Luogo - Museo
Palazzo Vicari Museo di arte contemporanea
Luogo:
VIA MOLARE, 1, Teolo (Padova)
Il Museo d’arte contemporanea “Dino Formaggio”, realizzato dall’Amministrazione Comunale di Teolo assieme all’illustre concittadino di cui porta il nome, è stato inaugurato nell’ottobre del 1993. Presenta una raccolta di circa 200 opere di pittura e di scultura comprese tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri; vi si possono ammirare quadri e sculture di artisti ormai consacrati dalla critica e dalla storia dell'arte come Medardo Rosso, Francesco Paolo Michetti, Angelo Dall’Oca Bianca, Vincenzo Irolli, Aligi Sassu, Renato Birolli, Fiorenzo Tomea, Italo Valenti, Tono Zancanaro, Carmelo Cappello, Tito Gasparini; e notevoli stranieri come Vilim Sveçniak di Zagabria, Gugo Manizer di Mosca, Sylvain Nuccio e Bartolomeo Trombini di Nimes, la messicana Julia Lòpez. Il Museo è stato intitolato a Dino Formaggio - professore Emerito della Università di Milano che ha operato a Padova come docente di Estetica, Preside di Facoltà e Pro-rettore, raccogliendo ampi riconoscimenti nazionali - per il fatto che a lui si deve la raccolta e la donazione al Comune di Teolo di tutte le opere presenti nel Museo.
Negli anni precedenti alla fondazione del museo, infatti, molteplici contatti e inviti rivolti agli amici artisti di Dino Formaggio, avevano determinato una serie di donazioni di opere d’arte al Comune di Teolo, con la clausola che l’Ente si adoperasse affinché questo patrimonio fosse conservato ed esposto al pubblico in luogo idoneo.
Per ospitare tale raccolta, l’Amministrazione di Teolo ha individuato il Palazzetto dei Vicari. Si tratta di un edificio risalente al XVI secolo che aveva ospitato per oltre 200 anni il Vicario, cioè il rappresentante in loco della Serenissima Repubblica di Venezia che aveva competenza nella giurisdizione militare e civile di ambito locale.
All’epoca dell’inaugurazione la dotazione museale constava di circa 80 opere tra le quali spiccavano le Donazioni “Tito Gasparini” e “Mauro Ancona”. La prima consisteva in 20 opere dell’artista pavese, fortemente affezionato all’amico filosofo ed alla cui scomparsa la famiglia aveva deciso di destinare un lascito al costituendo Museo di Teolo. La seconda Donazione fu intitolata al giovane Mauro Ancona per desiderio del padre Marcello che volle così onorare il figlio tragicamente scomparso e che conteneva diverse opere di artisti attivi a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, tra le quali spiccava un importante bronzo dello scultore Medardo Rosso.
Nel corso del decennio, nonostante le difficoltà di un Ente di modeste dimensioni come il Comune di Teolo, la raccolta raddoppiava, sempre grazie all’impegno e alla tenacia del prof. Formaggio, e raggiungeva le duecento opere.
Si è reso, quindi, necessario acquisire nuovi spazi, ampliando la superficie espositiva del Palazzetto del Vicario e consolidare le attività museali. Negli ultimi anni è intervenuta la sensibilità e la disponibilità dell’Amministrazione provinciale di Padova con la quale è stato siglato un accordo che prevede la valorizzazione e la promozione del Museo. Oggi il museo si pone come cantiere didattico, particolarmente indicato per le scuole, per l’approccio al mondo complesso e affascinante dell’arte contemporanea.
Negli anni precedenti alla fondazione del museo, infatti, molteplici contatti e inviti rivolti agli amici artisti di Dino Formaggio, avevano determinato una serie di donazioni di opere d’arte al Comune di Teolo, con la clausola che l’Ente si adoperasse affinché questo patrimonio fosse conservato ed esposto al pubblico in luogo idoneo.
Per ospitare tale raccolta, l’Amministrazione di Teolo ha individuato il Palazzetto dei Vicari. Si tratta di un edificio risalente al XVI secolo che aveva ospitato per oltre 200 anni il Vicario, cioè il rappresentante in loco della Serenissima Repubblica di Venezia che aveva competenza nella giurisdizione militare e civile di ambito locale.
All’epoca dell’inaugurazione la dotazione museale constava di circa 80 opere tra le quali spiccavano le Donazioni “Tito Gasparini” e “Mauro Ancona”. La prima consisteva in 20 opere dell’artista pavese, fortemente affezionato all’amico filosofo ed alla cui scomparsa la famiglia aveva deciso di destinare un lascito al costituendo Museo di Teolo. La seconda Donazione fu intitolata al giovane Mauro Ancona per desiderio del padre Marcello che volle così onorare il figlio tragicamente scomparso e che conteneva diverse opere di artisti attivi a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, tra le quali spiccava un importante bronzo dello scultore Medardo Rosso.
Nel corso del decennio, nonostante le difficoltà di un Ente di modeste dimensioni come il Comune di Teolo, la raccolta raddoppiava, sempre grazie all’impegno e alla tenacia del prof. Formaggio, e raggiungeva le duecento opere.
Si è reso, quindi, necessario acquisire nuovi spazi, ampliando la superficie espositiva del Palazzetto del Vicario e consolidare le attività museali. Negli ultimi anni è intervenuta la sensibilità e la disponibilità dell’Amministrazione provinciale di Padova con la quale è stato siglato un accordo che prevede la valorizzazione e la promozione del Museo. Oggi il museo si pone come cantiere didattico, particolarmente indicato per le scuole, per l’approccio al mondo complesso e affascinante dell’arte contemporanea.