presidente del Calcio Padova e politico Augusto Calore. Cittadino illustre è stato Giorgio Perlasca che da solo, nell’inverno del 1944 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ebrei spacciandosi per console spagnolo. Il padre di Giorgio Perlasca è stato per molti anni segretario comunale. Per propria volontà, dopo la morte avvenuta nel 1992, Giorgio Perlasca fu stato sepolto nel cimitero comunale. Infrastrutture e trasporti Attraversata in senso longitudinale nord-sud dalla Strada provinciale 92, Maserà è collegata con Padova mediante autoservizi svolti da APS Holding e Busitalia-Sita Nord. Fra il 1888 e il 1954 nella cittadina fu presente inoltre una fermata della tranvia Padova-Bagnoli di Sopra, gestita dalla Società delle Guidovie Centrali Venete (gruppo Società Veneta), parte di un gruppo di infrastrutture che contribuirono in tale periodo al rilancio economico della provincia di Padova. Amministrazione 1876 - 1878 Da Zara 1879 - 1913 Antonio Dondi-Orologio 1914 - 1919 Augusto Calore 1920 Luigi Cattelan 1920 - 1926 Luigi Voltan 1926 - 1932 Luigi Enea Gallo Seniore (podestà) 1932 - 1933 Ernesto Scremini (podestà) 1934 - 1940 Tomaso Berlese (podestà) 1941 - 1943 Carlo Briani (podestà) 1944 Attilio Dainese (podestà) 1945 - 1958 Antonio Briani 1958 - 1960 Alessandro Bottin 1960 - 1964 Giovanni Finesso 1964 - 1970 Armando Salvato 1970 - 1980 Aldo Bottin 1980 - 1985 Giovanni Borille 1985 - 1990 Francesco Briani 1990 - 1991 Giovanni Borille 1991 - 1995 Raffaele Scarabello 1995 - 2005 Daniele Morello 2005 - 2008 Antonio Basso 2008 - oggi Nicola De Paoli Note Fonti: Don Guido Beltrame, Maserà di Padova con Bertipaglia e Ca' Murà, seconda edizione rivista ed aggiornata, edizioni Tipografia Maseratense s.n.c., 1999 ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF) in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012. ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31/12/2010 [1]. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012. Altri progetti Commons contiene immagini o altri file su Maserà di Padova Collegamenti esterni Comune di Maserà di Padova Parrocchia di Maserà di Padova Parrocchia di Bertipaglia