Destinazioni - Comune
Maenza
Luogo:
Maenza (Latina)
Maenza è un comune italiano di 3.109 abitanti della provincia di Latina nel sud del Lazio.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di Maenza, in gran parte collinare, si trova a 359 metri di altezza sul livello del mare e si estende per 42,57 km², Il Territorio offre una posizione incantevole su un vasto fondale di monti come il Monte Gemma , il Monte Sentinella e il Monte Calvello con ampie zone coperte da boschi di castagno, faggi, lecci, querce. Tra gli alberi da frutto troviamo l'ulivo, il ciliegio, il pero, la vite, alberi da prugne bianche o rosse, il fico.
È l'ultimo paese della provincia di Latina, prima di quelle di Roma e Frosinone, confinando con queste attraverso i comuni di Carpineto Romano a nord e con Supino ad est. Il centro abitato è posto su una collina che si distacca dalla estremità orientale dei Lepini, da qui la vista si perde verso valle fino al mare, arrivando a scorgere, nelle giornate serene, le isole di Ponza, Zannone e Palmarola.
La fauna presente sul territorio, vede, tra i mammiferi più diffusi, il cinghiale e l'istrice, insieme alla donnola, la volpe, la faina, il riccio, il tasso, branchi di equini e bovini dalle larghe corna, sono molto presenti animali da cortile come le galline, polli, galli, quaglie, fagiani, animali da allevamento come le pecore, capre e maiali. Nelle zone più basse, le passeggiate nei boschi non saranno prive di piacevoli sorprese: non sarà difficile incontrare, infatti, l'usignolo, la cinciallegra, il-pettirosso e al calar del sole il tipico "soffio" annuncerà l'uscita dei barbagianni.
Clima
Il Clima è di tipo prevalentemente Mediterraneo, con Inverni freddi con possibili nevicate, soprattutto nel periodo che va da Dicembre a Febbraio ed Estati Fresche o semi-calde, con alternanza di giorni caldi e giorni freschi grazie al vento che arriva direttamente dalle montagne alle spalle del Paese, ed ai temporali estivi che durano in media 1 ora.
Storia
La storia del popolo Maentino appartiene alle antichissime popolazioni delle civiltà pastorali italiche, le cui origini appartengono al periodo che va dal XIV al XI secolo, infatti proprio durante questo periodo la città vicina di Priverno era stata rasa al suolo e sottomessa dai Romani, quindi gli abitanti di Priverno costretti a fuggire, fondarono Maenza, che dovette resistere alla dominazione da parte dei popoli Germanici.
La storia di Maenza, come quella di innumerevoli borghi medioevali, si intreccia strettamente con le vicende dei feudatari dominanti. Numerose casate ebbero in feudo Maenza e tra esse figurano anche gli Annibaldi, i Caetani, i Borgia, gli Aldobrandini, i Doria Pamphili, i Borghese, i De Cabanis e i Pecci. Ma quella cui più strettamente si ricollegano le sorti di Maenza fu senza dubbio la casata dei Conti di Ceccano, della quale lo stesso Gregorovius scrive: «Nei Monti Volsci primeggia dinastia antichissima della contrada la casa dei Conti di Ceccano che, per ricchezza e dignità , era nella Chiesa tenuta in gran conto. Quei signori si erano fatti potenti prima ancora che sorgessero in fiore i Colonna; già fin dal tempo di Enrico IV si teneva nota che Gregorio, uno dei loro antenati, aveva ivi officio di Conte. La morte di lui (1104) è la prima volta che si faccia menzione di questa casa di Conti.»
Tra i personaggi più significativi della casata troviamo Giovanni da Ceccano, autore della celebre Cronaca di Fossanova che si spinge fino al 1217, e ben quattro cardinali: Annibaldo, Giordano, Stefano e Teobaldo, domenicano, che insegnò teologia a Parigi e fu in stretti rapporti con San Tommaso d'Aquino di cui contribuì a diffondere la dottrina.
Dei Conti di Ceccano ricordiamo Berardo I (1204-1254) che tra i suoi numerosi feudi scelse come residenza abituale proprio Maenza e vi fece costruire lo splendido Palazzo Baronale, palazzo che ospitò anche San Tommaso d'Aquino, il quale, come risulta dai verbali del procedimento di canonizzazione, compì a Maenza il suo primo miracolo. Altro importante personaggio della casata fu Giacomo I (1299-1363) che prese parte attiva alle travagliate vicende che sconvolsero lo Stato della Chiesa nel periodo in cui la sede pontificia era trasferita ad Avignone: Giacomo I dispose che le sue spoglie fossero tumulate in una cappella del duomo di Maenza.
Tra gli avvenimenti che portarono Maenza alla ribalta della storia, un fosco episodio avvenuto nel settembre del 1123. Un familiare pontificio di nome Crescenzio, forse incaricato dal Papa di riscuotere i tributi dei feudatari della zona viene assassinato nel territorio di Maenza e rapinato di tutto quanto porta con sé. Il Papa Callisto II ritiene responsabile del fatto il Signore di Maenza, contro il quale fa muovere immediatamente le truppe pontificie; il paese viene occupato ed il feudatario, dopo un processo sommario, decapitato sulla piazza del castello. L'episodio è sintomatico della situazione di costante conflittualità esistente all'epoca tra la Santa Sede, che andava progressivamente consolidando il controllo politico-amministrativo sul proprio territorio, ed i feudatari, che, gelosi della loro autonomia, tentavano di resistere all'opera accentratrice dei Papi.
Anche successivamente, a seguito di altre ribellioni dei feudatari della zona, Maenza con altri centri limitrofi fu di nuovo occupata dalle truppe pontificie inviate da Papa Onorio III (1216-1227).
Sempre nell'ambito delle contese territoriali, ed in particolare della secolare rivalità tra Orsini e Colonna, rientra un significativo evento della storia di Maenza: con una bolla del 28 maggio 1300 Papa Bonifacio VIII, sostenuto dagli Orsini, confiscò il feudo dei Conti di Ceccano, che erano schierati dalla parte dei Colonna, e lo passò direttamente sotto il dominio del cardinale Matteo Orsini.
Maenza tornò ai Conti di Ceccano nel 1304 per volere di Papa Benedetto XI che pretese però da loro formale atto di sottomissione.
Fra i rappresentanti della casata dei Conti di Ceccano l'ultimo Signore di Maenza fu Raimondello, che la ebbe in Feudo dalla madre Margherita, figlia di Giacomo I; Raimondello rinnovò il castello e fece costruire una nuova cinta muraria.
Dal 1346 Maenza passò ai Caetani e successivamente, come già detto, a varie altre casate che, però, le attribuirono scarsa importanza e la trascurarono lasciandola lentamente decadere; il colpo di grazia Maenza lo ricevette nel 1520, quando fu saccheggiata e distrutta da Giovanni dalle Bande Nere, inviato da Papa Leone X.
Un altro Papa Leone, dopo quasi quattro secoli, si interessò nuovamente di Maenza e fortunatamente in termini positivi, si tratta di Leone XIII (1878-1903), nativo della vicina Carpineto. Il feudo passò infatti alla famiglia dei Conti Pecci di Carpineto, che diede i natali a Gioacchino Pecci, e l'allora Papa Leone XIII, amava trascorrere lunghe giornate di caccia nel ricco territorio maentino ed in paese, dove i Pecci possedevano una bellissima abitazione con giardino posta all'ingresso del paese (Palazzo Pecci, attualmente sede del Municipio). Notevole fu l'impulso che il Papa diede alle attività di carattere religioso: fu ricostruita la chiesa colleggiata di S. Maria Assunta in Cielo (attuale cattedrale) e fu istituito un ''Educandato per le fanciulle di civil condizione'' diretto dalle suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue fondato da S.Maria De Mattias.
I tempi cambiano, ed avanzano le forze borghesi: nel 1930 gli eredi Pecci alienano a favore del Com. Ercole Micozzi quasi tutti i loro beni siti nei comuni di Priverno e Maenza.
Fra gli avvenimenti di maggior rilievo ricordiamo la rivolta del Marzo 1911, l'epidemia Spagnola del 1918 e la distruzione di una parte dell'abitato a causa di un bombardamento aereo nel 1944. Nel 1928 il Comune fu soppresso e Maenza fu collegata a Priverno; è tornata sede comunale nel 1947 (per le sofferenze patite dalla popolazione durante questo ventennio è stata proposta la medaglia d'argento al merito civile).
Un episodio molto importante durante questo periodo, fu quello della distruzione di una parte dell'abitato in seguito al bombardamento aereo del 1944, oggi però ristrutturato.
Il nome
Sull'origine del nome ''Maenza'' sono state avanzate diverse ipotesi. Secondo alcuni esso deriva da quello dell'eroe Magenzio, il Mazentius di origine etrusca, costretto ad allontanarsi dalla patria Cere, e ricordato nel libro X dell'Eneide come alleato di Turno contro Enea.
Una diversa ipotesi sul nome e sulla fondazione del paese potrebbe essere legata all'invasione dal nord Europa da parte di popolazioni germaniche che dopo la conquista del territorio edificarono qui una fortificazione, richiamandosi nella denominazione alla città Mainz, nei pressi di Francoforte sul Meno.
Secondo altri, infine, ''Magentia'' potrebbe trarsi dalla radice Mag (crescere) che insieme a Gens (gente) vuole significare ''gente che cresce''.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il castello
ll Castello Baronale di Maenza assume l’aspetto attuale solo nel 1500 per volontà dei Conti di Ceccano. Inizialmente, infatti, venne eretto come torre di avvistamento intorno al 1100-1200. Successivamente la torre venne abitata dalle famiglie feudatarie che nel corso del tempo, si sono susseguite alla guida di Maenza, ognuna delle quali ha apportato alcuni miglioramenti alla struttura. Ma le modifiche più importanti sono avvenute grazie all’insediamento dei Conti di Ceccano.Bernardo I, infatti, la scelse come residenza e questo portò all’ampliamento di quella che era una semplice torre di avvistamento nell’attuale Palazzo Baronale. Il corpo centrale, a pianta quadrangolare, costituito da quattro piani e il terrazzo, venne ampliato con l’aggiunta di due torri di rinforzo e con l’allargamento dello spessore delle mura per resistere alle armi da fuoco.
Al terzo piano del corpo centrale del castello si trovava il piano nobile ed è proprio in queste stanze che nel 1274 soggiornò San Tommaso d’Aquino. Il santo fece sosta al castello di Maenza mentre si stava recando a Lione per il Concilio Ecumenico indetto da Papa Gregorio X. Oggi è ancora possibile visitare la stanza del castello dove soggiornò e che apparteneva alla nipote Francesca d’Aquino. È proprio qui che avvenne il miracolo delle aringhe fresche, prima che il Santo, compreso che i suoi giorni stavano per finire, decidesse di trasferirsi nell’Abbazia di Fossanova. La stanza con volta a crociera era interamente affrescata.
Nel 1986 il maniero venne ristrutturato ed oggi, visibile gratuitamente, è utilizzato per iniziative culturali. Inoltre è possibile visitare le sue 25 stanze distribuite su quattro piani e la mostra didattica permanente sulla storia del castello.
Una serie di pannelli permettono di conoscere la storia di questo maniero e l’evoluzione che ha avuto nel corso del tempo. Lungo il percorso è possibile ammirare anche i costumi di foggia medievale e rinascimentale utilizzati dall’Associazione del Venerdì Santo in occasione delle diverse rappresentazioni.
Oggi il Castello è sede di Concerti di musica Sacra e Classica, oltre che di rassegne, mostre, spettacoli e Matrimoni Sacri e Civili.
Chiesa Santa Maria Assunta in Cielo
La Chiesa di Santa Maria Assunta di Maenza, sorge in Piazza del Duomo, accanto al fianco sinistro del Castello Baronale. L’edificio di culto è stato restaurato nel 1956, per volere di Papa Leone XIII. Oggi si presenta con linee neo classiche. La facciata principale è caratterizzata da un ampio pronao, formato da quattro colonne con capitello ionico, e da un frontone dentellato che con al centro lo stemma dei Pecci, una delle famiglie che si sono susseguite alla guida di Maenza. La facciata si caratterizza anche per i suoi campanili visibili anche a distanza.
L'interno, invece, si presenta a tre navate e si chiude in un’abside dove è possibile ammirare la tela dell’Assunzione di Maria. Di particolare interesse anche l’affresco della Madonna delle Cerase, un trittico raffigurante una Madonna in trono con Bambino e le Ciliegie, alcune tele che raffigurano San Tommaso Sant’Agostino e San Rocco, numerose sono invece le statue che raffigurano i Santi a cui sono devoti i Maentini come la statua di Sant'Eleuterio (Patrono di Maenza), di Santa Rita, Santa Maria Madre di Gesù, San Giuseppe, il Sacro Cuore, il Santissimo Corpo di Gesù e La Madonna Addolorata.
La Piazza Coperta
La piazza coperta, di origini medievali, sorge in prossimità della Porta Maggiore, uno degli accessi al borgo medievale di Maenza. La tradizione narra che la Loggia dei Mercanti fosse stata costruita per tutte quelle persone che, giunte a Maenza a tarda sera ed impossibilitate ad accedere al borgo perché le porte erano chiuse, potessero trovare riparo dalle intemperie proprio in questo luogo.
Nel tempo la loggia è stata utilizzata anche come mercato, da qui il suo nome. Oggi ristrutturata è utilizzata per incontri e manifestazioni. Inoltre, su una parete, l’Amministrazione Comunale ha posto una lapide che ricorda le vittime del primo conflitto mondiale. Dalle sue finestre è possibile ammirare il panorama sottostante.
Piazza Bouffemont
La piazza dedicata alla cittadina francese di Bouffemont, con la quale Maenza è gemellata dal 1991, sorge all’interno del borgo medievale. La piazza è utilizzata, di sovente, per eventi culturali e musicali che animano il calendario di appuntamenti nei mesi estivi.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Cultura
Eventi religiosi
Fiaccolata di Sant'Eleuterio e Pellegrinaggio nella Chiesa campagnola del Santo Patrono (28 Maggio);
Festa di Sant'Eleuterio (29 Maggio);
Benedizione delle Rose, Festa di Santa Rita (22 Maggio);
Pellegrinaggio nella Chiesa di Campagna dedicata alla Madonna ed a San Marco (Aprile);
Festa di Sant'Antonio (13 Giugno);
Processione di San Giovanni (24 Giugno);
Altarini ed Infiorate, Festa del Corpus Domini (Giugno);
Processione della Madonna del Buon Tempo (24 Giugno);
Pellegrinaggio nella Chiesa di Montagna di San Luca (Agosto);
Festa di Santa Maria Assunta in Cielo (15 Agosto);
Festa di San Rocco (16 Agosto);
Festa della Madonna dei Martiri e pellegrinaggio nella Chiesa di Campagna dedicata alla Madonna (Settembre);
Processione di Santa Reparata (Primo giorno del nuovo anno di Catechismo);
Pellegrinaggio a Monte Acuto dove c'è la Statua di Padre Pio (Ottobre);
Benedizione degli Animali, Festa di Sant'Antonio Abate (Febbraio).
Eventi
Presepi nelle cantine e Presepe Vivente (Dicembre/Gennaio);
Sagra delle Crespelle (Gennaio);
Sacra Rappresentazione della Domenica delle Palme e del Venerdì Santo (Marzo/Aprile);
Sagra delle Cirasa (Giugno);
Comparanza di San Giovanni (24 Giugno);
Festival Internazionale del Folklore (Luglio);
Passeggiata Ecologica a Monte Calvello (Aprile/Maggio);
Rassegne di Teatro (Agosto);
Mostre di Vario Genere (Luglio/Agosto);
Concerti (Dicembre/Gennaio e Agosto/Settembre);
MaenzaLandia, la città dei bambini (Luglio/Agosto);
Cirasando, musiche, canti, balli e testi della Sagra delle Ciliegie (Settembre);
Rock sotto il Castello (Agosto);
Festa del Cacciatore (Agosto);
Festa della Trebbiatura (Agosto);
Festival dei giochi popolari (Agosto);
Fiera della Madonna dei Martiri (21 Settembre);
Maenza in MTB, gara in bicicletta (durante le feste dei Santi o nelle sagre).
Economia
Attività collocabili nel settore primario e il turismo contribuiscono alla micro-economia del territorio.
Cucina e vini
La cucina di Maenza è di tipo prevalentemente pastorale, infatti tra i piatti che fanno parte della tradizione Maentina, sono:
Strozzapreti co la zazzicchia (sono degli gnocchi di acqua e farina con un ragù di salsiccia di maiale paesana);
Pappardelle al cinghiale (pasta all'uovo con uno spessore di 2 cm con un ragù di cinghiale);
Rigatoni alla Stefania (rigatoni con funghi porcini, tartufo, salsiccia paesana e panna);
Fettuccine ai Funghi (pasta all'uovo con funghi porcini);
Zuppa de Pano (non è nient'altro che la zuppa di pane con i fagioli, questa si ottiene tagliando il pane raffermo e versargli sopra una specie di brodo fatto con i fagioli);
Pano Frisco fatto n'casa (è il pane fatto in casa con lievito, farina, acqua e sale, cotto nei forni di campagna; questo in antichità veniva preparato in grandi quantità il giorno di festa e la Domenica, poi veniva riposato all'interno delle "ARCHE" che sono delle panche con apertura superiore che facevano mantenere il pane per tanti giorni);
Panzanella (è una fetta di pane bruscato sul fuoco e cosparso con i pomodorini freschi, olio evo e sale);
Bruschetta (è una fetta di pane bruscato sul fuoco cosparso con uno spicchio d'aglio, olio evo e sale);
Maletagliati e fasoli (maltagliati all'uovo o di acqua e farina cotti nel brodo di fagioli);
Fiori fritti (sono i fiori di zucca impastellati, con la pastella fatta di lievito, farina ed acqua, dentro riempiti di mozzarella e alici, fritti nell'olio di girasoli, questo piatto fa parte della tradizione Natalizia del Paese);
Bistecca (bistecca di maiale, cotta alla brace);
Fettina (fettina di noce, di pezza o di rosa cotta in padella oppure alla brace);
Falia e Broccoletti (pizza bianca e broccoletti);
Peperoni alla brace (peperoni cotti alla brace, conditi con olio e sale);
Brodo de Caglina (brodo di gallina, viene fatto cuocere per 4/5 ore e viene accompagnato con della pasta secca fatta in casa);
Stacciatella (è dell'uovo incorporato all'brodo di gallina, il tutto viene girato molto velocemente, questo piatto fa parte della tradizione Natalizia e Pasquale del Paese);
Baccalà (ovvero il merluzzo bianco, che viene fatto bollire in acqua salata, poi condito con olio, sale e limone, questo piatto fa parte della tradizione Natalizia del Paese);
Pasta al forno (è la comune lasagna che viene preparata con la sfoglia fatta in casa con il ragù di carne, besciamella, pecorino e mozzarella di Bufala);
Abbacchio alla brace (è il Vitello cotto alla brace ,questo piatto fa parte della tradizione Pasquale del Paese);
Spaghetti agliu Tonno (sono gli spaghetti accompagnati con una salsa fatta di olio evo,Tonno, aglio e cipolla);
Supplì (anche se fanno parte della tradizione Romana, i supplì hanno un ruolo importante nelle tavole dei maentini nei giorni di Natale e Capodanno);
Zucca agliu furno (è la zucca tagliata listarelle, infarinata e cotta al forno condita con olio e peperoncino, questo piatto fa parte della tradizione Natalizia del Paese);
Tra i dolci che fanno parte della tradizione Maentina troviamo:
Ciammelle co l'acqua (ciambelle preparate con acqua, farina, olio, anice e sale, prima sbollentate in acqua bollente poi cotte al forno);
Ciammelle agliu vino ruscio (ciambelle preparate con farina, grasso alimentare, vino rosso, zucchero);
Ciammelle co gliu latto (ciambelle preparate con farina, burro, latte,limone e uova,poi cotte al forno);
Paste de Mandola (dolce preparato con farina di mandorle dolci, zucchero e albume d'uovo, poi cotte al forno);
Giglietti (dolce preparato con uova e zucchero montati a neve e poi viene aggiunta la farina e cotto al forno);
Biscottoni (biscotti preparati con farina, uova, zucchero e grasso alimentare);
Stampini (sono le comuni crostatine di pasta frolla con la marmellata di visciole);
Crespelle (sono delle frittelle lunghe, create con un impasto con farina, uova, pinoli, uvetta, cannella e acqua calda, poi vengono fritte nell'olio bollente e ricoperte di zucchero semolato questo dolce fa parte della tradizione Natalizia del Paese, a cui è dedicata anche una sagra "La Sagra delle Crespelle", che si svolge, appunto nel periodo Natalizio);
Calasciono (dolce formato da una base di sfoglia fresca e farcita con una farcia creata con la ricotta di pecora, cannella, uova e limone, questo piatto fa parte della tradizione Pasquale del Paese);
Recresciuto (è un tipo di pane che viene fatto crescere per due volte, da questo il nome Recresciuto, viene preparato con le uova, lievito, zucchero, olio ed anice, questo piatto fa parte della tradizione Pasquale del Paese);
Sbriciolata (è unta torta preparata con una pasta frolla sbriciolata e con un ripieno di ricotta e cioccolato; questo piatto fa parte della tradizione Pasquale del Paese);
Pastiera (anche se fa parte della tradizione Napoletana, la Pastiera è un dolce tipico della tradizione Pasquale del Paese);
Zuppa Nglese (è il dolce Maentino per eccellenza, perché il popolo di Maenza, almeno in passato, non finivano un pranzo di festa, senza mangiare un pezzo di Zuppa Inglese, questa è preparata con una base di Pan di Spagna, bagnato con l'Alchermes e farcita con la crema pasticcera);
Tra i vini, più importanti troviamo:
Gliu Vino Ruscio (è il vino rosso, preparato con l'uva rossa dei vigneti Maentini);
Gliu Vino Bianco (è il vino bianco, preparato con l'uva bianca dei vigneti Maentini);
Gliu Fragolino (è il fragolino preparato con l'uva fragola delle pergole Maentine);
Gliu Rosato (è un vino ne rosso, ne bianco, ma rosa, che viene creato miscelando le uve bianche e rosse);
Amministrazione
Dialetto
Alcune parole del dialetto Maentino che deriva dal Latino:
Iamo = Andiamo
Ie = Io
Chigli = Quelli
Chissi o Chisti = Questi
Sine = Si
None = No
Bia = Non ci credo,
Ma Bia = Certezza
Assidete = Siediti
Arizzete = Alzati
Iatta = Gatto
Cano = Cane
Fiuri = Fiori
Compiutere = Computer
Massera = Questa sera
Matina = Mattina
Maddumani = Questa Mattina
Addumani = Domani
Iterza = L'altro ieri
Magna = Mangia
Chi so chissi = Chi sono queste persone
Vasoio = Vassoio
Siorina = Signorina
Campo Santo = Cimitero
Uttro = Bimbo
Grosso = Grande
Vedimo = Vediamo
Stonco = Sto
Diuno = Digiuno
Beglio = Bello
Aglio = Al
Capigli = Capelli
Recchie = Orecchie
Occhi = Occhi
Raccia = Bracci
Zampe = Gambe
Pedi = Piedi
Vocca = Bocca
Lengua =Lingua
Coglio = Collo
Trippa = Pancia
Onghia = Unghie
Cannela = Candela
Latto = Latte
Gliu = Il
Machina = Macchina
Note
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Filmato integrale dell'edizione 2009 della passione di Gesù
Passione di Cristo di Maenza